Volendo approfondire l’analisi sulla spesa sociale dei comuni, si ritiene necessario comparare i dati relativi alla spesa sociale media sostenuta dall’Ambito nel triennio 2014-2016 con la spesa sociale
LA STRATEGIA DELL’AMBITO TERRITORIALE PER IL CONSOLIDAMENTO DEL SISTEMA DI WELFARE LOCALE Il ciclo di programmazione che coprirà il periodo 2018-2020 sarà decisivo per il consolidamento del sistema
2.5 PREVENIRE E CONTRASTARE IL MALTRATTAMENTO E LA VIOLENZA
Secondo la definizione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per maltrattamento all’infanzia si intendono “tutte le forme di cattiva salute fisica e/o emozionale, abuso sessuale, trascuratezza, negligenza o altro che comportino un pregiudizio reale o potenziale per la salute del bambino, per la sua sopravvivenza, per il suo sviluppo o per la sua dignità nell’ambito di una relazione caratterizzata da responsabilità, fiducia e potere”.
L’OMS riporta dati drammatici sull’epidemiologia della violenza in Europa: 852 i bambini con età
inferiore ai 15 anni che sono morti per maltrattamento (il tasso più elevato è per i bambini al di sotto dei 4 anni), 18 milioni i minorenni vittima di violenza sessuale, 44 milioni le vittime di violenza fisica, 55 milioni i minorenni vittima di violenza psicologica. La violenza di genere è caratterizzata da una serie di azioni fisiche, sessuali, di coercizione economica e psicologica che hanno luogo all’interno di una relazione spesso intima, recente o passata, ritenuta una violazione dei diritti umani.
In considerazione della portata del fenomeno l’OMS lo considera un problema di salute pubblica,
che va affrontato con la massima priorità; i costi in salute delle vittime è elevatissimo, pertanto è necessaria una diagnosi corretta e precoce. L’ONU ha evidenziato che la violenza su minorenni è un problema globale che richiede interventi urgenti, ma che tuttavia rimane in gran parte “nascosta, non denunciata e sottostimata” e che si consuma prevalentemente tra le mura domestiche.
Violenza e maltrattamenti, dentro e fuori la famiglia, hanno raggiunto in Italia e nella Regione Puglia notevoli proporzioni come si evince dal rapporto ISTAT.
Emerge, quindi, un quadro complesso in cui è necessario ridurre la disuguaglianza e valorizzare le
differenze, attraverso un percorso diretto a far si che la parità tra donne e uomini diventi una conquista culturale ed entri nella vita quotidiana di tutti.
Si rende opportuno, dunque, adottare strategie finalizzate a garantire una maggiore efficacia in termini di prevenzione e contrasto alla violenza e al maltrattamento, nell’ottica di un lavoro di rete tra servizi pubblici e privati, come peraltro evidenziato nel tavolo tematico.
In quest’ottica, accanto agli interventi sociali di comunità, bisogna prevedere l’integrazione tra tutti i servizi a sostegno della salute infantile ed a supporto delle famiglie, favorendo l’accesso e la fruibilità dei servizi socio educativi rivolti a genitori, bambini e adolescenti.
La Scuola rappresenta uno dei luoghi più importanti per la prevenzione primaria del fenomeno del
maltrattamento in danno dei minorenni oltre che un osservatorio privilegiato per la rilevazione di eventuali situazioni di violenza. La collaborazione e l’integrazione tra la scuola e gli operatori sociosanitari è
fondamentale per promuovere e realizzare progetti di natura educativa rivolti alla comunità e finalizzate a sostenere genitori e adulti in genere nel proprio compito di accompagnamento nei confronti dei minorenni.
Il confronto tra le realtà associative e i Servizi Territoriali presenti nella fase di progettazione partecipata ha reso possibile la condivisione di ipotesi operative e di interventi validi, in continuità con le indicazioni della Regione Puglia che già alla fine del 2008 avviava la strategia di intervento per contrastare il fenomeno della violenza contro le donne e i minori.
