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Piano di tutela delle acque della Toscana: fondamento normativo

PRIMO ANNO DI VIGENZA DEL REGOLAMENTO REGIONALE 4/R DEL

3. Piano di tutela delle acque della Toscana: fondamento normativo

Il Piano di Tutela delle Acque della Toscana (PTA), previsto dall'art.121 del d.Lgs n.152/2006198 "Norme in materia ambientale" è

197 In tale incontro erano presenti i rappresentanti delle amministrazioni locali, i

rappresentanti della cittadinanza e rappresentanti dell’Associazione Valdisieve.

198 Art. 121 (piani di tutela delle acque):

“1. Il Piano di tutela delle acque costituisce uno specifico piano di settore ed e' articolato secondo i contenuti elencati nel presente articolo, nonche' secondo le specifiche indicate nella parte B dell'Allegato 4 alla parte terza del presente decreto. 2. Entro il 31 dicembre 2006 le Autorità di bacino, nel contesto delle attività di pianificazione o mediante appositi atti di indirizzo e coordinamento, sentite le province e le Autorità d'ambito, definiscono gli obiettivi su scala di distretto cui devono attenersi i piani di tutela delle acque, nonche' le priorità degli interventi. Entro il 31 dicembre 2007, le regioni, sentite le province e previa adozione delle eventuali misure di salvaguardia, adottano il Piano di tutela delle acque e lo trasmettono al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio nonche' alle

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lo strumento per il raggiungimento degli obiettivi di qualità dei corpi idrici superficiali e sotterranei e la protezione e valorizzazione delle risorse idriche.

Il Piano è l'articolazione di dettaglio, a scala regionale, del Piano di Gestione Acque del distretto idrografico (PGdA), previsto dall'articolo 117 del d. Lgs 152/2006 che, per ogni distretto idrografico, definisce le misure (azioni, interventi, regole) e le risorse necessarie al raggiungimento degli obiettivi di qualità previsti dalla direttiva n.2000/60 CE che istituisce il "Quadro per l'azione comunitaria in materia di acque WFD"199.

competenti Autorità di bacino, per le verifiche di competenza.

3. Il Piano di tutela contiene, oltre agli interventi volti a garantire il raggiungimento o il mantenimento degli obiettivi di cui alla parte terza del presente decreto, le misure necessarie alla tutela qualitativa e quantitativa del sistema idrico.

4. Per le finalità di cui al comma 1 il Piano di tutela contiene in particolare: a) i risultati dell'attività conoscitiva;

b) l'individuazione degli obiettivi di qualità ambientale e per specifica destinazione; c) l'elenco dei corpi idrici a specifica destinazione e delle aree richiedenti specifiche misure di prevenzione dall'inquinamento e di risanamento;

d) le misure di tutela qualitative e quantitative tra loro integrate e coordinate per bacino idrografico;

e) l'indicazione della cadenza temporale degli interventi e delle relative priorità; f) il programma di verifica dell'efficacia degli interventi previsti;

g) gli interventi di bonifica dei corpi idrici;

h) l'analisi economica di cui all'Allegato 10 alla parte terza del presente decreto e le misure previste al fine di dare attuazione alle disposizioni di cui all'articolo 119 concernenti il recupero dei costi dei servizi idrici;

i) le risorse finanziarie previste a legislazione vigente.

5. Entro centoventi giorni dalla trasmissione del Piano di tutela le Autorità di bacino verificano la conformità del piano agli atti di pianificazione o agli atti di indirizzo e coordinamento di cui al comma 2, esprimendo parere vincolante. Il Piano di tutela e' approvato dalle regioni entro i successivi sei mesi e comunque non oltre il 31 dicembre 2008. Le successive revisioni e gli aggiornamenti devono essere effettuati ogni sei anni”.

199 La pianificazione della tutela delle acque e delle risorse idriche definita a livello

comunitario dalla WFD persegue obiettivi ambiziosi così sintetizzabili: 1) proteggere e migliorare lo stato degli ecosistemi acquatici attraverso misure specifiche per la graduale riduzione degli scarichi, ed il ripristino di corrette condizioni idrologiche ed idro-morfologiche, raccordandosi ed integrandosi con la direttiva 2007/60/CE cosiddetta " direttiva alluvioni " ed il relativo Piano di Gestione del Rischio Alluvioni.

