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L’interesse sempre maggiore verso la salvaguardia dell’ambiente e al contempo la volontà di ampliare il mercato dei prodotti verdi ha permesso l’affermarsi di nuove politiche e strategie che hanno come scopo quello di migliorare i processi produttivi così da diminuirne l’impatto sull’ambiente.

Il dibattito europeo aveva sottolineato la necessità di migliorare le condizioni di commercializzazione dei prodotti ecologici presenti sul mercato europeo, contribuendo in tal modo a tutelare l’ambiente e a rafforzare la competitività dell’industria europea. Ciò è il frutto dell’evoluzione sia delle politiche ambientali, sempre più attente al prodotto che non alla regolamentazione settoriale dei processi produttivi, sia dell’ormai affermata convinzione che gli effetti del degrado ambientale sono conseguenza non solo dell’attività produttiva ma anche del comportamento del consumatore (una produzione rispettosa dell’ambiente e un consumo consapevole venivano considerati come elementi sinergici verso la creazione del “mercato verde”).

Tra le diverse strategie è stato sviluppato il concetto di Politica Integrata di Prodotto (Integrated Product Policy – IPP), definita per la prima volta nel Libro Verde della Commissione europea (febbraio 2001), come quella strategia che “intende integrare le politiche ambientali esistenti sfruttando potenzialità finora trascurate per migliorare una vasta gamma di prodotti e di servizi nell’arco del rispettivo ciclo di vita, dall’estrazione delle materie prime alla produzione, alla distribuzione, all’uso fino alla gestione dei rifiuti. Essa ruota attorno ad un elemento centrale: come riuscire ad ottenere, nel modo più efficiente possibile, prodotti più ecologici e come farli utilizzare dai consumatori. Non esiste un unico strumento privilegiato per una politica integrata dei prodotti e si dovrà dunque ricorrere ad una combinazione di strumenti da utilizzare e perfezionare con cura per garantirne la massima efficacia” 198.

Il Libro Verde avviava un processo di consultazione tra le parti interessate, contenendo una serie di domande su come sviluppare la politica integrata dei prodotti, anche in riferimento ai diversi strumenti che potevano essere utilizzati per il raggiungimento della stessa. Dalle consultazioni risultò chiaramente che tale strategia potesse svolgere

198 Cfr. Libro verde sulla politica integrata relativa ai prodotti, del 7 febbraio 2001 (presentato dalla Commissione), COM(2001) 68 def. [Non pubblicato nella Gazzetta ufficiale], p. 3.

86 un ruolo molto importante a favore dello sviluppo sostenibile, tanto da far diventare la politica integrata dei prodotti parte sostanziale della strategia comunitaria per lo sviluppo sostenibile, in quanto prende origine dall’idea che tutti i prodotti e servizi hanno un impatto ambientale, sia durante la produzione sia durante l'uso o lo smaltimento finale.

Negli ultimi dieci anni il concetto di IPP ha visto un progressivo incremento e ampliamento della sua portata, non solo per quel che riguarda l’aspetto definitorio, ma anche per gli strumenti utilizzabili.

L’obiettivo che la IPP si prefigge è quello di “ridurre l’impatto ambientale dei prodotti e dei servizi nell’arco dell’intero ciclo di vita”199 attraverso la diffusione, il rafforzamento e

l’integrazione all’interno dei processi economici di metodologie e strumenti esistenti, che, in un’ottica di miglioramento continuo, possono indirizzare la progettazione ecologica dei prodotti, stimolarne la domanda e l’offerta, favorire la scelta informata dei consumatori e garantire che i prezzi dei prodotti ne rispecchino la compatibilità ambientale.

Alla base del concetto di IPP vi è la convinzione che sia necessario avere il controllo dell’intero ciclo di vita del prodotto, andandone ad individuare gli impatti sull’ambiente che i processi produttivi generano in ogni fase e creando una relazione tra questi e tutti i soggetti coinvolti nel processo. Sotto questa luce, la Politica Integrata di Prodotto può allora essere definita:

 con il termine “politica” si vuole indicare l’importante ruolo delle autorità pubbliche per agevolare sia gli interventi in questo settore volti a definire gli obiettivi, che l’azione diretta per il raggiungimento di una produzione sostenibile;  con il termine “integrata” si fa riferimento alla correlazione che sussiste tra le

azioni delle diverse parti interessate, i vari strumenti di politica ambientale e tutte le fasi del ciclo di vita del prodotto o servizio. In particolar modo, per quel che riguarda la vita dei prodotti, sono presi in considerazione tutti i momenti che coinvolgono la produzione di una merce, a partire dall’estrazione delle materie prime fino al momento di smaltimento, utilizzando il metodo c.d. life-cycle thinking;

199 Cfr. ivi, pp. 5.

87  con il termine “prodotto” si vuole intendere che questa politica abbraccia tutti i prodotti e servizi, dato che l’obiettivo è quello di realizzare un miglioramento globale dell’impatto ambientale dei prodotti200.

