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Il nuovo flow progettuale per il co-design prototipale

CAPITOLO 02 IL MIO CASO STUDIO

2.1 RICERCA E CATALOGAZIONE DEI MATERIALI PER LA DOitYOURteca

La DOitYOURteca dovrà essere continuamente aggiornata, mano a mano che si sviluppano toolkits nuovi e si incontrano nuovi materiali, mantenendosi aggior- nata e arricchendosi sempre più.

I punti chiave per l’implementazione della DOitYOURteca sono:

1) Selezione materiali interessanti a livello di DIY ed autoproduzione (materiali con caratteristiche di lavorazione particolari, materiali per il DIY poco conosciuti ecc.)

2) Recupero delle schede tecniche dei materiali (quando possibile)

3) Definizione delle variabili rilevanti per il DIY e per il co-design prototipale accessibili ad un pubblico di “non addetti ai lavori”

4) Sviluppo tavole di conversione dai dati tecnici in dati apprezzabili anche dai

non addetti ai lavori

5) Applicazione delle tavole di conversione ai materiali selezionati

6) Creazione di un catalogo open source e di un catalogo fisico con i sample dei materiali catalogati.

2.1.1 SELEZIONE DEI MATERIALI PER LA DOITYOURTECA

Tra tutte le materioteche sia in via di sviluppo, che già affermate, “come denomi- natore comune hanno la volontà esplicita di occuparsi dei “materiali innovativi”.” (62 rognoli)

La DOitYOURteca invece si focalizza più ampiamente sia sui materiali innovativi sia su possibili usi innovativi di materiali già esistenti, sia su materiali classici al fine di poter avere un paragone con i materiali innovativi. Questo è legato alla natura stessa di DOitYOURteca, che si configura anche come “catalogo”di ispi- razione per la creazione di toolkits specifici per il co-design prototipale, e per il DIY in generale.

I materiali catalogati saranno materiali lavorabili a livello artigianale. I materiali catalogati rientreranno in tre categorie principali: materiali per la modellazione (legno, feltro, RAY GEL…), materiali per la giunzione (calamite,velcro, Sugru,…) e materiali per la modifica superficiale (vernici antiscivolo, grip da tennis…). I primi materiali che sono stati catalogati saranno quelli utilizzati per la prepara- zione dei toolkits prototipali legati al Progetto Stampelle: magneti in neodimio, velcro, Sugru®, Femo®, Femo AIR Microwave®, Femo AIR®, Ray RTV®, Ray

GEL®, Didò®, grip da tennis, gommaspugna colorata, sughero in fogli fles- sibili, Bostik®, colla a caldo, colla epossidica bicomponente, neoprene, ago e filo, nastro biadesivo sottile, nastro biadesivo morbido e schiuma antiscivolo con espansione a caldo.

Altri materiali non utilizzati nel Progetto Stampelle, ma che potrebbero essere utili nel contesto precedentemente descritto sono: Dash ®, creta, nastro ame- ricano, nastro isolante, Dynafoam®, Ray Model®, Ray resin®, plastilina, pasta per modellare Keramiplast®, preparato in polvere per cartapesta, Super Scul- pey®, feltro, Varaform Gaze®, Modulor thermopatic modelling pellets®, Vina- vill®, silicone, chiusura a pressione DUAL LOCK 3M®, gommapiuma, bottoni automatici,poliuretano espanso, ventose, tappetini antiscivolo, vernice antiscivo- lo e sughero in massa.

All’interno di questo elaborato di tesi la DOitYOURteca rimane un concept astrat- to, anche se non risulta inverosimile in futuro l’apertura della DOitYOURteca ad una eventuale catalogazione delle tecnologie relative alle lavorazioni artigianali e al mondo dell’autoproduzione.

2.1.2 RECUPERO SCHEDE TECNICHE

In molti casi i materiali di uso comune non presentano schede tecniche appro- fondite relative a tutte le loro caratteristiche (fisiche, chimiche, alimentati ecc.) In questi casi i dati mancanti sono, ove possibile, ricavati da un ragionamento comparativo con materiali simili di cui si hanno i dati tecnici.

