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Rappresentatività a livello nazionale dei dati campionar

Capitolo 4: Un modello di microsimulazione «tax-benefit» statico

4.6 L’utilizzo dei dati dell’Indagine della Banca d’Italia all’interno del modello

4.6.3 Rappresentatività a livello nazionale dei dati campionar

Come accade quando si lavora con dati campionari, è importante analizzarli e comprendere se le analisi svolte e i risultati ottenuti a livello del campione, siano rappresentativi anche di quanto accade a livello generale e, nel caso del modello in esame, a livello nazionale, del nostro paese. È stato necessario confrontare i valori d’imposta pagati dalle famiglie, ottenuti a livello del campione, con le stime del gettito Imu effettuate ex ante dal Governo.

Per quanto riguarda le valutazioni del Governo, la stima iniziale del gettito Imu è risultata pari a 21,8 miliardi di euro, dei quali 3,8 miliardi provenienti dall’Imu pagata dalle famiglie sulle abitazioni principali, interamente di competenza dei Comuni, e i rimanenti 18 miliardi, equi distribuiti fra i comuni e l’Erario, imputabili all’imposta pagata su: abitazioni secondarie, fabbricati, pertinenze, negozi e botteghe, uffici e studi privati, immobili ad uso produttivo ed immobili destinati ad altro uso, terreni e aree fabbricabili. I versamenti che si riferiscono alla prima rata di Giugno sono risultati rincuoranti, poiché in linea con le previsioni. I versamenti hanno raggiunto i 9,5 miliardi di euro, versati da circa 23,8 milioni di contribuenti, su una platea potenziale di 25,5 milioni. Di questi 9,5 miliardi di euro, 1,603 miliardi di euro riguardano l’abitazione principale e 7,9 miliardi di euro gli altri immobili. Sulla base di quanto versato fino ad ora, il Dipartimento delle Finanze ha potuto stimare, per fine anno, un gettito teorico pari a 20,085 miliardi di euro, valore che risulta essere in linea con la previsione iniziale (Dipartimento delle Finanze. 2012).

Per confrontare le stime del Governo a livello nazionale con i valori ottenuti nel modello a livello campionario, si sono dovuti ponderare i valori campionari, in modo tale da trasformarli in valori a livello nazionale. Si sono considerati i pesi campionari di ciascuna famiglia, contenuti nel file Carcom10, nella colonna della variabile Pesofit. Si ricorda che tale file presenta i dati a livello individuale, mentre in questo caso è necessario il peso per famiglia, non per individuo. Sapendo che tutti i membri di una stessa famiglia hanno il medesimo peso, utilizzando una tabella pivot, è stato possibile ottenere un elenco contenente i numeri identificativi di tutte le famiglie con il relativo peso campionario. Per costruire la tabella pivot, sono stati considerati come campi il numero della famiglia (nquest) e il peso campionario (pesofit); come etichetta di riga è stato impostato il numero della famiglia e come calcolo la media del peso campionario,

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al fine di ottenere per ciascuna famiglia il relativo peso. A questo punto, ogni valore d’interesse è stato ponderato in maniera da trasformare il valore campionario in quello corrispondente a livello nazionale. Per fare ciò, è stata applicata la seguente formula a tutte le grandezze d’interesse e l’operazione è stata ripetuta per tutte le famiglie presenti nel campione:

[(xᵢ * pesofitᵢ) / Σ pesofit ] * 22.900.000 (con 1 < i < 7951)

dove xᵢ è la grandezza d’interesse della i-esima famiglia e in questo caso, le grandezze considerate sono: il valore dell’imponibile e l’ammontare d’imposta per abitazioni principali e altri immobili e il valore complessivo, come somma dei due precedenti; pesofitᵢ è il peso campionario associato alla i-esima famiglia; Σ pesofit è la sommatoria di tutti i pesi di tutte le 7951 famiglie del campione (che da come risultato appunto 7951); 22.900.000 è il numero delle famiglie presenti attualmente nel nostro paese. Il confronto tra il gettito Imu stimato dal Governo e quello ottenuto dal modello, è stato eseguito limitatamente al gettito riguardante l’abitazione principale, perché più oggettivo e sicuro rispetto a quello degli altri immobili, giacché, in quest’ultimo, non sono compresi i pagamenti per l’Imu che si riferiscono a terreni e aree fabbricabili, a immobili a uso produttivo o destinati ad altro utilizzo. Dal confronto è emerso che, il gettito concernente le abitazioni principali ottenuto dal modello, è risultato pari a 3.951.223.260 euro, mentre quello della stima fatta dal Governo, come già detto in precedenza, è risultato pari a 3.800.000.000 euro. La differenza fra i due gettiti può essere imputata alle varie semplificazioni considerate nel modello, di cui è già stata data ampia descrizione. Ad ogni modo, la differenza esistente non è considerata pregiudizievole ai fini della rappresentatività del campione, ma è possibile affermare che il campione può essere considerato rappresentativo di quella che è la realtà del nostro paese.

