• Non ci sono risultati.

Sommesso a la Romana subiezione :

Nel documento BIBLIOTECA. Digitized by Google (pagine 81-87)

Quand’udìlanovella,immantenente Sidispensòognisualegione.

La leggeliera assai contradieente;

DigitizedbyGoogle

30 L’INTELLIGENZA Pensòdiessere in

Roma

alastagione, Quand’ella dispensavainuov’onori, Poieli’ieran cassiisuoi procuratori,\

E

non poteanperlui farderaandagiode.

Evvi

come

dasanatorigravato Sitenne,escrisse loro in cotal guisa,

E mandò

duetrebuni ’nanzi’lsanato, Chiese’ltrionfo sanz’ altracontesa: Dipintov’è

come

fue refusato,

E

laguerra chefueper quello impresa.

GiunseinRavennaenonfecedimoro; * Fecetagliardall’unaparteilmuro, Sìchel’uscita no’lifuecontesa.

E

di làmosse ogni sualegione

Quando

lanotte fuscuravenuta,

E

no’ restòsìvenne a Rubicone,

Un

fiumech’ieradigrandeparuta.

Evvilalegge, eh’ a quella stagione lera dal

mondo

dottataetemuta.

Chicontra

Roma

armatolàpassasse.

Nemicode’

Roman

sìs’appellasse;

E

nullascusan’iera ricevuta.

Cesare standoalariva pensoso, Dipinto v’è

come

vide apparire

Una

formad’aspetto assai dottoso:

Feminascapigliata iera’n parere

E

dicevacon granpianto pietoso:

«Figliuoli,ovevolete voi venire? uRecatevoiincontra

me

mie’nsegne?

DigitizedbyGoogte

f '

POEMA

31

«Perpacemettersarebber piùdegne.

«Pensateben che ne puote avenire(1).» Cesare, ch’iera pienodigrand’ingegno,

Sipropensò ched imaginefosse Che' presentasse

Roma

incotalsegno;

Ad

altavoce sueparotemosse

E

disse:««Roma,incontratenon vegno;

«Ma

torno, ch’ioson tuopiùc’anchefosse,

*

E

tudovrestiaccogliermi,pensando

«C’hosottomisoil

mondo

altu’comando,

«Si

mi

deionorareovunqu’iofosse. « Evvi

come

sivolsea’cavalieri

E

disselor:«Signori, se noivolemo,

«Noi potenritornareperlisentieri:

«Senoi passiam, parràchenoifaremo.»

Allorvid’apparire

un

businieri.

L’altraformaspariochedett’

avemo

:

Questisonavaforteunatrombetta,

E

poisonò

un

cornoagrandefretta.

Poipassòl’acquaenondal latostremo.

Quando

Cesarlovide,immantenente Fedì’l cavalloaifianchidelisproni;

E

passòRubiconpiùvistamente, Ches’egliavessecuorper treleoni.

E

dissea’suoi:«Passate arditamente.»

Allorpassar tuttesuelegioni

Poi disse:«Ornai

non

voglioamor, nèpace.

(i)Luean. Pharsal.,I:

lngens visa duci patri» trepidantisimago, Clara perobscuramvultumestissimanoctem,etc.

DigitizedbyGooglc

32 L’INTELLIGENZA

«La

guerra con Pompei* molto

mi

piace;

«Fortunafieconnoialestagioni.»

A

Rimine giugnendoicavalieri, Dipinto v’échetue di notte scura;

Trombetteecornisonavansifieri-,

CheiRiminositremardipaura.

Curio trebunoparlò primieri,

E

disse;«la sonper te dt

Roma

fuora;

••Nostrafranchigia énelatua speranza:

«Cavalca, Cesar,sanza dimoranza;

•«Ituoinemicinon avranno dura(1).« Cesare, intalentato di battaglia,

Parlamentòedisseaisuoi:lontani

«Per

me

soffert’avetegrantravaglia

«A

conquistare molti paesi strani.

«Or

siamnoi in altressìgran scomunaglia,

«

Com’

Anibaldore faco’Romani. *

«Signor’,prendiam vistamentelaguerra;

«La

soveranavirtùchenonerra

«Si tienconnoi, elidiisovrani.»»

Quando

Cesarebbesìparlato, , , lipopulo cominciòtutto a fremire•••»

Perlapietà delbuon

romano

stato,.

Cheitempli elemagioni convienperire*

E

ipiùarditiavean cuor ammollato.

Ma

Cesarlisormontaingrand’ardire, Poichel'amavantuttioltremisura.

Leliussotrassiavantiallora, Ch’aiprimofronte solea tuttor gire.

(1)Pharsal.,I:*

Audasvenalicomitatur Curio lingua,etc.

DigitizedbyGoogh

POEMA

33 Dipintov’ èc’avca

un

dardoin

mano

Quelfortecavaliersìvigorito;

E

tuttordavailcolpoprimerano,

Quando

lostormofossestabilito.

E

disse ingrandegridosoverano:

<*Cesare,grandeduca, prò’eardito,

«Perché dimore tuetarde tanto? -Dimostrailtu’poder,che n’haicotanto:

«Sicchéda’Sanatornonsieschernito.

«Quantol’animaflenelemie vene

E

miobracciopotràdardoportare,

«Iononrefuseròguerra nè pene:

«Pertefarò crudei cose saggiare.

«Ciò che comanderaiflefattobene,

«Com’i’hofatto in Sithiaedoltremare;

•Pertedispoglierò templiemagioni,

«A Roma

torròloggieepadiglioni:

«Io faròquantovorrà’addimandare(1). «

Quando

Cesarlivide intalentati, Chelisembravacosa destinata,

Mandò

per tuttiicavalier pregiati Di su’conquistoperognicontrata.

FranceschiePotevinvifuormenati,

E

d’Alamannivifugran masnata, FuorviFiamminghi,eLombardi,e Toscani, LimozieSasognesi,eque’de’Rani, Che sanfondare e lanciar per usata.

(i)Phartal.,I:

Laelius

«Silicei,cxclamat.Romani maximercctor

«Nominis,eie.»

DinoCompagni 3

DigitizedbyGoogle

34 l’intelligenza Dipintisonvi quei eh' aCesarfuoro.

Que’cavalieridiStainepernatura;

E

que’diBelviginvenner conloro,

E

gliArvernazzivivenneroancora, Beicari, eGuascognesi,e diBigoro.

Cesarpromisesoldo oltremisura.

La sua speranzafue sol ne’Franzesi, Que’eh’ierandiprodezz’ accortie ’ntesi, Perché’nbattagliafaceanlunga dura(1).

Mosse la’nsegna ad aguglia premente,

E

icavalierientrar perlapianura, Ardendoedibrusciandovilleegente;

Templie

magion

mettevano adarsura.

Come

in

Roma

siseppe,immantenente

I

buon Roman

s’uscirfuordelemura,

E

perpaurasìn’uscio

Pompeo Che

giammai

Roma

piùnonrivedeo, Catone,eBruto,edaltria dismisura.

E

tuttov’é,

com’ne

parlòLucano, Propiamentedilor partimento.

Colorchetutto’1

mondo

non temiàno,

A

grandiassedjconmolt’ardimento Sicurinelelortendedormiàno,

E

in

Roma

dimorareebber pavento.

Sede’temeròinsìforte fortezza,

Dove

credean

giammai

trovar salvezza?

Fidàrsi nellontan dipartimento.

(1)Phartal.,I:

Inde ruendi In ferrimimens pronaviris.. .

DigitìzedbyGoogle

POEMA

Nel documento BIBLIOTECA. Digitized by Google (pagine 81-87)