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POEMA ' 25 Gienasium v’è ch’ée lo nono loco

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Franoièscuola,ov’èd’

uom

sapienza.

Quiv’ é lostudio assaigrande

non

poco,

Ove

s’apprende sovrana prudenza.

Celindriumcel’énonpresso alfoco, Ch’

èT

decimo grado’nsuaessenza.

Quivisonleveggiedel zappino.

Dov’havernaccia, e greco, e alzurro vipo, Riviera,eschiavidigrandevalenza.

Ipodromiosiè’llocoundecimo, Là dove vegnon Tacqueper condotti:

La

cucinaistà’n locoduodecimo, Ov’arde cerr’alimangiarfar cotti;

E

nonsicontain più gradi ch’i’esimo.

Torniamallocoovesonlidisdotti, ,

dove sonl’intaglielepinture, Evilarotachedàl’aventure, Chetaifaregi, etaipoverarlotti.

Nel mezzo delavolta è’1Deo d’amore,

Chetiene

ne

ladestra

mano

un dardo

,

Ed

avvisa qualunque, hagentil core,

E

flerelo*,che mai non ha riguardo;

Ed

havvi donnedigrandevalore, Che ’nnamorardelsuopiacentesguardo.

Quiv’é chi per

amor

portò

mai

pena, Quiv’è Parigi colabellaLena,

E

chimai ’nnamoròpertempo,o tardo(1).

LabellaPollisenav’ èpiagente.

Quando

Accillesselapresead amare.

.

** « *. ».'* *

* * * '

(I)Dante, Inferno, canto V.

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26 l’intelligenza

E

laregina Didonvé’ piangente,

Quand’Enens

sipartìo permare,

•Ched’una spadasi’fedìo nel ventre,

Quando

levelelivide collare:

E

la bell’Isaottae’l

buon

Tristano, Sieomelisorpreseest’

amor

vano Chemolti regnihagiàfattidisfare.

EvvilabellaGinevraregina,

Ed

evv’appresso messerLancialotto, EvviBersenda,eMideia,eLavina, Pantassaleiaregina del tutto:

Siccom’amorletenneinsuacatena,

E come

combatterò amottoamotto;

E

lepulcelleche

menar

conloro, Che vennero’naiutoal

buon

Ettoro,

Quando

fuTroiae’lpaese distrutto.

Evv’ AlessandroeRosennad’amore, Messer Ereccho ed Enidia davante;

Ed

evvi Tarsia,

el

prenzeAntinogore,

E

d’Appolloniola lirasonante(1),

E

Archistrate,reginadivalore, Cuisorprese

Amore

algaiosembiante.

Evvi Bersendae’1buono Diomedes, Evi Penelope edUtizesse;

Ed

Eneasse, eLavinadatante.

E

nonfallìochifulo’ntagliadore LabellaAnalidae’l

buon

Ivano:

Evv’intagliatoFioree Blanzifiore,'

(1)CodiceLaurenziano,ed Apolinodalirasonante.

Ma può

trattarsidel notissimoromanzod’ApolloniodaTiro.

POEMA

27

E

labella lsaottablanzesmano,

Sicom’ellamortoperfinamore, Cotanto

amò

Lancialottosovrano.

EvvilanobiledonnadelLago, Quella diManualtocolcuor vago,

E

Palamidescavalierpagano.

EvviloreDavie Bersabee, Quella per cui fece uccidere Uria,

E

Narcisso alafontanav’ ée, Com'egli innamorò delasu’ombrìa;

E

laforestad’

Amante,

dov' ée Merlinochiuso pergran maestrìa:

ì

Evvila

tomba

perincantamento,

Come medesmo

insegnòlospermento

A

quellache l’avea’n suasegnorìa.

Dall1altra parte

ha

’ntaglidi finauro, Storia Che sonoafln*morse lavorati. Cesare.

Qui v’élastoriadiGiulio Cesaro,

Co

lemilizi’e cavalier pregiati, Sicome’l

mondo

tutto soverchiaro, Ricevendotrebuti smisurati.

Sonviportie navili’elebattaglie, Lesconfitte,l’asprezze,e leschermaglie.

Chefeceri

Romani

molt' onorati.

Ed

è intra quelle nobili pinture Siccome CesaracquistòiBelguesi,

E

iGelteeiPotevinconlornature;

Tutt' e tre genti s’appellan Franzesi.

Marne

eSaonnevisono’nfigure,

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28 l’intelligenza

B

d’Buie dividonlipaesi(1):

Quando

Cesare andòper acquistarla, Iera consoloallorMarco Massalla

E

MarcoPisoeletti dique’ mesi.

E

tuttov’è

come

Marco Turnusso .

DisconfisseiNormandiin battaglia:; .

Ed

evvi’lbuono Marcusso Antoniusso >

Con

gente

ch’uom

nonsa qual piùsivaglia:

E

Cesarquand’uccisse Artigiusso,

Che non

fude’masardi sanzafaglia, Evvi’ntagliatoilbuon drappel Brennone,

Che

tagliòaCesardell’elm’

un

brandone Inunassalto di bella schermaglia.

E

sonv’i

nomi

delisanatori,

Che

fuoroscrittiin tavold’aurofino,

E

iconsoliche fuoronpoi signori.

Dopol’esiliodel

buon

reTarquino;

E

poisi stabilirtre dittadori, Che sovra’lconsolatoebber domino{2):

Sonvitribuni,edil’e quisitori, Pretor,patrici,vescoviecensori, *

E

gli uflciaic’avean

Roma

’ndemino.

Ciriarcheconcenturioni Visonoinquelle pinture formati,' (i)Laurenziano:

Duefiumi chevidividonoipaesi;

EtEulelalenav’è anchora.

Chemarcita intra Belghesi eSassognesp (3)Romande JuletCitar:

Texestoit lacoustume enRomelacité, Queroy neempereourniavail parvento;

Meslipoeples romains,totparcommnnauté, Eslisoient entro eus,totdetorvolentó, * Trois des plushaus baronsetde plus grani bonte.

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POEMA

29

E

sonvi

nomi

de’decurioni

Ch’eransignoridi x.nominati:

Censorfaceanragionde’patrimoni, Trebunialarempublicachiamati:

Difendean

Roma

iduede’dittadori,

E

l’altr’andavainbattagliadi fuori,

A

raquistareiregnirubellati.

Evvi Cesare standodittadore, Ildecim’annoinFranciadimorato:

Pompei’feceuna leggeintaltinore,

Fu

lettaepronunziatainpienmercato, Che non potessonperprocuratore Null’uflcio ricever dalSanato.

Pompeio aveapermoglieallor Giulia, FigliadiCesar;recolsiadingiulia;

Onde

fu l’odio poiincominciato.

E

sonvilebattaglie cittadine Lequais’incominciar’per quellalegge Lestruziorii, leguerree lerovine

Che

ne naquer,c’ancorsicontaelegge,

E

sonvileSebille Tebertine,

Che

profetar’

come

’l

mundo

siregge.

Evvi Lucaneh’esteguerrevedeo,

E

ciòchedisse, e

come

loscriveo,

Come

pastorvegghiante sovra’lgregge, Evvi Cesareh’aveatutt’Occidente

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