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All’età di quattordici anni, Xuela viene mandata dal padre a Rouseau nella casa di Monsieur e Madame LaBatte: il motivo di questo trasferimento è che il padre vuole che la figlia possa ritornare a frequentare la scuola. I coniugi le offrono vitto e alloggio e, in cambio, Xuela svolge per loro dei lavori domestici. Agli occhi della ragazza, Jack LaBatte appare un uomo molto simile al padre, ovvero concentrato sull’accumulare denaro e sul sogno di divenire sempre più forte e potente, mentre nei confronti di Lise LaBatte la protagonista prova un’istintiva simpatia perché la ritiene una donna gentile e sincera e, per la prima volta nella sua vita, Xuela si sente protetta e apprezzata da qualcuno, perché l’ospite si mostra amorevole con lei e le rivolge parole dolci e di conforto.

179 Cfr. Manuela Coppola, op. cit., p. 162. 180 Cfr. Ibidem, p. 163.

181 Cfr. Jamaica Kincaid, The Autobiography of My Mother, cit., p. 228. 182 Cfr. Veronica Marie Gregg, op. cit., p. 928.

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Xuela trascorre le sue intere giornate in compagnia di Madame LaBatte e, fra le due, si instaura un rapporto di amicizia basato su un dialogo reciproco e sullo scambio di alcune confessioni riguardanti il passato: tra di esse, a colpire di più Xuela è quella relativa al fatto che la donna, dato che l’attuale marito non intendeva sposarla, decise di fargli mangiare del cibo preparato attraverso un rituale magico che lo legò per sempre a lei. La dipendenza, però, non sarebbe durata a lungo e così il marito si rivelò l’uomo di sempre, incline a sottometterla e usarla come oggetto di piacere, rendendola ciò che appare attualmente agli occhi di Xuela, ovvero una donna estremamente fragile, insicura, sola, soprattutto per il fatto di non poter diventare madre. Per questi motivi, se da una parte Xuela ammira la donna per la sua determinazione nell’esser riuscita a farsi sposare da Monsieur LaBatte, dall’altra prova repulsione per come è diventata e si distacca completamente dal suo modello, affermando: “When I looked at her and felt sympathy, I also felt revulsion. I thought, This must never happen to me, and I meant that I would not allow the passage of time or the full weight of desire to make a pawn of me”.183 Ben presto, inoltre, Xuela si rende conto che

entrambi i coniugi le sono vicini per un determinato scopo, ossia per alleviare le loro frustrazioni quotidiane e per esaudire i loro desideri reconditi: Jack, ad esempio, vede la ragazza come oggetto di piacere sessuale e Lise le regala i suoi abiti ricercati per renderla attraente ed elegante agli occhi del marito, nella speranza che la giovane possa darle il figlio tanto desiderato. Nonostante Xuela si renda conto di essere strumentalizzata, non si abbatte e cerca di cogliere il meglio da questa situazione: si compiace delle attenzioni e del calore quasi materno mostrati da Lise e trae piacere dai rapporti notturni con Jack. Infatti, la ragazza consuma il suo primo rapporto sessuale con il marito di Lise; quella lunga notte fatta di dolore e piacere viene descritta da Xuela in maniera molto intensa, con richiami a sensazioni sconosciute ma, al tempo stesso, forti e appaganti. La portata di quest’esperienza le fa prendere coscienza del suo drastico e definitivo cambiamento come individuo e come donna: “I was in a state of upheaval. I would not remain the same, even I could see that; the respectable, the predictable ─ such was not to be my own destiny”.184

Tuttavia, quando Xuela scopre di essere incinta, rimane terrorizzata al pensiero di avere una creatura dentro di sé e cerca con tutte le forze di liberarsene. Inizialmente, addirittura crede di avere un tale controllo sul proprio corpo da riuscire ad espellere l’embrione con un semplice atto di volontà: “if there was a child in me I could expel it through the sheer force of my will. I willed it out of me”185; in realtà, poi decide di prendere del denaro nella camera di Jack e recarsi da una

santona chiamata “Sange-Sange”, la quale le fa bere uno sciroppo che la conduce lentamente e in

183 Cfr. Jamaica Kincaid, The Autobiography of My Mother, cit., p. 65. 184 Cfr. Ibidem, p. 73.

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maniera straziante all’aborto. I quattro giorni successivi, infatti, sono pieni di dolore e angoscia ma, alla fine di questo calvario, Xuela si sente come rinata, una persona nuova, in grado di decidere sul proprio destino: “I knew things I had not known before, I knew things that you can know only if you have been through what I had just been through. I had carried my own life in my own hands”.186 Dopo l’aborto, Xuela si sente una donna ancora più determinata e autonoma; il suo

desiderio è quello di condurre una vita in solitudine, votata unicamente a se stessa. Decide così di abbandonare l’abitazione dei coniugi LaBatte e di trasferirsi in un villaggio vicino, dove trova lavoro e prende una casa in affitto. Avendo modo di riflettere, attraverso un linguaggio crudo e tagliente, non solo esprime la ferma volontà di non diventare mai madre, ma, paradossalmente, immagina di mettere al mondo molti figli per poi annientarli, paragonandosi ad una crudele divinità ed una Grande Madre divoratrice:

I had never had a mother, I had just recently refused to become one, and I knew then that this refusal would be complete. I would never become a mother, but that would not be the same as never bearing children. I would bear children, but I wold never be a mother to them. I would bear them in abundance; they would emerge from my head, from my armpits, from between my legs; I would bear children, they would hang from me like fruit from a vine, but I would destroy them with the carelessness of a god. I would bear children in the morning, I would bathe them at noon in a water that came from myself, and I would eat them at night, swallowing them whole, all at once. They would live and then they would not live.187

