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Capitolo 2. DIMENSIONI E POTENZIALITA’ DEL MERCATO

2.3 Potenzialità di sviluppo del mercato logistico

Si comprende come, per un paese come l’Italia, il cui export vale oltre 400 miliardi di euro, circa il 25% del Pil (Orlando, 2016), queste considerazioni siano particolarmente rilevanti. Trasporto delle merci e servizi di logistica costituiscono fattori chiave in virtù della dimensione intrinseca del mercato servito, e quindi per la sua incidenza diretta sul Pil nazionale: dai dati di contabilità regionale Istat emerge chiaramente come tale filiera costituisca uno degli assi portanti del nostro sistema economico, dal momento che nel 2010, il solo comparto dei trasporti e del magazzinaggio ha prodotto il 5,6% del valore aggiunto del paese, impiegando il 4,1% degli occupati complessivi (Beretta, Migliardi, Banca d’Italia, 2014). Ma trasporti e logistica sono elementi essenziali anche per la rilevanza che assumono in termini strategici per la definizione degli assetti competitivi tra imprese e

mentre i 30 Mbps sono invece disponibili sul 36% del territorio contro il 68% della media europea. Appena il 4% delle famiglie utilizza connessioni superiori a 30 mega al secondo, contro il 26% dell'Ue (Fastweb su dati Agcom, 2015)

Fig. 12 – Prestazioni dell’Italia nelle 5 dimensioni DESI. Fonte: Commissione Europea, 2016

Fig. 13 – DESI ranking. Fonte: Commissione Europea, 2016

territori, ossia per l’impatto che possono avere sulla competitività del sistema produttivo nazionale. Una logistica inefficiente, infatti, ostacola la produttività, perché allunga i tempi di consegna e rende più complessi i rapporti di fornitura e sub-fornitura tra imprese e l’integrazione a valle con la filiera della distribuzione commerciale. La logistica, che include in maniera integrata trasporto, magazzinaggio, distribuzione e manipolazione di merci e gestione dei connessi flussi informatici, in Italia vale 110 miliardi di euro, pari a circa il 7% del Pil (Osservatorio Contract Logistics, 2015); in particolare il fatturato della logistica conto terzi è stato pari a 77,3 miliardi di euro nel 2012.

Per dimensionare il mercato della logistica in conto terzi in Italia, tuttavia, è necessario depurare questo dato (77,3 miliardi di euro) dal valore degli scambi interni alla filiera. Effettuando questa operazione, si stima che il valore del mercato italiano dei servizi logistici terziarizzati sia stato pari nel 2012 a 42,9 miliardi di euro14.

14 Circa 34,4 miliardi di euro sono relativi a scambi interni – ad esempio per la gestione del

magazzino un operatore logistico può affidarsi a un consorzio di cooperative che a sua volta coinvolge una consorziata, oppure per un servizio di trasporto può incaricare una società di trasporto che a sua volta sub-appalta l’esecuzione a “padroncini”. I restanti 42,9 miliardi euro sono la somma dei contratti verso le sole aziende committenti

Classificazione N.

aziende %

Fatturato

(mln €) % Mercato (mln €) % Autotrasportatori - società di capitali 14.876 14,34 25.619 33,14 12.956,00 30,19 Autotrasportatori – no soc. di capitali 78.849 76,00 14.071 18,20 2.814,00 6,56 Corrieri / Corrieri espresso / Servizi

postali 660 0,64 5.160 6,68 4.331,00 10,09

Gestione interporti 85 0,08 854 1,10 58,00 0,14

Gestione maagazzini 5.760 5,55 7.540 9,75 3.335,00 7,7

Operatori logistici 1.047 1,01 8.926 11,55 8.347,00 19,45 Spedizionieri / Operatori multimodali 2.439 2,35 14.275 18,47 10.945,00 25,50 Trasporto ferroviario combinato 35 0,03 858 1,11 129,00 0,30

Totale 103.751 100% 77.303 100% 42.915 100%

Fig. 13 – Evoluzione fatturato logistica conto terzi. Fonte: Osservatorio Contract Logistics

Fonte: Osservatorio Contract Logistics, 2015

Rapportando questo valore al totale dei costi logistici per i committenti, valutato in 110 miliardi di euro (non solo dall’Osservatorio Contract Logistics ma anche dalla società di consulenza A.T. Kearney per il Centro Studi Confetra), si ottiene un grado di terziarizzazione dei servizi logistici pari al 39%15.

