ASPi, Corporazioni Religiose Soppresse, filza 1457, cc. 531-532. Anno 1735.
Il Priore , e Padri del Convento di San Niccolò di Pisa dell‟Ordine Eremitico di Sant‟Agostino, umilissimi Oratori del PP.VV, riverentem loro espongono, come pochi anni sono il detto loro Convento, colle dovute license accettò l‟obbligo di una messa quotidiana, con ricevere in ragione di fondo, la somma di 1000 e 200 scudi, 749 de quali furono impiegati nella fabbrica di una casa nella Città di Livorno; quale attualmente rende di frutto 54 scudi romani l‟anno circa; e li rimanenti 457 furono spesi nel rifacimento della volta della loro Chiesa che minacciava rovina.
ASPi, Corporazioni Religiose Soppresse, filza 1457, cc. 580-581. Pisa, 3 Gennaio 1762.
Io appiè sottoscritto fa piena, ed indubitata fede a chi aspetta, etiam con mio speciale giuramento, come che nell‟anno mille settecento cinquanta uno ero impresario delle fabbriche di S.M.C. poste nella Città di Pisa, e tra loro oltre il Regio Palazzo, che resta vicino alla Venerabile Chiesa di San Niccola de Padri Agostiniani; quale Palazzo riceve il comodo da detta Venerabile Chiesa di potere andare a sentir messa per via di un Passare coperto , che corrisponde in detta Venerabile Chiesa, e il detto Passare, e sua Coperta di tetto, ero obbligato al mantenimento compreso nelle mie obbligazioni, cioè di mantenere muraglie, archi, pavimenti, legnami, cioè impostami, tetti ed altro, come a mio tempo vi sono stati fatti i mantenimenti opportuni a tutte mie spese che è quanto posso giustamente secondo la mia coscienza.
Io Giuseppe Chiari Capo Mastro Legnaiolo Fiorentino mano propria.
ASFi, Scrittoio delle Fortezze e Fabbriche, Fabbriche Lorenesi, n°1986, fascicolo 44. Il Priore, e Padri del Convento di S. Niccola di Pisa umilissimi servi e Sudditi della R.A.V. col più profondo rispetto si danno l‟onore rappresentarle essere attaccate al Loro Convento due piccole stanze appartenenti all‟A. V. R. dalla parte del Teatro, come distintamente vedesi dal disegno, e Pianta , che annessa alla presente Supplica ardiscono umiliarle. Tali stanze non permettono ai medesimi poter terminare intieramente la facciata della Lor
fabbrica, e giacché trovansi in tale spesa, bramando di rendere ornata colla maggior simmetria possibile la Piazza davanti al Loro Convento. Supplicano la Clemenza della R.A.V. a volergli concedere le stanze predette, o a livello, o in qualunque altra maniera, che più Le piaccia, potendo con tal piccolo acquisto contribuir maggiormente al pubblico ornamento. Che della Grazia Quam Deus li 8 Aprile 1774
ASFi, Scrittoio delle Fortezze e Fabbriche, Fabbriche Lorenesi, n°1986, fascicolo 44. Le due piccole stanze che i Padri di San Nicola di questa Città di Pisa chiedono a S.A.R. o a livello o in compra sono annesse alla Dispensa vecchia, ed una di esse è a terreno lunga 13, e larga 4, segnata nella Pianta al terreno di detto Casamento esistente in codesto Reale Scrittoio col n°16 e questa serve di magazzino per riporvi la brace per uso della Corte; la seconda detta sopra la prima, ed è di ugual grandezza, serve ad uso di cucinetta , ed è segnata nella pianta al primo piano di detto Casamento col n°8. La mancanza delle dette due stanzine crederei,che non potesse arrecare alcun pregiudizio al servizio di S.A.R.,mentre per la brace può facilmente, e con poca spesa costruirsi altro stanzino con coprire per l‟altezza al pian terreno il Cortiletto segnato nella sopra mentovata Pianta al terreno col n°15, o può farsi uso al sottoscala alla medesima Dispensa vecchia segnata col