- 149 - 4.6.4 Scala di equivalenza e ponderazioni

Per agevolare le analisi effettuate sui dati, si è ritenuto opportuno creare un file Excel di riferimento, da cui poter ricavare all’occorrenza, i dati e le informazioni d’interesse, già resi opportunamente equivalenti e ponderati.

Per rendere equivalenti le grandezze, è stata applicata la scala d’equivalenza18

Isee, l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente, ottenuto dal rapporto tra l’Indicatore della Situazione Economica (ISE) e il parametro desunto dalla scala d’equivalenza. La scala Isee stabilisce il numero di componenti equivalenti relativi a famiglie che presentano una numerosità che va da uno a cinque. Per determinare i coefficienti relativi a numerosità familiari maggiori di cinque è stato necessario considerare alcuni aspetti:

 maggiorazione di 0,35 per ogni altro componente;

 maggiorazione di 0,2 nel caso in cui nel nucleo siano presenti figli minori o un solo genitore;

 maggiorazione di 0,5 per ogni membro che presenta handicap psicofisico o invalidità superiore al 66%;

 maggiorazione di 0,2 per nuclei familiari con figli minori in cui entrambi i genitori svolgono attività di lavoro e d’impresa. (Inps. 2012)

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Le scale d’equivalenza permettono di risolvere il problema di comparabilità di redditi relativi a nuclei familiari di numerosità e composizione differenti. Al crescere del numero dei componenti, il reddito totale tende ad aumentare, anche se non è possibile associare un significato di maggior benessere, poiché è aumentata l’ampiezza e quindi il fabbisogno del nucleo familiare; per questo, il reddito monetario complessivo di una famiglia, non può essere considerato un indicatore adeguato del benessere. Per rendere comparabili i redditi, si utilizza una scala d’equivalenza, cioè un coefficiente che permette di standardizzare le eterogeneità demografiche, associando un numero di componenti equivalenti. Dividendo il reddito monetario per tale coefficiente, si determina il reddito equivalente, che non dipende più dalle caratteristiche demografiche della famiglia. Solitamente, il numero di componenti equivalenti è inferiore alla numerosità familiare reale, infatti, affinché il benessere della famiglia rimanga stabile, a mano amano che aumenta la numerosità, il reddito monetario deve crescere meno che proporzionalmente (Baldini, M. e S. Toso. 2009:32).

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Nella seguente tabella, si possono osservare i valori della Scala Isee che si riferiscono alle numerosità familiari presenti nel modello; per calcolare i parametri relativi a numerosità familiari superiori a cinque componenti, è stato considerato solo il primo punto di quelli sopra elencati.

Ad esempio, per calcolare il parametro relativo a una numerosità familiare pari a sei componenti, si è aggiunto 0,35 al valore del parametro relativo a una famiglia composta di cinque persone, cioè 2,85 + 0,35 = 3,20. Essendo che l’applicazione della scala d’equivalenza per rendere equivalenti le grandezze d’interesse, è strettamente collegata al numero dei componenti familiari, è stato necessario ottenere questo tipo d’informazione per le famiglie del campione utilizzato nel modello. Dal file Carcom10 sono stati prelevati i dati contenuti nelle colonne Nquest (numero identificativo della famiglia) e Ncomp (numero dei componenti della famiglia); essendo che i dati sono forniti a livello individuale e non familiare, è stato necessario inserirli in una tabella pivot, per ottenere le informazioni a livello familiare e non individuale, sfruttando il fatto che, ovviamente, il numero di componenti associato a ogni famiglia è uguale per tutti i componenti della famiglia stessa. Per costruire la tabella, sono stati considerati come campi il numero della famiglia (nquest) e il numero dei componenti (ncomp); come etichetta di riga è stato impostato il numero identificativo della famiglia e come calcolo la media del numero dei componenti, al fine di ottenere, per ciascuna famiglia del campione, il corrispondente numero di componenti.

