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PORTALE DEDICATO :

3.2. Portali e imprese

Imprese di produzione, aziende di servizi, organizzazioni non profit, enti pubblici, associazioni culturali difficilmente non sono presenti, oggi, sul web con un portale.

Quando si parla di “portale web”, in particolare, si fa riferimento, da un punto di vista pratico, a un significato che non si discosta molto da quello di “sito”; i due vocaboli sono spesso infatti usati come sinonimi o con le diverse sfumature di significato che ognuno ritiene loro di voler assegnare. Ad esempio, a volte si usa chiamare “sito” un insieme di risorse tutte localizzate nel medesimo nodo della rete e gestite dalla medesima organizzazione e, portale, invece, «il punto d’accesso a una collezione di risorse localizzate in nodi diversi e con distinti proprietari» (G. Guida, 2011, p. 23).39

Più propriamente, però, il concetto di portale allude alla distinzione fra contenuto e contenitore, ovvero fra le risorse che il sito offre e la struttura che le ospita.

Da un punto di vista astratto, come afferma sempre lo studioso Guida (2011) un portale può essere infatti considerato come costituito da due componenti fondamentali:

1. «i contenuti, ovvero le risorse che il portale mette a disposizione degli utenti;

2. il contenitore, costituito dalla struttura atta a ospitare i contenuti che si intendono veicolare attraverso il portale, che conferisce a essi una specifica organizzazione e una determinata forma di presentazione e, allo stesso tempo, definisce le regole d’accesso e d’interazione da parte degli utenti» (G. Guida, 2011, p. 24).

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Per esigenze concettuali e di fluidità di lettura, nel presente lavoro i termini “portale web” e “sito” sono usati indistintamente come sinonimi.

71 Da un punto di vista concreto, il contenitore è, quindi, un sistema software complesso, detto “portale vuoto”, destinato a realizzare l’interfaccia fra gli utenti e i contenuti; i contenuti sono, invece, entità digitali, quali testi, immagini, filmati, applicazioni e ogni altro strumento o funzione che il portale offre ai visitatori.

Tornando al rapporto fra portali e imprese, sempre in linea con gli studi di G. Guida (2011), non si può non constatare che tale relazione nasce necessariamente e innanzitutto, come “strumentale”, ovvero, il web è concepito come un’offerta di nuove opportunità per il successo dell’impresa e il portale è e, diventa, lo strumento necessario per cogliere tutte le occasioni promosse dalla rete, al fine di sostenere e incrementare i propri affari.

Tale relazione ha subito, più in particolare, nel tempo, una progressiva evoluzione. Infatti, nel momento in cui è nato e si è sviluppato il web, quale mondo nuovo e virtuale, distinto ma non disgiunto dal mondo reale, le imprese hanno sentito subito il bisogno di dichiarare la propria esistenza in questo innovativo contesto. È nato così il “portale presenza”, un sito cioè destinato ad affermare l’esistenza di un’impresa e volto a comunicare lo scopo, le attività, i tratti distintivi di questa.

In seguito, soddisfatta l’esigenza di visibilità online, è venuto a configurarsi il “portale vetrina”, uno spazio virtuale nel quale mettere in mostra il proprio marchio e i propri prodotti, con il fine di promuovere e far conoscere, quanto sostenere, l’immagine della propria impresa.

Con l’aumento, poi, della tecnologia e il suo uso, si fatta strada l’idea più generale di “portale come strumento”, di ausilio cioè alle attività operative dell’impresa. Questi è da intendersi come un mezzo nuovo per realizzare, in modo diverso, attività aziendali tradizionali, quali pubblicità, marketing, vendita, erogazione di servizi, gestione delle relazioni con i clienti, fornitori, ecc.

Ed è proprio questa concezione di “strumento” la più diffusa oggi nelle imprese di produzione o di servizi, negli enti pubblici, nel settore non profit. Il portale è concepito non come sostituto di funzioni tradizionali aziendali, ma, piuttosto, come amplificatore dell’efficacia e risultati di un’impresa, in quanto considerato come nuovo canale operativo.

72 «L’azienda vende ancora nei negozi o tramite i rappresentanti commerciali, ma offre i propri prodotti anche online; l’ente pubblico ha ancora un regolare servizio di sportello, ma molte pratiche possono essere svolte tramite il web; un volo aereo si può prenotare in agenzia, ma più semplicemente per mezzo di un sito web; un bonifico si può ancora fare in banca, ma più facilmente da casa propria accedendo al portale dell’istituto di credito» (G. Guida, 2011, pp. 30-31).

In questo senso, il portale strumento è concepito come una leva di creazione di valore per l’azienda e permetterebbe di ottenere una molteplicità di benefici, quali:

 la semplificazione di attività dell’impresa e riduzione di costi operativi;  un aumento dell’efficienza dei rapporti fra azienda e dipendenti;

 un miglioramento della soddisfazione dei clienti, rendendo più facili e dirette le relazioni con l’azienda;

 la razionalizzazione delle procedure d’acquisto, insieme a una maggiore trasparenza con i fornitori;

 un incremento negli affari, permettendo, in particolare, di raggiungere nuove aree di mercato;

 la rappresentazione di un importante strumento di differenziazione competitiva rispetto alle imprese che non lo utilizzano, o utilizzano comunque in modo meno efficace gli strumenti offerti dalla rete.

«Il concetto di portale come strumento, in qualsiasi attività venga applicato, tende naturalmente nel tempo a confrontarsi con l’attività tradizionale dalla quale ha origine. Le vendite online hanno come termine di confronto le vendite attraverso i canali tradizionali, le operazioni di banca tramite web quelle allo sportello, l’assistenza dei clienti in rete quella erogata per mezzo di un servizio telefonico. La dialettica fra strumenti in rete e strumenti tradizionali è di grande importanza per il successo dell’impresa e va valutata caso per caso: l’equilibrio fra i due approcci è fondamentale e si ridefinisce continuamente in base all’evoluzione del contesto. È necessario per questo stare al passo con le

73 tendenze e se possibile anticiparle per ottenere il massimo da entrambi i canali» (G. Guida, 2011, p. 31).

Dal concetto di portale strumento è nata poi l’idea di “portale componente”, ovvero, il portale da sistema complementare diventa un costituente essenziale dell’impresa, che non si affianca più a una funzione tradizionale, ma la sostituisce completamente.

Il concetto di portale componente si è evoluto, in alcuni casi, in quello di “portale impresa”, un portale che riunisce cioè in sé, in modo organico, tutte le funzioni aziendali che non hanno però relazioni dirette con il mondo fisico.