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Riflessioni conclusive: l’indagine per le agenzie di traduzione

Capitolo 2 – Le indagini

2.26 Riflessioni conclusive: l’indagine per le agenzie di traduzione

Il campione raccolto si compone di 56 agenzie di traduzione, venti italiane, tredici francesi, nove britanniche, otto tedesche, quattro belghe, una spagnola e una bulgara le quali, avendo risposto al questionario diffuso sulla piattaforma proz.com, probabilmente non hanno letto che l’indagine era rivolta ad agenzie di Italia, Francia, Belgio, Regno Unito e Germania.

Si tratta di agenzie collocabili per lo più nella categoria delle microimprese e delle piccole imprese. Infatti il 30% delle rispondenti si compone di cinque figure fisse che comprendono traduttori, revisori, project manager, quality assurance manager, vendor manager e account manager in-

house mentre un altro 30% è costituito da dieci o più figure fisse. Tale dato ha come diretta

conseguenza la mancanza di una netta distinzione di ruoli in 34 agenzie su 56, dove una particolare figura può dover svolgere un ampio ventaglio di incarichi e quindi occuparsi anche di mansioni appartenenti ad altre figure, e la collaborazione dell’agenzia con un alto numero di traduttori freelance. La scelta di un personale ridotto e dell’esternalizzazione del servizio di traduzione è riconducibile alla necessità di ridurre al minimo i costi fissi e alla possibilità di garantire ai propri clienti la copertura di un ampio ventaglio di combinazioni linguistiche, settori e domini di specializzazione.

I domini più profittevoli indicati dalle agenzie sono Industria e Tecnologia (38 preferenze), Diritto (30 preferenze), Economia e Finanza (22 preferenze), Medicina e Farmaceutica (18 preferenze), Marketing e Pubblicità (14 preferenze), Moda (6 preferenze) e Turismo (6 preferenze). La localizzazione è stata indicata invece come dominio vincente per il futuro della professione.

I software di traduzione assistita si confermano essenziali per l’attività del 93% delle agenzie intervistate che li impiegano per formulare preventivi e ridurre i costi, creare memorie e database terminologici, garantire coerenza terminologica e qualità, centralizzare e condividere le risorse, analizzare i file, recuperare testi precedentemente tradotti e rispondere alle esigenze dei clienti che li richiedono espressamente. 40 agenzie annoverano i CAT tool anche tra le competenze tecnologiche che i traduttori dovrebbero possedere e collegano tale competenza alla capacità di gestire e aggiornare la terminologia, le memorie di traduzione e di convertire file in vari formati. Nell’ultima parte del questionario, oltre alle competenze tecnologiche, vengono investigate le qualifiche e le competenze traduttive che le agenzie di traduzione ricercano nei candidati traduttori. Per 20 agenzie su 56 il candidato dovrebbe essere in possesso di un titolo di studio superiore in traduzione, essere specializzato in almeno un dominio tecnico, aver maturato esperienza e tradurre nella propria madrelingua. Tra le competenze traduttive, invece, vengono indicate abilità a tradurre materiale in uno o più domini altamente specializzati(25 preferenze), tradurre nella propria madrelingua (18 preferenze) e produrre una traduzione di massima qualità (13 preferenze).

L’analisi delle indagini per traduttori freelance e agenzie di traduzione mette in luce delle similitudini in merito al concetto di qualità e alle previsioni per il futuro della professione. Per traduttori freelance e agenzie di traduzione qualità è sinonimo di elevati standard linguistici e

soddisfazione del cliente. Mentre, per il futuro professionale i due attori prevedono il consolidarsi di due mercati, uno caratterizzato da traduttori altamente specializzati e in grado di garantire standard di qualità elevati, e uno contraddistinto da tempi di esecuzione rapidissimi e da progetti con grandi volumi di parole nei quali la traduzione automatica e l’attività di post-editing saranno protagonisti.

