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Capitolo I. Pío Baroja: la vita e la produzione letteraria

III. 2.3 “Un holgazán aventurero y vagabundo”

III.4 Segni della relazione

III.4.1 Roberto Hasting e il Bizco

Roberto Hasting e il Bizco si distinguono per la radicalità delle loro posizioni e dei loro esiti, trionfante per l’uno e infausto per l’altro. Entrambi rappresentano due comprimari estremamente significativi per il progredire dell’intreccio dei tre romanzi, poiché in quanto agenti sono a più riprese responsabili dei motivi dinamici che provocano il passaggio da una sequenza narrativa all’altra.

Roberto, misterioso studente di medicina per metà inglese e per metà spagnolo che alloggia nella pensione di Doña Casiana, viene descritto nel primo capitolo de

La busca e come un “joven rubio, muy delgado y muy serio” che “con sus ojos de

acero no participaba en la juerga, embebido en sus pensamientos”.422 La sua

421 Claude Bremond, La logica del racconto, cit., p. 94. 422 Pío Baroja, La busca, p. 256.

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condotta si configura fin da subito come difforme rispetto a quella degli altri ospiti della pensione: non partecipa ai momenti di convivialità, e si rifiuta di prendere parte a chiacchiericci e maldicenze con cui si intrattengono i pensionanti. Le sue qualità morali emergono in un breve ritratto offerto dal narratore nel IV capitolo, in cui il giovane viene presentato come un modello di azione, un individuo fiero e pugnace, subordinato a un’etica e a un’autodisciplina ferree, la cui volontà e il cui rispetto del prossimo risaltano con violenza in un’ambiente, come quella della pensione di Doña Casiana, in cui predominano la negligenza, l’aggressività e il disprezzo degli altri: “El estudiante era un razonador dogmático, seco, rectilíneo, que no desviaba de su punto de vista nunca; hablaba poco; pero cuando lo hacía era de un modo sentencioso”.423

Parimenti a questi attributi determinanti, Roberto è presentato come in possesso di una lucida fiducia nel proprio destino e nel proprio futuro. La sua “coscienza di potere”, lo ha convinto che un giorno erediterà una fortuna: “tengo el convencimiento absoluto […] de que he de llegar a ser millonario”.424 In La busca

e Mala hierba il narratore lo descrive impegnato nella ricerca, nella quale coinvolgerà anche Manuel, di prove che gli permettano di riscattare un’eredità che gli è stata ingiustamente sottratta e che darà la possibilità a lui e alla sua famiglia di vivere senza preoccupazioni economiche. Come sottolinea Martínez Palacio, la “lucha por la vida” di Roberto Hastings “se concretará en una búsqueda de futuro”,425 in piena opposizione sintagmatica con quella di Manuel, che vive

esclusivamente per il presente e nel presente, dominato dalla sua tendenza a “estar a lo que salga”.426

I motivi legati a questo personaggio, anticipati nel paragrafo dedicato all’onomastica della trilogia, sono dunque ascrivibili ai campi semantici della lotta e dell’azione, concepite nei termini di una totale abnegazione al lavoro e al sacrificio, unici strumenti con cui l’individuo può riscattarsi dalla miseria:

423 Pío Baroja, La busca, p. 268.

424 Ivi, p. 269. Tale convinzione viene ripetuta a più riprese: nel terzo capiolo della terza parte, ad

esempio, afferma “[…] tengo el convencimiento de que he de ser rico, y cuando lo sea recordaré con gusto mis apuros”. Ivi, p. 398.

425 Javier Martínez Palacio, «Baroja y un personaje de acción: Roberto Hasting», Ínsula, 308, 1972,

p. 10.