A partire dalla Legge regionale di riforma dei servizi sociali, la legge 19 del 2006 "Disciplina del sistema integrato dei servizi sociali per la dignità e il benessere delle donne e degli uomini in Puglia", e dalla legge per le pari opportunità, legge regionale 7 del 2007 “Norme per le politiche di genere e i servizi di
conciliazione vita-lavoro in Puglia”, numerosi sono stati gli interventi messi in campo dalla Regione per combattere il fenomeno della violenza contro le donne e i minorenni.
L’intervento sistematico per prevenire e contrastare il fenomeno della violenza contro donne e i minori parte con l’approvazione del “Programma Triennale di interventi 2009-2011”( D.G.R. n. 2227 del 18/11/2008), le cui azioni vengono confermate e rafforzate nel secondo Piano Regionale delle Politiche Sociali (PRPS 2009-2011), approvato ad ottobre 2009, che introduce priorità di policy, declinandole in veri e propri obiettivi di servizio per la Programmazione Sociale Territoriale: l’attivazione e il sostegno di almeno due Centri Antiviolenza e di una Casa rifugio per territorio provinciale; la costituzione di equipe integrate multidisciplinari in ogni ambito territoriale per la presa in carico di vittime di violenza o maltrattamento. Ad agosto 2010 un altro passo importante è rappresentato dall’approvazione delle “Linee Guida Regionali per la rete dei servizi di prevenzione e contrasto alla violenza”, con le quali viene definito il modello di governo per la costruzione e il potenziamento della rete dei servizi, si procede all'attribuzione di ruoli e funzioni specifici ai soggetti coinvolti, vengono specificati i requisiti per la composizione e il funzionamento delle équipe integrate multidisciplinari.
La Regione Puglia, quindi, attraverso i Piani Regionali delle Politiche Sociali II e III triennio, ha indicato tra gli obiettivi di servizio prioritari la costituzione, in ogni Ambito Territoriale, e la piena operatività di un’equipe integrata multidisciplinare per la prevenzione e il contrasto del maltrattamento e della violenza, attraverso accordi di programma o protocolli di intesa che definiscano il funzionamento del modello organizzativo. Il terzo Piano Regionale delle Politiche Sociali assegna alle equipe integrate multidisciplinari specifici compiti di valutazione-validazione per la presa in carico e per il trattamento delle situazioni di maltrattamento/violenza, sospetta o conclamata, e per l’elaborazione di un progetto di aiuto e di sostegno alle vittime di violenza, in primis bambini/adolescenti, indicando tra le azioni prioritarie l’adozione di protocolli operativi Ambito/ASL per la definizione puntuale dell'intero iter procedurale relativo alla presa in carico dei minorenni vittime di maltrattamento e violenza sospetto o conclamato (rilevazione, protezione, valutazione, trattamento), nonché delle modalità di integrazione operativa con le Forze dell’Ordine, le Scuole, il Centro Antiviolenza.
In ultimo, la legge regionale n. 29/2014, all’art. 13 prevede l’impegno ad adottare le “Linee guida regionali
in materia di maltrattamento e violenza in danno dei minori” allo scopo di garantirne i diritti contro ogni forma di maltrattamento e violenza, ivi compresa la violenza assistita, e sfruttamento. Inoltre, si mira a fornire orientamenti organizzativi e operativi agli operatori dei servizi territoriali, socio-sanitari, scolastici ed educativi, al fine di realizzare interventi tempestivi, uniformi, integrati, nei diversi settori di intervento.
