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Project work imprenditoriali e sviluppo di

Nel documento RicercAzione Volume 8 - Numero 1 (pagine 120-123)

nell’alternanza scuola-lavoro

3. Project work imprenditoriali e sviluppo di

“career management skills”

Stimolare uno spirito imprenditoriale signifi ca, secondo i documenti comunitari dall’Agenda di Oslo al Piano d’azione “Im-prenditorialità 2020”, creare le condizioni per sviluppare una mentalità e un comportamento proattivo, un “mindset” indispensabile per tutti noi cittadini che viviamo in un mercato globalizzato, sia per i lavoratori autonomi sia per i lavoratori dipendenti. Secondo questo approccio, lo spirito di iniziativa ed impren-ditorialità non riguarda solo specifi ci contesti professionali e produttivi, ma un insieme di attitudini e competenze chiave dei cittadini nel loro complesso, che comprende la creatività, l’innovazione e l’assunzione del rischio, così come la capacità di pianifi care, di lavorare in

2 Accordo di Partenariato Italia 2014-2020, http://ec.europa.eu/contracts_grants/pa/partnership-agreement-i-taly-summary_it.pdf.

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gruppo e di gestire progetti per raggiungere obiettivi. L’educazione all’imprenditorialità3 quindi è da intendersi come sviluppo di abilità personali utili in ambienti professionali diversi, in una prospettiva di apprendimento permanente.

Le “career management skills”, d’ora in poi CMS, richiamate nel paragrafo precedente (Risoluzione 2008), possono essere defi nite in sintesi come un insieme di conoscenze, capacità e attitudini per potere gestire con effi -cacia i propri percorsi formativi e professionali nelle diverse fasi della vita4. Ogni cittadino per realizzare al meglio il proprio progetto di vita e professionale ha bisogno di “imparare a sce-gliere”, così come di “imparare ad imparare”, che costituiscono competenze chiave basilari.

Questa sezione propone quindi una prima risposta, avvalorata da risultati di ricerche, alle domande:

– Che cosa signifi ca spirito imprenditoriale e perché è importante l’educazione all’im-prenditorialità?

– Quali collegamenti fra competenze impren-ditoriali e “career management skills”?

Non è diffi cile cogliere le relazioni e il fra-mework comune, pur nella specifi cità delle due aree di lavoro e dei loro obiettivi. Sono competenze trasversali, considerate anche come competenze di cittadinanza: ogni cit-tadino infatti deve imparare a riconoscere le proprie capacità ed interessi, a saper valutare i propri punti di forza e di debolezza, a pren-dere decisioni dopo essersi adeguatamente informato su pro e contro, a comunicare e a lavorare con gli altri, a sapersi adattare rispetto ai diversi cambiamenti della vita professionale.

Certamente promuovere lo spirito di iniziativa come “mindset” è anche un sostegno all’o-rientamento, all’empowerment, a sviluppare quei comportamenti proattivi che possono

aiutare un’effi cace gestione delle scelte e del percorso professionale nelle sue diverse transizioni.

I legami fra queste competenze sono documentati dall’evidenza di diverse ricerche.

A livello europeo nel 2013 la DG Imprese e industria ha commissionato a ICF Internatio-nal5 una mappatura delle ricerche sull’impatto dell’educazione imprenditoriale. Il report «En-trepreneurship Education: A road to success.

A compilation of evidence on the impact of entrepreneurship education strategies and measures» presenta i risultati di questa map-patura, che è una delle rassegne internazionali recenti più signifi cative: 91 studi in 23 paesi.

La ricerca riporta l’analisi dell’impatto delle attività educative in relazione a quattro dimen-sioni chiave: studenti, istituzioni, economia e società. Per quanto concerne l’impatto sugli studenti sintetizza i principali risultati attraver-so i seguenti punti:

1. miglioramento degli outcomes, cambia-mento del patrimonio di conoscenze, skills, attitudini;

2. cambiamento del livello di interesse verso l’imprenditorialità;

3. cambiamento delle intenzioni professionali;

4. crescita della motivazione allo studio e alla collaborazione.

Partecipare a programmi di promozio-ne imprenditoriale contribuisce quindi non solo ad aumentare le conoscenze e le skills imprenditoriali, ma ad aumentare il livello di ambizione di carriera in generale, cambiando l’atteggiamento verso il lavoro e verso il pro-seguimento della formazione. Sono più alte le probabilità di intraprendere nuove iniziative e di svolgere ruoli di leadership. La partecipa-zione al programma ha cambiato aspirazioni e carriera, motivando gli studenti verso una formazione continua.

3 Il termine traduce “Entrepreneurship Education” nell’accezione comunitaria, anche se nella lingua italiana il termine imprenditività interpreta forse meglio il signifi cato. In letteratura sono presenti distinzioni e defi nizioni diverse di Entrepreneurship Education e Enterprise Education (Morselli & Costa, 2015).

