(1879)
1. Due lettere della Madre alle suore di Villa Colón (20 ottobre 1879). — 2. Lettera di Suor Vallese a Don Bosco. — 3. Fondazione della casa di La Boca
(2 novem bre 1879). — 4. Prosperità delle case d ’Italia. — 5. Norme didattiche. — 6. Lettera della Santa alle suore della casa di Borgo San Martino. — 7. Istitu
zione dell’u nione delle Figlie di Maria nella casa di Nizza Monferrato. — 8. F e
lice accrescim ento dell’istituto. — 9. I fioretti di Don Bosco per la novena del.
Natale 1879.
1. La Santa, sebbene rassegnatissima al voler di Dio, portò a lungo la ferita aperta nel suo cuore per la perdita del padre, e non tralasciava occasione per domandare suffragi per l’anima di lui.
Il 20 ottobre, scrivendo alle missionarie di Villa Colón, e quasi in sul chiudere, diceva loro : « Adesso mi raccomando d’una carità ed è di pregare pel riposo dell’anima del mio- caro padre, passato da questa all’altra vita il 23 settembre, alle ore sette e mezzo del mattino. Ho avuto come per mira
colo la fortuna di poter trovarmi ad assisterlo. Spero che sarà già in Paradiso; tuttavia mi raccomando, perchè tutte preghiate per lui ».
Siccome questa lettera, oltre le sue consuete raccomanda
zioni che era solita a fare alle sue figlie lontane, contiene an
che notizie dell’ Istituto, così crediamo bene riportarla quasi, nella sua integrità. Eccola:
CAPO X 89
Ci avviciniamo alla festa dell’immacolata. La nostra santa Regola vuole che la celebriamo con gran solennità; e oltre a questo deve essere una delle più belle feste per noi, che siamo Figlie di Maria.
Dunque prepariamoci a celebrarla proprio bene. Bisogna che pian
tiamo dei bei fiori nel nostro cuore, per poi fare un bel mazzo da presentare alla carissima mamma, Maria SS.ma. Bisogna che in que
sti giorni che ancor ci rimangono, ci esercitiamo proprio in tutte le virtù; ma specialmente nell’ubbidienza e nella mortificazione. Non
90 PARTE TERZA
lasciamo passare nessuna occasione senza mortificarci in qualche cosa, e, soprattutto mortifichiamo la nostra volontà; siamo esatte nell’osservanza delle nostre sante Regole. Facciamo tutte le mattine la Comunione con fervore.
che consolazione proveremo! Bisogna battere e schiacciare l’amor proprio, e poi il nostro cuore sarà tranquillo in quel punto. Volete confusione. Povere sorelle! Vi avrò già annoiato abbastanza?
Ancora una cosa, vi raccomando di nuovo di avere gran confi
denza con la direttrice e darvi buon esempio tra di voi e alle ragaz
ze. Pazienza lunga e dolcezza senza misura. Ancora una cosa: vi raccomando di star sempre allegre; mai stristezza che è la madre della tiepidezza.
CAPO X .91
Dà la notizia, sopra riportata, della morte del padre e dei parenti di alcune suore, e poi:
Adesso mia cara Suor Angiolina, non mi resta altro a dirvi se non che vi facciate tanto coraggio e non abbiate il cuore così piccolo, ma un cuore grande e generoso e non tanti timori; avete inteso?
Salutatemi coteste mie care sorelle e state allegre tutte. Tanti rispetti al signor direttore e raccomandatemi alle sue preghiere.
Vi lascio in compagnia di Gesù e di Maria e sono la vostra Nizza, 20 ottobre 1879
aff.ma in Gesù
La Madre Suor M a r ia M a z z a r e l l o
In margine:
Desiderate che venga a vedervi; ma se i superiori non mi manda
no, io non posso comandare: tocca a voi farvi ubbidire dai superiori.
Lo stesso giorno scriveva ad un’altra suora mia lettera che includeva nella prima, ed è la seguente:
Viva Gesù, Maria, S. Giuseppe!