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Yo soy un hombre que va por la vida recta. Es mi única fuerza; tengo orejeras, como los caballos, y no me desvío de mi camino. Mis dos aspiraciones son hacer una fortuna y casarme con una mujer; todo lo demás es para mí una tardanza en conseguir mis fines.427

Il perseguimento di tale obiettivo deve essere portato avanti con alacrità e solerzia e non permette deviazioni o diversioni:

̶ No hay salvación; mi vida está aniquilada- murmuró Esther con la mirada brillante. ̶ No; hay el trabajo. No todos los hombres son mezquinos y miserables; luchar, ¡si ésa es la vida!; vale más la inquietud, el ajetreo continuo, la alternativa continua de placeres y dolores que no el estancamiento.428

Come segnalato nel capitolo precedente, molti hanno evidenziato che l’impianto ideologico che caratterizza questo personaggio sia di matrice nietzschiana, tanto che Gonzalo Sobejano, in Nietzsche en España, lo descrive come l’eroe barojiano in cui “más claramente resuena la voz de Nietzsche”.429

Alarcos Llorach, che studia l’alternanza tra sequenze descrittive e dialogiche all’interno della trilogia, ha messo in luce che i capitoli in cui il dialogo supera nettamente la narrazione sono proprio quelli in cui compare Roberto. Conclude infatti che egli rappresenta “un personaje que se presenta más con sus palabras que con sus hechos […] se le ve prosiguiendo encarnizadamente sus propósitos, pero nunca en los momentos de actuación, sino cuando refiere sus actividades o cuando aconseja”.430 Hasting si caratterizza, dunque, per la sua verbosità e i suoi interventi

in molti casi assumono la forma di vere e proprie dissertazioni, assolvendo una doppia funzione. La prima è quella di far emergere in modo ancora più manifesto l’opposizione antitetica tra la sua operosità e l’abulia, la remissività e l’acquiescenza di Manuel. Si veda, ad esempio, il dialogo che intercorre tra i due nel primo capitolo di Mala hierba, in cui l’inglese, oberato di lavoro, illustra a Mauel l’ingente numero di attività cui si dedica durante la giornata:

427 Pío Baroja, Mala hierba, p. 271. 428 Ivi, p. 272.

429 Gonzalo Sobejano, Nietzsche en España, Madrid, Editorial Gredos, 1967, p. 363. 430 Emilio Alarcos Llorach, Anatomía de “La lucha por la vida”, cit., pp. 93-94.

114 ̶ ¿Tantas cosas tiene usted que hacer?

̶ Muchas, ya lo creo. Ahora, después de traducir invariablemente diez páginas, voy a la calle de Serrano a dar una lección de inglés; de aquí tomo el tranvía y marcho al final de la calle de Mendizábal, vuelvo al centro, me meto en la casa editorial, corrijo las pruebas de la traducción. Salgo a las doce, voy a mi restaurant, como, tomo un café, escribo mis cartas a Inglaterra, y a las tres estoy en la Academia de Fischer. A las cuatro y media voy al colegio protestante. De seis a ocho paseos, a las nueve ceno, a las diez estoy en el periódico y a las doce, en la cama.

[…] Manuel pensó que […] no era capaz él de desenvolver una actividad semejante.431

L’altra funzione dei suoi interventi dialogici è quella di guidare Manuel nel suo processo di formazione: Roberto consiglia, lo esorta ad agire e ad avere energia:

Ya te he dicho varias veces lo que debes hacer […]: buscar, buscar y buscar. Luego, trabajar hasta echar e alma por la boca. […] Siempre hay donde trabajar si se quiere. Pero hay que querer. Saber desear con fuerza es lo primero que se debe aprender. Tú me dirás que no deseas más que vegetar de cualquier modo; pues eso conseguirás, y si te reúnes con los que vienen aquí al estudio, además de vago, concluirás en sinvergüenza.432

Potremmo allora affermare che Roberto assurge al ruolo di influenzatore,433 mirando, con il suo esempio e le sue parole, a scatenare una reazione nel paziente

influenzato, Manuel:

Muévete, actívate. Ahora la actividad para ti es un esfuerzo; haz algo; repite lo que hagas, hasta que la actividad sea para ti una costumbre. Convierte tu vida estática en vida dinámica. ¿No me entiendes? Quiero decirte que tengas voluntad.434

In altri casi invece, Hasting agisce come miglioratore.435 Provvede, cioè, come

un vero e proprio deus ex machina, a fornire una soluzione alle situazioni drammatiche in cui il protagonista si trova coinvolto, offrendogli un posto dove

431 Pío Baroja, Mala hierba, p. 154. 432 Ivi, p. 157.

433 Claude Bremond, La logica del racconto, cit., p. 165. 434 Pío Baroja, Mala hierba, p. 159

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dormire, trovandogli un lavoro o permettendogli, come avviene in Aurora roja, di concretare le sue ambizioni.

