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CAPITOLO  IV:   IL MICROCREDITO IN TOSCANA: ANALISI QUANTITATIVA E

4.1   Presenza del microcredito in Toscana 86

4.1.1  La  povertà  in  Toscana  

Caritas e Regione Toscana hanno elaborato il "Dossier sulle povertà in Toscana"35.

Il Dossier mette in evidenza una situazione di disagio che non accenna a mitigarsi: aumenta la presenza di italiani, aumentano le richieste di cibo e, tra i problemi maggiormente evidenziati, prevalgono quelli legati all'indebitamento, alla mancanza di lavoro e di un posto dove vivere.

In sintesi: le persone ascoltate nel 2012 sono state oltre 27 mila, (2mila in più rispetto al 2011). Resta maggioritaria la presenza femminile: 56,3%, in aumento di quasi 3 punti rispetto all'anno precedente. Oltre la metà delle persone ha tra i 25 e i 45 anni. L'età media è 49 anni per gli italiani, intorno ai 39 anni per gli stranieri. Il 5,7% delle persone è senza alloggio e l'8% vive in alloggi di fortuna. Solo il 5,8% vive in appartamento/casa di proprietà ed il 6,6% (quasi tutti italiani) in alloggi di edilizia popolare. Il 43,8% degli italiani e il 54,6% degli stranieri vivono in affitto. Il 74% delle persone è disoccupato, dato elevatissimo e sostanzialmente stabile rispetto agli anni scorsi. E’ disoccupato il 64,9% degli italiani e il 78% degli stranieri.

Per quanto riguarda i problemi principali emersi durante i colloqui, in primo luogo la povertà di risorse economiche (39,9%), lavoro (disoccupazione, sottoccupazione, struttamento), casa (9.8%), salute (7,6%) e famiglia (6,4%). Entrando più nello specifico dei problemi legati alla povertà di risorse economiche, cresce quello legato all'indebitamento: incideva solo per 3,6% nel 2006, adesso supera il 15%.

                                                                                                               

Riguardo invece ai problemi lavorativi, quasi decuplicata la percentuale di cassaintegrati o in mobilità (0,6% nel 2006, 5,6% nel 2012). Per ciò che attiene al problema abitativo, si è acuito soprattutto quello degli sfratti: dal 12,3% del 2006 si è passati al 33,1% nel 2012.

Secondo i dati Istat, poco meno di 90.000 famiglie si trovano in condizioni di

povertà relativa36. Si tratta del 5,5% delle famiglie residenti, una incidenza

percentuale che corrisponde a circa la metà dell'incidenza media nazionale. Il

tasso di attività 3715-64 anni vede la Toscana collocarsi al 7° posto della

graduatoria regionale.

Per quanto riguarda il tasso di occupazione 38 la Toscana guadagna un posto

nella graduatoria regionale ma si allontana dalla regione con la migliore performance (-4,7%).

Sappiamo che la crisi ha comportato un evidente impatto generazionale; ciò è vero anche per quanto riguarda la Toscana: nel primo semestre 2010 la caduta occupazionale nella fascia d'età 15-24 anni è stata del 10,9%, mentre è stata solo dell'1,2% nella fascia 35-44 anni. I lavoratori a termine, componente nella quale è ampiamente presente la popolazione giovanile, sono passati dai quasi 153.000 del 2008 a poco più di 135.000 nel 1009, con un calo di più dell'11%, scontando il mancato rinnovo di molti contratti in scadenza. In valore assoluto la flessione della fascia d'età tra i 15 e i 24 anni è stata pari, nel 2009, a circa 9.000 unità.

Vale la pena inoltre citare qualche dato concernente gli effetti determinati nel lungo periodo in Toscana dai processi di flessibilizzazione delle leggi sul lavoro. In soli sei anni i rapporti di lavoro a tempo indeterminato sono calati di oltre l'11%, mentre nello stesso periodo i rapporti a tempo determinato sono

                                                                                                               

36  La  povertà  relativa  è  un  parametro  che  esprime  la  difficoltà  nella  fruizione  di   beni   e   servizi,   riferita   a   persone   o   ad   aree   geografiche,   in   rapporto   al   livello   economico  medio  di  vita  dell'ambiente  o  della  nazione.  

37  Il   tasso   di   attività   corrisponde   al   rapporto   delle   persone   appartenenti   alle   forze  di  lavoro  e  la  corrispondente  popolazione  di  riferimento.  

38  Il  tasso  di  occupazione  esprime  il  rapporto  tra  gli  occupati  e  la  corrispondente   popolazione  di  riferimento.  

cresciuti dell'8%. La crescita occupazionale trainata da donne, giovani e immigrati, è stata accompagnata da una maggiore discontinuità contrattuale e occupazionale.