Nel catalogo dei materiali, le proprietà date dal produttore saranno affiancate da un apice +, quelle ricavate per analogia non riporteranno nulla.

Questo approccio è reso possibile dalla tipologia di informazioni che la DOitYOURteca offre: molto pratiche e di massima relativamente alle caratteri- stiche del materiale, dato che per la produzione i toolkits prototipali o per il DIY raramente si necessita di specifiche tecniche rigorose.

Per le informazioni tecniche reperite relativamente a ciascun materiale catalogato vedere l’allegato “schede tecniche materiali”

2.1.3 DEFINIZIONE VARIABILI IMPORTANTI

Come viene suggerito in letteratura1 e come peraltro è stato fatto in molte ma- terioteche esistenti, “parallelamente alla catalogazione dei materiali può essere costituita anche una raccolta significativa di campioni esemplificativi le tecnologie di lavorazione e di finitura, in quanto le informazioni sui materiali devono com- prendere, oltre le proprietà chimico-fisiche-meccaniche, anche la processabilità più adatta per raggiungere la forma e gli effetti desiderati”.

Proprio per questa ragione la DOitYOURteca fornirà, accanto ai materiali per il DIY, alcune indicazioni relativamente alle modalità di lavorazione degli stessi a livello artigianale o protoindustriale.

Essendo la DOitYOURteca pensata per un pubblico ampio di persone che appli- cano l’approccio DIY, e non solo di progettisti, i termini utilizzati per descrivere i materiali non saranno prettamente tecnici, bensì termini che indichino qualità chiaramente comprensibili dalla maggior parte delle persone, anche se talvolta tecnicamente inesatti, che permettano anche ai non addetti ai lavori di capire al meglio le peculiarità del materiale.

Questa definizione “non tecnica” verrà affiancata dalle tavole di conversione che definiranno una relazione univoca tra il dato fisico e l’espressione di tale dato in termini semplici.

Alcuni termini sono pertanto volutamente non tecnici: la voce “polimeri”, per esempio, diventa “plastiche”.

Anche le qualità più complesse sono state accorpate per essere rese il più com- prensibili possibile: le proprietà relative alla trasparenza del materiale sono tutte riunite sotto la voce “trasparenza”.

Accanto ad alcune voci primarie vi sono voci secondarie, più specifiche, ma pur sempre presentate a livello dialogico e non prettamente tecnico.

Di seguito una breve panoramica delle informazioni riportate per ciascuna mate- riale con le relative opzioni possibili. Con l’underscore davanti sono riportate le informazioni secondarie più tecniche.

La colonna più di destra, nelle pagine 2, 3 e 4 verrà utilizzata per eventuali com- menti alle proprietà analizzate.

Informazioni riportate nella scheda materiale

Pagina prima - presentazione

NOME DEL MATERIALE

1 V. Rognoli, M. Levi, Materiali per il design: espressività e sensorialità, Polipress, 2005, pg. 46.

FOTO

CATEGORIA – modellazione, giunzione, modifica superficiale.

FAMIGLIA DEL MATERIALE – metallo, ceramico, vetro, gomma, plastica, composito, legno, carta/cartone, tessuti, non applicabile

DENOMINAZIONE SPECIFICA – denominazione specifica del materiale (es. gomma siliconica)

NOMI SECONDARI – nomi secondari (per argilla: creta) REPERIBILITÁ ONLINE – www.sitodiriferimento.com

REPERIBILITÁ IN ITALIA –tipologia di negozi in cui si può reperire il mate- riale

COSTO – costo a confezione e costo in €/kg

COME SI PRESENTA – breve descrizione di come si presenta il prodotto APPLICAZIONI COMUNI – esempi di come viene attualmente usato il pro- dotto e dove si può già averlo incontrato.

