• Non ci sono risultati.

Roditori terricoli (Apodemus sylvaticus, A flavicollis e Myodes glareolus)

3. Materiali e metod

3.2 Disegno sperimentale

3.2.1 Raccolta dati demografic

3.2.1.2 Roditori terricoli (Apodemus sylvaticus, A flavicollis e Myodes glareolus)

Il campionamento dei micromammiferi terricoli è stato effettuato con il metodo di Cattura- Marcatura-Ricattura (CMR). Tale metodo, messo a punto per la prima volta nel 1896 dal biologo marino Carl Georg Johannes Petersen e del quale sono state sviluppate in seguito diverse varianti, è comunemente utilizzato negli studi di ecologia per stimare l‟abbondanza di una popolazione (vedi Krebs, 1999). Per le catture sono stati utilizzati due diversi tipi di trappole a vivo, il modello Sherman (H. B. Sherman Inc., Tallahassee, Florida) e il modello Longworth (Penlon Ltd., Oxford, U.K.) nel rapporto di circa 4:1, in base alle risorse disponibili (Fig. 12). Questi due tipi di trappole sono facilmente reperibili sul mercato e diffusamente usate in studi di vario genere su popolazioni di micromammiferi (Grant e Morris, 1971; Jacob et al., 2002; Anthony et al., 2005). All‟interno delle trappole sono stati inseriti della canapa che fungesse da nido e un misto di semi di girasole, burro di arachidi e mele come attrattivo. Dato che i micromammiferi hanno un metabolismo molto più accelerato rispetto a quello di mammiferi di dimensioni maggiori, la composizione della mistura è stata studiata in modo tale da consentire la sopravvivenza degli individui dal momento della cattura a quello del rilascio.

81 Il disegno sperimentale è stato impostato in modo da considerare tre fattori determinanti (vedi Appendice C):

 il livello di connettività strutturale: per ogni frammento, il numero delle siepi che si originano dal bosco è stato categorizzato in due classi: alto e basso;

 le dimensioni del frammento: sono state definite 5 classi dimensionali: a. < 2 ha;

b. ≥ 2 e ≤ 5 ha; c. ≥ 5 e ≤ 10 ha; d. ≥ 10 e ≤ 25 ha;

e. area di controllo: ≥ 400 ha.

 la densità arbustiva del sottobosco: è stata stimata visivamente e categorizzata in due classi: alta e bassa.

I frammenti sono stati scelti all‟interno di un‟area quadrata di 16 km di lato (256 km2), cercando di avere almeno una replica per ogni combinazione di fattori. Non è stato possibile trovare in natura tutte le condizioni sperimentali ricercate: in particolare, non sono stati individuati e campionati frammenti con superficie inferiore a 2 ha con connettività strutturale elevata e densità arbustiva bassa e frammenti con superficie compresa tra 5 e 10 ha con connettività strutturale bassa e densità arbustiva alta. Inoltre, nei seguenti casi non è stato possibile individuare una replica:

 ≥ 5 e ≤ 10 ha, bassa connettività strutturale e bassa densità arbustiva;  ≥ 10 e ≤ 25 ha, bassa connettività strutturale e alta densità arbustiva;  ≥ 10 e ≤ 25 ha, bassa connettività strutturale e bassa densità arbustiva.

Si è cercato, inoltre di individuare i frammenti da campionare ponendo attenzione al tipo di governo e alla gestione forestale condotta al loro interno. In tal senso sono state individuate tre categorie:

 aree recentemente ceduate o ceduo giovane (meno di 10 anni di età; 3 griglie);  ceduo matricinato (età compresa tra 11 e 25 anni; 23 griglie);

 alto fusto (oltre 30 anni di età; 3 griglie).

Gli usi e i costumi locali, tendenti ad una gestione quasi esclusivamente a ceduo matricinato per l‟approvvigionamento di legna da ardere, insieme ai fattori determinanti del disegno sperimentale sopra descritti, hanno determinato uno squilibrio nel numero di griglie appartenenti a ciascuna delle tre categorie di gestione forestale.

