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Rischi che le lavorazioni di cantiere comportano per l’area circostante

3. Analisi e valutazione dei rischi

3.5 Rischi che le lavorazioni di cantiere comportano per l’area circostante

Poiché l’opera del seguente appalto si inserisce a tutti gli effetti nel complesso delle opere legate alla nuova linea ferroviaria, e rappresenta una minima parte degli interventi che negli anni a seguire interesseranno tale ambito, il progetto esecutivo prevede, al fine di ottimizzare le misurazioni di monitoraggio nell’area, di utilizzare i rilievi previsti per il monitoraggio relativo al cunicolo esplorativo della Maddalena e quelli relativi al cantiere Maddalena nell’ambito della realizzazione della linea ferroviaria, per valutare gli impatti del cantiere e dell’esercizio dello svincolo, senza prevedere ulteriori misure ad hoc.

Pertanto è previsto un Piano di Gestione Ambientale e dei Cantieri (cfr.

104CC16166NV02C0ERHOC1424A) sulle componenti bersaglio che risultano potenzialmente interferite dalla realizzazione dello Svincolo di Chiomonte.

Le misurazioni avverranno nella fasi di ante, corso e post-operam sulle seguenti componenti ambientali:

• rumore: l’impatto potenziale in fase di cantiere è rappresentato dall’emissione acustica legata all’utilizzo di mezzi intrinsecamente rumorosi.

• atmosfera: l’impatto potenziale in fase di cantiere è rappresentato dall’emissione di polveri dalle lavorazioni e dei mezzi oltre che dalle emissioni dovute alla combustione dei mezzi su piste asfaltate e non;

• suolo: la realizzazione del nuovo svincolo comporta l’occupazione di nuove porzioni di suolo naturale e la messa in opera di fondazioni profonde per le pile del viadotto, comportando pertanto interferenze con la componente suolo che dovranno essere oggetto di monitoraggio.

• ambiente idrico: l’eventualità che si possano verificare sversamenti in fase di cantiere con possibile inquinamento della componente acque suggerisce la predisposizione di misurazione dedicate alla componente ambiente idrico.

3.5.1 Rumore

In merito a quanto sopra esposto, si dovrà SEMPRE operare con modalità tali da limitare al massimo le emissioni di rumore, ricorrendo tassativamente all’impiego di macchinari opportunamente silenziati.

In ogni caso l’impresa dovrà verificare se esistono fonti di rumore tali da incrementare il livello sonoro proprio del cantiere stesso, in tale caso si potrebbe rendere necessaria una prova strumentale per la misurazione del livello di esposizione. Tale prova sarà alla base per l'adozione di eventuali misure di protezione.

Si ricorda che tutte le imprese nel proprio Piano Operativo di Sicurezza dovranno allegare la valutazione del rumore emesso durante le lavorazioni relative al cantiere in oggetto, per permettere al CSE di elaborare, se necessario, ulteriori misure di protezioni (DPI, procedure, ecc), non evidenziate in questo PSC.

Nel caso in cui non ci fosse corrispondenza tra la valutazione presunta e la situazione effettiva, il CSE potrà prescrivere misure strumentali di controllo sul campo, a carico delle imprese esecutrici, che provvederanno all’adozione delle eventuali misure di protezione conseguenti a tale controllo.

3.5.2 Polveri - Atmosfera

Si dovrà operare in modo da limitare al massimo le emissioni di polveri durante le fasi lavorative provvedendo a mantenere il giusto grado di umidità delle superfici.

Le finalità del monitoraggio della componente atmosfera sono essenzialmente le seguenti:

• monitorare in modo sistematico la Qualità dell’Aria e permettere la valutazione dell’impatto derivante dalle attività connesse con la realizzazione dello Svincolo, in termini di immissioni conseguenti alle attività di cantiere ivi compresa la movimentazione dei mezzi d’opera;

• monitorare in modo sistematico la Qualità dell’Aria e permettere la valutazione dell’impatto derivante dalle attività connesse alla dispersione di polveri dovuta alle attività di scavo per le fondazioni delle pile dei viadotti;

• monitorare in modo sistematico la Qualità dell’Aria nella fase di esercizio dello Svincolo, laddove l’ambito territoriale risulta interessato da nuovi flussi veicolari in entrata e in uscita dall’autostrada anche in aree più vicine ai ricettori.

Se necessario il CSE potrà richiedere alle imprese appaltatrici di provvedere a bagnare

appaltatrice provvederà alla pulizia con mezzi meccanici della viabilità circostante l’area di cantiere.

Nei pressi dell’uscita dei mezzi dal cantiere dovrà essere predisposta un’area attrezzata per il lavaggio dei mezzi stessi soprattutto dei pneumatici. Tale lavaggio potrà essere realizzato mediante idranti ed una vasca attrezzata per la gestione e lo smaltimento dei fanghi.

3.5.3 Ambiente idrico

Per definire la caratterizzazione dello stato qualitativo iniziale e per poter effettuare, in corso d’opera, un esaustivo controllo delle alterazioni quantitative e qualitative delle acque, il monitoraggio dovrà essere eseguito nelle sezioni a monte e a valle degli attraversamenti dei corpi idrici presenti in sito, effettuando controlli finalizzati a rilevare le possibili interferenze sui questi.