n° 7. Ed in quanto alla Cucinetta, questa è così piccola, che non può esser sufficiente per una famiglia, ed in peggior caso vi è il comodo di farne una simile in uno stanzino, e andito contiguo, che [...] non serve a cosa alcuna, quando non si voglia ridurre a cucina qualche stanza del medesimo casamento. Dall‟altra parte la facciata diverso la Piazza di S.Niccola alle due sopradette stanze è così rozza, e falsa, che deturpa la Piazza resa di presente una delle maggiori, e delle più pulite di questa Città, e s‟accrescerebbe gran decoro, ed ornato alla detta Piazza, se S.A.R. si degnasse di graziare i sopradetti P.P. di S. Niccola concederli le dette due stanze, e che se i medesimi vi seguitassero la facciata al loro Convento. E per fine con tutto l‟ossequio passo a [...] Pisa 9 Giugno 1774 Francesco Bombicci
ASFi, Scrittoio delle Fortezze e Fabbriche, Fabbriche Lorenesi, n°1986, fascicolo 44. I Padri da San Niccola di Pisa ai quali Sua Altezza Reale fino dall‟anno passato accordò il luogo occupato da un suo magazzino per il comodo di una loro fabbrica, coll‟annessa Supplica domandano ancora a livello o in vendita due stanze annesse alla Dispensa vecchia. Di queste due stanze una serve per magazzino di carbone, l‟altra per comodo di
uno dei quartieri della Dispensa vecchia. Il perdere le predette stanze non sarà di gran pregiudizio al bisogno della Real Corte perché tanto il magazzino quanto la cucinetta possono riacquistarsi da un cortiletto e da un andito inutile dell‟istessa fabbrica della Dispensa vecchia, come asseriscono il Provveditore dell‟Uffizio dei Fossi e l‟Architetto Bombicci negli annessi fogli e dall‟altra parte tutti e due convengono che l‟aderire alle richieste di questi Padri renderà la Piazza di S.Niccola una delle più belle di Pisa. Perciò anche lo Scrittoio crederebbe che Sua Altezza Reale potesse aver la clemenza di accordare ai Supplicanti quanto domandano. Ma siccome lo Scrittoio dovrà soffrire la spesa di rifare altrove il piccolo magazzino di carbone e forse ancora la cucinetta quando sia necessaria, così crederebbe che queste due stanze dovessero vendersi ai Supplicanti, e che il Sovrano potesse degnarsi di [...] rilasci in vendita ai Supplicanti per le giuste stime il fondo del quale si tratta. Firmato Francesco Piombanti Segretario
Segue sotto aggiunto: Si rilasci in vendita ai Supplicanti per le giuste stime il Fondo del quale si tratta
Dato in Firenze li 17 Giugno 1774. Firmato Pietro Leopoldo ASFi, Scrittoio delle Fortezze e Fabbriche, Fabbriche Lorenesi, n° 1986, fascicolo 44. Avendo noi infrascritti di commissione dell‟Illustrissimo Sig. Francesco Piombanti Segretario delle R.R. Fabbriche, e dei [...] P.P. di S. Niccola di questa Città di Pisa visitato il Magazzino del Carbone contiguo al Convento dei Suddetti Padri,e la cucinetta che vi esiste sopra con un piccolo stanzino, il tutto di proprietà di S.A.R., e confinato a levante dalla Piazza di S.Niccola, da Mezzogiorno e ponente dal convento Suddetto, e da tramontana dal Palazzo della Dispensa vecchia di S.A.R. e avendo considerati i muri, e la loro qualità, le vetrate, gl‟impostami, i ferramenti, e quanto altro vi è, siamo di sentimento, che il valore di tutto il detto piccolo fondo compreso tra il suddetto convento,e la dirittura della facciata della suddetta Dispensa vecchia possa ascendere a Lire seicento ottanta, a tutte spese, e gabella del Compratore et in fede Io Francesco Bombicci Ingegnere commissionato dal Sopradetto Sig. Segretario Piombanti per la parte dello Scrittoio delle R.R. Fabbriche.