La presente indagine ha permesso di delineare il profilo delle agenzie di traduzione rispondenti e stabilire quali siano le qualifiche e le competenze che esse considerano rilevanti per poter avviare una collaborazione. Si tratta di un dato significativo sia per il docente che potrà scegliere di sintonizzare la propria didattica sulla base anche di tali elementi, sia per il discente che ha la possibilità di conoscere gli standard professionali richiesti.

Presentazione e analisi critica dei risultati relativi alle aziende di produzione 2.27 Anagrafica

Le aziende di produzione delle province di Forlì-Cesena e Rimini che hanno risposto al sondaggio proposto tramite la piattaforma Lime Survey sono 20, così come le risposte complete.

Si tratta di aziende operanti prevalentemente nell’industria metalmeccanica (50%), seguite da industria agro-alimentare (25%), artigianato (10%) e, infine, da abbigliamento, industria aeronautica e organizzazione eventi (5%).

Figura 77. Distribuzione dei rispondenti in base al settore di appartenenza Di quanti dipendenti si compone l’azienda?

Considerando gli standard indicati da Eurostat34:

 Micro o nano impresa: aziende con meno di 10 dipendenti  Piccola impresa: aziende con meno di 50 dipendenti  Media impresa: aziende con meno di 250 dipendenti  Grande impresa: aziende con 250 o più dipendenti

hanno risposto 8 (40%) nano imprese, 6 (30%) medio imprese, 4 (20%) piccole imprese e 2 (10%) grandi imprese.

34Raccomandazione Ce n. 361/2003, Gazzetta Ufficiale L 124 del 20.05.2003. 25%

10%

5% 5% 5%

Presentazione e analisi critica dei risultati relativi alle aziende di produzione 2.27 Anagrafica

Le aziende di produzione delle province di Forlì-Cesena e Rimini che hanno risposto al sondaggio proposto tramite la piattaforma Lime Survey sono 20, così come le risposte complete.

Si tratta di aziende operanti prevalentemente nell’industria metalmeccanica (50%), seguite da industria agro-alimentare (25%), artigianato (10%) e, infine, da abbigliamento, industria aeronautica e organizzazione eventi (5%).

Figura 77. Distribuzione dei rispondenti in base al settore di appartenenza Di quanti dipendenti si compone l’azienda?

Considerando gli standard indicati da Eurostat34:

 Micro o nano impresa: aziende con meno di 10 dipendenti  Piccola impresa: aziende con meno di 50 dipendenti  Media impresa: aziende con meno di 250 dipendenti  Grande impresa: aziende con 250 o più dipendenti

hanno risposto 8 (40%) nano imprese, 6 (30%) medio imprese, 4 (20%) piccole imprese e 2 (10%) grandi imprese.

34Raccomandazione Ce n. 361/2003, Gazzetta Ufficiale L 124 del 20.05.2003. 50% 5%

Settore

Industria metalmeccanica Industria agro-alimentare Artigianato Abbigliamento Industria aeronautica Organizzazione eventi Presentazione e analisi critica dei risultati relativi alle aziende di produzione

2.27 Anagrafica

Le aziende di produzione delle province di Forlì-Cesena e Rimini che hanno risposto al sondaggio proposto tramite la piattaforma Lime Survey sono 20, così come le risposte complete.

Si tratta di aziende operanti prevalentemente nell’industria metalmeccanica (50%), seguite da industria agro-alimentare (25%), artigianato (10%) e, infine, da abbigliamento, industria aeronautica e organizzazione eventi (5%).

Figura 77. Distribuzione dei rispondenti in base al settore di appartenenza Di quanti dipendenti si compone l’azienda?

Considerando gli standard indicati da Eurostat34:

 Micro o nano impresa: aziende con meno di 10 dipendenti  Piccola impresa: aziende con meno di 50 dipendenti  Media impresa: aziende con meno di 250 dipendenti  Grande impresa: aziende con 250 o più dipendenti

hanno risposto 8 (40%) nano imprese, 6 (30%) medio imprese, 4 (20%) piccole imprese e 2 (10%) grandi imprese.

