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Ratio e contenuti della riforma: limiti al contratto a termine e tetti agli organic

Vincoli e sanzioni nel ricorso al contratto a termine: forma e tetti agli organic

1. Ratio e contenuti della riforma: limiti al contratto a termine e tetti agli organic

Uno sguardo rapido e complessivo al testo legislativo di riforma del contratto a termine1 induce quantomeno a due osservazioni di fondo, concernenti, l’una,

1 Tra i numerosi contributi si veda: F.C

ARINCI, Jobs Act, atto I. La legge n. 78/2014 fra passato e futuro, Working Paper ADAPT, 15 ottobre 2014, n. 164, 1 ss.; F.CARINCI, G.ZILIO

GRANDI (a cura di), La politica del lavoro del Governo Renzi. Atto I. Commento al d.l. 20 marzo 2014, n. 34 coordinato con la legge di conversione 16 maggio 2014, n. 78, ADAPT University Press, 2014, 1 ss.; E. GRAGNOLI, L’ultima regolazione del contratto a tempo

determinato. La libera apposizione del termine, in LG, 2014, n. 5, 429 ss.; E.GRAGNOLI, La

nuova regolazione del contratto a tempo determinato e la stabilità del rapporto di lavoro: introduzione, e G.LEONE, L’utilizzo vincolato del contratto a tempo determinato: cronaca di

una morte annunciata, entrambi in RGL, 2014, n. 4, I, 679 ss. e, rispettivamente, 729 ss.; M.

BROLLO, La nuova flessibilità “semplificata” del lavoro a termine, in ADL, 2014, n. 3, I, 566 ss.; M. MAGNANI, La disciplina del contratto di lavoro a tempo determinato: novità e implicazioni sistematiche, Working Paper CSDLE “Massimo D’Antona”.IT, 2014, n. 212, 1 ss.; L.ZOPPOLI, Il “riordino” dei modelli di rapporto di lavoro tra articolazione tipologica e

flessibilizzazione funzionale, Working Paper CSDLE “Massimo D’Antona”.IT, 2014, n. 213, 1 ss.; A.PANDOLFO, P.PASSALACQUA, Il nuovo contratto di lavoro a termine. Aggiornato alla

legge 16 maggio 2014, n. 78, Giappichelli, 2014; T.TREU, Jobs Act: prime note, in DPL, 2014, n. 17, 979 ss.; M. MISCIONE, “Jobs Act” con un primo decreto-legge ed un ampio

disegno di legge-delega, in LG, 2014, n. 4, 305 ss.; V.SPEZIALE, Le politiche del lavoro del Governo Renzi: il Jobs Act e la riforma dei contratti e di altre discipline del rapporto di lavoro, Working Paper CSDLE “Massimo D’Antona”.IT, 2014, n. 233, 1 ss.; A.GARILLI,

Occupazione e diritto del lavoro. Le politiche del lavoro del governo Renzi, Working Paper CSDLE “Massimo D’Antona”.IT, 2014, n. 226, 1 ss.; M.DE LUCA, Prospettive di politica e diritto del lavoro: di compromesso in compromesso cresce la flessibilità, ma non solo (prime riflessioni su Jobs act e dintorni), Working Paper CSDLE “Massimo D’Antona”.IT, 2014, n.

la ratio, l’altra, i contenuti della riforma stessa. Entrambe possono costituire un valido punto di partenza per interrogarsi su vincoli di forma e c.d. tetti agli organici nell’ultima, innovativa disciplina del lavoro a tempo determinato2. Sul versante della ratio, rileva l’obiettivo di procedere a una «semplificazione delle disposizioni in materia di contratto a termine», secondo quanto recita la stessa rubrica dell’art. 1, d.l. n. 34/2014. V’è da chiedersi, tuttavia, se e in quali termini un simile obiettivo3, concepito addirittura quale conditio sine qua

non per «generare una nuova occupazione, in particolare giovanile», ed

elevato, quindi, a fondamento della «straordinaria necessità ed urgenza» dell’intervento normativo in argomento, abbia trovato concreta ed effettiva traduzione. Ciò specie alla luce della tecnica utilizzata dal legislatore, che ha inteso innovare il regime giuridico pregresso attraverso «una semplice incisione chirurgica»4 nell’ambito di un testo normativo già frutto, a propria volta, di successive, complesse e problematiche stratificazioni. Si è parlato di

217, 1 ss.; G.VIDIRI, Il contratto a termine: l’eterna ricerca della flessibilità in entrata ed il

Job Act, 2014, dattiloscritto, 1 ss.; L.MENGHINI, La nuova disciplina del lavoro a termine del

2014: una rivoluzione utile, doverosamente provvisoria, in ADL, 2014, n. 6, I, 1221 ss.;

ASSOCIAZIONE LAVORO & WELFARE, Il decreto Lavoro. Opinioni a confronto, in LavoroWelfare – Per un nuovo riformismo, 2014, n. 4, 3 ss.; G. ZILIO GRANDI, M. SFERRAZZA, Legge n. 78/2014 e politiche del lavoro, Working Paper CSDLE “Massimo D’Antona”.IT, 2014, n. 220, 1 ss.; R. COSIO, Il decreto Poletti. La dubbia conformità

all’ordinamento dell’Unione europea, 2014, dattiloscritto, 1 ss.; M. TIRABOSCHI, P. TOMASSETTI, Il nuovo lavoro a termine, in M.TIRABOSCHI (a cura di), Jobs Act: il cantiere aperto delle riforme del lavoro. Primo commento al d.l. 20 marzo 2014, n. 34 convertito, con modificazioni, in l. 16 maggio 2014, n. 78, ADAPT University Press, 2014, 1 ss.; E. BARTOLAMEI, L.DI STEFANO, L.MATRUNDOLA (a cura di), La riforma infinita alla prova del Jobs Act, QFMB – Ricerche, 2014, n. 2, 2 ss.; P.PASCUCCI, I principali contenuti del disegno

di legge delega in materia di lavoro attualmente in discussione in Parlamento. La nuova disciplina del contratto di lavoro a tempo determinato (d.l. n. 34/2014), Relazione al