PER COSA LO POTREI USARE – suggerimenti su possibili applicazioni CAMBIA ASPETTO DOPO LA LAVORAZIONE – si e da cosa a cosa si tra- sforma/no

Seconda pagina – caratteristiche finali

COLORE – indicazione colori disponibili TRASPARENZA– trasparente, traslucido, opaco _NITIDEZZA –ottica, alta, media, bassa, nulla _TRASMITTANZA- totale, alta, media, bassa, nulla.

SUPERFICIE –a specchio, lucida, semi lucida, semi opaca, opaca, ulta opaca. PERCEZIONE TATTILE – antiscivolo, neutro, scivoloso

_GRIP –appiccicoso, molto alto, alto, neutro, basso ,molto basso, scivoloso _TEXTURE – liscio, ruvido, granuloso, texturizzato

CONSISTENZA – solido, gel, molle/pastoso, liquido.

RIGIDITÁ- extra morbido, elastico, semi rigido,rigido, extra rigido [modulo ela- stico](per solido e gel)

VISCOSITÁ – alta, media, bassa, molto bassa, irrilevante (per liquidi e paste) _FRAGILITÁ – molto fragile, fragile, delicato, resistente, infrangibile [tenacità a frattura/modulo elastico] (per solidi e gel)

_TENACITÁ A FRATTURA – tenace, neutro, poco tenace(per solidi e gel) TEMPERATURA AL TATTO –molto freddo, freddo, neutro, tiepido, caldo. DENSITÁ – bassissima, molto bassa, bassa, media, alta, molto alta, altissima ALTRE NOTE –possibili altre note relative (infiammabilità, compatibilità ali-

mentare, temperatura di esercizio ecc.)

Terza pagina – caratteristiche pre modellazione

CONSISTENZA – solido, gel, molle/pastoso, liquido.

RIGIDITÁ - extra morbido, morbido, semi morbido, semi duro, duro, extra duro [modulo elastico] (per solidi e gel)

VISCOSITÁ – alta, media, bassa, molto bassa, irrilevante (per liquidi e paste) TOSSICITÁ AL TOCCO – non tossico, tossico, estremamente tossico

TOSSCITÁ AD INALAZIONE – non tossico, odoroso non tossico, molto odoroso non tossico, tossico, estremamente tossico

MODALITÁ DI FORMATURA - descrizione della modalità di formatura (istruzioni)

*COME EFFETTUARE IL PASSAGGIO DI STATO – modalità del passaggio di stato (all’aria, raffreddamento, riscaldamento, catalizzazione chimica…) *TEMPI PER IL PASSAGGIO DI STATO – tempistiche del passaggio di stato e di lavorazione

ALTRE NOTE –possibili altre note relative (infiammabilità, temperatura di eser- cizio ecc.)

*le voci segnate con l’asterisco saranno presenti solo nei materiali soggetti a pas- saggi di stato.

(**) si applica solo ai materiali che in fase di modellazione sono fluidi/viscosi (***) si applica solo ai materiali che in fase si modellazione sono solidi

Quarta pagina – compatibilità con altri materiali

LEGNO METALLO PLASTICHE RIGIDE GOMME CARTA/CARTONE VETRO PELLE TESSUTI CERAMICHE PIETRA ALTRO

per ciascun materiale verrà indicato: nel caso si tratti di una scheda materiale di un prodotto di giunzione o di una finitura superficiale, la presa/compatibilità

con il materiale indicato in una scala da 0 a 5 dove 0 indica non compatibilità e 5 ottima compatibilità; nel caso si tratti di un prodotto di modellazione il tipo di connessione consigliato tra i 2 materiali in esame. In questo caso, il grado di accoppiabilità ad altri materiali tramite un terzo prodotto (colla, chiodi ecc) verrà indicato tramite un cerchietto più piccolo all’interno del cerchio principale che indica la compatibilità diretta con altri materiali.

