L’INTEGRAZIONE SOVRAZIENDALE: LE AREE VASTE
3.6 La politica del farmaco
La politica del farmaco comprende l’insieme delle azioni in tema di acquisto, prescrizione, distribuzione, informazione e vigilanza con l’obiettivo di garantire al cittadino che la scelta del principio attivo è orientata da evidenze cliniche documentate, da processi di condivisione e informazione su tali evidenze, dalla loro trasferibilità alla
pratica clinica e dalla valutazione di compatibilità fra efficacia pratica e costi sostenuti.
Strumento di queste azioni è il Prontuario terapeutico regionale (PTR) (DGR 1540/2006), che rappresenta un documento di indirizzo delle scelte, punto di arrivo del lavoro svolto dalla Commissione regionale del farmaco (CRF), dalle Commissioni terapeutiche locali e dai Centri di informazione indipendente operanti nelle Aziende sanitarie della regione.
Nel periodo di validità del piano le Commissioni terapeutiche locali orienteranno il loro lavoro in modo da finalizzarlo alle criticità dei comportamenti prescrittivi riscontrati nelle aziende, utilizzando lo strumento del Prontuario terapeutico locale, sottoinsieme di quello regionale, come leva per il miglioramento dell’appropriatezza. La Commissione regionale del farmaco sosterrà dal punto di vista tecnico e scientifico questo processo, omogeneizzando il lavoro compiuto nelle diverse sedi locali, e sintetizzando gli orientamenti condivisi in versioni successive del Prontuario, che è necessariamente in un processo di adeguamento continuo sia per il continuo sviluppo della tecnologia farmaceutica, sia per l’allargamento delle aree in cui si raggiungono posizioni di consenso professionale. Tale processo di affinamento del PTR e dei Prontuari locali sarà pianificato a livello della CRF e ne saranno esplicitati gli obiettivi attesi da cui saranno derivati gli obiettivi annuali delle Direzioni generali.
A questo scopo i Servizi farmaceutici delle Aziende sanitarie devono accentuare il loro orientamento in senso clinico e utilizzare il bagaglio culturale sviluppato in questi anni, definendo contestualmente nuovi valori professionali per gli operatori coinvolti nel corretto uso del farmaco ed un nuovo ruolo per i farmacisti. Le differenze organizzative aziendali nate dalla capacità di rispondere al nuovo contesto definito dai vincoli nazionali e dagli indirizzi regionali, devono arricchire l’esperienza del SSR in tema di modelli organizzativi strutturati che tendono al miglioramento della qualità e dell’economicità dell’assistenza farmaceutica, e non dare diverse performances nel raggiungimento degli obiettivi appena dichiarati.
In quest’ottica è determinante realizzare la completa integrazione fra i servizi farmaceutici ospedalieri e quelli territoriali in ambito aziendale e interaziendale. Nella direttiva sull’Atto aziendale è stato definito il quadro generale della struttura organizzativa ritenuta adeguata a rispondere a questi bisogni ed a garantire omogeneità e coordinamento negli interventi.
Lo sviluppo di una assistenza farmaceutica orientata alla soddisfazione dei bisogni dei cittadini deve promuovere nuove conoscenze farmacologiche, cliniche e gestionali, i cui temi portanti devono essere condivisi con gli altri operatori nell’ambito di programmi aziendali di ricerca, di formazione e di formazione permanente. In questo contesto, di particolare rilevanza per la funzione aziendale di assistenza farmaceutica sono:
— il consolidamento del settore della farmacovigilanza, nella quale è impegnata una responsabilità diretta dei servizi farmaceutici quali centri di riferimento aziendali e lo sviluppo della vigilanza sui dispositivi medici;
— la collaborazione ai programmi aziendali di gestione del rischio relativamente alla prevenzione del rischio legato al farmaco, attraverso la minimizzazione degli errori di terapia, l’adozione negli ospedali e nelle strutture di ricovero e cura di metodi di ricerca per la rilevazione dell’entità e della tipologia degli errori farmacologici, l’adozione della prescrizione informatizzata, l’attivazione di sistemi di preparazione centralizzata, e la distribuzione personalizzata;
— l’attività di formazione dei componenti dei Comitati etici concorre alla qualificazione della sperimentazione indipendente nella nostra regione;
— la dispensazione di farmaci da parte degli Ospedali e delle Aziende sanitarie, compresa l’erogazione diretta alla dimissione costituisce un’occasione per migliorare la qualità delle cure, semplificare i percorsi assistenziali, fornire un’informazione mirata al paziente in sede di dimissione e di visita ambulatoriale, nonché uno strumento di razionalizzazione della spesa;
— l’istituzione delle unioni d’acquisto per farmaci, vaccini e presidi sanitari matura un processo di aggregazione nelle aree vaste e trova ulteriore e più ampia esplicitazione nel livello regionale;
— la definizione di un sistema informativo che descrive i flussi di consumo e spesa della farmaceutica ospedaliera e territoriale permette di monitorare l’andamento dei consumi nelle aziende e di fornire indicazioni sulle priorità e sulle scelte economicamente strategiche verso le quali indirizzare progettualità e risorse.
La rete delle farmacie pubbliche e private sul territorio costituisce un sistema di collaudata funzionalità ai fini della distribuzione e garantisce un servizio sull’arco delle 24 ore. Le farmacie esplicitano l’attenzione nei confronti del paziente anche con il miglioramento della struttura, con l’ottimizzazione dell’utilizzo degli spazi nel rispetto della normativa che tutela la privacy. Inoltre, con l’applicazione regionale del D.L. 18 settembre 2001, n. 347, recante interventi urgenti in materia di spesa sanitaria, convertito con modificazioni dalla legge 16 novembre 2001, n. 405, le farmacie convenzionate hanno sottoscritto accordi tesi a facilitare l’accesso al farmaco da parte degli assistiti e a razionalizzare la spesa. Il ruolo del farmacista integrato con le strutture distrettuali facilita al medico di medicina generale il monitoraggio dell’adesione alla terapia, del rischio connesso all’assunzione di più farmaci, delle giacenze di medicinali al domicilio del paziente, e l’erogazione di farmaci nei programmi di continuità assistenziale.
Particolare menzione merita la “distribuzione per conto”, approvata con DGR 166/2007.
Tale modalità di assicurazione del livello essenziale di assistenza farmaceutica necessita di un diverso approccio nell’assicurazione dell’appropriatezza prescrittiva, dovendo le Aziende sanitarie adeguare i meccanismi di controllo messi a punto per la distribuzione diretta al variare delle fonti informative. I Servizi farmaceutici dovranno perciò sviluppare competenze e procedure di controllo che mettano in relazione la documentazione presente presso le stesse farmacie, i medici di medicina generale e i centri specialistici delegati alla elaborazione dei piani terapeutici. A livello regionale sarà coordinato tale processo di riconfigurazione del monitoraggio, così come saranno identificate le caratteristiche che definiscono il “paziente complesso” per cui nella citata deliberazione viene previsto il mantenimento della distribuzione diretta anche dopo la dimissione.
CAPITOLO 4
L'ESERCIZIO UNITARIO DELLE FUNZIONI DI DIAGNOSI, CURA, RIABILITAZIONE