2) assicurare la graduale riduzione dell'inquinamento delle acque sotterranee ed impedirne l'aumento;

3) raggiungere e/o mantenere lo stato di "buono" salvo diversa disposizione dei piani stessi; per tutte le acque entro il 2015, in una prima fase, e successivamente con cadenza sessennale, 2021, 2027. Per ulteriore approfondimento sul tema visitare il

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3.1 I Distretti idrografici in Toscana

La pianificazione concernente il distretto idrografico è coordinata dalle Autorità di bacino distrettuale (art. 63 del d.Lgs 152/2006).

Il territorio regionale è ricompreso in tre distretti idrografici200; il PTA tiene conto della nuova delimitazione dei confini distrettuali disposta dalla legge n. 221/2015 che ha modificato l'art. 63 (le procedure attuative sono in corso di espletamento ed il Distretto del Fiume Serchio sarà ricompreso all'interno del Distretto dell'Appennino Settentrionale).

Il Piano di Gestione Acque di ogni distretto idrografico è piano stralcio del piano di bacino , ai sensi dell' art. 65 del d.Lgs 152/2006, per quanto riguarda la tutela delle acque e la gestione delle risorse idriche.

E' quindi il riferimento per la pianificazione operativa di dettaglio per la tutela delle acque a livello di singolo corpo idrico, da perseguirsi attraverso il PTA, la cui elaborazione, approvazione ed attuazione è demandata alla Regione.

Il PTA garantisce lo snodo di raccordo tra la pianificazione strategica distrettuale e quella regionale, traducendo sul territorio le disposizioni a larga scala dei piani di gestione con disposizioni di dettaglio adattate alle diverse situazioni e strumenti di pianificazione locali, anche attraverso le risultanze di una più accurata comparazione tra costi previsti/sostenuti e benefici ambientali ottenuti/ottenibili.

sito web del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare

all’indirizzo: www.direttivaacque.miniambiente.it .

200 I tre distretti ideografici sono: il distretto del fiume Po, il distretto dell’Appennino

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3.2 La procedura

La procedura ha preso il via attraverso la delibera n.11 del 10 gennaio 2017 con la quale la Regione ha avviato il procedimento di aggiornamento del Piano di Tutela delle Acque della Toscana, contestualmente con l'approvazione del documento preliminare n.1 del 10 gennaio 2017201.

Durante l’iter di approvazione di detto piano viene in particolare rilievo La Valutazione Ambientale Strategica (V.A.S.); quest’ultima infatti viene avviata fin dalla fase preparatoria e continua lungo l'intero percorso di elaborazione approvazione ed attuazione e rappresenta l'occasione per integrare nel processo di pianificazione e programmazione sia gli aspetti ambientali, che rappresentano lo scenario di partenza, sia la valutazione degli scenari evolutivi, delle alternative, degli obiettivi e delle scelte.

La procedura di VAS avrà il compito, specialmente nella fase preliminare, ad acquisire osservazioni e contributi per meglio definire la portata ed il livello di dettaglio delle informazioni da includere nel rapporto ambientale V.A.S. e delle analisi da svolgere per la redazione del PTA.

Il processo di valutazione individua le alternative proposte nell'elaborazione del PTA, gli impatti potenziali, nonché le

201 All’interno del documento preliminare sono elencati gli obiettivi che il piano per

la tutela delle acque della Regione Toscana deve perseguire: “Il PTA deve garantire il raggiungimento, per ogni corpo idrico identificato e caratterizzato, ai sensi degli allegati 1 e 3 del decreto legislativo, degli obiettivi di qualità relativi allo stato ecologico e chimico per le acque superficiali e per lo stato quantitativo e chimico per le acque sotterranee stabiliti nel Piano di gestione. Valutate le determinanti socio- economiche, organizzative e fisiche e analizzate le criticità riscontrate, attraverso l’aggiornamento ed adeguamento del quadro conoscitivo, il PTA partendo dalle misure già individuate nel Piano di gestione provvederà alla loro declinazione livello regionale individuando il complesso delle azioni, degli interventi, delle regole e dei comportamenti finalizzati alla TAGRI , anche sulla base dell’integrazione tra aspetti specifici di quest’ ultima ed i diversi aspetti delle politiche territoriali e di sviluppo.” P. 30 del documento preliminare collegandosi al sito relativo della Regione Toscana nella sezione banca dati: www.regione.toscana.it/bancadati/atti/DettaglioAtti

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misure di mitigazione e compensazione di cui si deve tener conto nelle fasi successive di attuazione del PTA.