ASPi, Corporazioni Religiose Soppresse, filza 1469, c. 362-366.
Le Ragioni per le quali il Priore e L.L. del Convento di S.Niccola di Pisa anno chiesto a S.A.R. La proibizione del Gioco del Pallone, e palla lungo il muro della Nuova Fabbrica del loro Convento sulla Piazza detta di S. Niccola, ottenuta per benigno rescritto del 8 Giugno 1775 sono le seguenti:
Primo, Sembra indecente che sotto i muri d‟una Chiesa nella quale tutte le domeniche dell‟anno dall‟ore 22 alle ore 24 Italiane sta esposto il Venerabile, vi sia il chiasso del Gioco del Pallone, che è appunto in quei giorni medesimi e in quell‟ore nel maggior fuoco, oltre l‟esservi in tutti gli altri giorni l‟Uffiziatura [...] dell‟ore canoniche e che il chiasso del gioco suddetto frastorna non poco l‟attenzione dei Religiosi che Salmeggiano; e con tutto che il finestrone del detto coro sia munito di retino di ferro, non ostante è stato più volte sfondato con sassate mediante le liti nate fra i Giocatori, o fra gli Spettatori, nel tempo medesimo che i Religiosi Salmeggiavano, con pericolo d‟esser colpiti dai sassi medesimi caduti nel coro; e tali accidenti non si possono neppur [...] colle stoie, o persiane da mettersi al finestrone, poiché queste toglierebbero troppa luce al coro medesimo, e quando ciò fosse anche tollerabile [ il che non è ] sarebbe di grand‟incomodo, non potendosi mettere, e levare detta stoia, o persiana che colle scale dalla parte di fuori.
2° I danni che necessariamente verrebbero da detto gioco alla facciata del Convento sarebbero infiniti, senza potervi mettere rimedio poiché non sempre sarebbero nelle respettive camere i religiosi per chiudere le persiane delle loro finestre [ dovendosi difender con queste ], e resterebbero di conseguenza danneggiate; oltre di che gli sfogliami dei terrazzini, l‟Arme di Marmo intagliata sopre la porta, il cornicione, e pilastri della facciata fatti di calcina, cose tutte che non si possono riparare in conto alcuno, si vedrebbero in poco tempo tutte rovinate.
3° Il tetto della Chiesa e Convento, oltre l‟esser danneggiato per le rotture, e scomponimento degli embrici, e della doccia da mettervisi per difendere dall‟acqua la facciata, a cagione del continuo cadervi, e balzarvi dei Palloni, maggiori danni può apportare mediante delle rotture, alle volterrane fatte a gesso, che sentendo l‟umido, si rovinano, senza contare i danni dei legnami, che gli fece marcire nella Vecchia Fabbrica. 4° Sono inevitabili i chiassi e sconcerti che posson seguire fra i giocatori, o altri e i Conversi del Convento nel venire a ricercare i Palloni o Palle, o entrati nelle camere o caduti nei cortili chiusi o in altro luogo, poiché non tutte le volte vi sono detti Conversi, o essendovi non anno le chiavi per entrare in quei rispettivi luoghi per restituire dette Palle, o Palloni, ed in tal caso si trovano spesso dei soggetti indiscreti che violentemente entrano a
girare per il Convento, e trovando l‟opposizione di qualche Converso, passano ai gridi ed alle minacce, cosa che può produrre delle conseguenze cattive, mentre non si può far sempre il superiore che tenga i Conversi in dovere, e che freni l‟impertinenza degl‟altri, come il fatto più volte l‟a dimostrato, essendo arrivati fino a sfondare violentemente le camere dei religiosi per ripigliare i Palloni.
