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Potenziare la rete ecologica e la biodiversità

Nel documento P1 Relazione illustrativa (pagine 132-137)

contenuti del piano in 6 strategie e 15 linee di azione

IV - LA CITTÀ SI AMMODERNA 8. Sistema della mobilità

15. Potenziare la rete ecologica e la biodiversità

Come in quasi tutte le realtà insediative collocate lungo la Via Emilia, la rete ecologica locale del territorio reggiano ha risentito della progressiva antropizzazione del paesaggio rurale e della riduzione delle aree residue di valenza naturale, avvenuta in maniera pressoché continua a partire dal secondo dopoguerra.

I principali punti di debolezza che caratterizzano oggi la rete possono essere riassunti in:

- forte frammentazione causata dallo sviluppo urbanizzo lungo assi lineari e soprattutto dalla realizzazioni di nuove infrastrutture lineari importati che creano barriere difficilmente attraversabili per gli animali terrestri (in part. la barriera Autostrada-ferrovia AV, la ferrovia storica, tratti della Via Emilia, le tangenziali);

- erosione progressiva dell’estensione di molti nodi ecologici presenti (ad es. la zona dei fontanili);

- peggioramento significativo dell’efficienza dei corridoi ecologici fluviali, dovuta alla diminuzione delle fasce boscate ripariali nei tratti più a monte e all’ artificializzazione consistente dei tratti più a valle, unita ad un complessivo degrado della qualità delle acque;

Punti di debolezza della rete ecologica locale

- tendenziale scomparsa di altri corridoi ecologici verdi efficienti (greenways) causata dalla semplificazione della trama dei campi e dalla perdita di filari alberati e siepi nel paesaggio rurale.

La conseguenza è la generalizzata parcellizzazione e isolamento dei nodi ecologici, la successiva riduzione di diversità degli habitat naturali e seminaturali e l’allontanamento/scomparsa di specie animali e vegetali esigenti dal punto di vista ecologico.

Nonostante questo quadro, le analisi esposte nel Quadro conoscitivo mostrano che il territorio possiede ancora diversi elementi di pregio che, sebbene confinati in aree residuali, hanno qualità e caratteristiche per fungere da serbatoio di biodiversità specifica e possono divenire fulcro di un significativo consolidamento ecologico dell’intera rete (fontanili, casse di espansione, specchi d’acqua di altra natura, vallecole con significativa continuità di vegetazione nei terrazzi sud-occidentali).

In particolare il territorio è alimentato da monte da un efficiente corridoio, il Crostolo, che collega la campagna reggiana fino alle porte della città con i serbatoi faunistici della collina e dell’Appennino. Questo corridoio si interrompe però nel momento in cui entra in città; il tratto urbano, per quanto possa essere recuperato nelle sue valenze paesaggistiche e per la qualità ambientale urbana, non potrà più assolvere funzioni di corridoio ecologico, se non per specie (pesci, invertebrati, fauna terrestre minore) di ridotto interesse.

Si individuano così una serie di linee di azione per incrementare la valenza dei nodi e dei corridoi esistenti e ripristinare linee di connessione essenziali fra essi.

Si identificano in primo luogo due corridoi ecologici fluviali primari collina-pianura che, partendo dal Torrente Crostolo all’altezza delle casse di espansione presso Rivalta, si sviluppino a Est lungo il Rodano e a Ovest attraverso il sistema Modolena / Quaresimo;

questi due corridoi possono aggirare l’area più densa della città e connettere con la pianura, a patto di essere riqualificati con interventi in alveo, per diversificare gli habitat acquatici, e di potenziamento della vegetazione ripariale, e migliorando i punti critici costituiti dall’attraversamento delle barriere infrastrutturali.