34Raccomandazione Ce n. 361/2003, Gazzetta Ufficiale L 124 del 20.05.2003.

Industria metalmeccanica Industria agro-alimentare Artigianato Abbigliamento Industria aeronautica Organizzazione eventi

Figura 78. Distribuzione dei rispondenti in base al numero di dipendenti L’azienda ha rapporti con l’estero?

Tutte le aziende intervistate hanno rapporti con l’estero. Se sì, con quali paesi?

Dalla domanda a risposta multipla emerge che le aziende intrattengono rapporti commerciali con più paesi. Solo in due casi, con un unico paese, il Regno Unito. Entrando nel dettaglio, si nota che le aziende hanno rapporti soprattutto con l’Europa (39), seguono Asia (18), America settentrionale (9), America meridionale (7), Oceania (5) e Africa (4).

Figura 79. Paesi con i quali i rispondenti hanno rapporti commerciali raggruppati per continente 20%

Di quanti dipendenti si compone l'azienda?

0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 Europa Asia

Se sì, con quali paesi?

Figura 78. Distribuzione dei rispondenti in base al numero di dipendenti L’azienda ha rapporti con l’estero?

Tutte le aziende intervistate hanno rapporti con l’estero. Se sì, con quali paesi?

Dalla domanda a risposta multipla emerge che le aziende intrattengono rapporti commerciali con più paesi. Solo in due casi, con un unico paese, il Regno Unito. Entrando nel dettaglio, si nota che le aziende hanno rapporti soprattutto con l’Europa (39), seguono Asia (18), America settentrionale (9), America meridionale (7), Oceania (5) e Africa (4).

Figura 79. Paesi con i quali i rispondenti hanno rapporti commerciali raggruppati per continente 40%

30% 10%

Di quanti dipendenti si compone l'azienda?

Asia America

settentrionale meridionaleAmerica Oceania

Se sì, con quali paesi?

Figura 78. Distribuzione dei rispondenti in base al numero di dipendenti L’azienda ha rapporti con l’estero?

Tutte le aziende intervistate hanno rapporti con l’estero. Se sì, con quali paesi?

Dalla domanda a risposta multipla emerge che le aziende intrattengono rapporti commerciali con più paesi. Solo in due casi, con un unico paese, il Regno Unito. Entrando nel dettaglio, si nota che le aziende hanno rapporti soprattutto con l’Europa (39), seguono Asia (18), America settentrionale (9), America meridionale (7), Oceania (5) e Africa (4).

Figura 79. Paesi con i quali i rispondenti hanno rapporti commerciali raggruppati per continente

Di quanti dipendenti si compone l'azienda?

<10 <250 <50 >250

In Europa i paesi con i quali le aziende hanno maggiori rapporti d’affari sono Francia (5), Germania (3), Spagna (3) e Regno Unito (3). 6 aziende indicano di commercializzare con l’Europa senza specificare i paesi interessati.

Figura 80. Paesi con i quali i rispondenti hanno rapporti commerciali: Europa

In Asia sono tre i paesi con cui le aziende commercializzano: Russia (3), Oman (2), Emirati Arabi Uniti (2) e Qatar (2).

Figura 81. Paesi con i quali i rispondenti hanno rapporti commerciali: Asia 0 1 2 3 4 5 6

Europa

0 0,5 1 1,5 2 2,5 3 3,5

Asia

Per l’America settentrionale, gli intervistati indicano generalmente Stati Uniti (6) e Canada (3).

Figura 82. Paesi con i quali i rispondenti hanno rapporti commerciali: America settentrionale In America meridionale si registra una preferenza per paese: Brasile, Cile, Colombia, Costa Rica, Messico.