4 Vedi in bibliografi a ELGPN (A cura di R. Vuorinen & A.G. Watts, 2014). European Lifelong Guidance Policies.

Questi risultati sono confermati anche da ricerche realizzate a livello nazionale. L’ulti-ma indagine è stata realizzata nel 2015 da Junior Achievement6 utilizzando il modello di ricerca del progetto ASTEE7 per valutare l’impatto del programma “Impresa in azione”8 su studenti della scuola media superiore negli ultimi tre anni. In totale 910 ragazzi, di cui il 66% ancora frequentanti la scuola superiore, distribuiti equamente per genere, con il 33%

con un genitore laureato. Sia gli studenti che hanno partecipato al programma sia quelli del gruppo di controllo provenivano da istituti tecnici di diverso ordine, solo il 10% proveniva dal liceo scientifi co. Il questionario ASTEE, scelto per condividere a livello europeo le dimensioni di studio sulle competenze im-prenditoriali in un’ottica di comparabilità dei dati e di scambio di esperienze utili, prende in esame cinque dimensioni9: Entrepreneurial skills, Entrepreneurial mindset (il comporta-mento imprenditoriale è misurato attraverso la misura convalidata “Core Self Evaluation” che in tre costrutti: autoeffi cacia, locus of control, autostima coglie la sensazione base di un individuo di essere in grado di svolgere com-piti impegnativi), Entrepreneurial knowledge (l’insieme di conoscenze legate al mondo imprenditoriale), Connectedness to education (il rapporto studente-insegnante), Connecte-dness to future career (idee e intenzioni sulla futura professione).

Esso è stato ulteriormente integrato grazie al contributo dell’Università di Pavia e nel qua-dro teorico di quanto l’ELGPN (European Life-long Guidance Policy Network)10 sta portando avanti a livello europeo, con un modulo sulle CMS, in relazione alle competenze orientative e alla capacità di saper gestire le scelte e il percorso professionale.

I risultati confermano che i giovani che hanno la percezione di aver acquisito alcune competenze imprenditoriali hanno anche più forti competenze di autovalutazione e di orientamento. Lo spirito di iniziativa e impren-ditorialità si esplica anche nel saper cogliere le opportunità personali e professionali, nella gestione progettuale e proattiva del proprio percorso formativo e professionale.

Secondo i risultati della ricerca c’è uno sviluppo delle career management skills, che si può sintetizzare nei seguenti quattro punti:

1. riconoscere le proprie capacità e aspira-zioni professionali;

2. fare progetti per il proprio futuro professio-nale;

3. esplorare e individuare opportunità;

4. candidarsi e comunicare con effi cacia le proprie idee.

Il programma educativo “Impresa in azio-ne” sostiene la componente rifl essiva dell’o-rientamento favorendo l’auto-consapevolezza rispetto alle proprie capacità, punti di forza e aree di miglioramento, che costituiscono aspetti basilari per una scelta consapevole.

Come sintetizzato nella Fig. 1, gli studenti di Impresa in azione dichiarano, rispetto al gruppo di controllo, un livello di accordo più elevato (il 63% contro il 53%) alla domanda

“so quali capacità possiedo” così come hanno rifl ettuto di più e hanno idee più chiare sulle professioni che li interessano (61% contro il 51%). Come secondo punto riescono più facilmente a individuare quali obiettivi vogliono raggiungere per fare progetti per il proprio futuro professionale (53% vs 42%). L’intra-prendenza riesce a immaginare scenari nuovi e a valutare le opportunità a disposizione per

5 www.icfi .com/.

6 Elaborata da Ipsos Public Aff airs, con il supporto scientifi co di un gruppo di esperti: Marta Consolini, Università di Bologna- Maria Santa Ferretti e Maria Assunta Zanetti, Università di Pavia.

7 ASTEE (Assessment Tools and Indicators for Entrepreneurship Education) www.asteeproject.eu.

8 www.impresainazione.it/.

9 Le cinque dimensioni sono riportate per esteso nella Tab. 1.

10 Rete europea per le politiche di orientamento permanente, promossa dalla Direzione generale Istruzione e Cultura della Commissione europea.

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prendere decisioni in linea con il percorso desiderato, competenza assolutamente strategica in un mondo in evoluzione, dove i giovani dovranno prendere decisioni più volte e in contesti diversi.

Gli altri aspetti analizzati riguardano la capacità di saper esplorare attivamente l’ambiente, che gli educatori e gli orientatori considerano una competenza chiave per autogestirsi. Non sempre gli studenti con i migliori risultati hanno questa capacità e si fer-mano di fronte all’ignoto. Sentirsi più autonomi e in grado di ricercare attivamente opportunità formative (34% vs 25%) e professionali (32%

vs 27%) rispetto agli altri studenti consente di individuare e selezionare esperienze utili agli obiettivi di sviluppo professionale, ad esempio tirocini in azienda ed esperienze di stage. Esplorare attivamente il mercato vuol dire anche acquisire informazioni sulle com-petenze distintive delle fi gure professionali, sui fattori critici di successo, sui ruoli all’interno delle organizzazioni e cominciare a conoscere le norme, i valori e la cultura aziendale. Infi ne la capacità di candidarsi e comunicare con effi cacia le proprie idee (47% vs 39%) e la capacità di networking (49% vs 43% come

da grafi co in Fig. 1) testimoniano un livello più elevato sulle competenze comunicative e sul fare rete. Le diverse prove di autopromozione nei progetti di impresa, fatte davanti a impren-ditori reali e spesso in lingua inglese, sono sicuramente uno strumento per raff orzare la sensazione di essere in grado di presentare effi cacemente i propri punti di forza in occa-sione di un colloquio di selezione e di saper valorizzare le relazioni per il proprio percorso personale e professionale.

4. Come si possono sviluppare

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