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Le strategie e le azioni svolte

Nel documento Gli obiettivi del PRIT 2025 ... 21 (pagine 169-174)

Gli interventi prioritari previsti dal PRIT98, ora tutti conclusi, si richiamavano al Piano Operativo dell’Autorità Portuale e al conseguente completamento del Piano Regolatore del Porto, ed erano finalizzati al potenziamento dell’infrastruttura marittima e al risanamento dell’area portuale. Oltre a questi, vi erano anche gli interventi necessari a connettere l’area portuale con il sistema di trasporto terrestre, sia per la viabilità stradale, sia con ancora maggiore urgenza per la viabilità ferroviaria. In particolare:

delocalizzazione dello scalo merci di Ravenna in sinistra del Canale Candiano (una nuova stazione merci e un nuovo fascio merci), già realizzato;

costruzione di 3,5 km di binario come prolungamento del raccordo ferroviario in sinistra del Canale Candiano, già realizzato e attivato;

adeguamento della nuova via Baiona, concluso.

Il Piano Regolatore Portuale (PRP) vigente (approvato nel 1989 con variante del 2001 e l’ultima variante generale del marzo 2010) individua, in stretta correlazione con quanto previsto nella pianificazione urbanistica comunale, la necessità di una serie di adeguamenti funzionali, logistici e infrastrutturali, in parte realizzati o in corso di attuazione, e in parte progettati, nonché alcuni interventi strategici per lo sviluppo del Porto.

Rimandando al “Quadro Conoscitivo” per maggiori dettagli, in relazione ai progetti che si valutano strategici per lo sviluppo del Porto, lo stato dell’arte (2018) è il seguente:

conclusione della progettazione definitiva per la realizzazione dell’hub portuale di Ravenna, I fase, che consistono nell’approfondimento del canale di accesso al porto fino a ‐ 13,50 m, approfondimento del canale Candiano fino a ‐12,50 m (fino alla darsena San Vitale), realizzazione delle opere di adeguamento e potenziamento infrastrutturale delle banchine esistenti fino alla profondità finale previste dal PRP, costruzione di una nuova banchina sulla Penisola Trattaroli al fine di creare un nuovo terminal container e infine messa in quota delle aree a destinazione logistica. Tali opere sono state inserite nella DGR 1617/2015, che ha approvato il quadro complessivo delle opere infrastrutturali prioritarie per la Regione Emilia-Romagna, tra quelle già indicate e contenute nel Programma delle Infrastrutture Strategiche contenuto nell’XI Allegato Infrastrutture.

Nella seduta del CIPE del 28/02/2018 Il Comitato ha approvato il progetto definitivo dell’“Hub portuale di Ravenna”, dal costo previsto complessivo di 235 milioni di euro, approfondimento dei canali Candiano e Baiona del porto di Ravenna, adeguamento delle banchine operative

170 esistenti, nuovo terminal in penisola Trattaroli e riutilizzo del materiale estratto in attuazione del P.R.P. vigente 2007” con la delibera n. 1/2018.

sottoscrizione, nel 2009 di un Protocollo d’Intesa, modificato e integrato nel 2013 e nel 2018, fra Comune di Ravenna, Regione Emilia-Romagna, Rete Ferroviaria Italiana, FS Sistemi Urbani e Autorità Portuale di Ravenna, di due Protocolli d’intesa per il riassetto urbanistico della Stazione e del suo intorno, dove, tra le altre cose, si si sottolinea la necessità di superare l'interferenza tra viabilità urbana e accesso ferroviario al porto.

Conseguente sottoscrizione, nel 2015 e nel 2017, tra Regione Emilia Romagna, Comune di Ravenna, Autorità Portuale di Ravenna e RFI S.p.A. di un Protocollo Attuativo e di un Accordo Operativo, per la realizzazione degli interventi migliorativi dell’accessibilità ferroviaria del porto (sostituzione del passaggio a livello di via Canale Molinetto con sottopasso carrabile, adeguamento a standard PC/80 della sagoma del ponte Teodorico, prolungamento dei binari sul lato destro Candiano ai fini del raccordo con gli impianti non ancora collegati).