Il rapporto tra Roberto e Manuel si modifica gradualmente segue l’evoluzione del protagonista e passa, come suggerisce Alarcos, attraverso tre distinte fasi che corrispondono ai tre romanzi che compongono la trilogia.436 Ne La busca, la figura

dello studente inglese e la bizzarra storia del riscatto della sua eredità destano la curiosità del protagonista. Tuttavia, in questo primo romanzo Roberto appare agli occhi di Manuel come un tipo insolito (“Tenía siempre cierta sospecha de que la cabeza del estudiante no andaba bien”437) e le sue esortazioni non hanno alcuna

presa sul protagonista ma, al contrario, destano in lui “asombro”438 o “extrañeza”.439

Si veda, ad esempio, il seguente esempio:

̶ Hazme caso, porque es la verdad. Si quieres hacer algo en la vida, no creas en la palabra imposible. Nada hay imposible para una voluntad enérgica. Si tratas de disparar una flecha, apunta muy alto, lo más alto que puedas; cuanto más alto apuntes más lejos irás.

Manuel miró a Roberto con extrañeza, y se encogió de hombros.440

In Mala hierba notiamo uno sguardo diverso da parte di Manuel che, nonostante si dimostri ancora incapace di mettere in pratica i suoi precetti, guarda Roberto “con admiración profunda”441 e lo considera “el único capaz de favorecerle”,442 consapevolezza che prenderà forma definitiva in Aurora roja.

Il paradigma vitale e valoriale opposto al personaggio di Roberto è costituito dal

Bizco, il golfo per antonomasia. La sua condotta e la sua morale vanno in direzione

antitetica rispetto a quanto osservato finora. Se, difatti, Hasting offre a Manuel un esempio di modus vivendi energicamente e risolutamente volto all’affermazione, al riscatto dalla miseria, il Bizco rappresenta il modello di un’esistenza coerente al pari di quella di Roberto, ma inclinata nella direzione opposta.

436 Emilio Alarcos Llorach, Anatomia de “La lucha por la vida”, cit., p. 37. 437 Pío Baroja, La busca, pp. 308.

438 Ivi, p. 308. 439 Ivi, p. 312. 440 Ivi, p. 312.

441 Pío Baroja, Mala hierba, p. 155. 442 Ivi, p. 159

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Presente nella trilogia, come Roberto, a partire da La busca, questo personaggio si configura fin da subito come un individuo emarginato, abietto, che trascina un’esistenza ai margini del mondo civile. Il breve ritratto fornito dal narratore, si avvale di una descrizione che tende all’animalizzazione, perché anticipa la mancanza di quelle qualità prototipiche dell’umano che riguardano principalmente il suo piano morale. Egli è descritto come un “especie de chimpancé, cuadrado, membrudo, con los brazos largos, las piernas torcidas y las manos enormes y rojas”.443

Il Bizco si mostra refrattario alle leggi della convivenza e della società civile (“[…] en el cerebro de aquella bestia fiera no habían entrado, ni aun vagamente, ideas de derecho y de deberes”444). Lo guida un imperativo categorico di

affrancamento da ogni tipo di assoggettamento alle leggi sociali: “Ni deberes, ni leyes, ni nada; para él la fuerza era la razón”.445 Mentre Roberto incita Manuel a

osservare il lavoro come simbolo di superiorità morale e strumento di redenzione dalla miseria, il Bizco lo ricusa, in quanto elemento fondante della società civile: “Solo los miserables podían obedecer la ley del trabajo; así decía él: El trabajo pa los primos; el miedo pa los blancos”.446

