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COMPETENZE INTERVENTO GIPRON

2.5 IL CO-DESIGN NEL PROGETTO STAMPELLE

2.5.1 PROGETTAZIONE DEL PROCESSO DI CO-DESIGN

Il processo di co-design applicato allo sviluppo del prodotto stampella, seguirà il seguente flow:

A destra sono riportatigli input e gli output previsti per ciascuna fase.

Gli strumenti per lo sviluppo di ciascuna fase verranno analizzati più avanti in questo capitolo.

Si può notare come l’input per il secondo workshop provenga sia dall’interno RECLUTAMENTO UTENTI

VERIFICA RISULTATI SECONDO WORKSHOP

Co-design Prototipale PRIMO WORKSHOP

Co-design Concettuale & Sensibilizzazione CARTELLONE

DIARIO

Sviluppo degli upgrads con realizzazione in loco Sviluppo degli upgrads con realizzazione esterna Conegna degli upgrades realizzati esternamente

Problematiche reali & necessità astratte

Upgrades già sviluppati (modificabili) Nuovi upgrades Nuove idee Feedback sugli upgrades INPUTOUTPUT FLOW PROGETTUALE Processo iterabile n volte stampella e il piede ingessato perché le persone che mi venivano incontro non

si facevano da parte. (Chiaramente quest’ operazione non mi creerebbe alcun problema con entrambi i piedi funzionanti, ma con le stampelle era una cosa che mi infastidiva non poco).

Il problema è che le persone che passeggiano spesso guardano avanti, ma non vedono nel vero senso del termine. Non è quindi un gesto di cattiveria il fatto di non cedere il passo: è pura e semplice distrazione. Per questo sarebbe interes- sante far si che le stampelle siano in qualche modo più visibili. Non certo con i “catarifrangenti” (ci vuole del coraggio a chiamarli così quei due pezzetti di plastica traslucida) incastrati nelle impugnature. Magari con dei catarifrangenti più efficaci lungo l’altezza della stampella stessa. Quelli utilizzati sui materiali sportivi sono ottimi da questo punto di vista perché sono ben visibili sia di giorno che di notte.

Quanto emergerà da questo processo di co-design potrà poi venire sfruttato se- condo i tre differenti approcci, sulla base anche di quanto analizzato nel cap 1.8.

Il progetto di tesi si limiterà ai primi due campi, in particolar modo focalizzandosi sul primo.

Gli upgrades sviluppati potranno comunque essere il punto di partenza dal quale sviluppare, in futuro, una stampella che li integri al suo interno già in fase pro- duttiva, procedendo quindi sulla via dell’industrializzazione ed, eventualmente, anche verso la mass customization.

CO-DESIGN

Raccolta di tutti gli upgrades sviluppati con le relative istruzioni

DIY

Autoproduzione di alcuni upgrades universali, o per le stampelle più comuni

AUTOPRODUZIONE

Sviluppo di una stampella che integri gli upgrades sviluppati al suo interno.

INDUSTRIALIZZAZIONE

della sessione di co-design tramite la sensibilizzazione dei partecipanti, sia dall’e- sterno dagli upgrades che mano a mano vengono sviluppati nei workshops stessi, anche da altri gruppi di lavoro.

Questo permetterà di non “reinventare” le stesse modifiche, ma piuttosto di prendere spunto da quelle già sviluppate e focalizzarsi sull’eventuale personaliz- zazione.

A partire da un’esigenza individuata all’interno della prima fase di sensibilizza- zione ci si porrà dunque la domanda: esiste già un upgrade sviluppato che sod- disfi questa necessità? A seconda delle risposte si procederà secondo il seguente schema.

In questo modo l’elenco degli upgrades già sviluppati andrà ampliandosi mano a mano che i workshop si terranno.

L’analisi dei risultati dei workshop singoli pertanto non verrà sviluppata alla fine del progetto, ma verrà integrata mano a mano che il progetto si svilupperà, per venire chiusa con l’ultimo workshop.

FLOW CO-DESIGN PROTOTIPALE

Necessità individuata dal primo workshop o dai diari di sensibilizzazione

Esiste già un upgrade per soddisfare questa necessità?

SI, ma...

... non mi soddisfa ... lo vorrei diverso ...lo cambierei

MODIFICA

di un upgrade esistente CREAZIONEdi un upgrade nuovo

SI NO

APPLICAZIONE

dell’upgrade

CATALOGAZIONE

degli upgrade sviluppati per poterli proporre come

upgrade già sviluppati al workshop successivo

schema 32. Il flow di co-design prototipale nel Progetto Stampelle.

schema 33. I tre differenti approcci di utilizzo del materiale raccolto durante le sessioni di co- design prototipale.

Vediamo inoltre che gli strumenti individuati sono da utilizzare in contatto di- retto con i partecipanti (non online), sia con singoli che con gruppi di persone. I diari invece sono preferibili per i workshop di persone singole.

Dal momento che il progetto stampelle verrà sviluppato sia con gruppi di perso- ne, che con individui singoli, avremo modo di utilizzare tutti questi approcci per la fase di co-design concettuale.