Vediamo, nel particolare, il tasso di occupazione (15-64 anni) per provincia:

Provincia Maschi Femmine Totale

Massa 69,0 50,5 59,8 Lucca 73,0 45,0 58,9 Pistoia 75,9 53,2 64,3 Firenze 75,6 58,9 67,1 Livorno 66,2 52,6 59,3 Pisa 71,6 52,7 62,2 Arezzo 74,5 56,1 65,3 Siena 73,4 58,7 66,0 Grosseto 75,4 51,7 63,4 Prato 73,7 57,7 65,8 Toscana 73,3 54,5 63,8

La maglia del disagio e delle difficoltà è sempre più ampia e non è sufficiente il supporto della sussistenza ma un piano per rilanciare l'occupazione nella direzione della sostenibilità con lavoro diffuso ad alta intensità, la riqualificazione degli edifici pubblici dismessi per limitare l'emergenza casa, garantire i diritti minimi con un supporto pubblico. Insomma riformare il welfare per evitare la disgregazione della coesione sociale.

In Toscana la capacità del sistema di ammortizzare i costi della crisi si sta progressivamente esaurendo e, nel mercato del lavoro, è previsto:

• crescita del tasso di disoccupazione fino al 2014;

• diminuzione del turnover e aumento della precarizzazione per i nuovi avviamenti;

• problematiche legate al rifinanziamento degli ammortizzatori sociali.

4.1.2  Diffusione  del  microcredito  in  Toscana;  analisi  quantitativa  

La Toscana è una delle regioni in cui il microcredito si è maggiormente diffuso in questi ultimi anni, sia come strumento volto al sostegno del territorio che come strumento di lotta all'esclusione sociale e finanziaria.

I progetti di microcredito vengono distinti in tre categorie:

Progetti istituzionali Progetti bancari Progetti non bancari

• Fondazione Toscana per la Prevenzione dell'Usura

• Osservatorio

Regionale sul Credito • Regione Toscana- Microcredito agevolato • Regione Toscana- SMOAT • Banca della Maremma • BCC di Pitignano, Saturnia e Costa d'Argento • BCC Toscane • Credito all'impresa- Diocesi di Firenze • Fondo Essere Isolotti • Microattiva

• Microcredito di Solidarietà • Microcredito

Pistoiese

• Fondo Etico e Sociale delle Piagge • MAG Firenze • MI.MU- Microcredito Mugello • SE.ME- Settignano e Ponte a Mensola

Fonte: Elaborazione su dati dell'Ente Nazionale per il Microcredito

Da un'analisi delle iniziative di microcredito intraprese si possono individuare alcune caratteristiche proprie del microcredito toscano. Innanzitutto i progetti di microcredito in Toscana, si rivolgono alle persone residenti nei comuni dove hanno sede le varie associazioni o banche coinvolte nei progetti medesimi. Questo dato è un indicatore del fatto che in questa regione si vuole dare un supporto ed un sostegno al territorio. I microcrediti sono destinati sia a cittadini

italiani che a cittadini stranieri. Il 36% dei prestiti ha finalità sociali. Nel 45% dei casi vengono concessi sia microcrediti a sostegno di microimprese che microcrediti con scopi sociali. Solo il 19% dei prestiti viene concesso, in modo esclusivo, per la creazione di microimprese. La ripartizione tra microcredito sociale e microcredito di impresa assume questa configurazione in quanto il mirocredito viene considerato uno strumento a sostegno di persone singole e famiglie che vivono una situazione di difficoltà economica. I microfinanziamenti dovrebbero aiutare queste persone a superare il momento di difficoltà che, comunque ha carattere temporaneo; il microcredito non va visto come una forma di aiuto permanente. Per quanto riguarda l'importo dei crediti concessi: per quelli con finalità esclusivamente sociali si va da un minimo di 500 ad un massimo di 5000 euro. Per i prestiti con finalità di impresa gli importi variano da un minimo di 7000 ad un massimo di 45000, anche se l'importo medio è di 15000 euro. I prestiti hanno una durata di 3 o 5 anni. Non sono richieste garanzie patrimoniali ma per tutti i progetti sono stati costituiti appositi fondi di garanzia che offrono una copertura in caso di default dei clienti. Questo significa che nei casi in cui non ci fossero dei fondi che garantiscono i prestiti, è molto probabile che le banche non concederebbero microcrediti ai soggetti in difficoltà.

A questo punto sarebbe interessante fare un confronto tra microcredito riferito ad una singola regione e microcredito a livello nazionale.

Una caratteristica comune a tutte le iniziative di microcredito in Italia è che i progetti di microcredito si rivolgono ai residenti dei vari comuni dove hanno sede le associazioni e gli altri organismi che promuovono questi progetti. Anche in Toscana i prestiti sono finalizzati allo sviluppo del territorio e dell'economia locale.

Nella maggior parte dei casi, i prestiti sono destinati a persone singole (58,5%). Questo è un altro aspetto del microcredito toscano coerente con l'andamento del microcredito a livello nazionale.

A livello nazionale per il microcredito sociale, l'importo del prestito varia da 2.500 a 10.000 euro; per il microcredito di impresa, l'importo medio è pari a

18.000 euro. In Toscana questi valori sono più bassi: il microcredito con finalità sociali va dai 500 ai 5.000 euro; il microcredito con finalità di impresa ha un importo medio di 15.000 euro.

La durata dei prestiti è uguale in tutti i progetti: da 3 a 5 anni. L'ultimo aspetto da mettere in evidenza è quello legato ai fondi di garanzia che sono sempre presenti in tutti i progetti attivati, sia a livello di regione Toscana sia a livello nazionale.