Kincaid, dunque, attraverso il personaggio di Xuela, sembra distruggere in modo radicale la visione più profonda e positiva della maternità; la causa principale dell’atteggiamento psicotico della protagonista risiede proprio nella totale assenza della madre, che le ha provocato inevitabilmente delle difficoltà relazionali e carenze affettive insostituibili. La mancanza materna ha dunque conseguenze devastanti per Xuela, la quale rifiuta di divenire madre a sua volta perché non sarebbe in grado di tramandare ai figli amore e gioia, sentimenti per lei sconosciuti e che nessuno le ha mai trasmesso:

Se la madre di Xuela muore nel darla alla luce, Kincaid sembra suggerire che Xuela stessa è condannata ad una ‘vita nella morte’ nell’assenza devastante della madre, incapace a sua volta di generare vita e condannata a riprodurre unicamente un ciclo di morte e indeterminatezza.188

Il mondo di Xuela, come risulterà ormai chiaro, appare desolato e privo di speranze, e sembra ruotare su un asse ossimorico di narcisismo e autolesionismo estremi. Quanto ella rifiuti qualsiasi forma di appartenenza è confermato chiaramente dal momento in cui viene informata, attraverso

186 Cfr. Ibidem, p. 83. 187 Cfr. Ibidem, p. 97.

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una lettera inviata dal padre, sulla necessità di trasferirsi di nuovo da lui perché la situazione famigliare è peggiorata:

My brother was very sick, he wrote, and might die soon; my sister had developed into a sour personality and had been sent to school in Roseau, where she also lived with some nuns even though we were not Roman Catholics; my stepmother had grown distant from him. He wrote that: my brother, my sister, my stepmother; but I substituted these words: your son, your daughter, your wife. They were his; they were not mine. He wanted to tell me that we were all his; it was at that moment that I felt I did not want to belong to anyone, that since the one person I would have consented to own me had never lived to do so, I did not want to belong to anyone; I did not want anyone to belong to me.189

Xuela, come si comprende da questa forte dichiarazione, reagisce con totale distacco ed indifferenza alle notizie apprese riguardanti coloro che dovrebbero incarnare la sua famiglia; ella prende le distanze da tutti e rinnega qualsiasi tipo di legame che potrebbe renderla dipendente dagli altri, sottolineando in primis il forte desiderio di libertà e autonomia. A casa del padre, Xuela registra poi freddamente il fallimento esistenziale dei parenti: il fratello Alfred, chiamato dal padre con il suo stesso nome (l’uomo desiderava che un giorno il ragazzo prolungasse la tanto sognata dinastia), non si eleva in alcun modo, e, dopo varie cure, morirà per cause legate al mondo magico dell’obeah, in quanto posseduto da uno spirito maligno. La matrigna, dopo la morte del figlio, cade in una forte depressione che la condurrà a chiudersi per sempre in un doloroso silenzio, mentre la sorella Elizabeth rimane incinta molto giovane e Xuela le starà vicino solo per aiutarla ad abortire, pratica della quale ormai è divenuta molto esperta: “I had become such an expert at being ruler of my own life in this one limited regard that I could extend such power to any other woman who asked me for it”.190 Xuela, inoltre, si distacca dalla sorella soprattutto per il diverso approccio che

le due hanno nei confronti dell’amore; infatti, quando la protagonista racconta degli incontri clandestini della sorella con Pacquet, l’uomo che anni dopo diventerà suo marito, lo fa in maniera dispregiativa e cinica:

The way he pleased her when he was inside her, his body just that part between his waist and his knees, moving away from her as if forever and then inside her as if forever, was so glorious to my sister that she thought this sensation was unique to her being with him; she did not know she could have this sensation with anyone else, including her own self. She was in love with him, and what did that mean? It was something I hoped never to know, for she made it look like the definition of foolishness itself.191 Dopo un incontro avvenuto con Pacquet una domenica pomeriggio, Elizabeth sarà vittima di un incidente, una caduta da un precipizio mentre stava tornando a casa in bicicletta, evento che la lascerà zoppa:

189 Cfr. Jamaica Kincaid, The Autobiography of My Mother, cit., pp. 103-4. 190 Cfr. Ibidem, p. 115.

66 Her eyes were unable to focus properly, one leg was longer than the other, and she walked with a limp. It was not those things that made her not beautiful, for the internal chaos her unfocused sight causes her could have led to an expression of vulnerability on her face; the limp, too, might have caused anyone to feel sympathetic toward her. But it was not so; she became more arrogant, she acquired a coarseness to her voice, her gaze became a hard stare, her figure grew wide and slow; she was not fury itself, only a woman disappointed with love when it comes through a man.192

Dopo alcuni anni, Elizabeth si sposerà con Pacquet e i due avranno un figlio che morirà all’età di soli due anni; in seguito al matrimonio, d’altro canto, Xuela verrà costretta dal padre ad allontanarsi di nuovo perché vista come una minaccia per l’incolumità della coppia di sposi. Xuela andrà allora ad abitare da un amico del padre a Roseau, il dottore inglese Philip Bailey, che si era preso cura della sorella a seguito dell’infortunio, e lavorerà come badante in questa nuova casa. Se, fino ad ora, Xuela è apparsa in relazione principalmente a figure femminili, da questo momento in poi sarà più a stretto contatto con il genere maschile. Dalle relazioni con gli uomini, la protagonista trarrà esclusivamente piacere, evitando di legarsi sentimentalmente e facendo prevalere il suo ego traviato.