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Premesse metodologiche e linee evolutive dei serviz

I notevoli progressi tecnologici nei settori delle telecomunica- zioni, dell’informatica e delle tecnologie biomediche e diagnostiche hanno determinato in campo sanitario una positiva interazione tra questi ambiti del sapere (tecnologico) umano, portando di conseguenza ad un sensibile miglioramento in termini di riduzione dei tempi, di qualità dei servizi e delle prestazioni sanitarie da un lato, e ad una più efficiente utilizzazione delle risorse dall’altro16.

Si parla, allora, di «telemedicina»17. Con tale neologismo si in- tende l’utilizzo di tecnologie informatiche, di sistemi informativi e di

16 Cfr. G.C

ANGELOSI, I servizi pubblici sanitari: prospettive e problematiche della

telemedicina, in Dir. famiglia, 2007, 431. Più in particolare, uno studio sul rapporto tra

il mondo della sanità e le reti di telecomunicazione con approccio caratterizzato dalle

scienze cognitive in M.MORUZZI, Internet e Sanità. Organizzazioni e management al

tempo della rete, Milano, 2008.

17 Per un approfondimento a carattere sociologico, v. S.G

HERARDI,A.STRATI (a cu-

ra di), La telemedicina. Fra tecnologia e organizzazione, Roma, 2004, in part. 2 e ss.

Per ulteriori approfondimenti v. F.ABET, Il ruolo delle tecnologie per una sanità mo-

derna: la telemedicina, in Informatica & Documentazione, 2007, 51; A.NARDONE,

M. TRIASSI, Profili organizzativi e giuridici della telemedicina nel quadro delle risorse

tecnologiche in sanità, in Sanità pubblica e privata, 2003, 2; A. ROSSI MORI,

telecomunicazione nel campo della medicina, al fine di erogare una plu- ralità di servizi: assistenza sanitaria, diagnosi, consulti e terapie, trasfe- rimento di dati sanitari, didattica, ricerca, sistemi informatici, ecc.18.

L’introduzione delle Information Communication Technology (ICT) in ambito sanitario ha conosciuto diverse fasi caratterizzate dalla disponibilità – dopo la seconda guerra mondiale – di nuove tecnologie di imaging medica (v. ultrasuoni) e di trasmissione di immagini e con- tenuti audio19 e dall’affermarsi, alla fine degli anni settanta, di nuove tecnologie ICT, divenute più economiche e di facile utilizzo20.

dell’informazione nel settore sanitario, 2002, reperibile all’URL: <http://dns2.icar.cnr.

it/cannataro/unicz/didattica/medicina/ISEI-MED-II/ModuloReti/Monografie/Quadro

RiferimentoInformaticaSanitaria.pdf>; E.BRENNA, La valutazione economica delle tec-

nologie in sanità con particolare riferimento all’area della telemedicina, in Sanità

pubbl., 2001, 89;IZZO, Medicina e diritto nell’era digitale, cit., 810-811.

18 Nell’esperienza statunitense si rinviene una pioneristica definizione legislativa

del fenomeno: cfr. § 2290.5 del Business and Professions Code dello Stato della Cali- fornia, aggiunto dal Telemedicine Development Act del 1996 «“telemedicine” means the practice of health care delivery, diagnosis, consultation, treatment, transfer of medi- cal data, and education using interactive audio, video, or data communications. Neither a telephone conversation nor an electronic mail message between a health care practi- tioner and patient constitutes “telemedicine” for purposes of this section». Un altro utile riferimento ci è fornito dal legislatore francese che all’art. L6316-1 del Code de la santé

publique così definisce la telemedicina: «la télémédecine est une forme de pratique mé-

dicale à distance utilisant les technologies de l’information et de la communication. Elle met en rapport, entre eux ou avec un patient, un ou plusieurs professionnels de santé, parmi lesquels figure nécessairement un professionnel médical et, le cas échéant, d’autres professionnels apportant leurs soins au patient. Elle permet d’établir un dia- gnostic, d’assurer, pour un patient à risque, un suivi à visée préventive ou un suivi post- thérapeutique, de requérir un avis spécialisé, de préparer une décision thérapeutique, de prescrire des produits, de prescrire ou de réaliser des prestations ou des actes, ou d’effectuer une surveillance de l’état des patients».

