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Rischi connessi a lavori in ambienti sospetti di inquinamento o confinati

3. Analisi e valutazione dei rischi

3.3 Misure generali di sicurezza

3.3.23 Rischi connessi a lavori in ambienti sospetti di inquinamento o confinati

Uno spazio confinato o sospetto di inquinamento ricade nel campo di applicazione del DPR n° 177, del 14.09.2011, e degli artt. 66, 121 e dell’Allegato IV, punto 3 del D. Lgs. 81/08 e s.m.i..

Nel caso specifico bisognerà intervenire all’interno del cassone del viadotto esistente per il montaggio delle strutture metalliche di collegamento tra esistente e nuovo viadotto.

Ad oggi il cassone del viadotto è classificato come locale tecnico ove solamente personale altamente qualificato e specializzato può averne accesso esclusivamente a seguito di apposita autorizzazione da parte degli uffici competenti SITAF S.p.A.

L'interno cassone è un locale a pianta rettangolare, ad altezza variabile, da un minimo di circa 1,95m fino a un massimo di 3,25m circa nelle zone di maggior altezza. In corrispondenza delle pile sono presenti dei diaframmi che restringono la sezione a 1,60m circa.

I diaframmi presentano sezione variabile a stanza (h. min 1,60, max altezza della sezione, da 1,95 a 3,25m). Al centro di questi diaframmi è inoltre presente una botola a sezione rettangolare, situate in corrispondenza delle singole pile sia in salita che in discesa.

L'accesso al manufatto viene effettuato tramite la rete stradale ordinaria, mediante un unico percorso. Si raggiunge il primo posto di blocco gestito dalle forze dell'ordine posto lungo la SP233, all'incrocio con Via Centrale Elettrica. Superati i controlli si raggiunge il secondo posto di blocco gestito dall'esercito Italiano, superato il quale si può accedere all'area del

cantiere vera e propria e quindi alla spalla di monte del viadotto ove si trovano le botole di accesso.

Procedure Operative

Sarà necessario evitare l’ingresso all’interno del cassone, per quanto possibile, e sarà opportuno verificare se i lavori al loro interno possano essere svolti in altro modo.

Prima dell’inizio dei lavori, sarà necessario effettuare una specifica analisi del rischio e definire una specifica procedura operativa, che dovrà comunque contenere:

 Specifica analisi per l’identificazione dei pericoli, dalla quale deve discendere una adeguata valutazione dei rischi, tenendo conto delle possibili modifiche nel tempo delle condizioni ambientali e di lavoro iniziali;

 Specifiche procedure operative che individuino:

o caratteristiche dell’ambiente confinato, dei lavori che devono essere svolti e della loro durata, tenendo conto anche dell’accessibilità alla zona di lavoro;

o modalità per delimitare l’area di lavoro (per evitare eventuali rischi da interferenza);

o l’eventuale presenza di rischi indotti dalle lavorazioni previste, con particolare riferimento al contesto in cui si opera;

o modalità per accertare l’assenza di pericolo per la vita e l’integrità fisica dei lavoratori;

o modalità con la quale effettuare una bonifica se sono presenti sostanze pericolose.

 Stabilire adeguate modalità di gestione di un’eventuale emergenza in funzione del rischio presente, dell’accesso (orizzontale o verticale, a livello del suolo o in quota), delle dimensioni e delle caratteristiche strutturali dell’ambiente confinato, anche eventualmente in coordinamento con il sistema di emergenza del Servizio Sanitario Nazionale e dei Vigili del Fuoco;

 Informare, formare e addestrare i lavoratori coinvolti nell’attività con particolare riferimento all’applicazione delle procedure e all’uso dei DPI, della strumentazione secondo quanto riportato all'allegato VI del D. Lgs.81/08, per attrezzatura di lavoro si intende qualsiasi macchina, apparecchio, utensile od impianto destinato ad essere usato durante il lavoro e delle attrezzature di lavoro sulla base delle attività da svolgere e dei rischi presenti.