Sottoscrizione nel 2017 di un Protocollo d’intesa tra Regione Emilia Romagna, Comune di Ravenna, RFI S.p.A. e Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico centro-settentrionale per lo sviluppo del nodo ferroviario di Ravenna e l’ottimizzazione del traffico merci che prevede l’adeguamento tecnologico e il potenziamento dello Scalo Candiano, la trasformazione del Fascio Base, in destra Candiano, in Fascio Arrivi/Partenze, la realizzazione di un nuovo collegamento ferroviario e stradale tra sponda destra e sinistra Candiano; entrambi gli scali e le Dorsali verranno utilizzate per lo smistamento di tutto il traffico attualmente effettuato nello scalo merci di città, con eventuale realizzazione di bretelle di collegamento diretto con le linee ferroviarie principali (per eliminare il passaggio dalla stazione centrale)

Dal punto di vista ambientale è importante rilevare che la Regione ha approvato nel corso del 2017 il Piano Aria Integrato Regionale (PAIR 2020) che recepisce, tra le altre cose, le prescrizioni individuate nell’ambito del protocollo tra Provincia di Ravenna, Autorità Portuale e Associazioni di categoria. Il PAIR, per le Misure in ambito portuale (B8), prevede l’attuazione del “Protocollo del Porto di Ravenna”, ed in particolare l’elettrificazione dei punti di attracco attraverso l’uso di fonti rinnovabili e l’adozione di pratiche e tecniche capaci di ridurre l’impatto ambientale delle operazioni di movimentazione di merci polverulente.

Tale misura fa riferimento ad un Protocollo sottoscritto nel 2003 e aggiornato nel 2011, che prevede che l’Autorità di Sistema Portuale incentivi l’adozione di pratiche e tecniche capaci di ridurre l’impatto ambientale delle operazioni di movimentazione di merci polverulente da parte degli operatori portuali. L’Autorità di Sistema Portuale procederà altresì all’analisi della possibilità di attrezzare le nuove banchine con un sistema di erogazione di energia elettrica (eventualmente prodotta da fonti rinnovabili) cui connettere le navi all’attracco, al fine di arrestare i motori diesel responsabili di emissioni inquinanti e climalteranti.

Nel corso del 2016 è stato riconfermato l’accordo siglato tra la AUSL di Ravenna e l’USMAF per affiancare il personale degli uffici doganali di frontiera con personale AUSL e migliorare i servizi e le procedure doganali, per rendere rapide per il cliente le operazioni portuali, con regole e procedure omogenee in tutti i porti del nord Adriatico. L’Autorità e la Regione Emilia-Romagna puntano alla

171 stabilizzazione di questi accordi, meglio definendo le funzioni e le esigenze degli operatori del porto e degli uffici USMAF.

Per quanto riguarda il trasporto passeggeri, oltre alla ormai consolidata attività del Terminal Traghetti, attualmente amministrato da T. & C. – Traghetti e Crociere (società interamente posseduta dall’Autorità di Sistema Portuale), l’Autorità Portuale di Ravenna nel 2009 ha assegnato la gestione del nuovo Terminal Crociere (ancora in corso di realizzazione per alcune parti), alla società RTP (Ravenna Terminal Passeggeri). La concessione durerà sino al 2019.

Nel 2013 è stata avviata dalla ex Autorità portuale di Ravenna la realizzazione del terzo molo per ospitare fino a tre navi contemporaneamente, mentre RTP si è impegnata a realizzare una adeguata stazione marittima al fine di dare maggior attrattiva alle compagnie armatoriali

Per quanto riguarda il traffico passeggeri si riporta la serie storica dal 2011-2017:

Tabella 11 – Traffico passeggeri Terminal portuale di Ravenna (serie storica 2011-2017) anno Numero totale di cui crocieristi

2011 163.829 156.359 2012 106.498 100.379 2013 101.819 97.025 2014 62.028 43.887 2015 43.152 39.982 2016 48.002 45.904 2017 51.584 50.133

Fonte: Autorità di Sistema Portuale del mare Adriatico centro-settentrionale

Come si può notare dopo la crisi protratta fino al 2015, dal 2016 vi sono stati segnali di crescita sulle crociere grazie alla riattivazione del mercato italiano ed estero, anche se non si sono ancora raggiunti livelli adeguati alla potenzialità infrastrutturale di cui il Porto dispone.