Mia carissima Suor Giovanna (Borgna),
Ho ricevuto con piacere la tua cara lettera e sono contenta delle belle notizie che mi hai scritto. Ho sentito che avete fatti i santi Esercizi; sia lode a Dio che vi ha fatto una sì bella grazia. Mi sono molto consolata che tante ragazze si siano confessate ed abbiano fatto la santa Comunione. Così va bene. Non bisogna che ti scoraggi- sca quando senti che il mondo dice male di noi, delle nostre maestre e delle scuole, o sparla di suore o di preti o che so io. Se il mondo parla così, è segno che noi siamo dalla parte di Dio e che il demonio è irritato contro di noi; ma noi dobbiamo farci ancor più coraggio (1).
(1) Non abbiamo trovato la lettera di Suor Borgna alla Madre; ma il Bollettino Salesiano del 1880 ne riporta una di questo tempo della stessa suora,
•e noi la riferiam o in Appendice al presente Capo.
92 PARTE TERZA di morte saremo contente delle mortificazioni, dei combattimenti, dei contrasti contro il nostro amor proprio e noi stesse. Ti raccomando direttore, raccomandami alle sue preghiere e scrivimi quando hai occasione.
Dio ti benedica e ti faccia tutta sua; e nel suo Cuore Sacratissimo credimi sempre, in Gesù la tua
Nizza, 20 ottobre 1879
La povera Suor M a r ia M a z z a r e l l o
CAPO X 93
2. Coincidenza curiosa! Lo stesso giorno che la Madre scriveva alla direttrice di Villa Colón, questa, che era stata formata dalla Madre, e, umilissima, aveva portato in America lo spirito di Mornese, mandava a Don Bosco particolari noti
zie sulla vita di pietà e di lavoro che la comunità conduceva e sul bene che con la grazia di Dio si faceva e del maggiore che si sperava di fare; e aggiungeva:
... Io poi, o mio buon Padre, sono come un pulcino nella stoppa.
S’immagini che ho da dirigere due case, questa di Villa Colón e quella di Las Piedras, e non sono capace a governarne una. Le chiedo pertanto che si degni di pregare tanto per me. Mi raccomando eziandio che voglia mandarci delle suore sane e sante, tra cui una che porti le mia croce, affinchè invece di comandare io abbia solo da ubbidire, perchè mi pare che sia più facile l’andare in Paradiso per la via dell’ubbidienza, che non per quella del comando. Ma si faccia in tutto la santa volontà di Dio e quella dei miei superiori.
Intanto, nostro buon Padre, si degni accettare le felicitazioni e gli auguri delle feste natalizie e di buon fine e capo d’anno. Voglia anche pregare il Bambino Gesù che venga a nascere nel nostro cuore, e portarvi il fuoco del suo divino amore, abbruciandovi tutto quello che non gli piace. Noi preghiamo e pregheremo pur tanto e tanto per lei.
Chiusa infine nel bel Cuore di Gesù mi professo di S. V. ill.ma e rev.ma
Villa Colón, 20 ottobre 1879
umilissima figlia Suor A n g e l a V a l l e s e (1)
3. In America le Figlie'' di Maria Ausiliatrice erano sti
mate per l’opera loro attiva, disinteressata e fruttuosa. Il 2 novembre 1879 tre suore si stabilivano a La Boca, aprendo scuole per alunne esterne e l’immancabile oratorio festivo.
La Boca era quartiere composto quasi tutto di italiani e disgraziatissimo perchè totalmente abbandonato a se stesso.
Nessun religioso o sacerdote poteva passare per quelle strade.
(1) La lettera è riportata per intero nel Bollettino Salesiano del gennaio 1880.
94 PARTE TERZA
Mons. Aneyros, pregò i Salesiani che cercassero di andarvi e farvi un po’ di bene. I Salesiani coraggiosamente vi andarono anche con pericolo della vita, e vi chiamarono le suore. Gli uni e le altre furono perseguitati molto duramente; ma furo
no forti e costanti; non piegarono, ma soffrirono eroicamente ogni persecuzione e vinsero. Dopo qualche anno queirimmen
so quartiere era redento alla religione e alla civiltà cristiana.
