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2. IL CASO CISL SCUOLA

2.1 PRESENTAZIONE DEL CASO STUDIO

2.1.1 BREVE STORIA DEL SINDACATO

CISL

La Confederazione Italiana Sindacati Lavoratori viene fondata a Roma nel 1950.

Per comprenderne a pieno origine e motivazioni dobbiamo, tuttavia, tornare indietro al 1944, anno in cui la pluralità di organizzazioni sindacali allora esistenti firma il Patto di Roma per una comune lotta antifascista.

È in questa occasione che sindacalismo comunista, socialista e democratico-cristiano danno vita alla Confederazione Generale Italiana del Lavoro (CGIL).

Sin dal principio, tuttavia, l’inferiorità numerica dei democristiani nei settori industriali è causa di un malessere crescente che ben presto porta ad una scissione.

Il 15 luglio 1948 i membri democristiani del direttivo CGIL danno vita alla Libera Confederazione Generale del Lavoro (LCGIL), il 4 giugno 1949 i socialisti democratici fondano la FIL.

È quindi con il primo maggio 1950 che LCGIL e FIL danno luogo alla CISL.

L’obiettivo in questa primissima fase è dare vita ad un’organizzazione del tutto autonoma a livello politico e culturale.

Da un punto di vista metodologico, il sindacato si contraddistingue sin da subito per operare su due livelli con il preciso scopo di dar luogo ad una negoziazione conciliante.

CISL Scuola

Prima del maggio 1997, tre erano le realtà che, internamente alla Confederazione, si occupavano di Scuola:

• SINASCEL CISL – Sindacato Nazionale Scuola Elementare, fondato già nel 1946;

• SISM CISL – Sindacato Italiano Scuola Media, fondato nel 1964;

• SNSM CISL – Sindacato Nazionale Scuola Media, fondato nel 1971;

• SILAP – Sindacato dei lavoratori della formazione professionale, fondato nel 1979.

Già nel 1981 si era assistito ad un primo tentativo di unificazione di tali gruppi quando, durante due differenti Congressi, si era dato vita a due Federazioni; Federscuola e FSUR (Federazione Scuola, Università e Ricerca).

Quanto realizzato – prevalentemente un’opera di coordinamento dell’azione delle singole realtà - venne, tuttavia, giudicato non sufficiente.

CISL Scuola nasce così nel 1997 da una lunga storia di attivismo in ambito scolastico interno alla Confederazione.

2.1.2 VISION, MISSION E BRAND IDENTITY

CISL Scuola rappresenta il sindacato forse più importante del mondo della Scuola.

33 La Stampa, Internet, dopo il boom del lockdown non si sgonfia il traffico della rete, 22 maggio 2020, https://www.lastampa.it/economia/2020/05/22/news/internet-dopo-il-boom-del-lockdown-non-si-sgonfia-il-traffico-della-rete-1.38876713 (ultimo accesso: 11 settembre 2020)

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Il suo tratto distintivo, la caratteristica identitaria alla base dell’attività del sindacato è il concetto di pluralismo, un pluralismo di idee e personalità. Se, infatti, altre realtà si legano ad ideologie anche politiche, CISL Scuola si caratterizza per adottare un approccio tendenzialmente centralista che mai prende posizioni estremiste. Il sindacato accoglie così iscritti indipendentemente dalla loro idea politica e si apre all’ascolto di diverse individualità. Una linea politica mediana e accondiscendente che negli anni ha permesso a CISL Scuola di firmare contratti che hanno garantito agli associati diversi vantaggi.

“In prima persona al plurale” è lo slogan oggi utilizzato dal sindacato per promuovere la propria azione e che da un lato evidenzia quanto appena detto, mentre dall’altro gioca sui concetti cardine dell’analisi grammaticale.

Il payoff utilizzato in passato e poi abbandonato, “Per una buona scuola”, faceva invece riferimento ad una particolare attenzione alla qualità dell’insegnamento e di tutte le attività che ruotano intorno al mondo della Scuola in opposizione al puro pragmatismo con cui talvolta sono prese le decisioni.

CISL Scuola smette di utilizzare l’espressione quando, nel 2015, il Governo pubblica una omonima riforma. Il tema della scuola declinato come difesa di una cultura di qualità ed una attenzione al merito rimarrà comunque un tema cardine.