Convegno Jobs act. Innovazioni recenti e annunciate in materia di lavoro, Fondazione Forense di Pesaro - Confindustria di Pesaro e Urbino, Pesaro, 13 ottobre 2014, dattiloscritto, 1 ss.

2 Il carattere innovativo della nuova disciplina è unanimemente riconosciuto: si veda comunque, V.SPEZIALE, Totale liberalizzazione del contratto a termine, in ASSOCIAZIONE

LAVORO &WELFARE,op. cit., 30; P.ALBI, Le modifiche al contratto a termine, in F.CARINCI, G.ZILIO GRANDI (a cura di), op. cit., 112.

3

Sulla cui più generale declinazione all’interno del Jobs Act si veda O.BONARDI, Il Jobs Act e

il paradigma della semplificazione, e M.BROLLO, Brevi note sulla “semplificazione” nel jobs

act, entrambi in M.RUSCIANO, L.ZOPPOLI (a cura di), Jobs Act e contratti di lavoro dopo la legge delega 10 dicembre 2014, n. 183, Working Paper CSDLE “Massimo D’Antona”.Collective Volumes, 2014, n. 3, rispettivamente 57 ss. e 77 ss.

4 M.M

una «tecnica del novellare “a spizzichi e bocconi”, […] senza farsi carico del coordinamento tra vecchio e nuovo»5.

Se la «semplificazione» implica – com’è inevitabile che sia – «qualità e certezza delle regole», le quali «sono una leva essenziale […] per la “civile convivenza” e la “tranquillità dei cittadini” ([…] Corte Cost. n. 155/1990)», nonché «per la competitività del Paese»6, ebbene, l’obiettivo principale del legislatore sembra essere stato in buona parte tradito.

Si è “semplificato” solo nel senso che, tramite la “liberalizzazione” dell’istituto, si è ridimensionato il contenzioso e sottratto spazio alla magistratura7, ma ciò non senza un forte aggravio in termini di incertezza ermeneutica del testo8. Ne costituisce riprova proprio la materia dei “tetti agli organici”, oggetto di una nuova disciplina (art. 1, comma 1, d.lgs. n. 368/2001, come modificato dall’art. 1, comma 1, lett. a, n. 1, d.l. n. 34/2014 convertito dalla l. n. 78/2014), destinata, però, a convivere problematicamente con quella vecchia9 (art. 10, comma 7, d.lgs. n. 368/2001, non toccato dalla novella legislativa).

Sul versante dei contenuti, la riforma conferma la persistenza di vincoli alla stipulazione di contratti a tempo determinato. Tuttavia, detti vincoli:

a) appaiono quasi sempre derogabili dalla contrattazione collettiva (art. 5, comma 4-bis, d.lgs. n. 368/2001; art. 2-bis, comma 3, d.l. n. 34/2014, convertito dalla l. n. 78/2014; sulla derogabilità, invece, dell’art. 1, comma 1, d.lgs. n. 368/2001, si veda infra, § 3) o addirittura inapplicabili a talune particolari ipotesi di contratti a termine (v. artt. 1, comma 4, e 10, commi 5-

bis e 7, lett. a, b e c, d.lgs. n. 368/2001);

b) risultano assistiti da un incerto apparato sanzionatorio, come ben emerge dalla controversa applicabilità della sanzione della “conversione” nell’ipotesi di violazione dei c.d. tetti agli organici (si veda infra, § 5); c) non assumono mai la valenza di vincoli sostanziali alla stipulazione del

singolo contratto di lavoro a tempo determinato e, pertanto, ben possono convivere con quella che è la vera grande novità della riforma, cioè il ritorno alla regola di libera apposizione del termine10 (si veda infra, § 2).

5 F.C

ARINCI, op. cit., 29. 6 M.B

ROLLO, La nuova flessibilità “semplificata” del lavoro a termine, cit., 566. 7

D.GOTTARDI, Osservazioni alla nuova disciplina sul contratto a termine, in ASSOCIAZIONE

LAVORO &WELFARE,op. cit., 22.

8 F.C

ARINCI, op. cit., 29. 9 G.T

OLVE, Decreto legge n. 34/2014: le incoerenze della normativa sul contratto a termine, in Boll. ADAPT, 31 marzo 2014, n. 13, 1.

10 E. G

RAGNOLI, L’ultima regolazione del contratto a tempo determinato. La libera

Proprio in questo consiste, in effetti, la c.d. a-causalità del contratto a tempo determinato: nel fatto che detta apposizione è oggi devoluta alla piena autonomia negoziale delle parti, per lo più con prevalenza della volontà di chi domanda lavoro, cioè della parte più forte sul mercato, dato il surplus di offerta cui si assiste, specie in periodi di crisi.

2. Il limite quantitativo percentuale e la tutela indiretta del prestatore

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