Il monitoraggio dell’ambiente idrico si baserà sull’analisi degli elementi di qualità morfologica, degli elementi di qualità fisico-chimica “in situ”, rilevati direttamente in campo mediante l’utilizzo di apposite sonde, sul prelievo di campioni per le analisi in laboratorio di parametri chimici-batteriologici e sull’impiego, per alcune sezioni, di elementi di qualità biologica.

L’obiettivo del monitoraggio sarà quello di evidenziare tempestivamente eventuali alterazioni quantitative e qualitative dei corpi idrici, nonché di limitare gli effetti della cantierizzazione sui corpi ricettori, tenendone sotto controllo la naturale attitudine all’autodepurazione, affinché non vengano superate soglie oltre le quali la possibilità di riacquisire le caratteristiche iniziali (rilevabili a monte della cantierizzazione) diventa irrealizzabile in tempi ragionevolmente contenuti.

3.5.4 Suolo

Come evidenziato nel Piano di Monitoraggio Ambientale, le azioni antropiche legate ad attività di costruzione di opere come quelle in oggetto possono comportare alcuni rischi di degradazione del suolo, che possono essere così sintetizzati:

 perdita di orizzonti superficiali di elevata fertilità, a seguito di operazioni di scotico mal realizzate;

 peggioramento delle caratteristiche chimico-fisiche del suolo (contenuto di sostanza organica, struttura, permeabilità, porosità e consistenza), a seguito di non corrette modalità di accantonamento/conservazione del suolo e di non corrette modalità di lavoro in fase di ripristino;

 inquinamento chimico degli orizzonti profondi del suolo per infiltrazione delle sostanze contaminanti e scorrimento di queste sugli strati superficiali delle aree limitrofe, in caso di non corretta o insufficiente regimazione delle acque interne dei cantieri;

 perdita di suolo per erosione nelle aree limitrofe ai cantieri (soprattutto presso le aree caratterizzate dai maggiori dislivelli), a causa della mancata o insufficiente regimazione delle acque di cantiere.

Pertanto in via precauzionale sarà necessario adottare degli accorgimenti specifici in ambito di rifiuti atti a garantire il rispetto della normativa vigente, a partire dal cantiere fino allo smaltimento definitivo in discariche autorizzate, garantire la compilazione, la registrazione e la conservazione della documentazione prevista dalla normativa vigente oltre a promuovere la raccolta differenziata.

È assolutamente vietato abbandonare, bruciare ed interrare i rifiuti prodotti in cantiere.

È responsabilità dell’impresa predisporre adeguate aree per il deposito rifiuti, definirne la composizione (tipo di rifiuto raccolto) e la modalità di raccolta oltre a garantire l’applicazione delle modalità operative previste in cantiere.

Le aree individuate per lo stoccaggio dei rifiuti dovranno essere concepite in relazione al tipo di rifiuto che vi sarà stoccato, in modo da evitare dispersioni nell’ambiente circostante a causa di agenti atmosferici, rotture di contenitori ed ogni tipo di fuoriuscita accidentale. Tali aree dovranno essere chiaramente contrassegnate e mantenute in idonee condizioni.

Sarà compito dell’impresa esecutrice fornire eventuali istruzioni anche alle imprese subappaltatrici.

Le ditte che gestiranno il trasporto e/o lo smaltimento dei rifiuti del cantiere dovranno essere qualificate; a tal fine sarà necessario conservare copia delle autorizzazioni di ciascuna ditta e verificarne l’iscrizione all’Albo Nazionale relativamente alla tipologia di rifiuto trattato.

3.5.5 Vibrazioni

Durante le lavorazioni previste per il cantiere in oggetto saranno previste diverse attività che produrranno vibrazioni; tali vibrazioni prodotte ad esclusione delle attività in cui sono previste berlinesi o infissione di palacole, saranno del tipo specifico ovvero le stesse non comporteranno rischi trasmissibili all'ambiente esterno al cantiere ma solamente rischi specifici per le lavorazioni e per il personale operante.

Tuttavia le vibrazioni prodotte dalle attività esaminate nel presente PSC, dovranno essere valutate e allegate al Piano Operativo di Sicurezza dell'impresa esecutrice, che produrranno la valutazione del rischio specifica per permettere al CSE di elaborare le misure di protezione necessarie non evidenziate in questo PSC ed individuare quindi, con la collaborazione del progettista strutturale e il direttore tecnico di cantiere, idonee strategie di lavoro per ridurre al minimo emissioni di vibrazioni.

In conclusione le misure preventive e protettive dovranno essere prese solamente per il personale operante durante le attività che producono vibrazioni e non misure preventive e protettive nei confronti dell'ambiente esterno al cantiere.

Tuttavia si dovrà porre particolare attenzione a non deteriorare le aree limitrofe e confinanti del cantiere. Nel caso in cui si verificassero dei danni questi dovranno essere immediatamente ripristinati.

4. Modalità di gestione della sicurezza e coordinamento