L’equipe integrata multidisciplinare, costituitasi già nel gennaio 2011 a valenza di Ambito, assicura la presa in carico e gli interventi relativi alla prevenzione e contrasto del maltrattamento e della violenza con i seguenti compiti così come previsto dalle linee guida regionali:
Attività di prevenzione primaria
Accoglienza delle segnalazioni e analisi del rischio
Tempestiva segnalazione/denuncia all’Autorità Giudiziaria e, relativamente al rischio eventuale, proposta di provvedimento a tutela dei minorenni
Interventi di natura protettiva del minore d’intesa con il servizio sociale territoriale di riferimento e in collaborazione con i servizi di pronto intervento sociale
Valutazione (set minimo per la valutazione)
Elaborazione del progetto di intervento con gli altri servizi coinvolti
Attuazione del progetto di intervento, compreso il trattamento psico terapeutico in favore del minore e del nucleo familiare
Attivazione del Centro Specialistico di riferimento per la cura del trauma, per gli approfondimenti diagnostici della situazione traumatica, la supervisione, l’elaborazione e la realizzazione del progetto di intervento psicoterapeutico
Monitoraggio e verifica del progetto di intervento
Collaborazione nell’ambito delle attività di monitoraggio del fenomeno della violenza su donne e minorenni nel territorio di riferimento
Nel IV Piano Sociale di Zona l’Ambito intende strutturare un sistema di governance territoriale con l’istituzione di un Tavolo tecnico interistituzionale finalizzato alla verifica delle attività svolte e dei risultati conseguiti a seguito dell’adozione di un protocollo operativo e delle correlate buone prassi in materia di prevenzione e lotta contro la violenza, e di protezione delle vittime.
Il Tavolo Tecnico Interistituzionale avrà il compito di:
- monitorare l’andamento della Rete sulla base dell’adozione del protocollo;
- programmare l’attività di formazione di tutti gli operatori, in collaborazione con le strutture preposte alla formazione dei comparti professionali interessati al progetto;
- partecipare agli incontri istituzionali per lo sviluppo e la stabilizzazione della rete e la diffusione di informazioni relative al protocollo;
- predisporre annualmente un report circa i risultati conseguiti a seguito dell’adozione del protocollo.
Inoltre, l’Ambito garantirà l’implementazione dei programmi antiviolenza finalizzati all’accoglienza, sostegno e accompagnamento tramite percorsi personalizzati, con l’obiettivo di supportarle durante tutto il percorso di fuoriuscita dalla violenza medesima, favorendone il reinserimento socio-lavorativo attraverso il sostegno alle attività del CAV ed il consolidamento della rete dei servizi per la prevenzione ed il contrasto della violenza di genere.
Il Piano Operativo prevede percorsi di ospitalità e di accoglienza temporanea, attraverso assistenza alloggiativa alle donne, sole o con figli, che abbiano la necessità di abbandonare il proprio ambiente familiare o che si trovino nell’impossibilità di rientrare nell’abitazione. Inoltre, il presente programma prevede l’istituzione di tirocini formativi rivolti alle donne finalizzati al reinserimento socio-lavorativo delle stesse e al perseguimento della loro autonomia.
2.2 QUADRO SINOTTICO: OBIETTIVI DI SERVIZIO PER UN WELFARE SOSTENIBILE
x 75% dei Comuni pugliesi dotati dei servizi nido N.15 posti nido (pubblici o convenzionati ogni 100 bambini 0-36 mesi
x N. 1 equipe affido-adozione/ambito
N. di percorsi affido superiore a n. inserimento minori in struttura residenziali/ambito per anno N.1 regolamento affido/ambito
N.1 anagrafe famiglie/ambito a regime Servizio a ciclo diurno
per minori
x N. 50 posti-utente ogni 50.000 ab. In art. 52 N. 80 posti-utente ogni 50.000 ab. In art. 104
Strutture residenziali per minori
Interventi indifferibili N. inserimento minori in strutture residenziali/ambito ulteriori a n. percorsi affido familiare per anno
a) Mense sociali/fornitura pasti a indigenti
b) Strutture di accoglienza residenziale per SFD e casi di emergenza
c) Centri di ascolto in rete, strutture per il monitoraggio e la valutazione del fenomeno Regolamento di organizzazione della rete di emergenza
Presidio per la funzione di pronto intervento sociale nell’ambito del sistema di Welfare d’accesso anche con il coinvolgimento di enti del Terzo settore e altri attori pubblici e privati ( in affidamento o convenzione)
Percorsi di inclusione socio-lavorativa
x Attivazione dell’equipe di ambito per la
valutazione multidisciplinare del caso e la presa in carico
Attivazione del REI e integrazione del REI con il RED quando la complessità dei casi lo richiede Attivazione del RED