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Questi i diacritici impiegati, l’apparato sarà il più possibile parlante:

1. prime stesure, frammentarie [A]

[A1]

da qual plaga del cielo questa arsuraa? o in qual torrida zona proiettatib?

o nuovamente sfuggiti di mano, a un altro Fetonte i cavalli del Sole, scintillanti lassù?

in una totale assenza d’acqua, si è ridotta la camp. rom. a sabbia e polvere

2 scagliati] precede siamo stati cass.

a tanta arsura // il caldo che ci brucia b scagliati

[A2]

a Da qual plaga del cielo tanta arsurac

b Tanta arsura, da qual plaga del cielo ci consuma? o in quale torrida zona esiliati?

1 a e b uniti a sinistra da una graffa prec. Da 1

c dore soprascritto ad arsura, riutilizzandone l’ar

52 1 f. interamente ms. in inchiostro nero (sul verso un appunto ms, inchiostro blu: mandare il Prato più verde Prof. Roberto Pappacena casella postale 53 Cortina d’Ampezzo, utile per definire datazione: senz’altro il post quem è: febbraio 1977, ovvero la data di uscita del Prato più verde, Guanda, Milano 1977, Quaderni della Fenice). In alto, sopra il primo verso, c’è un piccolo disegno, uno schemino che raffigura le sfere celesti (sembra una ghianda che racchiude un mondo stilizzato, reticolo di meridiani e paralleli).

[A3]

Quale cielo c’invia tanta arsura o in qual torrida zona è il ns esilio a quale auriga i cavalli del Sole scintillanti lassù sono sfuggiti?a

Ansima il suolo, palpita la terra

si screpola si spacca sotto i raggi di fuoco la campagna romana si è fatta un agro sabbiosob nessun vapore + s’alza all’orizzonte

La canicola infuria

a cavalli, scintillanti cavalli del Sole / a quale auriga siete sfuggiti di mano? b sabbia e polvere

B.

53

[B1]

Da qual plaga del cielo tanto fuoco? a O in qual torrida zona esilio? b oppure, scintillanti cavalli del Sole, c siete ancora sfuggiti a un nuovo auriga? d

Ai raggi cocenti ansima la terra 5

s’inarca il suolo si screpola si sgretola e l’assenza dell’acqua è totale, sabbia f polvere, non è altro la campagna romana g

La vampa furiosa della canicola

infligge al Tevere il tormento di Ercole 10

perfino tra l’ombre riarse dei canneti

Il fiume muore pur divino e immortale e l’anfora da cui nasce la sua linfa sarà l’urna funeraria del suo cenere

2 esilio ] precede tanto cass. 5 inserito nel margine sx (Sotto)

7 il verso è sottoscritto a un’intera riga cassata a macchina, da cui si legge l’assenza dellaccqua è totale

9-11 La strofa è preceduta da una strofa cassata a penna, da cui si legge Conosce il Tevere la stessa sorte di Ercole / combusto dalla vampa della canicola / perfino all’ombra riarsa dei canneti

a ci arde, ci colpisce b siamo banditi, esiliati

c o a qual nuovo auriga siete sf. las/ d cavalli, scintillanti c. del S.? e si alza

f in una totale assenza d’acque, a s./ con è deserto soprascritto a totale assenza g e p. si riduce la c. r.

53 Prima stesura organica. 1 foglio con filigrana extrastrong e un giglio, due versioni dattiloscritte, correzioni mss e dss, senza titolo

[B2]

Fuoco, da qual piaga del cielo ci colpisci? o in qual torrida terra siamo esiliati? o a qual nuovo auriga siete ancora sfuggiti lassù, scintillanti cavalli del sole?

Sotto i cocenti raggi ansima la terra a 5

si gonfia il suolo, si screpola si sgretola b grande assenza di acque, aspro deserto di sabbia e polvere è la campagna romana

la vampa furiosa della canicola

infligge al tevere il tormento di ercolme

10 fin tra l’ombre riarse dei canneti

1. la D maiuscola era allineata con la prima stesura, B1, ma Erba cambia idea, prova ad attaccare col vocativo Fuoco, lo scrive nel margine e allinea le tre strofe a quello, soprascrivendo a macchina una d minuscola a quella maiuscola

2 terra] soprascritta la e su una a 6 gonfia] soprascritta la f su una d

7 acque, aspro deserto] segue in rigo una cassatura a macchina, da cui si legge acquespro deserto

10 ercolme] sic

a geme

C54

L’Estate romana

Da qual plaga del cielo, fuoco, ci colpisci? Terra, in qual torrida zona ci hai scacciati? a A qual nuovo auriga siete ancora sfuggiti b cavalli del Sole, scintillanti di luce lassù? c

Sotto i cocenti raggi geme la terra d 5 ansima il suolo, si gonfia, si sgretola e

in grande assenza d’acque, aspro deserto f di sabbia e polvere è la campagna romana. g

La vampa furiosa della canicola h

infligge al Tevere il tormento di Ercole i 10 fin tra l’ombre riarse dei canneti. l

Fiume, immortale fiume, qui agonizzi e l’anfora da cui nasce la tua linfa sarà funebre urna del tuo cenere.

a |discacci |… terra … b ...sfuggiti ancora lassù c ...scintillanti cavalli di luce

d Sotto i raggi cocenti ansima il suolo e la terra si alza si screpola si sgretola

f la camp. romana chiuse in una graffa in tanta arsura / disseccata g è un deserto di polvere e di sabbia

h Non v’è scampo all’occhio furioso della c\ i la vampa infligge al T. il tormento di E.

l Nel margine inferiore, altro inchiostro: Chi ha scampo dall’occhio furioso della

canicola / se tra l’ombre riarse dei cann / perfin al T. è inflitto il tormento di E?

