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r isULtati e criticità : qUaLi sceLte Per iL 2018?

I risultati delle politiche bilaterali intraprese dall’Italia si sono palesati nel secondo semestre del 2017: nel mese di agosto gli arrivi in Italia erano

40 Andrea Stocchiero, Francesca Minniti e giulia De Ponte, Partenariato o condizionalità dell’aiuto? Rapporto di monitoraggio sul Fondo fiduciario d’emergenza per l’Africa e i Migration Compact dell’Unione europea, Roma, CINI e CoNCoRD Italia, novembre 2017, https://wp.me/

p5Dyrf-1y3; Global Health Advocates, Misplaced Trust: diverting EU aid to stop migration. The EU Emergency Trust Fund for Africa, settembre 2017, http://www.ghadvocates.eu/wp-con-tent/uploads/2017/09/Misplaced-trust_FINAL-VERSIoN.pdf. Altre critiche sono rivolte alle procedure di selezione e monitoraggio del Fondo fiduciario, descritte come poco coerenti ed opache, e alla sua natura emergenziale che ne impedisce un controllo parlamentare. Cf. Par-lamento europeo, Risoluzione del 5 aprile 2017 su come far fronte ai movimenti di rifugiati e migranti: ruolo dell’azione esterna dell’UE (P8_tA(2017)0124), http://www.europarl.europa.

eu/sides/getDoc.do?type=TA&reference=P8-TA-2017-0124&language=IT.

41 Si veda a tale riguardo il progetto-pilota realizzato dalla Comunità di Sant’Egidio con la Federazione delle Chiese evangeliche in Italia e la tavola Valdese, che da febbraio 2016 a oggi ha già portato 1.000 persone dal Libano in Italia.

42 Ministero degli Esteri-Dgit, Towards the 2018 Global Compact… Italian Vision, cit.

l’80 per cento in meno rispetto allo stesso mese nel 2016, e, nonostante l’aumento degli arrivi nel primo semestre del 2017, il notevole ribasso nei mesi successivi ha portato ad un calo complessivo del 34 per cento degli arrivi irregolari nel 2017 (figura 2).

Figura 2 – Arrivi in Italia via mare, 2016-17

Fonte: Ministero dell’Interno, Cruscotto statistico giornaliero, 31 gennaio 2018, cit.

gli aspetti problematici che emergono dalle politiche centrate sulla ridu-zione dei flussi sono però molteplici. C’è innanzitutto il rischio “collo di bottiglia” nella rotta del Mediterraneo centrale: più di 500mila persone in Libia hanno bisogno di assistenza umanitaria e i numeri dei detenuti in condizioni disumane nelle carceri ufficiali sono quasi triplicati negli ultimi mesi del 201743. A tale riguardo un aspetto critico è la possibile complicità italiana nelle violazioni di diritto internazionale commesse sia in mare che nel territorio di stati terzi a causa del sostegno finanziario e tecnico fornito ad attori libici nonostante la conoscenza delle criticità del contesto e del quadro giuridico locale. Inoltre, benché i dati dell’Organizzazione interna-zionale per le migrazioni (Oim) indichino una riduzione dei flussi dal

Ni-43 Per il dipartimento libico per la lotta all’immigrazione illegale (Dcim) i detenuti sono au-mentati da 7.000 a 19.900 nel periodo settembre-novembre 2017. unhcr, Suffering of migrants in Libya outrage to conscience of humanity, 14 novembre 2017, https://shar.es/1Lopqn. oltre alle carceri monitorate dal Dcim vi sono molteplici carceri inufficiali gestite da milizie locali.

ger alla Libia, sembra che una parte sostanziale di questi flussi tendano a spostarsi verso rotte meno controllate e più pericolose44, oltre a registrare un aumento dei flussi sulle rotte del Mediterraneo occidentale45.