A partire dall’anno scolastico 2020-2021, la comunicazione di CISL Scuola affiancherà allo slogan anche un nuovo payoff; “Profili di una scuola che cambia”.

In un mondo in continua evoluzione a causa di sempre più frequenti sconvolgimenti politico-economici anche il sindacato deve, infatti, adattarsi e mutare andando incontro a bisogni e necessità dei suoi iscritti.

2.1.3 OBIETTIVI DI BUSINESS E COMUNICAZIONE

CISL Scuola è ad oggi la prima organizzazione sindacale del mondo della Scuola. Di conseguenza, il primo e più importante obiettivo che il sindacato si prefigge è quello di conservare il proprio status e mantenere l’attuale numero di tesserati.

La strada più logica per il conseguimento di questo risultato consisterà nel coinvolgimento di un più giovane pubblico pronto a subentrare a tutta quella parte di personale scolastico prossima al pensionamento.

Affinché il turn over possa avvenire, CISL Scuola dovrà sottoporsi innanzitutto ad un rinnovamento della propria immagine, più fresca e giovane, e degli strumenti utilizzati per comunicare con il pubblico, preferendo piattaforme maggiormente dinamiche e interattive. Parallelamente, CISL Scuola avrà il compito di rivedere il proprio approccio al digital customer care.

Sul piano del networking, CISL Scuola dovrà al contempo dialogare con gli stakeholder (sindacalisti, giornalisti, politici…) ed alimentare la community facendo leva su senso di appartenenza e valori di riferimento.

Sebbene non sia ancora stata fissata una data, nel 2020 CISL Scuola ha, inoltre, in programma di rinnovare il proprio sito web. L’obiettivo in questo senso sarà quello di generare un incremento del numero di visitatori, sia per quanto riguarda le aree dedicate a valori ed attività del sindacato sia rispetto a news ed articoli.

La comunicazione del sindacato dovrà in questo senso essere orientata a rendere l’organizzazione un punto di riferimento a livello informativo e mediatico.

La visibilità così ottenuta potrà quindi tradursi in un maggior numero di visite alle sedi locali dislocate in tutta Italia.

Gli eventi che erano stati previsti, invece, sono al momento stati cancellati in attesa di ulteriori sviluppi dell’emergenza sanitaria in corso e di indicazioni rispetto alle norme per il contenimento del virus Covid-19.

2.1.4 PRESENTAZIONE DEL TARGET DI RIFERIMENTO

Il target di riferimento può essere suddiviso in due macro-categorie: giovani neolaureati interessati ad una carriera nell’insegnamento e lavoratori precari della Scuola.

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In riferimento alla prima tipologia, le caratteristiche socio-demografiche del gruppo possono essere individuate andando ad incrociare dati sui neolaureati e informazioni sui partecipanti a concorsi indetti dal Ministero per l’Istruzione e dell’Università e Ricerca.

Secondo i più recenti dati Istat34, aggiornati all’anno 2016, il numero di laureati in Italia si attesta sulle 178334 unità per corsi di laurea di primo livello, mentre si contano 130 491 laureati sommando corsi di laurea magistrale biennali e corsi di laurea magistrale a ciclo unico. Nel prosieguo si trascureranno i dati per corsi di laurea di primo livello.

Tra i laureati magistrali abbiamo una percentuale di donne che si attesta intorno all’80%.

I dati relativi all’anno 2017 sono, invece, resi disponibili grazie alla XX Indagine sul profilo dei laureati pubblicata da AlmaLaurea nel 201835.

Il report registra nell’anno solare 2017 un numero di laureati pari a 276195 unità di cui 36188 magistrali a ciclo unico e 80459 magistrali biennali.

La percentuale di donne laureate si attesta intorno al 60% del totale, precisamente 64,4% tra i laureati magistrali a ciclo unico e 57,3% nei corsi magistrali biennali, mentre quella di studenti stranieri non supera il 4,6% tra i laureati magistrali biennali e il 2,5% nei corsi a ciclo unico.

Secondo questo stesso report, l’età media dei laureati nell’anno solare 2017 risulta essere 27,4 anni per i laureati magistrali biennali e 27,0 anni per i laureati magistrali a ciclo unico.