54 C, stesura organica ds. Estate romana: mezzo foglio senza filigrana, strappato, ds con correzioni mss di tre colori, in tre diverse zone. Si ipotizza che il testo venga battuto a macchina tenendo sott’occhio B, aggiungendo il titolo, segno di consapevolezza di una maggior elaborazione, quasi un primo tentativo di copia in pulito. Il titolo viene ritoccato a penna rossa con l’inserzione nel margine dell’articolo determinativo e contemporaneamente compare la prima variante alternativa al v. 2, sempre in rosso, isolata. Successive riletture provocano un gran numero di ipotesi adiafore affastellate a sinistra (il pennarello nero) e la riscrittura della prima terzina, sotto, a penna nera.

D.55

[D1] L’estate romana

Da qual plaga del cielo, fuoco, ci colpisci? In qual torrida zona, terra, ci hai scacciati? a A qual nuovo auriga siete ancora sfuggiti cavalli del Sole, scintillanti di luce lassù?

Sotto i raggi cocenti ansima il suolo b 5 la terra freme si sgretola l’assenza c

d’acqua è totale, la campagna romana d è un deserto di polvere e di sabbia.

Chi scamperà all’occhio furioso della canicola e

se infin tra l’ombre riarse dei canneti 10 la vampa infligge al Tevere il tormento di Ercole? f

Morrai tu anche, divin fiume immortale? Diverrà l’anfora da cui sgorgan le tue acque g dunque funebre urna del tuo cenere?

6 si sgretola ] segue in rigo si screpola cassato a macchina

a respinti / esiliati / banditi / spostati b Nella gran vampa ansima e freme il s. c la t. si alza, si fende, si sgretola d arsa e assetata la campagna romana e Chi ha scampo dall’occhio…. f patisce il T. il tormento di E.? g : da cui nasce la tua linfa

55 Due stesure organiche, L’estate romana 1 foglio con due versioni dattiloscritte, con numerose varianti alternative, la seconda presenta varianti anche a matita Sul verso, ds:

L’inverno delle alpi:

atomi di fuoco scintillanti sulla neve a

lucenti scaglie d’oro d’azzurro e di cristallo b a luccicanti

b scintille

Traduzione contemporanea, immagino per la medesima occasione. Sono solo due versi, ma già ds con titolo. Forse i tentativi precedenti, mss, non sono stati conservati, o forse nasce quando la traduzione dell’Estate già ben avviata, nel tentativo di dare maggiore consistenza o “simmetria” all’omaggio.

[D2]

L’estate romana

Da qual plaga del cielo, fuoco, ci colpisci? a In qual torrida zona, terra, ci ha scagliati? b A qual nuovo auriga siete ancora sfuggiti cavalli del Sole, scintillanti di luce lassù?

Nella gran vampa ansima e freme il suolo c la terra si alza si sgretola si fende

la campagna romana arsa e assetata è un deserto di polvere e di sabbia. d

Chi scamperà all’occhio furioso della canicola se fin tra l’ombre riarse dei canneti

patisce il Tevere il supplizio di Ercole?

Perirai, dunque, divin fiume immortale e e l’anfora da cui sgorgan le tue acque sarà funebre urna del tuo cenere?

a ci tormenti ? b sbanditi / sorte

c sotto la vampa / questo / il nostro

d l’arsura asseta la campagna romana | fatta deserto di polvere e di sabbia /

scomparsa ogni rugiada soprascritto su un cassato traccia d’umore, V aspro V deserto | di sabbia e polvere è la c. r.?

T

56

Da qual plaga del cielo, fuoco, ci colpisci? In qual torrida zona, sorte, ci hai scagliati? A qual nuovo auriga siete ancora sfuggiti cavalli del Sole, scintillanti di luce lassù?

Sotto i raggi cocenti ansima il suolo La vampa spacca e sgretola la terra, si annulla ogni vapore, aspro deserto di sabbia e polvere è la campagna romana.

Chi scamperà all’occhio furioso della canicola se fin tra l’ombre riarse dei canneti

patisce il Tevere il supplizio di Ercole?

Se anche tu fiume, dio immortale, morrai e se l’anfora donde sgorgan le tue acque sarà funebre urna del tuo cenere?

56 Luciano ERBA, Traduzione di Saint-Amant, in Scritti in onore di Giovanni Macchia, Mondadori, Milano 1983, pp. 953-954 [GM];

Luciano ERBA, Dei cristalli naturali, Guerini e Associati, Milano 1991, pp. 28-29 [CN];

Luciano ERBA, I miei poeti tradotti, a cura di Franco Buffoni, Interlinea, Novara 2014, pp. 100-101 [MPT].

GM = CN = T [= MPT]

MPT innova CN al v. 4 cavalli del Sole, scintillanti di luce lassù?]: Cavalli del Sole, scintillanti di luce lassù?

Alcune brevi considerazioni: le traduzioni di Erba colpiscono per lo scarto che viene

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