Obiettivi e azioni di Piano

Il PRIT 2025 conferma le politiche regionali che individuano il Porto di Ravenna come principale porto e nodo logistico della regione Emilia-Romagna, e ne promuove le funzioni, individuandone il ruolo determinante nell’ambito:

della mobilità merci regionale e nazionale e internazionale;

della mobilità marittima del sistema adriatico, con riferimento al Corridoio Baltico-Adriatico all’interno della rete trans-europea dei trasporti e delle Autostrade del mare;

della mobilità passeggeri da crociera e da traghetto per le destinazioni del Mediterraneo centro-orientale (Grecia, Croazia, Turchia e Albania).

Il consolidamento e lo sviluppo di tali funzioni saranno elementi fondamentali per l’affermazione di un ruolo regionale sempre più cruciale nella logistica nazionale e centroeuropea.

Si confermano inoltre come strategiche per lo sviluppo del porto le seguenti azioni principali:

realizzazione del Terminal Container con un traffico potenziale di 500.000 TEUs annui, e ridisegno e previsione di nuove banchine in Penisola Trattaroli;

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individuazione di idonee aree e realizzazione di piattaforme logistiche, come sviluppo dell’iniziale idea del distripark, sia in sinistra che in destra Candiano;

realizzazione di canaletta a mare a -15,50, fondali a -14,50 fino a Largo Trattaroli, fondali a -13 fino a bacino S. Vitale;

attracco crociere di Porto Corsini, con l’adeguamento banchine e nuovi fondali;

dotazione nel porto di punti di approvvigionamento di GNL, in linea con i requisiti dei core port sulle reti TEN-T

Il PRIT 2025 individua inoltre i seguenti obiettivi:

aumento tonnellate in arrivo e partenza dal porto, sia di rinfuse liquide e solide, sia di container;

aumento dell’intermodalità nave-treno, sia per le merci in entrata che in uscita dal porto;

diminuzione dei tempi di stazionamento delle merci nel porto, con ottimizzazione delle procedure di trasbordo e di controllo.

migliore integrazione delle attività di autotrasporto e consolidamento dei servizi di linea lungo le Autostrade del mare;

realizzazione interventi previsti dal nuovo PRP, con particolare riguardo all’approfondimento dei fondali;

differenziazione dell’offerta, con particolare riferimento allo sviluppo del traffico passeggeri.

Riguardo alle azioni confermate o previste dal PRP per il miglioramento delle capacità infrastrutturali del porto, di particolare rilevanza ha la realizzazione del Terminal Container (con un traffico potenziale di 500.000 TEUs annui) e di piattaforme logistiche in area peri-portuale. L’incremento di traffico potrà modificare anche la funzione del porto e favorire l’assunzione di un ruolo regionale sempre più cruciale nella logistica nazionale. A questo proposito il PRIT 2025 promuove l’individuazione di una Zona Logistica Semplificata ZLS secondo quanto previsto dalla L. 205/2018 commi 61-65.

La pianificazione locale deve essere coerente con detti obiettivi e con le previsioni del Piano Regolatore Portuale; in particolare le scelte in aree peri-portuali non devono interferire con le necessità di sviluppo del porto, ma favorire il miglioramento delle sue dotazioni infrastrutturali e dell’accessibilità portuale e retro portuale.

Per l’efficienza e la capacità competitiva del porto, il PRIT 2025 conferma la necessità di un sistema efficace di accessibilità e di adeguate interconnessioni trasportistiche. Sono perciò necessarie infrastrutture di raccordo lato terra, nonché il superamento delle interferenze strada/rotaia nel centro di Ravenna. In particolare, tra le opere ferroviarie si segnala il by-pass di Ferrara per la direttrice Brennero e, tra quelle stradali, la E55, la riqualificazione della tangenziale di Ravenna e il by pass del canale Candiano.

Le opere infrastrutturali stradali e ferroviarie devono essere anche finalizzate alla limitazione degli impatti che lo sviluppo di traffici può comportare. Il nuovo scalo merci già attivato e la realizzazione del nuovo Terminal Container porteranno un forte incremento di treni merci, che vedrà il potenziamento delle linee ferroviarie in destra e in sinistra (lavori già terminati) del canale Candiano.