Per quanto riguarda i principali nodi:

- per l’area dei fontanili occidentali, in continuità con la Riserva Naturale dei Fontanili di Corte Valle Re, che costituisce uno degli ambiti naturalistici più importati del territorio comunale nonostante il significativo degrado occorso negli ultimi

Fontanili Elementi di pregio

Il Crostolo

decenni, occorre l’istituzione di forme di protezione (dalla creazione di un “arcipelago” di Aree di Riequilibrio ecologico, all’estensione del perimetro del SIC) ed investimenti per interventi di gestione e potenziamento necessari, da realizzarsi anche attraverso il coinvolgimento attivo degli agricoltori del territorio;

- le casse di espansione del Crostolo presso Rivalta costituiscono una zona di elevatissima potenzialità: esse sono al momento utilizzate con finalità non naturalistiche, ma attraverso interventi mirati è possibile trasformarle in zone umide polifunzionali pienamente efficienti dal punto di vista ecologico;

- le vasche presso il Cavo Tassarola, parzialmente in territorio del Comune di Rubiera, presentano alcuni fattori limitanti, legati sia alla loro conformazione sia alla contiguità con uno stabilimento industriale, ma sono possibili interventi di rinaturazione mirati per aumentarne l’efficacia di nodo, anche considerando la vicinanza verso est con altre zone umide come la Riserva Naturale delle casse di espansione del Secchia o il Colombarone presso Formigine;

- anche l’Oasi di Marmirolo potrebbe essere qualificata ulteriormente mediante interventi mirati di rinaturazione e diversificazione ambientale;

- il ridimensionamento dell'area urbanizzabile a nord di Mancasale, garantisce il mantenimento del livello di naturalità, delle caratteristiche del paesaggio e alla concretizzazione del progetto di rete ecologica nelle zone di tutela ordinaria dei corsi d’acqua, in prossimità del Rodano/Canalazzo Tassone, vincolato dal D.Lgs. 42/2004 (ex Galasso). Eliminando tale possibilità di sviluppo verso nord, nella fascia compresa fra il Torrente Rodano ad est e la nuova viabilità primaria per Bagnolo ad ovest, si preserva la connessione ecologica est-ovest, mantenendo il varco.

Più in generale, per la campagna coltivata saranno utili anche dal punto di vista ecologico le politiche che favoriscano la continuazione delle colture foraggiere di qualità legate alla filiera del Parmigiano-Reggiano: questo modello produttivo che caratterizza ancora buona parte dell’alta pianura (ad esempio nella zona dei fontanili) costituisce per la rete ecologica una matrice molto più permeabile (e quindi interessante per la fauna selvatica) rispetto a seminativi, orticole o altri tipi di coltivazione.

Casse di espansione del Crostolo

Vasche presso il Cavo Tassarola

Oasi di Marmirolo

Modelli produttivi di qualità

Post-fazione: IL PIANO E LA CRISI ECONOMICA

Il processo di elaborazione del PSC è avvenuto in un contesto ben diverso da quello della sua approvazione.

La crisi finanziaria mondiale, con le sue ricadute sull’economia nazionale e locale, nonché le ripercussioni inevitabili sul settore edilizio, si è manifestata recentemente nei suoi effetti più problematici. Pur con un carico elevato di incertezze sugli esiti reali di questo passaggio storico che propone nuove sfide sul piano economico, sociale ma anche sulla scala dei valori, è necessario misurarsi con questa crisi chiedendosi, in occasione di un piano strategico e strutturale quale è il PSC, se stiamo proponendo alla città e al settore delle costruzioni (che maggiormente risente degli effetti di queste scelte), la giusta prospettiva o se il piano è stato superato da eventi che nessuno aveva previsto.

Al riguardo si ritiene che la visione di città, che le 6 strategie e le 15 azioni proposte dal piano e descritte nei capitoli precedenti, possano promuovere e favorire un nuovo ciclo di sviluppo qualitativo della città offrendo alla parte migliore del settore edile e alla sua filiera la prospettiva di uscire dalla crisi, rafforzati sul terreno della qualità e dell’innovazione.

Il PSC non è impreparato di fronte a questa situazione di crisi. Esso ha indicato da tempo la scelta di riportare i ritmi di edificazione a livelli fisiologici, quasi dimezzando quelli conosciuti sino a qualche anno fa; così come si prevede per i prossimi quindici anni una significativa contrazione dell’incremento demografico e del tasso di immigrazione.

