di Giovanni Moretti – Università Roma Tre
3. Le ricadute sullo Sviluppo professionale e sulla sua rappresentazione
Le argomentazioni sin qui esplicitate tenendo conto sia del profondo cam- biamento del quadro normativo in merito alla formazione e lo sviluppo profes- sionale nel sistema d’istruzione e formazione in Italia, sia di alcune riflessioni
riferite a evidenze di ricerca raccolte nell’ambito del corso di Master LME ritenuto significativo per il tipo di modello formativo adottato, paiono confer- mare che:
• l’offerta formativa universitaria post lauream assume progressivamente un ruolo strategico nell’ambito della formazione continua e dello svilup- po professionale: gli Atenei, per questo, dedicano maggiore attenzione alla qualificazione dei Master universitari di primo e secondo livello. Dalla ri- cognizione dell’offerta di Master universitari è emerso che le proposte af- fermatesi in Italia, mantenendo in modo continuativo le edizioni dei corsi, sono quelle la cui progettazione non è stata adattata alle necessità di chi intendeva partecipare ai concorsi per l’accesso ai ruoli della dirigenza sco- lastica, ma all’esigenza di ripensare e far evolvere il proprio profilo pro- fessionale, non necessariamente nella prospettiva della transizione a nuovi ruoli;
• lo studio sulla qualità percepita dagli insegnanti circa i documenti di pro- grammazione e la loro efficacia come strumenti organizzativi nel quadro dell’autonomia scolastica, ha messo in evidenza la rilevanza che gli inse- gnanti assegnano ai documenti di programmazione come linee guida ef- ficaci per orientare la pratica professionale e dell’importanza che attribu- iscono alla loro preparazione attenta e condivisa così come alla loro re- visione. L’analisi degli strumenti organizzativi dell’autonomia, dunque, suggerisce di considerare sia la partecipazione a processi condivisi di ela- borazione dei documenti di progettazione scolastica, sia l’analisi critica di tali dispositivi, esperienze utili nell’ambito d’iniziative di formazione e sviluppo professionale soprattutto in relazione a tematiche che richiedono competenze di lettura sistemica e integrata dei contesti scolastici;
• l’analisi delle motivazioni che spingono gli insegnanti a iscriversi a cor- si di Master suggerisce di predisporre ambienti di apprendimento aperti, orizzontali e dinamici, in grado di valorizzare l’esperienza professionale precedente maturata dagli operatori scolastici nel proprio ambiente lavora- tivo mediante il confronto tra pari e con esperti. Un’attenzione particolare va dedicata alla possibilità di prevedere esperienze di conoscenza, analisi e confronto, mediante osservazione sul campo di differenti contesti scolastici e distinte modalità di promozione ed esercizio della leadership. Il confron- to sulle pratiche professionali e sulle proprie esperienze lavorative, infat- ti, può arricchirsi con la presenza d’iscritti impegnati in contesti nazionali differenti.
Gli elementi emersi ci consentono di ritenere l’offerta formativa universita- ria post lauream risorsa qualificata per la formazione, soprattutto in quei casi in cui si applicano modelli formativi che valorizzano: la riflessione sulla propria
esperienza professionale e lavorativa il bilancio personale delle competenze, l’osservazione di una pluralità di soggetti in azione in contesti scolastici speci- fici, la partecipazione attiva e il confronto con reti di relazioni significative ed esperte che condividono l’interesse per lo sviluppo della leadership educativa distribuita nel contesto scolastico.
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Formare la competenza progettuale degli insegnanti appare sempre più ne- cessario, alla luce delle policies e degli studi sulla formazione più recenti, inter- nazionali e nazionali. Dopo aver descritto sinteticamente il framework che fa da cornice alle politiche di sviluppo professionale degli insegnanti (rinviando, per una trattazione più dettagliata, al capitolo curato da L. Perla in questo volume), si presenta l’esperienza maturata all’interno del Corso DidaSco La progettazio-
ne europea nella scuola dell’autonomia (condotto nel 2018, coordinamento: L.
Perla), dove chi scrive ha assunto il ruolo di Esperto formatore.