Nel tentativo di rispondere all’emergenza umanitaria in Libia, lo sforzo diplomatico italiano è stato cruciale nella realizzazione di una struttura di transito ed evacuazione umanitaria di persone vulnerabili richiedenti pro-tezione internazionale, in collaborazione con unhcr e le autorità libiche:

312 migranti sono stati portati direttamente a Roma da tripoli, mentre più di 1.000 sono stati evacuati dalla Libia con destinazione temporanea la capitale del Niger Niamey, per poi essere reinsediate in Europa46. Que-sta iniziativa, come quella dei corridoi umanitari, rappresenta un motivo di vanto per l’Italia che si è confermata pioniere in quest’ambito. Sarebbe però auspicabile accompagnare questi importanti passi con un’apertura significativa anche sul lato dei canali regolari d’accesso per motivi di lavo-ro, rafforzando così notevolmente i numeri insufficienti del Decreto flussi.

La posizione in cui si trova l’Italia non è certamente semplice, stretta fra complesse relazioni con i paesi terzi, l’insufficiente azione europea e gli obblighi e principi internazionali di cui deve dare conto. Se, come sot-tolineato dal ministro Alfano, “per ogni passo compiuto nella cooperazio-ne con un paese di transito, almeno due passi devono essere compiuti in quella con i paesi di origine”47, la domanda che si pone è se l’Italia sarà capace di invertire il modello attuale che, dando priorità al controllo dei flussi, rischia di mettere in secondo piano la risposta agli aspetti umani-tari. È fondamentale a tal fine che negli accordi con paesi terzi si applichi una condizionalità “positiva”, che faccia del rispetto degli obblighi inter-nazionali e dei diritti dei migranti un requisito imprescindibile per una più stretta collaborazione in ambito migratorio.

44 L’Oim ha registrato un forte calo nei punti di passaggio monitorati in Niger (due fissi e altri mobili). I migranti osservati sono stati circa 5.500 al mese, contro i 5-7.000 a settimana nello stesso periodo del 2015. L’oim sottolinea però come si tratti di numeri conservativi, in quanto le squadre mobili di monitoraggio non operano la notte e coprono solo una parte molto piccola del territorio. Cf. onu, Afrique: baisse spectaculaire du nombre de migrants traversant le Sahel vers l’Europe, 13 ottobre 2017, https://news.un.org/fr/node/366072.

Per i dati sui flussi si veda la pagina Dtm Niger: http://www.globaldtm.info/niger.

45 gli arrivi in Spagna sono triplicati nel 2017. Cf. Asociación pro derechos humanos de Anda-lucía, Balance Migratorio. Frontera Sur 2017, febbraio 2018, https://www.apdha.org/?p=9190.

46 A fine novembre un primo gruppo di 25 persone vulnerabili è stato evacuato dal paese. ottavia Spaggiari, “Rifugiati: così l’unhcr opererà in Libia nei prossimi mesi”, in Vita, 1 dicembre 2017, http://www.vita.it/it/article/2017/12/01/rifugiati-cosi-lunhcr-ope-rera-in-libia-nei-prossimi-mesi/145315.

47 Ministero degli Esteri, Discorso dell’On. Ministro all’evento AVSI, cit.

Figura 3 – Richieste di asilo, 2016-17

Fonte: Ministero dell’Interno, I numeri dell’asilo. Riepilogo anno 2017, http://www.libertaciviliimmi-grazione.dlci.interno.gov.it/it/documentazione/statistica/i-numeri-dellasilo.

Figura 4 – Esito delle richieste di asilo, 2016-17

Fonte: Ministero dell’Interno, I numeri dell’asilo. Riepilogo anno 2017, cit.

Figura 5 – Espulsioni e rimpatri, 2016-17

Fonte: “sicurezza, il viminale fa il bilancio del 2017: sbarchi di migranti in calo del 34,2%”, in Repubblica, 31 dicembre 2017, http://www.repubblica.it/cronaca/2017/12/31/news/sicurezza_vi-minale_bilancio_2017-185562831.

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