Le strategie riguardano l’investimento sulla riqualificazione e la rigenerazione dell’esistente; il forte investimento nelle 7 polarità di eccellenza della città; nella cultura, nell’economia basata sulla conoscenza, nella valorizzazione dei talenti e dell’intraprendenza dei reggiani.

Si indica le necessità di: innalzare la qualità architettonica ed edilizia; dimezzare i consumi energetici degli edifici; porre maggiore attenzione all’ambiente e alla valorizzazione del paesaggio; puntare su luoghi della produzione meglio infrastrutturati ed ecologicamente attrezzati; rafforzare l’identità, la qualità della vita nelle ville e nei quartieri; rilanciare il centro storico; invertire decisamente la tendenza a soffocare di edificazioni la Via Emilia e ad invadere il territorio agricolo di “villaggetti” , fabbriche e terziario.

Infine, abbassare dove è possibile il valore delle aree e la rendita fondiaria e contenere l’economia del lotto ad intervento diretto che non rafforza di certo la città pubblica né il patrimonio di alloggi per l’edilizia residenziale sociale.

La crisi economica genera in tutti incertezza e timori per il futuro, ma da questa idea di città e dalle svolte proposte, non hanno nulla da temere quelle imprese di qualità - e sono molte quelle presenti nella realtà reggiana - che nella fase della quantità sono rimaste un po’ ai margini e hanno subito concorrenze sleali. Ciò riguarda anche il mondo delle professioni, in particolare quei giovani progettisti che si stanno facendo valere ben oltre i confini locali. Serve in generale superare in un rapporto di trasparenza con la città, i fenomeni di illegalità, di lavoro sommerso, di scarsa attenzione alla sicurezza nei cantieri, che ha in qualche misura caratterizzato una parte del settore.

I soggetti che possono trarre benefici e nuove occasioni di crescita da questa nuova fase sono coloro che sapranno investire in nuova cultura dell’abitare, innovazione, domotica, risparmio energetico, bio - edilizia, qualità architettonica e nelle risposte ai bisogni di una città dove riprende la natalità, aumentano gli anziani e le nuove povertà. Ne beneficeranno coloro che saranno in grado, potenziando le dimensioni aziendali o formando gruppi di imprese, di proporre iniziative complesse di rigenerazione e trasformazione urbana, analogamente agli interventi progettati per il recupero dell’isolato San Rocco, del mercato coperto, delle ex Officine Reggiane. Inoltre soggetti in grado di offrire alla città alloggi ad affitto calmierato.

Nonostante ciò, sarà un passaggio difficile. Si delineeranno selezioni importanti fra le troppe imprese locali (circa 13.000) e fra gli addetti del settore a bassa specializzazione, extracomunitari in particolare. Ovviamente, il futuro dipenderà solo in parte da ciò che accadrà a Reggio Emilia e dalle scelte che compiranno la politica e le istituzioni chiamate al dovere di incentivare e sostenere il miglioramento della qualità progettuale, costruttiva e ambientale, anche semplificando le procedure burocratiche e contenendo i tempi delle decisioni.

La complessità e la qualità richiesta al “processo edificatorio” potrebbe far presumere un innalzamento dei costi, ma la storia e molte esperienze dimostrano come qualità e prezzi sostenibili possano convivere. Così come l’offerta di molte aree edificabili disponibili non necessariamente riducono i costi delle stesse. Se fosse così negli ultimi anni si sarebbe dovuto registrare un calo invece di un aumento consistente dell’affitto e dei costi dell’alloggio, troppo condizionati dalla rendita fondiaria sulle aree più che da un necessario utile d’impresa.

Serve allora affrontare uniti, con un vero gioco di squadra questo passaggio di fase che ripropone nuove sfide anche a realtà forti e dinamiche come è quella di Reggio. Più che in passato serve un forte rapporto pubblico-privato ed un settore edile “alleato” della città nella ricerca di nuovi equilibri, di qualità negli spazi privati, ma soprattutto in quelli pubblici, al servizio di una prospettiva dove il futuro lo si possa immaginare migliore del passato.

Nel documento P1 Relazione illustrativa (pagine 132-137)