19 Cfr. J. G

RISBY, M.M. KAHENY, E.J. SANDBERG, R.E. SCHLENKER, P.W.

SHAUGHNESSY, Effects and Effectiveness of Telemedicine, 17 Health Care Financing

Rev. 115 (1995).

20 Cfr. C.M

AY,N.T.ELLIS, When Protocols Fail: Technical Evaluation, Biomedical

Knowledge, and the Social Production of ‘Facts’ about a Telemedicine Clinic, in Social Science and Medicine, vol. 53, Issue 8, 2001, 989.

Rimanendo ad una concezione di telemedicina intesa come e- rogazione di servizi sanitari a distanza, si può proporre una loro classi- ficazione basata sugli ambiti applicativi con riferimento alle specialità disciplinari della pratica medica21. Senza alcuna pretesa di esaustività prendiamoli in rassegna.

Un primo servizio offerto tramite la telemedicina è costituito dal «teleconsulto». In questo caso i pazienti utilizzano tecnologie di te- lecomunicazione per ottenere un servizio di consulenza da parte di un operatore sanitario. Tale contatto avviene da remoto con la presenza simultanea di paziente e specialista, entrambi in linea nello stesso mo- mento.

Vi sono, poi, le «teleconferenze», quando uno o più sanitari re- sponsabili della cura di un paziente comunicano tra loro attraverso un collegamento audio-video. Ciò accresce notevolmente le possibilità di approntare una valida cura, favorendo il confronto tra professionisti di- stanti fisicamente e depositari di diversi saperi e specialità.

Un altro servizio erogato è quello di telereporting. Con tale termine si intende la trasmissione di dati relativi ad un caso clinico da parte di un operatore sanitario verso un proprio collega specialista, al fine di sottoporgli il caso e ottenere un parere specialistico.

Infine, in questa carrellata di precisazioni terminologiche, oc- corre menzionare il «telemonitoraggio», il quale consiste nella raccolta di dati sul paziente, inviati successivamente ad un centro remoto (si ve- da ad esempio il telemonitoraggio dei pazienti affetti da scompenso cardiaco o in acuzie). Questo tipo di servizi può essere direttamente collegato ai sistemi di FSE, i quali, infatti, sono caratterizzati da

21 Si prenda a riferimento G

HERARDI,STRATI (a cura di), La telemedicina, cit., 22 ss.

Altri propongono una diversa categorizzazione: si v., ad es., P.TAYLOR, A Survey of

Research in Telemedicine, in Telemedicine Services. Journal of Telemedicine and Tele- care, 4, 2, 1998, 223, il quale presenta una suddivisione dei servizi di telemedicina in:

un’alimentazione informazionale proveniente da più fonti: professioni- sti sanitari, pazienti, strumenti informatizzati di autorilevazione, ecc.

Negli anni novanta si registra la diffusione capillare delle tec- nologie informatiche e soprattutto l’avvento di Internet, il quale ha de- terminato uno sconvolgimento tale che la stessa categoria «telemedici- na» – forse appropriata nell’era del c.d. Internet 1.0 – è divenuta insuf- ficiente a designare le nuove molteplici modalità di interazione tra assi- stiti e curanti. Si è cominciato, così, a fare riferimento a nozioni a carat- tere più generale, quali tele-health, e-health o «cybermedicina», «sanità elettronica», le quali dimostrano un ampliamento delle possibilità offer- te dallo sviluppo tecnologico verso orizzonti ancora non completamente esplorati22.