4. Anche le case d’Italia prosperavano, specialmente quella di Nizza Monferrato, di Bordighera, di Chieri e di To
rino. Questa, essendo vicina all’Oratorio, veniva visitata da Don Bosco, che vi mandava i suoi figli a istradare le suore maestre nei vari rami d’insegnamento e per conferenze mo
rali, religiose, pedagogiche.
5. Sono di questo tempo alcune norme didattiche per l’educazione delle fanciulle, trascritte da ima biografìa d’una suora di carità, morta in concetto di santa. Tali norme rispec
chiano assai bene lo spirito e il sistema del nostro Fondatore e Padre, e perciò furono diffuse nell’ istituto con grande van
taggio.
Eccole :
1° Sorveglianza continua.
2° Trattare le fanciulle nel modo che desiderereste d’essere trat
tate voi stesse.
3° Correggerle colla dolcezza di Maria SS.ma.
4° Quando pregate, ricordatevi sempre di loro.
5° Amatele tutte senza parzialità.
6° Contentatevi di poche virtù, purché non facciano peccati.
7° Non richiedete da tutte lo stesso profitto.
8° Imponete poche ubbidienze; basta farle osservare con prontezza, senza che domandino il perchè.
9° L ’età, la capacità, lo spirito di ciascuna vi siano di norma in dirigerle tutte.
CAPO X 95
10° Saper tutto ciò che le scolare fanno o non fanno.
11° Con esse dissimulare molto le loro azioni.
12° Premiarle e punirle con opportuna parsimonia.
13° Non abbandonarle mai al loro capriccio, nè disperare della loro emenda.
14° Trattare con esse con ogni carità, giovialità ed urbanità (1).
6. Nel novembre la Madre così scriveva alle suore di Borgo San Martino:
Viva Maria Immacolata!
Ecco che ci avviciniamo alla bella festa della nostra Madre Maria SS. Immacolata! So che desiderate tanto un mio scritto, ed io subito pronta ad ubbidirvi con animarvi a far bene la novena con tutto il
fervore possibile; e con osservare bene la santa Regola.
Dunque bisogna che tutte ci mettiamo con impegno, specialmente in questi giorni così belli, a praticare sinceramente la vera umiltà, schiacciare ad ogni costo il nostro amor proprio, sopportare a vicen
da, con carità, i nostri difetti. Bisogna anche che facciamo con islan- cio e fervore le nostre pratiche di pietà, specialmente la santa Comunione; che ci studiamo di essere esatte alla nostra santa Regola e pratichiamo meglio i nostri santi Voti di povertà, castità ed ubbi
dienza. Se faremo così la Madonna sarà contenta di noi e ci otterrà dal Signore quelle grazie che abbiamo bisogno per farci sante.
In questi giorni ricordiamoci di rinnovare i buoni proponimenti che abbiamo fatto nei santi Esercizi; preghiamo tanto per i nostri cari superiori e per i bisogni della cara Congregazione, e non dimen
tichiamo le nostre care sorelle defunte.
Dunque, coraggio! Lavorate volentieri per Gesù, e state tranquille che tutto quanto fate o soffrite, vi sarà ben pagato in Paradiso.
State sempre allegre nel Signore. Sono la vostra
aff.ma Madre Suor M a r ia M a z z a r e l l o
(1) Dal lib ro: A lcune m em orie della Vita di Suor Giuseppina Rosa, al secolo Margherita, maestra delle novizie nell’istituto delle Suore di Carità, raccolte e scritte dal prevosto di Lovere Dott. Ge r e m i a Bo n o m e l l i, Brescia 1 8 8 0 , T ipografia
del Pio Istituto in S. Barnaba.
96 PARTE TERZA
7. Prima di chiudere le notizie di quest’anno 1879, cre
diamo nostro dovere di registrare una nuova pratica intro
dotta tra le educande che a Nizza erano arrivate al bel nu
mero di sessanta.
Don Bosco nei collegi e negli oratori aveva istituita la Compagnia di San Luigi Gonzaga e di San Giuseppe. E tra le fanciulle? Conveniva vi fosse la Compagnia delle Figlie di Maria. Perciò, cadendo in quest’anno il venticinquesimo della dogmatica definizione che la Vergine SS.ma, Madre di Dio e nostra, era stata per i previsti meriti di Gesù Cristo, sempre immune dal peccato originale, si stabilì di fondare la Pia Unione delle Figlie di Maria. Ed ecco Don Lemoyne scrivere una piccola Regola, ed ecco Don Cagliero venire a predicare un triduo di Esercizi proprio per loro, e il giorno 8 dicembre inaugurare la Pia Unione, consegnando solennemente la me
daglia dell’ Immacolata a ventidue di quelle che si erano mo
strate più buone.