Esecuzione dei lavori

Dovrà essere posta particolare attenzione ai seguenti punti:

 Accessibilità alle pile esistenti: per consentire il recupero di un lavoratore eventualmente infortunatosi deve essere garantita una apertura di dimensioni adeguate, e comunque non inferiori a 0,6 metri di lato, cosiddetto “passo d’uomo”. La eventuale salita/discesa all’interno di tali spazi potrà avvenire

dislivello è superiore ai 4 metri di altezza (questo per quanto riguarda le botole in corrispondenza delle pile). Mentre per quanto riguarda le botole di accesso al cassone in corrispondenza delle spalle di forma circolare, le stesse sono accessibili tramite PLE (Piattaforma Elevabile);

 Vigilanza: una squadra, appositamente individuata, formata e nominata allo scopo, riportando copia di tali nomine in allegato alle procedure operative di sicurezza, dovrà sempre vigilare sulle lavorazioni al fine di offrire assistenza ed essere in grado di attivare le procedure di emergenza nel più breve tempo possibile;

 Segnaletica: si prescrive di segnalare i luoghi di lavoro classificabili come

“ambienti confinati” o “ambiente sospetto di inquinamento”, rientranti nell’ambito di applicazione del DPR 177/2011, con apposita cartellonistica;

 Sorgente di energia autonoma: l’eventuale sorgente autonoma di energia (gruppo elettrogeno) va collocata in posizione idonea esternamente all’ambiente di lavoro;

 Sistema di comunicazione: è necessario garantire e mantenere attivo un adeguato sistema di comunicazione in modo da permettere ai lavoratori impegnati all'interno dell'ambiente confinato di tenersi in contatto con quelli all'esterno, e di lanciare l'allarme in caso di emergenza;

 Ventilazione: si dovrà garantire una adeguata ventilazione in rapporto al lavorazioni da effettuare, e all’ambiente in cui le stesse si svolgono.

 Dispositivi di protezione individuale: è necessario che i lavoratori siano provvisti dei DPI idonei e li utilizzino secondo quanto prescritto. Durante il periodo nel quale in uno spazio confinato, si sta svolgendo un lavoro, le persone che lo eseguono devono indossare una imbracatura con corda di salvataggio mentre esternamente dovrà essere prevista un capra metallica sospesa adatta all’evacuazione di emergenza dotata di apparecchio di sollevamento.

Informazione, formazione, addestramento e idoneità sanitaria per la mansione specifica Tutto il personale che a qualunque titolo debba operare entro un ambiente confinato e/o fornire assistenza dall’esterno, deve essere preventivamente e specificatamente autorizzato dal proprio Datore di Lavoro previa idonea informazione, formazione ed addestramento previsti nello specifico dal DPR n° 177 del 14/09/2011.

Dovrà altresì possedere idoneità sanitaria per la mansione specifica.

Quanto sopra è obbligatorio anche per i lavoratori autonomi.

Piano di emergenza

Si prescrive l’integrazione con stesura di una specifica procedura all’interno del piano di emergenza dell’impresa affidataria, che permetta di attivare un pronto allarme e un soccorso idoneo e tempestivo per i lavori svolti in luoghi confinati o sospetti di inquinamento.

La struttura del piano deve riportare le misure da attuare in caso di incidente, e in particolare:

 fase di allarme: contenente le modalità di comunicazione con la squadra di emergenza interna nella procedura di soccorso;

 fase di recupero: in cui si esamini l’estrazione del lavoratore. Si prescrive che le modalità di imbragatura dovranno evitare il basculamento del corpo e garantire l’estrazione in posizione idonea dell’operatore infortunato

 fase di trasporto: modalità di spostamento dell’infortunato con l’utilizzo di opportuni mezzi di movimentazione. Nell’attesa dei soccorsi, è da prevedersi la possibilità di intervento di persone addestrate con apposito corso di formazione sul Primo Soccorso, designate dal datore di lavoro ai sensi delle norme vigenti.

Il piano di emergenza in essere, deve considerare tutte le eventuali imprese presenti e le attività svolte in ambiente confinato, deve essere trasmesso a tutte le imprese a cui stato affidato il lavoro, essere a disposizione eventualmente delle squadre di soccorso esterne (Vigili del Fuoco, addetti servizio di Primo soccorso, ecc.).