Tutti i workshop verranno portati avanti in rapporto diretto con i partecipanti, per l’estrema importanza della fisicità del prodotto stampella che verrà analizzaro. Nello specifico verrà utilizzato:

- un diario per il workshop pilota che i svolgerà individualmente e per i ws indi- viduali;

- un cartellone misto tra 2d collage e 2d mapping per i workshop di gruppo pres- so la Casa di Cura S.Maria Maddalena, e presso l’associazione ALOMAR. 2.5.2 PROGETTO DI UN TOOLKIT PER LA FASE DI

CO-DESIGN CLASSICO (CO-DESIGN CONCETTUALE)

Il primo workshop del progetto stampelle è pensato specificatamene per stimola- re la creatività dei co-progettisti, nonché la loro attenzione nei confronti dell’au- silio stampella e delle reali problematiche che esso comporta.

Utilizzando la tabella sviluppata da Sanders1 e già riportata nel cap 1.4, e gli obiet- tivi di questo primo workshop, ovvero rendere tangibili le esperienze dei parteci- panti tramite la loro immersione nel dominio di interesse del progetto PRIME e la possibilità di capire le loro esperienze UNDERSTAND, possiamo identificare quali sono gli strumenti più idonei da utilizzare per tale scopo.

Rimaniamo dunque all’interno dei primi due settori, quello del “making tangible things” e quello del “Talking, telling and explaning”, e vediamo che PRIME e PORBING sono possibili tramite i 2d collages, le 2d maps ed i diaries. Il terzo settore verrà lasciato da parte poiché di più difficile organizzazione poco gestibile con persone che utilizzano le stampelle.

1 Sanders E., et alii, A Framework for Organizing the Tools and Techniques of Participatory Design, PDC

2010, November 29 – December 3, 2010, Sydney, Australia.

tab. 8. Scelta degli strumenti utilizzabili per i toolkit nel Pro- getto Stampelle in base all’obiettivo del workshop.

tab. 9. Scelta degli strumenti utilizzabili per i toolkit nel Progetto Stampelle in base alle modalità di partecipazione dei co-creators.

2.5.2.1 PROGETTO DI UN TOOLKIT SPECIFICO PER IL PRIMO WOR- KSHOP TRAMITE 2D COLLAGES E 2D MAPPING

Il tookit ideato sarà un misto tra il 3d collages e il 2d mapping. Consisterà prin- cipalmente in un cartellone con riportato in ascisse il tempo della giornata (dalla mattina alla sera) ed in ordinate la qualità della sensazione/esperienza relativa- mente alla stampella in quel determinato momento delle giornata.

I partecipanti potranno “raccontare” il loro rapporto con le stampelle diretta- mente sul cartellone, disegnando, scrvendo e attaccando immagini scelte tra quel- le fornite.

Assieme al cartellone verranno consegnati ai partecipanti pennarelli, colla, for- bici, scotch e i fogli contenenti un centinaio di immagini ambigue per stimolare l’interpretazione personale. Le immagini saranno suddivise in macrocategorie: relazioni, contrasti, sfide, sensazioni, look ed attività.

I partecipanti lavoreranno assieme per creare il cartellone, condividendo così le proprie esperienze ed entrando in sintonia e confidenza tra loro.

Il toolkit utilizzato per questo progetto riportato nell’allegato 3 - “Toolkits per il co-desgn concettuale ”

fig. 38 Toolkit per il co-design concettuale sviluppato appositamente per il progetto stampelle: 2D collages e 2D mapping.

2.5.2.2 PROGETTO DI UN TOOLKIT SPECIFICO TRAMITE DIARIO Il diario è stato pensato per essere completato nell’arco di ca. una settimana. Per stimolare la creatività il diario non è bianco, ma presenta al suo interno linee guida per dirigere il partecipante nella sua compilazione, al fine di sensibilizzare il più possibile chi lo compila al rapporto con le stampelle nel quotidiano.

Il diario è dunque composto da: - una copertina;

- una pagina di presentazione del progetto;

- una pagina con le istruzioni per come compilare correttamente il diario; - una pagina con un esempio di schema compilato;

- sette pagine in cui sono rappresentati diagrammi con il tempo in ascissa e la piacevolezza in ordinata. Ciascuna di queste pagine è segnata con un attività del- la vita quotidiana nella quale le stampelle sono difficilmente gestibili: la doccia, il vestirsi, l’andare a scuola/lavoro, fare la spesa, cucinare e due pagine a scelta libera. Durante queste attività chi utilizza le stampelle dovrà prestare particolare attenzione al suo rapporto con le stampelle, cosa ne fa, dove le appoggia ecc. Ciascuna azione/evento andrà riportata nel grafico in relazione al suo grado di piacere o disturbo. Azioni, eventi e commenti possono essere riporati tramite di- segni, collage di foto reperite autonomamente, testi e prole. Per semplificare que- sta operazione e renderla più piacevole, in fondo al diario vi sono sue fogli con adesivi rappresentanti oggetti, concetti, simboli e parole che si possono utilizzare; - una pagina per idee, note e commenti, nella quale è rappresentata una stampella e dove il collaboratore può segnare appunto, idee note e commenti relativi all’au- silio;

- una pagina per i pensieri liberi; - due pagine con adesivi.

Il toolkit utilizzato per questo progetto riportato nell’allegato 3 - “Toolkits per il co-desgn concettuale”

fig. 39 Fotografia di 4 diari sviluppati per il Progetto Stampelle.

2.5.3 PROGETTO DI UN TOOLKIT SPECIFICO PER LA FASE DI CO-