Sezione I L’impresa di assicurazione vita: analisi sui prodotti e investiment
1. L’impresa di assicurazione vita
1.3. Il business vita in Europa
1.3.3. Le riserve tecniche vita
Il premio incassato dalle imprese di assicurazione è accantonato in misura sufficiente a garantire gli impegni assunti nei confronti dei contraenti/beneficiari nell’ambito delle pattuizioni contrattuali. L’impresa di assicurazione accantona il premio già depurato dagli oneri di caricamento, quali le commissioni a favore dell’intermediario, le spese di gestione a carico dell’impresa, etc.
L’impresa di assicurazione è tenuta ad accantonare le risorse in ragione delle peculiarità che contraddistinguono il business assicurativo da quello di altre imprese del settore finanziario, quali ad esempio le banche. Il business assicurativo è caratterizzato dall’inversione del ciclo produttivo in cui i ricavi della produzione precedono i costi. In particolare, le imprese di assicurazione incassano i premi derivanti dalla stipula dei contratti assicurativi e sostengono successivamente i costi legati all’erogazione delle prestazioni, in caso si manifesti l’evento assicurato.
A fronte dei prodotti offerti sul mercato e quindi degli impegni assunti nei confronti degli assicurati, l’impresa di assicurazione costituisce le riserve tecniche, o technical provisions in Solvency II. Queste ultime rappresentano buona parte delle passività del bilancio assicurativo e sono accantonate tramite calcoli statistico-attuariali al fine di prevedere tutti i fattori che determineranno l’esborso di denaro a favore del beneficiario (età, attività lavorativa, abitudini dell’assicurato, etc).
Le riserve tecniche si differenziano dalle riserve costituite per accantonare utili di esercizio non distribuiti (riserve patrimoniali) in quanto rappresentano ricavi potenziali già incassati ma non certamente maturati. Sono passività dello stato patrimoniale, a fronte delle quali l’impresa di assicurazione effettua investimenti. Tali attivi devono garantire adeguati ritorni di capitale affinché l’impresa di
assicurazione sia adempiente nei confronti dei contraenti/beneficiari202.
Nell’ambito del nuovo regime di vigilanza prudenziale Solvency II, le riserve tecniche devono essere calcolate secondo specifiche metodologie tecniche e
dettami normativi203. Il principio generale di Solvency II è quello di valutare le
riserve tecniche secondo logiche di mercato. Ai sensi dell’articolo 75 della Direttiva 2009/138/CE, il Legislatore ha stabilito tra l’altro che “le passività sono
202 In sostanza, gli investimenti delle imprese di assicurazione dipendono in via prevalente dalla
tipologia dei prodotti offerti (si rimanda alla trattazione successiva in relazione agli investimenti delle imprese di assicurazione vita).
203 In particolare, si veda l’articolo 76 della Direttiva n. 2009/138/CE e il Capo II del Regolamento
valutate all’importo al quale potrebbero essere trasferite, o regolate, tra parti consapevoli e consenzienti in un’operazione svolta alle normali condizioni di mercato”.
Le riserve tecniche dipendono dalla tipologia di business operato.
Generalmente, le riserve tecniche delle imprese di assicurazione non vita – per esempio quelle legate a prodotti di assicurazione sulla casa, salute, veicoli – sono
caratterizzate dai seguenti principali fattori204:
- breve durata (1-5 anni);
- media esigenza di liquidità, in quanto il contraente può recedere ma
l’impresa non riconosce un valore di riscatto;
- non riconoscono rendimenti a favore del contraente;
- sono meglio coperte da investimenti liquidi e di breve termine.
Invece, le riserve tecniche delle imprese di assicurazione vita si compongono prevalentemente di due tipi. Un primo tipo è rappresentato dalle riserve tecniche accantonate dalle imprese di assicurazione vita a fronte di prodotti tradizionali in cui la medesima si assume il rischio dell’operazione (rischio demografico e rischio finanziario). Queste sono caratterizzate dai seguenti principali fattori:
- lunga durata (più di 8 anni);
- bassa esigenza di liquidità, in quanto il contraente di norma non può
riscattare, ovvero può riscattare a fronte del pagamento di penali;
- possono essere riconosciuti rendimenti a favore del contraente;
- sono meglio coperte da investimenti di lungo periodo.
Un secondo tipo di riserve tecniche vita è rappresentato dalle riserve tecniche accantonate dalle imprese di assicurazione vita a fronte di prodotti per i quali il rischio di investimento è a carico dei contraenti, quali i prodotti unit e index
linked.
Queste sono caratterizzate dai seguenti principali fattori:
- media durata (5-8 anni);
- alta esigenza di liquidità in quanto, per esempio, il contraente può cambiare
la combinazione dei fondi di investimento, a fronte del pagamento del costo dell’operazione;
- sono riconosciuti rendimenti a favore del contraente in base all’andamento
del sottostante in cui ha deciso di investire;
- sono meglio coperte da strategie di investimento orientate alla massimizzazione dei rendimenti anche a discapito di un aumento del profilo di rischio.
Le riserve tecniche per i prodotti vita tradizionali sono di ammontare differente rispetto a quello accantonato per i prodotti linked. In particolare, risultano più consistenti quelle accantonate a fronte di prodotti tradizionali in ragione del fatto che l’impresa di assicurazione si è impegnata a riconoscere al contraente un certo rendimento e/o capitale per un certo tempo. Mentre, nel caso dei prodotti linked, al netto di particolarità, l’impresa di assicurazione non risponde nei confronti del contraente dell’investimento da quest’ultimo effettuato, accumulando quindi teoricamente un ammontare inferiore di riserve tecniche.
Figura 3.2. Andamento delle riserve tecniche vita in Italia e in Francia.
Note: dati in milioni di euro.
Fonte: elaborazioni interne da dati di Insurance Europe, Statistics, 2016.
- 50.000 100.000 150.000 200.000 250.000 300.000 350.000 400.000 2004200520062007200820092010201120122013 IT - Technical provisions of which: NON-LINKED CONTRACTS of which: UNIT-LINKED CONTRACTS - 200.000 400.000 600.000 800.000 1.000.000 1.200.000 1.400.000 FR -Technical provisions of which: NON-LINKED CONTRACTS of which: UNIT-LINKED CONTRACTS
Come rappresentato nella Figura 3.2, l’ammontare delle riserve tecniche per i prodotti non-linked è significativamente maggiore di quello relativo alle riserve tecniche legate a prodotti linked, sia per l’ltalia sia per la Francia. Infatti, questi due Paesi sono tradizionalmente orientati verso prodotti tradizionali, a differenza del Regno Unito, ove il business assicurativo è fortemente orientato ai prodotti
linked (Figura 3.3). Infatti, come sarà illustrato nel seguito della trattazione, il
Regno Unito è il principale produttore d’Europa di prodotti linked considerando il periodo 2004-2014.
Figura 3.3. Andamento delle riserve tecniche nel Regno Unito.
Note: dati in milioni di euro, tassi di cambio costanti.
Fonte: elaborazioni interne da dati di Insurance Europe, Statistics, 2016.