Capitolo 2 – Le indagini
2.23 Riflessioni conclusive: l’indagine dei traduttori freelance
Il campione raccolto consente di tracciare il profilo dei traduttori che hanno preso parte all’indagine. Si tratta di un campione a prevalenza femminile (62%), in cui 98 traduttori vantano una laurea di primo o secondo livello e tra questi, 61 sono in possesso di un titolo di studio in ambito traduttivo.
Il 96% lavora con partita Iva e il 32%, ossia la percentuale maggiore, è presente sul mercato della traduzione da più di venti anni. La maggior parte degli intervistati (97 su 102) dichiara di non
33 23 21 20 13 16 19 0 5 10 15 20 25 30 35
Quali competenze ritieni saranno fondamentali
per il traduttore freelance in futuro?
essere arrivata alla professione “per caso” e in base alle risposte ottenute è possibile delineare due percorsi diversi. 28 traduttori hanno seguito un percorso denominato “classico”, ossia hanno svolto un tirocinio post laurea presso un’agenzia di traduzione, hanno successivamente ricoperto la posizione di in-house poi lasciata per la libera professione, oppure hanno avuto la possibilità di iniziare la carriera di freelance subito dopo la laurea grazie a committenti privati. I restanti 74 intervistati hanno scelto la carriera di traduttore libero professionista per passione o per necessità ma potendo contare su un solido background traduttivo o almeno linguistico.
L’89% degli intervistati si affida a community di traduttori, quali proz.com che ha ottenuto più preferenze in assoluto tra le community indicate dai traduttori, col fine di trovare nuovi clienti, scambiare informazioni, offrire e ricevere supporto, fare comunità, domandare e offrire consigli terminologici e dare visibilità al proprio profilo professionale. Gli intervistati indicano anche altre modalità per ampliare il parco clienti che di solito si compone soprattutto di agenzie di traduzione: il passaparola e l’invio del proprio CV. Il 30% dei traduttori svolge anche attività di autopromozione e lo strumento privilegiato è la creazione di un sito web personale. Inoltre, 51 traduttori su 102, per cui l’esatta metà dei rispondenti, sono soliti affiancare l’attività di traduzione con quella di revisione, interpretariato e docenza.
I principali domini oggetto delle traduzioni dei rispondenti all’indagine sono diritto (36 preferenze), medicina (33) ed economia e finanza (21), gli stessi che i traduttori indicano come vincenti per il futuro della professione. Mentre tra quelli emergenti vengono indicati localizzazione (11) e informatica (10). In merito alle tipologie testuali invece quelle più tradotte sono i contratti (28), i manuali d’uso e manutenzione (18) e i cataloghi (17).
Il rapporto tra traduttori e tecnologia è un rapporto oramai consolidato che scandisce l’attività traduttiva quotidiana del traduttore e che influenza anche la metodologia con cui il traduttore affronta una traduzione (cfr. 2.20). Riportando i numeri dell’indagine, 77 traduttori su 102 si affidano agli strumenti di traduzione assistita, in particolare a SDL Trados. Tuttavia, l’analisi ha messo in evidenza una tendenza. 39 traduttori su 77 che effettivamente impiegano CAT tool non si affidano a un unico strumento ma sono competenti in minimo due di essi. Tale dato può dipendere sia dalle richieste specifiche dei committenti sia da una preferenza del traduttore. Riguardo le previsioni sul futuro della professione, gli intervistati definiscono gli strumenti di traduzione assistita “fondamentali” per l’attività traduttiva mettendone però in luce non solo i pro ma anche i contro (cfr. 2.20).
L’indagine indaga anche il concetto di qualità traduttiva attraverso due domande distinte. La prima richiede ai traduttori di fornire una definizione basata sull’esperienza professionale, mentre la seconda intende investigare se gli intervistati ritengano che vi sia differenza tra la qualità richiesta in ambito didattico e quella professionale. In merito al primo quesito, i traduttori rispondono facendo coincidere la qualità con elevati standard linguistici e con la soddisfazione del cliente. In merito al secondo, il 49% ritiene che vi sia differenza tra la qualità accademica e quella richiesta dal mercato. Secondo i traduttori, la prima sarebbe focalizzata principalmente sulla correttezza linguistica e terminologica e non considererebbe la capacità del traduttore di saper produrre 100%
qualità in tempi rapidi, fondamentale invece nella professione. Per un approfondimento sul concetto di qualità in traduzione, si rimanda al paragrafo 3.4.
In conclusione, gli intervistati hanno anche proposto una lista di competenze fondamentali per il futuro della professione: la competenza informatica, dai CAT tool al desktop publishing, la competenza imprenditoriale, dalla promozione della propria attività alla gestione della fiscalità, la competenza linguistica e, infine, quella tematica che dovrà diventare sempre più specializzata nel corso della professione del traduttore.
In conclusione, il profilo che emerge dall’analisi è quello di traduttori tecnico-scientifici specializzati che vantano una solida formazione in ambito traduttivo, una profonda conoscenza del settore e delle sue dinamiche oltre che dei suoi strumenti. Sono professionisti flessibili e aggiornati in grado di analizzare e prevedere gli andamenti dell’universo della traduzione. Alla luce di un simile spaccato, si potrebbe affermare che la didattica della traduzione e il docente hanno un compito di responsabilità in quanto contribuiscono a formare una figura che, sebbene agisca nell’invisibilità, in realtà è altamente specializzata e poliedrica. Per cui, in fase di pianificazione della didattica il docente dovrebbe avere ben chiara la figura che intende formare ed essere almeno consapevole delle caratteristiche che delineano il profilo professionale del traduttore.
Presentazione e analisi critica dei risultati relativi alle agenzie di traduzione
In questo paragrafo si analizzeranno i dati relativi alle agenzie di traduzione che hanno preso parte all’indagine suddividendo lo studio in sei sezioni, anagrafica, dominio e generi testuali, CAT tool, qualità, selezione dei traduttori e risvolti futuri della professione.
Le agenzie di traduzione che hanno partecipato all’indagine sono in tutto 82. Tuttavia, le risposte risultate complete e che quindi sono state prese in considerazione per l’analisi sono 56. 21 non sono state inserite in quanto gli intervistati hanno fornito dati relativi solo alla parte anagrafica (nome del centro di traduzione, nome e cognome della persona che risponde al questionario, posizione all’interno dell’agenzia e indirizzo mail), per cui non rilevanti ai fini dell’indagine. Inoltre, quattro agenzie di traduzione hanno compilato più di un questionario generando risposte duplici, probabilmente a causa dei vari reminder inviati automaticamente e volti a sollecitare la partecipazione all’indagine. A tale riguardo, dopo aver verificato che le risposte fossero congruenti tra loro, si è deciso di far confluire le risposte doppie in una unica.