Da tutto ciò rilevasi che i rimedi proposti da chi richiederebbe il Gioco, di Persiane, o Stoie oltre al difender pochissimo e nulla le Finestre della Facciata per le combinazioni sopradette, lasciano poi scoperte, ed esposte ad una evidente ruina tutte l‟altre cose accennate, senza considerare l‟Indecenza per la Chiesa, e conseguenze di Chiassi nel Convento per la Ricerca dei Palloni.
Io Fra Giacomo Mariani Priore e Curato della Venerabile Chiesa di San Niccola di Pisa mano propria soggiungo, che non solamente per li sopradetti giusti motivi, non può accordarsi il gioco del Pallone, ma anche per lo scandalo che darebbesi con parole indecenti alle Fanciulle che abitano in detta Piazza, come più volte è successo negli anni decorsi.
ASPi, Corporazioni Religiose Soppresse, filza 1469, c. 280-311. Adì, 12 Febbraio 1776
Richiesto Io Infrascritto dai Molti Reverendi Padri di questo Convento di San Niccola di attestare per la verità in qual situazione si ritrovi la Fabbrica di detto Loro Convento, e quanta spesa possa abbisognare per terminarla, attesto qualmente circa a tre anni, e mezzo fa, minacciando il detto Convento una totale rovina per essere in più parti squarciato, a partire dai fondamenti, ed essere fuori di piombo le muraglie maestre, fu dai Ministri di questo Uffizio dei Fossi intimato a detti Religiosi di rifare detto Convento in forma stabile altrimenti avrebbero Essi fatto mettere mano alla Fabbrica avendolo fatto visitare precedentemente dal Sig. Francesco Bombicci Loro Ingegnere, onde i detti Religiosi chiamarono me infrascritto Capo Maestro Muratore per dar principio alla restaurazione Universale del detto Convento, ed infatti principiai La Fabbrica subito, e fatta La Facciata della Medesima, che risponde sulla Piazza, la quale è già terminata con la spesa di circa scudi diciannove mila, adesso la nuova fabbrica ha tirato a se la Vecchia Fabbrica, talmente che è stato necessario per una parte levare i Religiosi dall‟abitazione, e puntellarla speditamente, siccome puntellarla ancor internamente, onde non può farsi a meno di rifondare speditamente la Vecchia Fabbrica, altrimenti quella va tutta a rovinare, volendoci per detta Restaurazione necessaria una spesa di circa scudi quattromila, ma poi per
uguagliarla alla Fabbrica nuova ci vogliono ancora circa scudi quattordici mila attesto inoltre di aver sentito dire da detti Religiosi, che il Disegno della Facciata fu prima presentato a S.A.R. che dal suo Palazzo ha i corridori, i quali passano in Chiesa di detti Padri, che detto Disegno fu da Esso approvato, siccome la pregata S.A.R. graziosamente donò a detti Padri per la Costruzione di detta Fabbrica numero Dugento cinquanta Pini Selvatici, i quali posi io Infrascritto in Opera nei Fondamenti, attestando tutto ciò per la verità, e per essere io quello che accudisco principalmente a detta Fabbrica, e che ho sentito essere stata come sopra approvata da S.A.R., in fede di che, Io Domenico Storni Capo Maestro Muratore mano propria Al Nome di Dio Amen.
