ci ha spinto ad acquistarle Sono i compagni di cui circondiamo
6. CHE COSA SCATENA LE EMOZIONI? IL RUOLO DELLA PERCEZIONE
6.7 PSICOLOGIA DELLA FORMA
Gli oggetti dalla forma espressiva, ovvero quelli che per- mettono di essere emotivamente “sentiti”, possono colpi- re e affascinare profondamente senza che se ne conosca la ragione. Questo perché grazie alle loro caratteristiche espressive, l’esagerazione del dettaglio, la deformazione, la trama particolare, essi attivano l’amigdala, una ghian- dola del cervello che gestisce le emozioni attraverso la via diretta. Si è quindi colpiti emozionalmente dall’ogget- to prima ancora che ci si renda conto cognitivamente del perché. Nel momento in cui si passano in rassegna i pro- pri ricordi, esperienze e la propria conoscenza del mondo, l’esperienza estetica arriva a quel grado di complessità da illuminare gran parte delle aree celebrali regalando così un’esperienza pienamente carica di emozione. È per que- sto che Donald Norman, parlando di “Emotional design” e riferendosi in particolare al design viscerale, parla di og- getti che colpiscono profondamente e in maniera quasi fisica, senza che la mente sia in grado coscientemente di spiegarne il motivo. Ci sono oggetti, infatti, che comunica- no attraverso il linguaggio simbolico grazie all’espressività della loro forma. Ad un livello inconscio si riconosce in loro un qualcosa di già visto o già sentito: si individua nella loro forma delle caratteristiche che possono essere associate ad altri elementi conosciuti. Così, ogni associazione che si forma tra la persona e l’oggetto, diventa parte dell’ogget- to stesso, ogni associazione diventa un’esperienza, una storia, ed è questa storia che lega affettivamente gli og- getti alle persone. In questo senso e secondo queste as- sociazioni si potrebbero quindi considerare le forme per- cepite come “forme psichiche”. Per analizzare i sentimenti evocati inconsciamente dalla vista di determinate forme si è preso spunto dagli studi di Kandisky sulle forme, dalla Percezione delle forme, e da altre teorie sulla creazione dei loghi e si è giunti a tale classificazione:
FORME CIRCOLARI
Rappresentano l’infinito, l’inizio e la fine e creano un circo- lo di energia ininterrotta. Esse sono segnale di movimento ma anche il “rifugio perfetto”. Insieme agli ovali hanno la caratteristica di catturare l’attenzione dell’occhio umano,
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proprio grazie alla loro forma geometrica “inclusiva”. FORME TRIANGOLARI
Probabilmente la forma più dinamica in assoluto, il trian- golo trasmette tanta solidità e potere, movimento, cresci- ta, progresso e azione. Talvolta è orientato nello spazio, come rappresentazione simbolica della direzione giusta da seguire.
FORME QUADRATE
Sicure, stabili. Parlano di sincerità. La loro forma trasmet- te pace e riposo. Le loroforme identiche rappresentano uguaglianza.
FORME RETTANGOLARI
Un’altra forma solida, con una base decisa e robusta che trasmette sicurezza. I rettangoli vogliono dire razionalità e stabilità.
FORME CURVE
Una curva, proprio per il suo essere legata simbolicamen- te a sensazioni positive come calma, cura, amicizia e pro- tezione, tenderà a creare nell’utente una risposta positiva e confortante.
FORME DIAGONALI
Utilizzate per comunicare energia o rottura col passato, le linee diagonali danno un vero senso di dinamismo e rapi- dità.
Andando più nel dettaglio le forme possono essere sud- divise in:
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Ad esempio il designer Arik Levy, con i suoi lampadari Wi- reFlow riesce a catturare fortemente l’attenzione su un oggetto quasi inconsistente. Secondo Arik Levy, WireFlow è allo stesso tempo presenza ed assenza, trasparenza e luminosità, luce e fluidità, una lampada capace di dota- re di un marcato carattere tangibile ed architettonico un ente immateriale come la luce. Questo minimalismo line- are riesce a scatenare la creatività del nostro cervello che costruisce, attorno a queste semplici linee, l’idea del can- deliere come se fosse maestosamente presente.
Forme con una geometria riconoscibile. Forme di base come quadrati, triangoli, cerchi, linee rette, ecc. Si presen- tano sotto forme geometriche. Queste forme sono di so- lito:
-Organizzate -Simmetriche
NATURALI/ORGANICHE (FORME BIOMORFE)
Come suggerisce il nome, le forme organiche apparten- gono alla natura. Esse rappresentano le cose che si trova- no nell’ambiente naturale, come fiori, alberi, nuvole, terra, stelle, ecc. Queste forme di solito: hanno delle curve, sono irregolari, sono rappresentative, a volte asimmetriche. Tali forme creano subito un’empatia con l’osservatore: esse ri- scuotono successo perché c’è maggiore accettabilità da parte dell’utente per prodotti e strutture con forme e geo- metrie che riproducono quelle naturali.