A differenza di Roberto, il Bizco si caratterizza all’interno dello spazio narrativo per le azioni che compie e non per le sue parole. I suoi interventi contribuiscono a definirlo come un individuo che agisce rispondendo al richiamo di istinti atavici e bestiali, dedito alla malavita, violento con le donne e impegnato in macabri passatempi:

Lujurioso como un mono, había forzado algunas chiquillas de la casa del Cabrero a puñetazos. […] Si cogía a algun gato o perro por su cuenta, lo mataba a pinchazos gozando en martirizar el animal.447

La sua condotta dissoluta ed eslege raggiungerà il suo punto apicale nell’episodio dell’omicidio di Vidal, alla fine di Mala hierba e comporterà la

443 Pío Baroja, La busca, p. 292. 444 Ivi, p.383.

445 Ibidem. 446 Ivi, p. 383. 447 Ivi, p. 315.

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conseguente condanna alla pena capitale in Aurora roja. Neanch’essa, però, riuscirà a farlo arretrare dal “fatalismo de su manera de ser”:448 Così narratore, descrivendo

gli ultimi momenti di vita del personaggio: “Entre la bruma de su cerebro no había un asomo de remordimiento”.449

Se la relazione differenziale tra Manuel e Roberto Hasting contribuiva a far emergere in modo più chiaro l’atteggiamento abulico del protagonista, quella con il Bizco rende palese quel senso di moralità che Manuel possiede ma che, nei primi due romanzi, non trova la forza di imporsi: come evidenziato nei paragrafi precedenti, la figura del giovane ribaldo ispira in lui un sentimento di repulsione,450

sempre più manifesto.

Alarcos Llorach suggerisce che, esattamente com’era stato per Roberto, anche per quanto riguarda la relazione che Manuel intrattiene con il Bizco è possibile individuare tre momenti distinti:

Ya en La busca el protagonista siente oscuramente su incompatibilidad ética con el Bizco, pero, todavía inconsciente, se deja arrastrar por sus mismos derroteros. En Mala hierba, el asesinato de Vidal pone de relieve para Manuel la radical separación de sus rutas vitales. Por fin, en Aurora roja asistimos al final lastimoso del Bizco y al opuesto encauzamiento de Manuel.451

La specularità inversa tra i due comprimari, portata alla luce in queste pagine, si palesa in Aurora roja, che consacra Roberto come trionfatore e il Bizco come soccombente: il primo riuscirà ad ottenere l’eredità tanto perseguita nei due romanzi precedenti e ad affermarsi sia sul piano economico che su quello personale sposando Kate, la donna di cui si invaghisce sul finire de La busca, mentre il secondo, come anticipato, viene giustiziato in seguito ad aver commesso vari omicidi. La morte del Bizco, conseguenza del suo essersi opposto fervidamente all’ambiente, richiama la fine infausta di altri due personaggi, Leandro e Vidal, colpevoli anch’essi, come precedentemente commentato, di non aver conciliato la propria condotta con i valori della società in cui vivono: il primo cedendo a una

448 Pío Baroja, Aurora roja, p. 295. 449 Ibidem.

450 “Manuel sentía odio y repugnancia por el Bizco “. Pío Baroja, La busca, p. 315. 451 Emilio Alarcos Llorach, Anatomía de “La lucha por la vida”, cit., p. 38.

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passione malsana, il secondo perché vittima di un’ambizione che lo porterà a cercare nella malavita la via d’accesso al denaro.

Manuel oscilla tra i due modelli di vita incarnati da Roberto e dal Bizco, senza mai lambire, tuttavia, la radicalità delle loro posizioni: egli si avvicina maggiormente al paradigma rappresentato da altri due comprimari, Salvadora e Jesús, i quali, pur facendosi espressione della stessa opposizione dicotomica fra adattamento e devianza dal contesto sociale, offrono al protagonista un modello vitale e comportamentale meno “estremo” e più consono alla sua indole.

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