Sottofirmato da Giuseppe Guidoni Notaio Pubblico Fiorentino. Adì 12 Febbraio 1776
Attestasi da noi Infrascritti, come cosa Pubblica, e Notoria, qualmente il Convento di S.Niccola di questa Città da più anni sono minacciava rovina, onde furono costretti i Religiosi del medesimo a rifabbricarlo, ed hanno già fabbricata la Facciata, che riesce sulla Piazza detta di San Niccola, prossima al Palazzo di S.A.R. con una spesa per quanto si può conoscere di molte migliaia di scudi, e adesso trovasi puntellata dentro la Fabbrica Vecchia, che viene tirata dalla nuova, talmente che si conosce da chiunque essere necessaria la Restaurazione di detta Vecchia Fabbrica, e volerci di spesa qualche migliaio di scudi, la qual Fabbrica si vede, che serviva di ornamento alla Città, e specialmente al regio Palazzo, et in fede
Io Arciprete Carlo Rosselmini affermo, et attesto quanto in questa si contiene et in fede mano propria
Io Cavaliere Cosimo Rosselmini affermo, ed attesto quanto nella dicontro si contiene, ed in fede mano propria
Io Cavaliere Vincenzo Battaglia Copannoli affermo, ed attesto quanto nella dicontro si contiene, et in fede mano propria
Al Nome di Dio Amen
Sottofirmato Giuseppe Guidoni Notaio Pubblico Fiorentino. ASPi, Corporazioni Religiose Soppresse, filza 1469, c. 363-364. 21 Giugno 1778
Mi trovo nel dovere di far presente alla Paternità Vostra il Pubblico Desiderio di poter nuovamente far uso della Piazza di San Niccola per l‟esercizio del Gioco del Pallone, che
lo è stato sempre in passato, e fino a [...] per comodo, e conservazione della nuova Fabbrica del di lei Convento non fu creduto doversi rimuovere.
Il Principale oggetto, che può avere indotti i rappresentanti, il Convento in tal riscontro ad implorare la Libertà della Piazza dall‟antica servitù di tal Giuoco, altro non può essere stato, che l‟allontanamento dei Danni, che potevunsi da essi in appresso risentire per le vetrate, e tetto della fabbrica sopradetta, giacché fuori di questi, altri non sembra che se ne potessero rilevare.
Nella circostanza in cui si ritrovano molti Nobili, e altre Civili Persone Dilettanti di un simile lodevole esercizio, di non aver potuto ritrovare, cioè, altro luogo, ove poterlo comodamente esercitarlo, sia questo per l‟ostacolo del sole, o della pessima aria, per rimuovere le difficoltà sopradette, ed ottenere un favorevole di lei consenso, resto incaricato d‟ esibirle, che essi a proprie loro spese faranno le stoie a tutte quelle finestre, che possano essere danneggiate, e saranno altresì [...] per il subito risarcimento dei danni, che si potessero, per dipendenza di simil gioco apportare alla tettoia, e alla facciata della Fabbrica.
Oltre di che saranno essi contenti di prevalersi della Piazza nel solo dopo pranzo ad un ora discreta, e d‟astenersi, o cessare tal gioco in quel tempo che qualche più rispettabile funzione della loro Chiesa esigesse una maggio quiete, ed il non disturbare il Popolo dall‟intervenirvi.
Di più che a facilitare questo desiderato Consenso, qualora la P.V. credesse di doverlo limitare alla sola nobiltà, alcuni della medesima si faranno sempre debitori di vigilare agli sconcerti, che potessero mai derivare, nel caso, che permettessero questi l‟uso della Piazza ad altri ceti.
Mi è troppo [...] la discretezza della P.V. perché io non debba lusingarmi, che simili sostanziali condizioni siano per farle la più favorevole impressione perché si presti a condescendere al piacere di cui la prego; che se più forti credessi quegli ostacoli, le porrei allora in considerazione, non già il solo desiderio dei Dilettanti di cui tal giuoco, ma quello rispettabilissimo d‟un pubblico, che l‟applaudisce, ed i plausibili motivi per i quali nei Culti [...] vien permesso, e protetto un simile esercizio.
Debitore io pertanto di risposta categorica dei sentimenti della P.V. ne desidero dalla medesima, alla mia istanza una replica [...], quale niente dubito, che non sia per essere favorevole, e conforme alla di lei gentilezza, ed alle pubbliche istanze, che ho avuto il piacere di farle presenti.
Mentre in attenzione di quanto sopra con tutta la stima mi dichiaro Devotissimo Illustrissimo Servitore Cosimo Agostini.