Ad esempio, il vaso “Savoy” di Alvar Aalto richiama alla mente le sagome dei laghi finlandesi, il profilo alto e im- ponente dei fiordi o forse la sagoma di un morbido vestito di una donna Sami. In questo caso la forma ha al suo in- terno la forza impervia dei fiordi, la freddezza cristallina dei ghiacci finlandesi l’abbraccio morbido e caldo di una donna del posto. Questo vaso comunica tutte queste sen- sazioni attraverso la forma data alla sua componente ma- teriale: è, infatti, il più noto oggetto di design finlandese presente in collezioni permanenti di molti musei nel
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ASTRATTE (ESPRESSIVE)
Queste forme non sono reali ma derivano dalle forme or- ganiche. Esse sono solitamente forme stilizzate o sempli- ficate o la combinazione delle altre forme.
Ci sono forme che, grazie alle loro specifiche caratteri- stiche evocano sensazioni e stati d’animo e che possono associarsi simbolicamente ad elementi interni al proprio essere. Queste forme comunicano direttamente con l’in- conscio utilizzando il linguaggio simbolico che sponta- neamente associa un elemento ad un altro sulla base di caratteristiche espressive comuni. Tali forme sono ca- paci di innescare una serie di associazioni che possono coinvolgere l’attenzione su diversi livelli, coinvolgendo la persona soprattutto dal punto di vista delle sensazioni e quindi delle emozioni ed è proprio questa caratteristica che rende l’esperienza percettiva delle forme espressive un’esperienza ricca di emozioni.
Ad esempio la forma del bozzolo è un involucro protetti- vo all’interno del quale avviene la metamorfosi di alcuni insetti. La sua forma e la sua naturale funzione biologica permettono l’associazione con sensazioni di protezione e trasformazione. Il progetto di Freyja Sewell, il microrifu- gio Hush, presenta la forma a bozzolo e permette ad ogni persona di avere il suo spazio sicuro e tranquillo anche all’interno di un centro commerciale o in libreria.
ANTROPOMORFE
Riportano immediatamente alla mente la “vita”. La visione di parti del corpo umano porta ad un’empatia immediata, una grande attrazione poiché si effettua un’ associazione con il proprio corpo.
Ronit Baranga realizza una serie di oggetti in ceramica in chiave antropomorfa, chiamata “Hybrid Teaset”. Sono og- getti al confine tra il reale e l’irreale che esplorano la com- plessità delle emozioni attraverso scenari apparentemen- te incompatibili. Alcuni di questi oggetti sono, ad esempio, delle ciotole con figure di bocche umane che rimandano subito ad un concetto di sensualità; oppure posacene- re con rappresentazioni di dita della mano che attivano i neuroni a specchio e spingono la mente dell’osservatore a “copiare” e quindi a voler fare lo stesso.
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Ciò è percepibile nel progetto di Maarten Baas “Melting furniture”, il quale si avvale dell’effetto di scioglimento, secondo il sistema di massima entropia (come quella del ghiaccio), mentre in “Clay furniture”, crea la forma model- lando la materia manualmente per la realizzazione di sga- belli, tavoli, sedie dalla forma approssimata. Questi mobili sembrano essere fatti di plastilina, materiale questo che si caratterizza proprio per il fatto di pil fatto di possedere una massa senza una forma predefinita, atto, quindi, ad essere modellato con le mani e secondo il proprio vole- re. La deformità e l’esagerazione sono principi espressivi molto potenti che presuppongono un mutamento da una forma che prima era considerata normale ad una divenuta anormale. Vi è quindi un approccio che cerca di indagare i possibili motivi della deformità, un’intuizione del princi- pio che ha agito nella deformazione di un dettaglio, che si esplicita come la forza creativa che ha agito per modi- ficarne la forma. Il deforme sottintende un’anomalia e la mente è interessata e incuriosita a capire da cosa possa essere scaturita.
INFORMI
L’informe, ovvero una forma non ancora completamente formata, ha una carica significativa molto forte poichè la- scia aperte innumerevoli possibilità morfologiche. “Rap- presenta una potenzialità espressiva tra le più originali, come la sostanza da cui far germogliare l’immaginario morfico”. La mente è interessata a capire cosa è successo a queste forme “deformi”, risvegliandosi, così, dal torpore dell’ordinario dinanzi a tali forme.
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