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Risparmio energetico ed efficienza energetica: due concetti distinti 178

Chiariti i confini concettuali tra risparmio ed efficienza energetica, sembra interessante ripercorrere l’evoluzione della normativa e politica europea in materia di razionalizzazione dei consumi energetici, dalle sue prime fasi fino al Piano di Efficienza Energetica 2011 e

961 Commissione europea, Comunicazione della Commissione – Piano di efficienza energetica 2011,

COM(2011)109, nota n. 2.

962 V. Oikonomou et al, Energy saving and energy efficiency concepts for policy making, cit., p. 4787. 963 R. Madlener e B. Alcott, Energy rebound and economic growth: A review of the main issues and research

needs, in Energy, 2009, vol. 34, pp. 370-376, p. 375. Per un’interessante analisi dell’evoluzione del concetto

di efficienza energetica dalle sue origini termodinamiche al suo “avatar” economico si veda S. Gavankar e R. Geyer, The Rebound Effect: State of the Debate and Implications for Energy Efficiency Research, Bren School of Environmental Science and Management, 2010, pp. 12 ss.

964 R. Madlener e B. Alcott, Energy rebound and economic growth: A review of the main issues and research

needs, cit., p. 371. Sugli engineering savings si veda anche B. Alcott, Jevons’ paradox, in Ecological

alle recenti Direttive, per verificare quale sia stata l’evoluzione nella considerazione dei due concetti.

Era il 17 settembre 1974 quando, in risposta alla crisi petrolifera del 1973, il Consiglio Europeo muoveva i primi passi nel settore della politica energetica, adottando la Risoluzione su una nuova strategia per la politica energetica della Comunità, seguita a tre mesi di distanza dalla Risoluzione con gli obiettivi energetici per il 1985 e dalla Risoluzione relativa al programma d’azione comunitario per l’utilizzo razionale dell’energia. Tali Risoluzioni non facevano esplicito uso della terminologia risparmio ed efficienza energetica, ma ponevano tra gli obiettivi comunitari per il decennio 1975-1985 una riduzione del tasso di incremento del consumo interno di energia attraverso razionali misure di utilizzazione e di economia dell’energia. Queste, senza compromettere gli obiettivi di sviluppo965 economico e sociale, avrebbero dovuto portare a un raggiungimento

nel 1985 di un livello di consumo inferiore del 15% rispetto alle previsioni elaborate nel gennaio del 1973. Al di là del dato letterale (ricordiamo che, come detto, non vengono qui utilizzate le espressioni risparmio ed efficienza energetica), in base al richiamo a misure di “economia dell’energia”,966 sembra trattarsi di un obiettivo volto alla riduzione del

consumo energetico da ottenersi tramite il ricorso al risparmio di energia (nel suo significato originario). E’ pur vero, però, che si potrebbe leggere un (primo) riferimento all’assimilazione tra efficienza energetica e risparmio energetico nella Risoluzione sul programma d’azione comunitario per l’utilizzazione razionale dell’energia. Veniva infatti qui affermato che un’utilizzazione più razionale dell’energia, intesa come miglioramento del rendimento energetico attraverso la riduzione delle perdite e la progressiva eliminazione del consumo non utile, avrebbe contribuito a ridurre l’aumento della domanda energetica. La successiva indicazione, secondo la quale il Consiglio Europeo faceva proprio l’obiettivo di una riduzione del tasso di sviluppo medio a lungo termine del consumo di energia a livello comunitario, sembrava però riportare la distinzione tra i due concetti.

L’espressione risparmio di energia faceva la sua comparsa esplicita nella Risoluzione del Consiglio Europeo dell’anno seguente, con la quale si fissava un obiettivo a breve

965 Si noti che, a diferenza del testo in italiano, nel testo in inglese il termine usato è growth e non

development.

966 Risoluzione del Consiglio del 17 dicembre 1974, concernente un programma d’azione comunitario per

l’utilizzazione razionale dell'energia e Risoluzione del Consiglio del 17 settembre 1974, concernente una nuova strategia per la politica energetica della Comunità.

termine per il risparmio d’energia nel periodo 1976-1977.967 Veniva qui ribadito come la riduzione del tasso d’incremento del consumo interno d’energia tramite misure di utilizzazione razionale e di risparmio dell’energia costituisse uno degli obiettivi della politica energetica della Comunità. Veniva inoltre riconosciuta la necessità di un uso razionale delle risorse energetiche al fine di risparmiarle il più possibile, considerando anche l’opportunità di fissare un obiettivo di economia dei consumi di energia e di petrolio nella Comunità. Nell’indicare un nuovo obiettivo per il consumo di energia, consistente in una stabilizzazione nel 1976 ad un livello di poco inferiore a quello del 1973 (932 Mtep) e in un aumento nel 1977 di circa il 3,5% rispetto al 1973, il Consiglio Europeo spronava anche gli Stati Membri a porre in essere comportamenti concludenti con la politica comunitaria. Risulta particolarmente interessante l’invito rivolto agli Stati ad informare il pubblico allo scopo di sensibilizzarlo al problema del risparmio di energia. Significativo inoltre notare come, in queste prime fasi della politica energetica europea, il termine

economia sembri essere usato nella sua accezione originaria di arte della buona ed oculata

amministrazione delle cose della famiglia e dello Stato.

Ancora nel 1975 veniva emanata dal Consiglio Europeo una interessante risoluzione che metteva in correlazione energia e protezione dell’ambiente, attribuendo tanto alla Comunità quanto agli Stati Membri la responsabilità di tener conto in ogni strategia di politica energetica delle esigenze della tutela dell’ambiente, adottando provvedimenti atti a promuovere la conservazione e l’utilizzazione razionale e parsimoniosa delle risorse energetiche.968 L’attributo “parsimoniosa” rappresenta probabilmente una delle espressioni europee più affini al concetto di risparmio nella sua accezione propria di riduzione del consumo mediante modifiche nei comportamenti o diminuzione dell’attività economica.

In una Decisione del Consiglio Europeo del 7 novembre 1977,969 la riduzione del consumo di energia primaria veniva invece condizionata al verificarsi di una situazione di difficoltà di approvvigionamento di prodotti petroliferi in uno o più Stati membri. In tal caso la Commissione era autorizzata a fissare un obiettivo comunitario di riduzione del

consumo di prodotti petroliferi fino al 10% del consumo normale. Si trattava però di una

967 Risoluzione del Consiglio del 9 dicembre 1975 concernente la fissazione di un obiettivo a breve termine

per il risparmio d'energia 1976/1977.

968 Risoluzione del Consiglio del 3 marzo 1975 sull’energia e sull’ambiente.

969 Decisione 77/706/CEE del Consiglio del 7 novembre 1977 che fissa un obiettivo comunitario di riduzione

del consumo di energia primaria in caso di difficoltà di approvvigionamento di petrolio greggio e di prodotti petroliferi.

misura a termine, strettamente legata alla situazione contingente e non animata da più generali intenti di risparmio energetico.

IX.III Il passaggio del testimone: dal risparmio energetico all’efficienza