173 Si conferma l’importanza della semplificazione e dell’integrazione delle procedure portuali, intervenendo per l’informatizzazione delle procedure doganali e sui servizi che rendono rapide e fluide le operazioni portuali per il cliente, con regole e procedure omogenee in tutti i porti del nord Adriatico. L’obiettivo è quello di semplificare e integrare le procedure e i controlli che una pluralità di soggetti diversi deve compiere per la verifica dei carichi, cioè individuare una gestione unitaria della filiera dei servizi e dei controlli pubblici e diminuire i tempi di stazionamento delle merci nel porto con l’ottimizzazione delle procedure di trasbordo e di controllo.

Si ritengono necessarie specifiche azioni di marketing per lo sviluppo del porto. La necessità di realizzare più toccate nell’arco dell’Adriatico da parte delle Compagnie Marittime richiede la messa in opera di un’adeguata strategia di cooperazione-collaborazione con altri porti dell’area per ottimizzare i servizi offerti alle compagnie interessate. Occorre sviluppare la promozione di servizi marittimi intra-mediterranei e lo sviluppo di un piano per le connessioni marittime interne tra i porti del nord Adriatico, con riferimento in particolare al centro comune di promozione della “co-modalità”, alla promozione dello short sea shipping e delle Autostrade del Mare, alla rimozione degli ostacoli alla diversione modale verso la modalità marittima, allo stimolo di iniziative per rendere più fluida la catena logistica “da porta a porta”.

Il PRIT 2025 conferma l’importanza del rilancio dell’Accordo NAPA (North Adriatic Ports Agreement), di collaborazione tra i porti dell’alto Adriatico (Koper, Trieste, Venezia e Ravenna), finalizzato sia alla collaborazione tra gli stessi, sia alla definizione di uguali regole e procedure per i controlli e per i servizi doganali e sanitari, che aveva avuto un periodo di stasi. Gli obiettivi dell’Accordo sono:

aumentare l’efficienza portuale e la capacità di instradamento delle merci agendo come sistema e permettendo di proporsi quali partners privilegiati nell’offerta di servizi logistici nei mercati balcanici e nell’est Europa;

sviluppare iniziative comuni indirizzate ai governi nazionali e ad altri enti pubblici per semplificare e armonizzare regolamenti, tempi e procedure che regolano le operazioni nei porti incluse le procedure doganali e sanitarie, nonché tutte le altre procedure relative alle navi e alle merci coinvolte nel trasporto attraverso i porti, tenendo conto della specifica legislazione internazionale e nazionale relativa ai porti franchi e alle zone franche;

sviluppare la diversione modale attraverso la promozione di servizi marittimi intra-mediterranei e lo sviluppo di un piano per connessioni marittime interne tra i porti;

realizzare un centro comune di promozione della “co-modalità” riconosciuto dalle norme comunitarie, con l’obiettivo di promuovere lo short sea shipping e le Autostrade del Mare, rimuovere gli ostacoli alla diversione modale verso la modalità marittima e stimolare le iniziative per rendere più fluida la catena logistica “da porta a porta”.

Tale accordo ha ottenuto dall’UE un finanziamento per realizzare una piattaforma informatica comune (e-platform), che fungerà da anello di congiunzione, sia orizzontale - cioè tra i diversi sistemi di “port community” esistenti - sia verticale - cioè tra i sistemi lato mare e lato terra. I porti, una volta messi in rete, saranno in grado di potenziare la cooperazione e offrire agli operatori dello shipping un servizio integrato di recepimento e inoltro delle merci. Il PRIT 2025 sostiene l’obiettivo comune di armonizzare e far dialogare i vari sistemi ITS di cui ciascun porto è dotato e permettere l’interscambio dei dati in tempo reale.

174 Un’altra azione che il PRIT 2025 ritiene necessario intraprendere è legata al riordino del sistema tariffario portuale, al fine di creare agevolazioni al trasporto fluvio-marittimo e la promozione del sistema idroviario padano-veneto, anche a seguito della non competitività economica dovuta in parte alle elevate tariffe portuali richieste che, in applicazione della normativa nazionale, trattano le chiatte fluvio-marittime allo stesso livello tariffario delle navi marittime.

Il PRIT 2025, per una miglior interconnessione trasportistica e gestionale tra il porto di Ravenna e il sistema idroviario padano-veneto, ritiene opportuno valutare l’inserimento di Porto Garibaldi, quale porto a rilevanza economica regionale, all’interno delle competenze territoriali dell’Autorità di Sistema Portuale del mare Adriatico centro-settentrionale.

Nel documento Gli obiettivi del PRIT 2025 ... 21 (pagine 169-174)