3.3 La partecipazione

Il Garante Regionale Dell'Informazione e Partecipazione, l'Avv. Francesca De Santis che, in attuazione della legge reg. 65/2014, deve coinvolgere tutti i cittadini e i soggetti interessati, ha predisposto il programma delle attività di informazione e partecipazione.

Il programma si compone di tre punti principali garantendo l’accessibilità agli atti e documenti del piano e la trasparenza delle informazioni attraverso la pagina web, nella quale verrà inserito il link a tutti i documenti del piano adottati, nonché il programma delle attività di informazione e partecipazione, le attività in corso nel diverse fasi del procedimento, il rapporto del garante preliminare all'adozione, la delibera di adozione e le successive attività di informazione fino alla delibera di approvazione202.

È strato svolto inoltre un incontro pubblico per la presentazione del piano203; a cui è seguita l’attivazione sulla pagina web del Garante di un modulo (form)204 , che è stato attivo fino al 7 novembre 2017, da compilare da parte

202 I cittadini e soggetti interessati potranno inoltre chiedere chiarimenti e

informazioni scrivendo all'indirizzo: garante@regione.toscana.it

203 Tale Incontro di informazione e partecipazione pubblica intitolato: PIANO di

TUTELA delle ACQUE della TOSCANA: Strategie, procedimento e partecipazione

pubblica, si è tenuto il girono Venerdì 17 Marzo 2017 a partire dalle ore 8,30-14,00

presso l' Auditorium di Santa Apollonia, Via San Gallo, 25 Firenze, con una fitta agenda di interventi tra cui: l’Assessore all'Ambiente e difesa del suolo, Regione Toscana, alcuni rappresentanti della Direzione Difesa del Suolo e Protezione Civile - Settore Genio Civile Valdarno Centrale e Tutela dell'Acqua, rappresentanti della Direzione Ambiente ed Energia ed infine il Garante regionale dell’informazione e della partecipazione.

204 Il questionario (form), prevedeva la possibilità di contribuire, anche in forma

anonima. Il form è stato attivo fino al 7 novembre 2017 sul sito della Regione Toscana nell’apposita sezione “partecipazione al piano di tutela delle acque”.

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dell'interessato nel quale inserire tutti i propri dati e il contributo partecipativo, con la facoltà di georeferenziare il corpo idrico in relazione al quale si intende offrire il proprio contributo tramite il link a geoscopio attivato sullo stesso modulo.

Tale forma di partecipazione coinvolge necessariamente tutti i cittadini singoli e associati e i soggetti interessati e al tempo stesso tiene conto della scala e tipologia di piano.

A seguito della partecipazione digitale svolta nei mesi scorsi, il percorso partecipativo sul Piano regionale è proseguito e al fine di ottenere contributi, idee e proposte per la definizione del piano stesso, il Garante ha previsto tre appuntamenti nel mese di Febbraio, diversi per oggetto e destinatari nel rispetto dell'art. 16, comma 2, lett. b) del regolamento regionale 4/R/2017 e del programma delle attività di informazione e partecipazione relativo al piano in questione.

I primi due appuntamenti, fissati nelle date del 7 e 14 Febbraio 2018 alle ore 15,00, avranno una forte chiave tematica e saranno riservati in modo esclusivo, rispettivamente, nel primo caso alle associazioni ambientaliste o comunque ai soggetti portatori di interessi ambientali e, nel secondo, ai rappresentanti delle categorie economiche ovvero ai soggetti portatori di interessi economici.

Due appuntamenti di natura tecnica, ristretti, per approfondire al meglio con gli interessati sia argomenti economici legati alla costruzione del piano sia tematiche care al mondo degli ambientalisti.

Martedì 20 Febbraio 2018, alle ore 15,00 si terrà invece il terzo