CAPITOLO 2. ANALISI RICOSTRUTTIVA DEGLI STRUMENTI GIURIDICI APPLICABILI
2.4 Obblighi pendenti sugli Stati derivati dal diritto internazionale dei diritti umani
2.4.3 Ruolo degli Stati interessati dalle operazioni delle PMSCs
In teoria tutti gli Stati che sono coinvolti nelle attività delle imprese, se sono parte delle Convenzioni, hanno il dovere di rispettarne il contenuto. È necessario però operare una distinzione tra tre tipi di Stati che a seconda del rapporto che hanno con le attività delle PMSCs hanno peso diverso nel rispettare i diritti esposti.
Con il termine Home State si intende lo Stato di nazionalità della società, cioè lo Stato dove essa è registrata o ha la propria sede legale. Spesso gli obblighi dello Stato di registrazione di rispettare e garantire il rispetto per i diritti umani sono stati scarsamente presi in considerazione sulla base del fatto che tali Stati non possono essere responsabili per ciò che avviene al di fuori del proprio territorio e giurisdizione(177).
È stato sottolineato che in realtà la pratica di esportazione di servizi militari e di sicurezza solleva potenziali rischi di violazioni dei diritti umani fondamentali e che quindi lo Stato di sede delle società può coprire l’importante ruolo di implementare nel proprio territorio nazionale (alla base quindi) il principio di protezione di tali diritti, tramite la messa in atto di misure legislative che regolino efficacemente l’importazione ed esportazione di servizi e beni relativi alla sfera militare(178). La competenza territoriale che lo Stato-base ha sulle imprese rende possibile la
messa in pratica di regolamentazioni che minimizzino il rischio che tali imprese rappresentano. In secondo luogo gli Stati di registrazione dovrebbero acquisire informazioni sulla natura dei servizi offerti dalle società e verificarne la compatibilità con i rilevanti strumenti del diritto. Infine gli Stati di registrazione possono essere il sistema ideale per un monitoraggio sistematico, per esempio attraverso l’analisi dei resoconti finanziari delle imprese(179).
Il ruolo degli Stati nel cui territorio le PMSCs agiscono (host states) nel garantire protezione dei diritti umani parte innanzitutto dalla incorporazione degli atti che comportano violazione dei diritti umani, così come stabiliti nelle Convenzioni, nei propri codici penali come crimini. Sono i
(176) IACtHR, Miguel Castro-Castro Prision v Peru, §470 (8), 25 Novembre 2006, consultabile al sito:
http://www.corteidh.or.cr/docs/casos/articulos/seriec_160_ing.pdf, visitato il 19/12/2015.
(177) F. FRANCIONI, The Role of the Home State in Ensuring Compliance with Human Rights by Private Military
Contractors, p. 104, in F. FRANCIONI, N. RONZITTI (A CURA DI), War by Contract…, v. supra, alla nota 16.
(178) Ivi. (179) Ivi.
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primi ad avere la possibilità di monitorare le attività, attraverso meccanismi di controllo per il rilascio di autorizzazioni e controllo del background delle aziende presenti sul proprio territorio. Nel caso in cui lo Stato in questione sospetti o abbia prova di violazioni ha dunque la facoltà di ritirare l’autorizzazione all’esercizio delle attività o sollecitare il paese che ha contratto il servizio a sciogliere il contratto(180). A questo proposito portiamo ad esempio il governo iracheno che nel
gennaio 2009 ha rifiutato di rinnovare la licenza alla società Blackwater (ingaggiata dagli USA per svolgere servizi di sicurezza) in seguito all’incidente di Nisour Square (Settembre 2007), nel quale 17 civili furono uccisi dagli operatori della compagnia. L’Iraq si era infatti dotato di un sistema di rilascio di autorizzazioni a svolgere le attività per tutte le PMSCs, quelle locali e quelle straniere agenti entro la propria giurisdizione.
L’obbligo di investigare, perseguire e punire è primariamente in capo agli Stati territoriali nel caso di commissione di crimini. Nella pratica tuttavia la carenza di capacità istituzionali limita di molto le possibilità de facto degli Stati territoriali di osservare gli obblighi sopra esposti.
Infine lo Stato che contrae i servizi dalle PMSCs (Contracting State) ha la possibilità di garantire il rispetto dei diritti umani in primo luogo attraverso il contratto che stipula con l’impresa. La prevenzione parte dal contratto e deve essere in seguito implementata attraverso l’esercizio di supervisione, controllo e, laddove possibile, prevenzione diretta di condotte illecite di cui si è a conoscenza. Quando una violazione è avvenuta lo Stato contraente ha il dovere di prevenirne la ricorrenza: può sciogliere il contratto, cambiare piani di operatività. I Contracting States devono porre in essere tutte le misure necessarie affinché gli operatori che impiegano rispettino degli
standard adeguati di professionalizzazione e rispetto delle normative nazionali ed internazionali
pertinenti, il tutto nel quadro più ampio di una legislazione nazionale adeguata e chiara sull’utilizzo delle PMSCs. In ogni caso lo Stato contraente deve poter garantire riparazione per le eventuali violazioni.
2.4.4 Accesso alla giustizia delle vittime: possibile estensione extraterritoriale
della giurisdizione.
Da quanto appena esposto si coglie l’importanza del rispetto dei doveri positivi che hanno gli Stati. In primo luogo essi devono garantire regolamentazioni efficaci che permettano la
(180) C. BAKKER, Private Military and Security Companies: Positive Human Rights Obligations of the Host State,
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protezione e la prevenzione alla base di possibili violazioni, in secondo luogo, devono garantire il fondamentale accesso alla giustizia per le vittime. Questo punto è particolarmente problematico. Iniziamo con il dire che nel caso di commissione di violazioni del diritto internazionale o violazioni del diritto interno degli Stati, il personale può essere giudicato: dallo Stato in cui l’azione si si è svolta, ovvero nello Stato di cittadinanza del perpetratore o dallo Stato di invio delle società. Possono sorgere conflitti di giurisdizione o situazioni in cui gli Stati sono incapaci o non vogliono esercitare la propria giurisdizione (possono essere per esempio dipendenti dai servizi svolti dal personale delle PMSCs, emblematico è il caso iracheno, durante il quale la Coalition Provisional
Authority CPA ha concesso tramite provvedimento l’immunità dai procedimenti civili e penali sia
alle truppe di coalizione che ai contractors dispiegati nel territorio(181)).
Si pone dunque il problema di stabilire la giurisdizione: poniamo il caso che la PMSC del Paese A sia ingaggiato dal Paese B e coinvolta in abusi perpetrati nel paese C.
La situazione che dovrebbe verificarsi prevede l’accertamento del fatto in loco (duty to
investigate) e lo svolgimento dell’iter giudiziario laddove il fatto è Stato compiuto (duty to prosecute). Tuttavia questo non sempre è possibile, come già stato detto. Nei casi che più
frequentemente si verificano lo Stato di ingaggio o di cittadinanza (se diverso) della PMSCs sono nella posizione più favorevole per poter procedere a giudizio.
Solo poche legislazioni tuttavia contemplano norme che prevedono l’esercizio della giurisdizione al di fuori dei confini territoriali, nel rispetto del principio della uguaglianza degli Stati, parem in
parem non habet iurisdictionem.