Non si pùò immaginare quanto la Santa Madre godesse della istituzione della Pia Unione delle Figlie di Maria tra le educande, ella che da giovanetta era stata Figlia dell’Imma
colata. Godeva per la divozione tenerissima che aveva verso la SS. Vergine e perchè vedeva nella Pia Unione un mezzo efficace per mantenere il fervore tra le educande, e anche un mezzo per coltivare le vocazioni religiose.
8. Don Cagliero, poi, nel medesimo giorno, diede l’abito religioso a quindici postulanti e ricevette i Voti religiosi di dodici suore, quattro tra queste li fecero perpetui.
Così, a dispetto dei cattivi, che avrebbero voluto distrutto l’ istituto, esso ingrandiva; le loro male arti avevano servito a Dio per farlo conoscere, per mandarvi molte signore a fare gli Esercizi spirituali, e ad accrescere così il numero delle educande e delle postulanti; in tal modo si avverava ancora una volta il detto che « non tutto il male viene per nuocere » e che, sopra gli uomini, vigila la divina Provvidenza, la quale con fortezza e soavità dirige ogni cosa.
La casa di Nizza Monferrato
CAPO X
9. Don Cagliero, poi, giunto a Torino, mandava alla Ma
dre, a nome di Don Bosco, i fi oretti che il Santo il 13 dicem
bre 1879 aveva scritto per i religiosi ed allievi delle case sa
lesiane, ed eccoli nella loro integrità:
NOVENA DEL SANTO NATALE pei religiosi ed allievi delle case salesiane
Affetti e risoluzioni dettati da Don Bosco: 13 dicembre 1879
La solennità del santo Natale deve eccitare in noi i se
guenti affetti e risoluzioni:
l ° Amare Gesù Bambino con la osservanza della sua santa legge.
2° Sopportare i difetti altrui per amore di Gesù Bambino.
3° Speranza nella infinita misericordia di Dio e fermo proposito dii fuggire il peccato.
4° Riparare lo scandalo col buon esempio, in ossequio a Gesù Bam bino.
5° Per amore di Gesù Bambino fuggire l’immodestia anche nelle cose più piccole.
6° In ossequio a Gesù Bambino esaminarsi se nelle Confessioni pas
sate vi era il dolore colle sue qualità.
7° Se abbiamo mantenuti i propositi delle passate Confessioni.
8° Rivista sulle Confessioni della vita passata, come farà Gesù Cristo ai suo divin Tribunale.
9° Risolvere di amare Gesù e Maria fino alla morte.
FESTA D EL SANTO N A TA LE
Comunione fervorosa e frequenza di essa per l’avvenire.
Con augurio di celesti benedizioni per parte del vostro amico Sac. G io v a n n i
Bosco-5
A P P E N D IC E A L CAPO X, N . 1
Lettera di Suor Giovanna Borgna a Don Bosco
Rev.mo e carissimo Padre in Gesù Cristo, (1)
Le domando perdono, o amatissimo Padre, se tardai cotanto a darle qualche notizia sulla nostra casa di Las Piedras. Ciò si deve in parte alla mia negligenza, e in parte al molto, lavoro che qui ab
biamo. Ora le scrivo a più riprese e più di notte che di giorno.
Comincio dal dirle che mi hanno fatta vicaria di questa casa non già pei miei meriti, ma perchè facessi esercitare la pazienza alle due buone sorelle che vivono con me. L ’ottima nostra direttrice, Suor Angela Vallese, essendo pur direttrice della casa di Villa Colón, si ferma colà la maggior parte del tempo. Essa viene a farci una visita ogni otto giorni, e sta con noi più a lungo che può, dandoci .suggerimenti e consigli. Se li mettessimo in pratica basterebbe, ma
io sono sempre Suor Giovanna... Il Signore mi perdoni, e non per
metta che ne faccia qualcuna delle mie.