2.1.4 SVILUPPO DELLE TAVOLE DI CONVERSIONE

Lo scopo primario delle tavole di conversione, oltre che quello di equiparare un valore numerico (dato tecnico) ad una qualità percettiva indicata come aggettivo, e per forza molto soggettiva,è quello di associare i dati in questione a oggetti noti significativi, i quali verranno riportati con lo specifico valore relativo alla qualità in esame.

In questo modo il dato tecnico avrà un rimando diretto al mondo reale dei cinque sensi, senza dover passare attraverso il linguaggio scritto e la sua interpretazione, ma direttamente tramite il linguaggio visivo, meno soggetto libera interpretazio- ne per quanto riguarda questo tipo di attributi.

Ciò che differenzia queste tavole di conversione dalla maggior parte di quelle che già esistono, è il fatto che non solo i due estremi numerici del dato tecnico preso in esame vengono illustrati come coppia di opposti (caldo/freddo, leggero/pe- sante), cosa che generalmente serve a capire “di quale qualità stiamo parlando”, ma anche i valori intermedi significativi, in modo da avere un riscontro effettivo delle variazioni del dato stesso.

Ciascuna tavola deve:

- definire il dato analizzato in modo semplice e preciso; - definire il legame con le proprietà fisico-chimiche coinvolte;

- definire l’unità di misura fisico-chimica ed il significato della proprietà analiz- zata;

- paragonare i dati numerici ad oggetti comuni reali (tramite foto); - classificare con aggettivi opportuni i range di valori rilevanti.

In questo senso esistono già alcune tavole sviluppate con un criterio affine, tra le quali possiamo senz’altro citare la Scala di Brillanza (Gloss scale), messa a punto già nel 1996 dalla NCS, Natural Color System2, che permette si valutare la brillantezza e l’opacità delle superfici sia da un punto di vista qualitativo con un confronto diretto tra il materiale ed i diversi campioni, sia da un punto di vista

qualitativo grazie alla misura riportata sul retro di ciascun campione.

Inoltre, per ovviare al problema delle sinestesie tra le differenti sensazioni, che causano percezioni complesse e difficili da correlare direttamente al dato fisico in questione, dal momento che la brillanza viene percepita in modo diverso a se- conda del colore del campione, anche se fisicamente parlando il valore numerico in questione non ne è influenzato, la scala di brillanza oltre che avere campioni di colore grigio neutro, ha campioni di colore bianco e nero.

La successiva “traduzione” da campione della mazzetta ad aggettivo utilizzabile per la descrizione dell’effetto è stata fissata a sei possibili gradazioni, tra l’altro riconosciute e condivise già in vari settori dell’economia pubblica.

Queste tavole di conversione saranno organizzate con una struttura aperta, più simile ad un diagramma che ad un gerarchia. Questo per sottolineare la possibilità di future integrazioni. La struttura deve rimanere quindi open source e dinamica, quanto presentato vuole porsi solo come “un inizio”, un punto di riferimento e di partenza dal quale sviluppare altre tavole di conversione per coprire tutti gli aspetti ritenuti importanti nella ricerca e selezione di un materiale. Quello che viene presentato è quindi una struttura base di massima, un “terreno di coltura” per lo sviluppo di successivi documenti.

2.1.5 APPLICAZIONE TAVOLE DI CONVERSIONE

L’applicazione dei principi sopra esposti alle caratteristiche elencate nel capitolo 2.1.1.3 ha dato vita alle tavole di conversione vere e proprie.

Vi sono due tipi di tavole di conversione: quelle quantitative che presentano una scala, appunto quantitativa, della proprietà analizzata con gli opportuni esempi, e quelle qualitative, relative a quegli aspetti del materiale che non hanno bisogno di una scala, ma solo di una categorizzazione (es. texture, peso, consistenza ecc.) Le tavole di conversione sviluppate sono riportate all’interno dell’allegato “tavole di conversione”.

Di seguito l’esempio di due tavole di conversione relative alle due categorie sopra citate: quantitativa e qualitativa.