Figura 83. Paesi con i quali i rispondenti hanno rapporti commerciali: America meridionale In Africa le aziende indicano Nordafrica (3) e Sudafrica (1).

0 1 2 3 4 5 6 7

Stati Uniti Canada

America settentrionale

0 0,2 0,4 0,6 0,8 1 1,2

Brasile Cile Colombia Costa Rica Messico

Figura 84. Paesi con i quali i rispondenti hanno rapporti commerciali: Africa In Oceania 4 aziende commerciano con l’Australia e una con la Nuova Zelanda.

Figura 85. Paesi con i quali i rispondenti hanno rapporti commerciali: Oceania Infine, 4 aziende indicano di avere rapporti con tutti i paesi del mondo.

Confrontando i dati sopra esposti emerge che i paesi prevalenti sono Stati Uniti (6), Francia (5), Australia (4), Germania (3), Regno Unito (3), Russia (3) e Spagna (3).

Quali sono i canali di contatto utilizzati con l’estero?

Nessuna tra le aziende rispondenti si affida unicamente al mezzo telefonico o alla videoconferenza per contattare i propri clienti esteri. La maggioranza di esse (11) combina l’uso di telefono, mail e videoconferenza, oppure 5 di esse quello di telefono e mail. 3 mantengono i rapporti solo per posta elettronica mentre 1 associa alla combinazione telefono-mail-videoconferenza anche il fax.

0 0,5 1 1,5 2 2,5 3 3,5 Nordafrica Sudafrica

Africa

0 0,5 1 1,5 2 2,5 3 3,5 4 4,5

Australia Nuova Zelanda

Figura 86. Canali di contatto dei rapporti commerciali Con quali lingue straniere lavorate abitualmente?

Le risposte in merito alle lingue di lavoro aziendali rispecchiano i dati circa i paesi esteri con i quali le aziende hanno rapporti commerciali, con in testa l’Europa. Infatti, 5 aziende lavorano con inglese, francese, tedesco e spagnolo; 4 rispettivamente con inglese, francese e tedesco e solo con inglese; 3 con inglese e francese, 2 con inglese, francese, spagnolo e russo; 1 con inglese, francese, tedesco, spagnolo, polacco, russo, arabo, cinese e greco e 1 con inglese, francese e spagnolo. Nessuna azienda tra le intervistate lavora solo con la lingua tedesca o francese.

0 2 4 6 8 10 12

Quali sono i canali di contatto utilizzati con

l’estero?

0 1 2 3 4 5 6

Figura 87. Lingue straniere dei rapporti commerciali In quali settori dell’azienda si utilizzano le lingue straniere?

L’ufficio commerciale estero è il settore aziendale che con 17 preferenze ricorre più frequentemente nelle risposte degli intervistati circa uso delle lingue straniere e dipartimento interessato. Seguono amministrazione con 9 preferenze, ufficio acquisti, marketing, tecnico e direzione con 7 preferenze ciascuno. Solo una preferenza per l’Ufficio traduzioni.

Commerciale estero 6

Amministrazione Commerciale estero Ufficio tecnico

3 Direzione Amministrazione Commerciale estero Ufficio tecnico Ufficio acquisti Ufficio marketing

2 Amministrazione Commerciale estero Ufficio tecnico Ufficio acquisti

2 Direzione Amministrazione Ufficio traduzioni Ufficio acquisti Ufficio marketing

2 Direzione Commerciale estero Ufficio acquisti Ufficio marketing

1 Direzione Amministrazione Commerciale estero Ufficio tecnico

1

Commerciale estero Ufficio marketing 1

Vengono prodotti testi o materiali in lingua straniera? Se sì, quali?

Tutte le aziende producono materiali in lingua straniera. Nello specifico si tratta di:

Documentazione tecnica 13 preferenze

Manuali d’uso e manutenzione 11 preferenze

Contenuti sito Web 10 preferenze

Contenuti video 10 preferenze

Cataloghi 4 preferenze

Pubblicità 2 preferenze