contenuti del piano in 6 strategie e 15 linee di azione
III - LA CITTÀ SI RIQUALIFICA
6. Progetti specifici di riqualificazione: via Emilia, zona nord, frazioni
6.2 Zona nord
L’ambito urbano tra l’autostrada e la tangenziale nord è interessato da importanti trasformazioni, quali la realizzazione delle nuove porte di accesso alla città (il nuovo casello autostradale e la nuova stazione AV), lo sviluppo di nuovi quartieri direzionali e terziari di importanza urbana e sovraprovinciale. Al suo interno sono anche presenti: la frazione di San Prospero Strinati, Mancasale, Santa Croce. E’ qui, più che in ogni altra parte della città, che sono in atto trasformazioni
Favorire le relazioni tra
importanti dell’identità e delle funzioni esistenti. Si avverte quindi un forte disagio, e una crescente percezione di veloce cambiamento e perdita dei caratteri originari.
Le azioni messe in campo nella fase preliminare di lavoro riguardano approfondimenti di analisi e l’individuazione di primi scenari progettuali relativamente:
- al sistema della mobilità: si è reso necessario sviluppare proposte viabilistiche (descritte in sintesi nel cap. III – par. 4.8 Il sistema della mobilità) ad una maggiore scala di dettaglio rispetto a quella di competenza del PUM di Area Vasta, attraverso lo sviluppo di una specifica “Analisi di impatto del nuovo assetto urbanistico del comparto nord della città” (allegata al Quadro Conoscitivo) in relazione a diverse ipotesi di assetto viabilistico e circolatorio nel comparto medesimo;
- alla progettazione paesaggistica unitaria dell’area nord, attraverso uno specifico approfondimento, il Focus progettuale di paesaggio
“Zona nord – porte di accesso alla città”, contenuto all’interno dell’elaborato P8.2. Il Focus esprime i suoi esiti progettuali sottoforma di un “masterplan unitario” che, lavorando in modo prioritario sui temi degli spazi pubblici (percorrenze ed aree verdi), della percezione e delle funzioni prevalenti, disegna un quadro unitario per le trasformazioni previste nell’area, al fine di inserirle in un contesto paesaggistico caratterizzato da riconoscibilità e qualità;
- alla valorizzazione dell’area intorno allo Stadio Giglio: il progetto
“Riassetto urbano e della mobilità dell’area Giglio” si basa su una lettura degli elementi infrastrutturali, funzionali - identitari e di flusso dell’intera area nord per arrivare a definire: connessioni tra le centralità esistenti e previste; una rete di elementi paesaggistici che riordina e gerarchizza gli spazi aperti ed edificati; tessuti urbani riconfigurati a partire da una maglia territoriale basata sulle polarità urbane esistenti e su quelle latenti.
Le azioni di riordino urbanistico dovranno favorire le relazioni tra la zona nord e il resto della città, agevolando la permeabilità tra le varie zone e il superamento delle barriere infrastrutturali, attraverso una rete di collegamenti ciclo-pedonali efficienti e il potenziamento del trasporto pubblico. Si tratta di costruire un nuovo paesaggio urbano e nuove condizioni di attrattività attraverso un valido mix di funzioni, una maggiore attenzione al verde, all’arredo e alla qualità architettonica ed edilizia, una adeguata diversificazione dei flussi di mobilità ciclabile in particolare.
Al riguardo, l’elaborato P8.1 individua l’area come uno dei ’focus’
progettuali specifici, attraverso il quale si affronta il tema della
progettazione di nuovi paesaggi urbani. Tale ambito territoriale, per la sua complessità data dalla compresenza di molteplici temi rilevanti (identità, percezione, connettività ecologica, qualità urbana, fruibilità), si configura come un caso emblematico per l’applicazione del metodo di lettura, interpretazione e progettazione del paesaggio adottato dal Piano.
Il Focus affronta una lettura sovrapposta dei temi individuati e si struttura su una serie di livelli di approfondimento strettamente correlati tra di loro:
- implementare la qualità del paesaggio urbano mediante un progetto unitario degli spazi pubblici, ed in particolare delle aree verdi pubbliche, di cui si approfondiscono le valenze, il valore ecologico e di connessione per i quartieri, la città storica e il territorio agricolo;
- consolidare e rigenerare le centralità esistenti (San Prospero Strinati, Mancasale e Santa Croce) e attribuire nuovi significati (simbolici, funzionali ed estetici) alle nuove centralità (Giglio, Fiera, Stazione TAV, Casello Autostradale);
- progettare la percezione dagli assi autostrada-alta velocità e tutelare le emergenze percettive, già individuate come
“caposaldi paesaggistici” ed in particolare le nuove architetture del ‘Parco Calatrava’ in rapporto soprattutto alle percorrenze principali;
- riqualificare il sistema Rodano-Canale di Reggio, per il potenziamento dei valori ecologici e naturalistici, coerentemente con gli obiettivi di qualità paesaggistica dell’ambito strategico di paesaggio (parco fluviale lineare);
verificare la fattibilità di realizzare un parco agricolo nel cuneo verde di via Petrella-Cirenaica;
- riqualificare e connotare funzionalmente gli assi di penetrazione alla città, ed in particolare via Gramsci, che dovrà acquisire la valenza di viale urbano, attraverso il ripensamento degli spazi pubblici, delle connessioni lente, del verde diffuso e della caratterizzazione funzionale dei diversi tratti;
- potenziare la mobilità alternativa, attraverso interventi mirati ad interconnettere i quartieri con il centro città e con il territorio agricolo periurbano, in sicurezza dalle auto;
- via Petrella: mantenere il carattere attuale di questa strada rurale che costituisce l’asse di demarcazione tra la città e la campagna, destinandola alla fruizione e al tempo libero (agricivismo).
6.3 Mancasale
Il grande ambito produttivo di Mancasale, che per importanza e consistenza è certamente collocabile fra gli “ambiti per attività produttive di rilievo sovraprovinciale” ai sensi della L.R. 20, presenta oggi condizioni insoddisfacenti per diversi aspetti: carenza di servizi alle imprese e ai lavoratori, scarsa qualità degli spazi pubblici (strade, parcheggi, aree verdi) e privati (piazzali, depositi di materiali), elevata densità edilizia, problematiche di scolo delle acque, impermeabilità dei suoli.
La zona produttiva sarà anche completata marginalmente, ma specialmente dovrà puntare su una riqualificazione che, confermandone la destinazione produttiva, stimoli l'adeguamento delle imprese in direzione delle nuove tecnologie e di un mix funzionale anche terziario, e contestualmente l’adeguamento delle infrastrutture e dei servizi in direzione della condizione di Area Produttiva Ecologicamente Attrezzata. La prossimità della zona, sia con la Fiera, sia con il nuovo polo della Stazione AV Mediopadana, dovrà inoltre essere da stimolo per sviluppare possibili sinergie e integrazioni fra le rispettive aree.
Per le specifiche azioni di pianificazione e di programmazione si rimanda al cap. 9 della parte III della presente relazione, ‘Gli ambiti specializzai per attività produttive’.