Sono stati campionati 29 frammenti boschivi, tutti nella Provincia di Viterbo (Appendice L4), all‟interno dei quali sono state costruite delle griglie a maglia 10 x 10 m per il posizionamento delle trappole. La distanza tra le trappole è stata stabilita in base a quanto riportato in letteratura

82 sull‟home range e sullo spostamento medio degli individui (Corbet e Harris, 1996). La forma e le dimensioni delle griglie variano a seconda dei frammenti campionati: la disposizione standard delle trappole prevedeva una griglia quadrata 7 x 7 (n = 49) nei boschi con forma e dimensioni che lo consentivano; in boschi con superficie inferiore a 0,36 ha, la cui forma non ha permesso la costruzione di una griglia standard, è stata campionata l‟intera area e la disposizione delle trappole è stata adattata alla forma dei boschi stessi (Fig. 13). Pur sapendo che la distribuzione ottimale per lo studio di queste specie è una griglia 8 x 8 (n = 64) (Preatoni et al., 1997), si è cercato di trovare un compromesso che ottimizzasse lo sforzo di campionamento in termini di numero di trappole e di operatori con il numero di repliche.

Fig. 13. Schema di una griglia quadrata nel campionamento dei Roditori terricoli.

Ogni punto della griglia nel quale è stata collocata una trappola è stato evidenziato con nastro segnaletico bianco/rosso, assegnando a ciascun sito un codice identificativo alfanumerico (ad es. A1 indica la prima trappola della fila A) e le rispettive coordinate geografiche sono state registrate mediante l‟ausilio di un GPS (per marca e modelli vedi pag. 77). Si è quindi proceduto alla realizzazione di un database cartografico georeferenziato di tutte le griglie mediante l‟utilizzo del software ArcGis 9.3 (ESRI©).

In totale sono state utilizzate circa 500 trappole per sessione. Per campionare tutti i frammenti selezionati del paesaggio, ogni sessione è stata suddivisa in tre sub-sessioni, durante le quali le

= Trappole 10 m

83 trappole sono state controllate una volta al giorno per tre giorni consecutivi.

Il periodo di studio va da aprile 2011 ad agosto 2012, con sessioni di trappolamento bimestrali. La durata di ogni sessione è stata di 12 giorni (inclusi i giorni di ritiro/riposizionamento delle trappole tra una sub-sessione e l‟altra) e in totale sono state effettuate 40.500 notti/trappola (vedi Appendice B2 e B3).

Gli individui catturati sono stati marcati con la tecnica del toe-clipping, un metodo che attraverso il taglio dell‟ultima porzione delle dita, consente di utilizzare dei codice identificativi predeterminati con diverse combinazioni possibili (Fig. 14). Tale metodo è ampiamente utilizzato per la marcatura di piccoli Roditori, di Anfibi e di Rettili (Waichman, 1992; Phillott et al., 2007; Gannon e Sikes, 2007), sia in ricerche di laboratorio che di campo: è semplice, economico, fornisce materiale per le analisi genetiche e, se ben fatto, restituisce un dato di riconoscimento privo di errore.

Fig. 14. Schema di marcatura con la tecnica del toe-clipping.

Gli animali marcati, dopo aver prelevato un campione di tessuto per le analisi genetiche, sono stati disinfettati e rilasciati nello stesso luogo di cattura per non alterare i dati relativi agli home-

range individuali. Durante il periodo di studio sono stati marcati circa 2.500 Apodemus e 800

arvicole, con un tasso relativamente alto di ricatture, che avvalora ancora di più la tesi sostenuta da diversi autori, ossia che il metodo ha un effetto minimo sulla sopravvivenza degli individui (Korn, 1987; Hayes et al., 2009).

84 Per ogni individuo catturato si è proceduto alla raccolta dei seguenti dati su un‟apposita scheda:

 nome dell‟operatore;  data di cattura;

 nome del frammento (o della griglia) e numero della trappola;  tipo di trappola (Sherman o Longworth);

 specie;

 codice di marcatura e tipo di cattura (nuovo individuo o ricattura);  età (juvenile, sub–adult, adult);

 peso, con una pesola a molla (Pesola©; sensibilità di 0,5 g, max capacità 100 g);  sesso;

 stato riproduttivo (estro, testicoli, mammelle ecc.)

 lunghezza piede posteriore destro, dal tallone alla punta del terzo dito, con accuratezza di 0,5 mm.

Gli individui di sesso femminile rinvenuti morti all‟interno delle trappole, sono stati conservati e successivamente ne sono state analizzate le ferite placentari per stimare il tasso di fertilità.

3.2.2 Variabili

I dati demografici raccolti in questo studio sono stati analizzati in funzione di una serie di variabili che descrivono la struttura della popolazione, le caratteristiche strutturali e geometriche dei frammenti boschivi e il grado di isolamento dei frammenti all‟interno dei paesaggi.