ASPi, Corporazioni Religiose Soppresse, filza 1442. Adì primo Febbraio 1779
Si pongano al Uscita lire quarantatre, tante pagate a Mastro Giuseppe Vanni Muratore, e sono per altre di due giornate fatte per la fabbrica del passato gennaio, di Mastro Francesco Malfanti Muratore, e di tutti i Manuali che hanno lavorato alla medesima, che tutti restano saldati come dal Conto, e Ricevuta in filza.
Adì 15 Luglio 1780
Si pongano al Uscita lire undici, tante pagate a Mastro Giuseppe Vanni Capo Mastro Muratore alla fabbrica di questo convento, e sono per saldo di giornate dei muratori, e manuali che hanno lavorato alla medesima in questo convento.
In data 6 Marzo 1781 la somma spesa per la fabbrica di San Nicola ammonta a lire centoduemila cento diciotto, soldi undici, e denari quattro……….L 102118.11.4. Al 28 Aprile 1784 la somma ammonta a……….L 122631.18.4. Al 16 Gennaio 1786 la somma è di………L 127882 totali. Il 23 Agosto 1787, si pongono al Uscita lire cinquantanove, tante pagate a Gottardo Marcacci Imbiancatore, e sono per saldo di un conto, di bozze finte fatte alla facciata della chiesa doppo essere stata resarcita.
Al 19 Ottobre 1788 la somma è di L 6148.3.4. dal 19 dicembre 1785 al 19 ottobre 1788. Dal 1794 si registra una diminuzione dei lavori di muratura e l‟intensificazione dei lavori per i legnaioli fino ad arrivare alla somma di 5275.10. per il periodo 8 ottobre 1792-8 luglio 1794.
L‟ultimo intervento al convento è da ricollegare al 30 gennaio 1808, ad opera del Capo Mastro Muratore Giuseppe Gonnelli per lire 160.
ASFi, Scrittoio delle Fortezze e Fabbriche, Fabbriche Lorenesi, n°2003, fascicolo 26. Importare della spesa che all‟incirca potrà occorrere per la riduzione, e stabilimento da farsi secondo il nuovo progetto del Coretto della Chiesa di San Niccola, dove S.S.A.A.R.R. vanno ad ascoltare la S. Messa, e ad assistere alle Sacre Funzioni.
PER IL LAVORO DI MURATORE:
-Per lo sterro e muro da farsi di otto pilastri in braccia fiorentine 100 cube a L2 il bf cubo……….L 200
-Per otto pilastri che regger devono il palco del Coretto fatti di mattoni ben cotti lavorati a cortina alti bf 9 1/4 grossi 3/4 in quadro tutti bf 74 a L 3.10 il pezzo………L 259 -Per tre archi da rifarsi sopra le colonne, che sostengono la Facciata dei Coretti fatti in mattoni ben cotti, grossi,e alti 1/2 larghi bf 6 1/2 misurati su tutto sesto, che ciascuno fa bf 10, tutti bf 30 a L 3 il bf………L 90 -Muro di 1/2 bf da farsi di lavoro quadro sopra i detti archi per il parapetto dei Coretti tutto bf 20 a L 2 il bf………L 40 -Per N° 3 rotture da farsi in muro grosso bf 1 1/2 per le porte di comunicazione nel predetto coretto sono bf 31 1/2 cube a L 2 il bf………L 63 -Per la muratura delle due vecchie porte della suddetta grossezza sono bf 21 cube a L [...] bf………...L 35 -Per bf 28 quadre di parete di[...] da farsi per ferrare il passo e fermare la nuova cappellina a L 1 il bf………...L 28 -Per bf 238 quadre di palco da farsi con travi e correntoni, e impanconcellato tutto di legname d‟abeto. che formar deve il piano del coretto, essendo questo un palco non degli ordinari a L 6.10 il bf………L 1547 -Per bf 238 quadre d‟ammattonato di mezzane di Signa arrodate e filettate con suo scempiato fatto per il piano di detto coretto a Soldi 17 il bf………L 202.6