Secondo le valutazioni del modello di previsione messo a punto dall’Osservatorio Contract Logistics del Dipartimento di Ingegneria Gestionale del Politecnico di Milano, esistono quindi interessanti opportunità di crescita del settore: si stima un 60% di mercato potenziale oggi non raggiunto da modelli operativi di terziarizzazione logistica, ed un 30% di mercato attualmente raggiunto con servizi di base che può evolvere verso servizi complessi. In questo senso, l’Osservatorio suggerisce una distinzione tra le forme di terziarizzazione delle attività logistiche: in particolare, propone di scindere l’affidamento ad operatori specializzati di prestazioni elementari (handling, trasporto) dall’attribuzione, invece, di attività complesse, che comprendono la gestione di un intero set di attività e che delegano al fornitore terzo anche il coordinamento e la ricerca di efficienze, in un ottica di medio periodo. Nel primo caso si parla di “commodity outsourcing”, mentre nel secondo caso siamo in presenza di “strategic outsourcing”. Se si considerano solo i servizi compresi nello “strategic outsourcing”, il valore del mercato scende dai

15 In pratica si calcola il rapporto tra fatturato di mercato, dato dalla somma dei contratti per servizi

verso i committenti esterni, e fatturato complessivo del settore, dato dalla somma dei fatturati di tutte le imprese che ne fanno parte

Fig. 14 – Mercato logistica conto terzi (fatturato) nel 2012. Fonte: Osservatorio Contract logistics, 2015

Fig. 15 – Evoluzione percentuale terziarizzazione della logistica. Fonte: Osservatorio Contract logistics, 2015

42,9 miliardi di euro della logistica terziarizzata nel suo insieme a 8,5 miliardi di euro (fig. 14), pari a circa il 20% del mercato totale, con un grado di terziarizzazione relativo alle funzioni più complesse pari in Italia al 7-8%; in ogni caso, si registrano valori ben lontani da quelli dei principali Paesi industrializzati (Fig. 15). Vi sono settori in cui la terziarizzazione è strutturalmente poco sviluppata (ad esemio la logistica ospedaliera o la logistica a supporto delle aziende di servizi) e settori in cui, invece, le scelte di terziarizzazione della logistica da parte delle imprese sono estremamente differenziate.

La School of Management SDA Bocconi e la società di consulenza Accenture hanno condotto una ricerca sullo stato dell’arte della gestione logistica nella prospettiva delle aziende e dei principali operatori logistici. Lo studio ha avuto ad oggetto un campione di aziende italiane e multinazionali operanti in Italia, con fatturato di oltre 50 milioni di euro, impegnate in diversi settori industriali (SDA Bocconi, 2011). Ne emerge che la domanda delle aziende è ancora fortemente concentrata sui servizi tradizionali di trasporto e magazzino, mentre l’offerta degli operatori logistici si sta sforzando di proporre servizi a maggior contenuto informativo e a maggior valore aggiunto e una maggiore personalizzazione a seconda dei fabbisogni dei clienti. Come dimostra la figura seguente, mentre l’offerta dei provider logistici sottolinea la capacità ad esempio di offrire servizi di pianificazione molto evoluti, la domanda risulta poco interessata; allo stesso modo, non si prevedono cambiamenti sostanziali in ordine all’esternalizzazione di processi di assemblaggio e distribuzione.

Fig. 15 – Esternalizzazione per tipologia di servizio logistico in Italia (2009). Fonte: A.T. Kearney

Fig. 16 – Logistica: dove domanda e offerta mancano l’appuntamento. Fonte: Sda Bocconi, 2011

È inoltre emersa una differenza nella percezione dei fattori determinanti riguardo la scelta del partner logistico, al variare della prospettiva fra domanda e offerta. Infatti, le aziende clienti hanno sottolineato che sono fortemente decisive, ai fini della decisione relativa all’operatore, le performance di qualità del servizio ed il correlato costo. Gli operatori logistici ritengono di essere scelti dai clienti non solo per la qualità dei servizi, ma anche per la capacità di personalizzarli in ragione dei fabbisogni specifici, per il loro brand e per la loro solidità finanziaria. Dati in linea con questi risultati emergono anche dalle rilevazioni dell’Osservatorio nazionale sul trasporto merci e la logistica (Isfort, 2006), realizzate su un campione composto da 388 imprese manifatturiere con un numero di addetti compreso tra 50 e 500 e di 100 imprese di trasporto merci e di logistica con più di 10 dipendenti. Imprese ed operatori convergono su tre elementi fondamentali del servizio: Puntualità, Velocità e Completezza. Esiste però un ulteriore elemento che assume rilevanza differente tra le due componenti del mercato: la sicurezza (furti e danneggiamenti del prodotto) è ritenuta estremamente rilevante dalle aziende di produzione e meno dagli operatori.

Fig. 16 – Criteri di valutazione dei servizi logistici (%). Fonte: Isfort, 2006

Risulta inoltre che l’integrazione tra impresa e operatore logistico rimane più uno slogan che una metodologia di lavoro. La domanda di servizi logistici viene infatti ripartita su una pluralità di fornitori: nessuna delle aziende manifatturiere consultate dichiara di rivolgersi ad unico fornitore; buona parte di esse utilizza sia imprese di autotrasporto, sia spedizionieri e corrieri.