Nel ribadire l’importanza della politica integrata di prodotto e per raggiungere gli obiettivi prefissati nel Libro verde, sono state sviluppate in collaborazione con le imprese e i soggetti interessati delle linee strategiche, contenute nella Comunicazione della Commissione al Consiglio e al Parlamento europeo del 18 giugno 2003201. Nella

comunicazione viene descritto l’approccio della politica integrata dei prodotti (c.d. “approccio IPP”), enunciati i principi guida della strategia comunitaria in materia e delineate sommariamente le azioni che la Commissione intende intraprendere per favorire l’adozione di tale modo di procedere.

Per garantire una effettiva diminuzione dell’inquinamento l’intervento sui prodotti appare di fondamentale importanza in quanto rendere i processi produttivi meno impattanti sull’ambiente comporta una notevole riduzione delle fonti inquinanti. Ad oggi, infatti, i prodotti e servizi ricoprono una grande parte del mercato sia per quantità che per varietà, coinvolgendo un numero sempre maggiore di attori. Inoltre, l’innovazione crea costantemente nuovi prodotti sempre più complessi che vengono poi commercializzati in tutto il mondo. Aspetto da non sottovalutare, infine, è lo smaltimento di tali prodotti che, seppur ben progettati, vengono eliminati in maniera sbagliata creando notevoli impatti ambientali202.

L’approccio IPP è riconosciuto come uno strumento potenziale molto efficace per prendere in considerazione la dimensione ambientale dei prodotti. Questo approccio è basato su alcuni principi fondamentali quali la considerazione dell’intero ciclo di vita (life-cycle thinking); la collaborazione con il mercato; il coinvolgimento delle parti interessate; il miglioramento continuo e la molteplicità degli strumenti di azione.

In particolare, utilizzare un approccio basato sul life cycle thinking (che deve essere distinto dal Life Cycle Assessment – LCA, il quale implica la quantificazione e la valutazione degli impatti ambientali di un prodotto lungo l’intero ciclo di vita), significa mirare a ridurre il complessivo impatto ambientale di un prodotto, evitando di intervenire su singole fasi del ciclo di vita. Ciò comporta anche che gli interventi posti in

200 Ibid.

201 Cfr. Comunicazione della Commissione al Consiglio e al Parlamento Europeo del 18.6.03, relativa alla politica integrata dei prodotti. Sviluppare il concetto di “ciclo di vita ambientale”, COM(2003) 302 definitivo.

88 essere devono essere coerenti tra loro, privilegiando quelli più efficaci e meno costosi per le aziende produttrici. Importante è anche la collaborazione con il mercato, che da un lato consiste nella promozione di incentivi per orientare lo stesso verso un atteggiamento più sostenibile, dall’altro favorisce il coinvolgimento e la cooperazione con tutte le parti interessate al fine che, ognuna per la propria sfera d’intervento, possa influenzare la produzione. L’approccio IPP prevede poi l’assenza di parametri prefissati da raggiungere, optando invece per un miglioramento continuo volto a ridurre l’impatto ambientale di prodotti e servizi.

Perché la politica integrata dei prodotti sia efficace è necessario la collaborazione di tutte le parti interessate, con un’attenzione particolare volta ad incoraggiare le aziende a realizzare prodotti più ecologici e i consumatori ad acquistare tali prodotti. Per questo sono stati individuati strumenti, molti dei quali già esistenti, che permettono di conciliare l’aumento di competitività delle aziende e dei propri prodotti con il miglioramento ambientale.

Gli strumenti che rientrano nella politica integrata di prodotto possono essere di tipo volontario, come la progettazione ecologica; informativi attraverso schemi di etichettatura e certificazione ambientale; economici, concedendo agevolazioni fiscali o normativi, in particolar modo attraverso la figura giuridica della responsabilità estesa al produttore.

Il funzionamento della politica integrata di prodotto può essere veramente efficace se non si sottovaluta la necessità di compiere un’attenta opera di informazione destinata sia alle pubbliche autorità che ai privati.

Tra gli strumenti utilizzati per diffondere informazioni relative alla qualità ambientale dei prodotti, un posto di primo ordine è sicuramente occupato dai marchi e dalle etichette ambientali203. La Commissione gestisce alcuni sistemi che hanno il compito di

fornire ai consumatori informazioni attendibili e di facile lettura delle caratteristiche dei prodotti, che sposano appieno i principi della politica integrata di prodotto. La presenza del marchio su una merce indica, infatti, la sua preferibilità ambientale rispetto ad altri analoghi. L’Europa ha elaborato un proprio marchio ecologico, esteso all’intero mercato comunitario, l’Ecolabel UE, risultando il migliore marchio disponibile dal punto di vista della politica integrata dei prodotti comunitaria204.

203 Cfr. ivi, p. 16.

89 Accanto a ciò, la Commissione ha attuato anche una promozione dell’applicazione della direttiva sulla pubblicità ingannevole205, oltre ad ampliare sempre più le linee guida

relative alle autodichiarazioni ambientali di prodotto, così da evitare che il ricorso ad autodichiarazioni ingannevoli riduca il livello complessivo di fiducia nelle informazioni sulle caratteristiche ambientali presenti sui prodotti.