Tuttavia, l’impatto di questo graduale cambiamento tecnologico non sempre è stato ben governato da parte degli attori dei servizi sanita- ri nazionali e locali.L’adozione di strumenti informatici da parte delle aziende sanitarie è avvenuta non di rado in assenza di una chiara visio- ne d’insieme e senza tenere in debito conto le esigenze di integrazione tra i sistemi sia all’interno che all’esterno della struttura di riferimen- to23. Anzi, sovente si è assistito ad interventi caratterizzati da una logica

22 Nel saggio di I

ZZO, Medicina e diritto nell’era digitale, cit., 811-817 troviamo

un’attenta catalogazione dei problemi giuridici di cui telemedicina e cybermedicina si

caratterizzano. In generale sulla sanità elettronica (e-health) in dottrina v. R.LATIFI (a

cura di), Current principles and practices of telemedicine and e-health, Amsterdam,

2008; B.J. CRIGGER, e-Medicine: Policy to Shape the Future of Health Care, 36 The

Hastings Center Report 12 (2006); N.P. TERRY, A Medical Ghost in the E-Health Ma-

chine, 14 Health Matrix 225-29 (2004); A. SINHA, An Overview of Telemedicine: The

Virtual Gaze of Health Care in the Next Century, 14 Medical Anthropology Quarterly. New Series 291 (2000).

23 Per un’approfondita ricognizione dei processi evolutivi dei sistemi informativi

nelle aziende sanitarie, v. C.CACCIA, Management dei sistemi informativi in sanità,

Milano, 2008; BUCCOLIERO,CACCIA,NASI, e-he@lth, cit.; M. MORUZZI, Fascicolo sa-

nitario elettronico personale e reti e-Health. Appunti per un’analisi della sanità di In-

ternet, in Salute e società, 2008, fasc. 3, 1; A. MACCARI,G.ROMIGI, Le basi concettuali

dell’aggiunta, della sedimentazione, degli adattamenti di parti dei si- stemi informativi, invece che da un chiaro e lungimirante approccio at- tento alla riprogettazione periodica dell’esistente da un punto di vista informatico e, soprattutto, organizzativo.

Nelle aziende sanitarie spesso si è venuto a determinare uno scenario di resistenza all’innovazione. Questo è avvenuto a causa di di- versi fattori, quali: la scarsa volontà e partecipazione che caratterizza l’operato delle direzioni sanitarie ad impegnarsi in progetti caratterizza- ti da alti costi, alto rischio strategico ed elevata complessità; l’incerto clima istituzionale e la ridotta capacità d’investimento legata alla scarsi- tà di risorse a disposizione del servizio sanitario nazionale (SSN); la debole attitudine all’investimento in ricerca e sviluppo, che purtroppo contraddistingue più in generale la storia del rapporto tra ricerca scien- tifica e mondo del lavoro24.

Ultimamente sembra spirare un vento di cambiamento: grazie alla oramai capillare diffusione delle ICT ed all’acquisita consapevo- lezza dell’importanza della gestione e trattamento dei dati sanitari, si assiste ad una rinnovata sensibilità verso un uso integrato delle infor- mazioni, non solo a livello aziendale, ma anche su scala regionale, na- zionale ed europea nella prospettiva sia di garantire l’erogazione di una migliore assistenza sanitaria sia di focalizzare l’attenzione su esigenze legate a finalità di ricerca, statistiche o di studi epidemiologici. Nell’ambito di questo cambiamento si ritrova la posizione in via di con- solidamento del paziente all’interno del sistema, il quale, in tal modo, assume un ruolo attivo nei processi di cura dei quali è il destinatario.

È auspicabile che tale vento di cambiamento, sicuramente av- vertito dai protagonisti della sanità elettronica, possa condizionare ve- ramente in profondità le logiche applicative dei progetti che si stanno approntando a livello regionale e provinciale.

24 Cfr. B