Sul sito di Ministero dell’Istruzione e dell’Università e della Ricerca attraverso un comunicato stampa di martedì 27 marzo 201836 sono, invece, state rese disponibili alcune informazioni sui partecipanti al concorso per docenti abilitati di scuola secondaria di I e II grado bandito nel febbraio 2018.

Il bando esclude, tuttavia, i neolaureati, per i quali il primo concorso previsto è stato spostato dall’anno 2019 all’estate 2020.

Ai fini della nostra ricerca la maggior parte delle informazioni, come per esempio l’età media dei partecipanti, risulta quindi poco utile, ma l’analisi permette comunque di individuare alcune tendenze potenzialmente interessanti.

Innanzitutto, si evidenzia come la maggioranza delle domande provenga dal Sud Italia, ma le prime due regioni per numero di richieste siano Campania e Lombardia.

Inoltre, le discipline più quotate risultano appartenere all’ambito umanistico, in particolare Italiano, Storia e Geografia.

Precari

I lavoratori precari della Scuola sono nel 2019 oggetto di uno studio a cura di FLC CGIL37.

Dallo studio emerge che solamente nel 43,8 % dei casi la risposta alla carenza di personale docente è corrisposta ad un’assunzione: i rimanenti posti sono quindi stati gestiti attraverso assunzioni di tipo FIT (un programma di inserimento triennale di docenti) e assunzioni a tempo determinato.

Problema analogo si registrerà nell’a.s. 2020/2021 anche con il personale ATA (personale amministrativo, tecnico e ausiliario). Il 19 febbraio 2020 Informazione Scuola38, sito di informazione scolastica, riferisce infatti: “L’organico nazionale del personale ATA è di 213.517, suddivisi in personale Amministrativo, Tecnico ed Ausiliario. I posti vacanti e quindi ricoperti dai precari sono 36.574. Numeri ben più alti per il personale docente.

34 Banca dati Istat, http://dati.istat.it/Index.aspx?DataSetCode=DCIS_LAUREATI (ultimo accesso: 20 giugno 2020)

35 Alma Laurea, XX Indagine Profilo dei Laureati 2017 - Sintesi del Rapporto 2018, 2018,

https://www.almalaurea.it/sites/almalaurea.it/files/docs/universita/profilo/profilo2018/almalaurea_sintesi_profilo _laureati2018.pdf (ultimo accesso: 22 giugno 2020)

36 MIUR, Scuola, in 50.000 iscritti a concorso per docenti abilitati della secondaria di I e II grado, 27 marzo 2018, https://www.miur.gov.it/web/guest/-/scuola-in-50-000-iscritti-a-concorso-per-docenti-abilitati-della-secondaria-di-i-e-ii-gra-1 (ultimo accesso: 22 giugno 2020)

37 FLC CGIL, I numeri del lavoro precario a.s. 2018/19, 2019, http://www.flcgil.it/files/pdf/20181130/scheda-flc-cgil-proposte-per-il-superamento-del-precariato-nella-scuola-dati.pdf (ultimo accesso: 23 luglio 2020)

38 Informazione Scuola, https://www.informazionescuola.it/

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Le cattedre complessive sull’intero territorio nazionale e di tutti gli ordini di scuola sono 862.600. I posti occupati dai supplenti annuali invece sono 187.865.”39

Secondo quanto riportato in un articolo di Orizzonte Scuola40 dell’aprile 2019, l’età media degli insegnanti di ruolo per scuole di ogni ordine e grado si attesta nell’a.s. 2017/2018 a 51 anni e 2 mesi (contro i 50 e 8 mesi registrati nell’a.s. 2016/2017) mentre quella di docenti precari e supplenti è passata da 39 anni e 3 mesi a 40 anni e 4 mesi41.

Da una elaborazione che Tuttoscuola42 fa di alcuni dati forniti dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca43 è poi possibile andare ad individuare ulteriori caratteristiche socio-demografiche del target.

Lo studio si concentra in particolare sulle “quote rosa” del mondo scolastico dove, nel 2017, la percentuale di docenti donne si attesta intorno allo 82% del numero totale di insegnanti di ruolo e supplenti.

Infine, secondo alcuni dati forniti da UIL Scuola44, il personale ATA si compone, invece, al 60% di collaboratori scolastici, al 20% di assistenti amministrativi e quindi di assistenti tecnici e DSGA (Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi). Il rapporto è datato 2005, ma permette comunque di fotografare la composizione del target in analisi.

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