Nell’occasione che l’ill.mo Don Giacinto Vera, Vescovo di Monte
video, e Don Costamagna vennero a dare la missione in questa par
rocchia, abbiamo fatto ancor noi i santi Esercizi spirituali, ma non così tranquillamente come li facevamo a Mornese. Ci toccava di an
dare tutti i giorni in parrocchia a fare il catechismo alle fanciulle;
e in altre ore dovevamo preparare alla Confessione e alla Comunione le ragazze più adulte. Speriamo che il Signore ci avrà tenuta per buona quest’opera di carità, e che i nostri Esercizi non gli saranno dispiaciuti.
Don Costamagna, che predicava in parrocchia e faceva apposite conferenze a noi, lasciò pure molti bei ricordi alle giovanette della nostra scuola, e loro insegnò varie belle lodi che aveva composte nel suo lungo viaggio in Patagonia. Egli partì lasciandoci tutte ani
(1) Diamo questa lettera pubblicata dal Bollettino Salesiano del gennaio 1880 perchè descrive la vita delle missionarie.
APPENDICE AL CAPO X 99>
mate. Davvero, ora abbiamo grande volontà di farci sante; ma non basta il ben incominciare, bisogna perseverare. Noi confidiamo molto- nella protezione di Maria Ausiliatrice, nostra tenerissima Madre, e nelle preghiere del nostro buon Padre Don Bosco.
Il Signore va benedicendo ogni dì più le nostre povere fatiche, e ci manda molte ragazze. È questa una delle più grandi consolazioni che provi il mio cuore e quello delle mie sorelle. L ’assicuro che le fanciulle formano la nostra delizia, quantunque alcune ci facciano anche assaggiare dei bocconetti un pochino amari.
In generale, però, esse ci amano assai, e finita la scuola o il la
vora, invece di recarsi a casa vogliono fermarsi ancora con noi.
Temo talora persino di commettere delle disubbidienze, perchè non.
le mando via subitamente all’ora prefissa. Che vuole? Esse doman
buone ed ubbidienti ai loro superiori; spesso raccomandiamo che fuggano le cattive compagnie e non diano retta ai maligni ed empii
100 PARTE TERZA
Don Luigi Lasagna dal collegio di Villa Colón si porta qui per con
fessarle e far loro una predica adatta.
A questa devota funzione intervengono non solo le ragazze delle nostre scuole, ma quelle ancora delle scuole comunali, quantunque abbiano a superare non poche difficoltà. Poverine! Ve ne sono di quelle che non possono più reggere, e ogni tanto sono qui tra noi.
Oh il Signore le benedica e le faccia tutte sue.
Siamo in un paese molto buono, ma ciò nonostante non ci man
cano le tribolazioni. Una di queste l’abbiamo avuta dall’ispettore dipartimentale delle scuole, il quale contrariamente alla libertà che si gode in questa Repubblica, voleva ingerirsi nelle nostre scuole
APPENDICE AL CAPO X 101
Suor Vittoria Cantù e Suor Laura Rodriguez, nostra prima sorella americana. Oh! voglia il Signore concederle tanti, e tanti anni di vita felice in mezzo ai suoi figli! Voglia anche concedere a noi la grazia di vedere la S. V. in questi paesi. Noi l’aspettiamo nel prossimo anno 1880 con la Madre Generale, secondo che ha promesso alle suore che vennero a raggiungerci ultimamente.
Favorisca di far avere i nostri saluti alle nostre amatissime so
relle torinesi, e far loro sapere che noi preghiamo sempre per esse, e perciò ci mandino il contraccambio delle loro fervide preghiere.
Ora termino per non abusarmi della sua paterna bontà, e tutte e tre la preghiamo che ci voglia ottenere la grazia di farci sante.
Perdoni la brutta scrittura e mi creda nei Santissimi Cuori di Gesù e di Maria
Las Piedras, 15 ottobre 1879
sua povera figlia Suor G io v a n n a (1).
(1) Noti il lettore la firm a « Povera figlia » com e la Mazzarello si sottoscri
veva: « L a p overa Suor Maria ».
CAPO XI