Tabella 17. Scala di equivalenza Isee

N. componenti Parametri 1 1,00 2 1,57 3 2,04 4 2,46 5 2,85 6 3,20 7 3,55 8 3,90 12 5,30

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Eseguite queste fasi preparatorie dei dati, si è proseguito con la selezione delle grandezze d’interesse e di tutte le informazioni necessarie e il loro riporto nel file Excel di riferimento. Nel file Excel, sono stati riportati i dati contenuti nelle seguenti colonne, presenti in vari file:

 Nquest: numeri identificativi delle famiglie;

 Pesofit (dal file Carcom10): peso campionario di ciascuna famiglia (passaggio da livello individuale a familiare eseguito grazie a tabelle pivot);

 Ncomp (da file Carcom10): numero dei componenti di ogni famiglia (passaggio da livello individuale a livello familiare effettuato grazie a tabella pivot);

 Y (da file Rfam10 contenente informazioni sui redditi familiari): reddito disponibile netto posseduto da ciascuna famiglia;

 W (da file Ricfam10 contenente informazioni riguardanti la ricchezza familiare): ricchezza netta posseduta da ciascuna famiglia.

Inoltre, sono stati riportati le informazioni e i dati concernenti:

 valori della scala di equivalenza Isee;

 risultati ottenuti attraverso il modello, relativi agli importi d’imponibile e gettito Imu, per famiglia, relativi ad abitazioni principali, altri immobili e valori complessivi.

A questo punto, è stato possibile applicare la scala di equivalenza Isee alle varie grandezze, in modo da ottenere i valori equivalenti che sono stati in seguito ponderati, al fine di renderli effettivamente rappresentativi all’interno del campione.

Per quanto riguarda l’applicazione della scala d’equivalenza, come già detto, il parametro da applicare alla variabile per renderla equivalente, dipende dal numero dei componenti della famiglia. Per ottenere ad esempio, i valori di reddito equivalente per famiglia con l’applicazione della scala Isee, è stata utilizzata la funzione “SE” di Excel, che ha permesso di selezionare, a mano a mano, solo i redditi di famiglie composte da un determinato numero di persone e di applicare il parametro corrispondente. Si è iniziato dalle famiglie monocomponenti (ncomp = 1) e una volta individuate grazie alla funzione “SE”, si è applicato il corrispondente parametro della scala, in questo caso pari a 1, ai redditi, dividendoli per il parametro. In altre parole, si è applicata la formula:

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yᵢ / 1 (yᵢ è il reddito della i-esima famiglia)

a tutti i redditi di tutte le famiglie monocomponenti. Si è passati poi alle famiglie formate da due persone e si è ripetuto il medesimo procedimento appena descritto, considerando però il parametro relativo, pari a 1,57. La procedura è stata seguita e ripetuta per le varie numerosità familiari presenti all’interno del campione. Si è ottenuta una tabella composta da una serie di colonne, ognuna delle quali relativa a una diversa numerosità familiare, contenenti i redditi equivalenti per ciascuna famiglia. Per ottenere un’unica colonna che includesse i redditi equivalenti di ogni famiglia, si è eseguita una somma di celle in senso orizzontale, ripetuta per tutte le 7951 famiglie del campione.

A questo punto, è stata eseguita la ponderazione dei valori equivalenti di reddito, in modo da renderli rappresentativi all’interno del campione. Per compiere la ponderazione si è moltiplicato l’ammontare di reddito equivalente per il corrispondente peso campionario (pesofit), cioè si è applicata la formula:

yₑᵢ * pesofitᵢ

dove yₑᵢ è il reddito equivalente della i-esima famiglia e pesofitᵢ è il peso campionario della famiglia i-esima. Tale formula è stata applicata a tutti i redditi equivalenti di tutte le famiglie del campione. Una volta ottenuta la colonna dei redditi equivalenti ponderati, si è applicata la formula “MEDIA” di Excel, in modo da ottenere la media ponderata dei redditi equivalenti.

Tutto il procedimento appena descritto, è stato applicato alle varie grandezze d’interesse come: ricchezza, reddito netto (al netto dell’Imu totale pagata da ogni famiglia), valori d’imponibile e imposta relativi ad abitazioni principali, altri immobili e valori complessivi. Così facendo, si è ottenuto questo file di riferimento completo, da cui poter prelevare i dati necessari, per eseguire le varie analisi descritte nel paragrafo seguente.

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