In larga maggioranza i giovani si rapportano con il lavoro in modo estetico: faccio questo perché mi piace. E vanno in crisi se non trovano subito sul mercato ciò che ga- rantisce loro un’immediata soddisfazione.(…)
Per questo è necessario accompagnare i giovani a impostare la loro formazione in vista di una certa vocazione professionale, attivando diretti contatti/esperienze con il mondo del lavoro.
(Pierpaolo Donati su Avvenire, 29 settembre ’09)
✓ “Chi non vuol lavorare, neppure mangi!” (2Ts 3,10). Ogni persona è chia- mata/vocata al lavoro.
✓ Il lavoro, come vocazione, permette lo sviluppo integrale dell’uomo e della donna suscitando tutte le potenzialità della persona e favorendo la scoperta dei propri talenti e della propria vocazione di vita.
✓ Dio è un “datore di lavoro” che paga sempre chi ha risposto alla chiamata a lavorare nella sua vigna (parabola degli operai della vigna in Mt 20,1-16).
• Importanza della testimonianza del formatore: da cercare un lavoro … a
cercare la propria vocazione professionale
✓ Solo chi vive il proprio lavoro di formatore come missione derivata da una vocazione/chiamata a servire la vita può comunicare al giovane il senso della vita come vocazione.
✓ “Ogni lavoratore è un creatore”.
Così pure, se è vero che talvolta può imporsi una mistica esagerata del lavoro, non è meno vero che questo è voluto e benedetto da Dio. Creato a sua immagine, «l’uomo
deve cooperare col Creatore al compimento della creazione, e segnare a sua volta la terra dell’impronta spirituale che egli stesso ha ricevuto». Dio, che ha dotato l’uomo
d’intelligenza, d’immaginazione e di sensibilità, gli ha in tal modo fornito il mezzo onde portare in certo modo a compimento la sua opera: sia egli artista o artigiano, imprendi-
tore, operaio o contadino, ogni lavoratore è un creatore. Chino su una materia che gli resiste, l’operaio le imprime il suo segno, sviluppando nel contempo la sua tenacia, la sua ingegnosità e il suo spirito inventivo. Diremo di più: vissuto in comune, condivi- dendo speranze, sofferenze, ambizioni e gioie, il lavoro unisce le volontà, ravvicina gli spiriti e fonde i cuori: nel compierlo, gli uomini si scoprono fratelli.
(Paolo VI, POPOLORUM PREOGRESSIO, 27)
2. Occasioni di approfondimento della dimensione vocazionale nelle aree for- mative della nostra programmazione
• Accoglienza e orientamento;
✓ Colloqui previi all’iscrizione per orientare il progetto di vita.
✓ Festa della Conoscenza e Amicizia all’inizio del Primo Anno come chia- mata all’incontro con altri compagni di cammino di vita.
✓ Uscita culturale con i formatori per cogliere in altro ambiente la valenza della loro vocazione-missione professionale.
• Competenze di base;
✓ La Cultura Etico-Religiosa. ✓ Cittadinanza e diritto. ✓ Scienze della materia.
• Competenze professionali e tirocinio;
✓ Programmazione del tipo di stage (raccordo allievo/lavoro). ✓ Monitoraggio stage.
• Misure di personalizzazione.
✓ Sviluppo delle capacità di lavorare in gruppo come risposta alla chiamata alla solidarietà con gli altri.
✓ Il recupero e l’attenzione ai più deboli: - tutor d’aula,
- operatrice psicologa a disposizione del giovane e della famiglia, - corsi di lingua italiana per allievi immigrati.
✓ Attività comunitarie:
- colloqui con famiglie per la valutazione del percorso formativo, - commemorazione defunti,
- Natale e presepi;,
- don Bosco e la Festa del 31 gennaio,
- Quaresima e Pasqua (uscite/pellegrinaggio basiliche romane), - festa della Comunità Educativa in occasione di S. Maria Ausiliatrice.
• Altre opportunità/occasioni:
✓ Oscar don Bosco.
✓ Gruppo giovani animatori. ✓ Magone scuola.
✓ Magone ballo. ✓ Magone chitarra. ✓ Catechismo sacramenti.
✓ Week-end spirituali (Arcinazzo). ✓ Gite/pellegrinaggio.
✓ Forum giovani.
3. LA VOCAZIONE NELL’ITINERARIO FORMATIVO DELLACULTURAETICO-RELIGIOSA
(testo di G. Ruta, Vivere IN-CON-PER, CNOS)
• 1° Anno: Identità e dimensione naturale della vocazione/Gesù: prototipo
di umanità realizzata
✓ La vocazione naturale all’esistenza umana: ci ha chiamato qualcuno/Qual- cuno (apertura alla trascendenza).
“Nessuno viene al mondo per sua scelta, non è questione di buona volontà. Non per meriti si nasce e non per colpa, non è un peccato che poi si sconterà.” (R. Zero, La vita è un dono)
✓ Giovannino Bosco: la vocazione è un “sogno misterioso” che si svela gra- dualmente “percorrendolo”.
✓ Gesù, incarnazione del Verbo divino come risposta alla vocazione del Padre ad amare.
✓ Il personaggio di Don Bosco: la “vocazione dei giovani”.
✓ La vita e la morte di Gesù, prototipo di realizzazione della vocazione all’a- more.
✓ Vocazione a realizzare responsabilmente la propria esistenza.
• 2° Anno: Relazione e dimensione psicologica della vocazione/La Chiesa:
mistero di comune-unione nella comunità umana
✓ Vocazione al dialogo (ogni appello/dialogo contiene una vocazione). ✓ Vocazione alla comunione con Dio attraverso la Chiesa.
✓ Vocazione della Chiesa a essere popolo “per” il mondo: mistero di comu- nione nell’umanità, primizia di un mondo migliore/redento.
• 3° Anno: Progetto e dimensione etica della vocazione/Il Vangelo di Gesù:
possibilità di un “crocevia” tra le culture
✓ Ogni evento che ci accade ci “chiama” ad una scelta responsabile, cioè or- dinata al vero bene/felicità.
✓ Il progetto delle Beatitudini evangeliche: chiamata alla libertà umana inte- grale.
✓ Dottrina Sociale della Chiesa: chiamata alla vera solidarietà umana. ✓ I valori evangelici come possibilità di incontro interculturale.
1Delegato per la Pastorale Giovanile Circoscrizione Salesiana “Sacro Cuore” Italia Centrale. 2PLATONE, Repubblica,V, Feltrinelli 1991, p. 453.
PREMESSA
La consegna ricevuta nel redigere questa relazione è di partire dalla Strenna del Rettor Maggiore sulla Necessità di Convocare nella parte terza che porta lo stesso titolo, e di confrontarla con la mia esperienza di salesiano che ha lavorato per anni nella scuola, come catechista/animatore/coordinatore pastorale e che svolge ora un servizio di animazione della Pastorale Giovanile nell’Italia Centrale. La prospettiva con la quale affrontare il tema è quella di colui che guarda l’in- sieme: “ora il filosofo desidera la sapienza, ma, anche lui, non in parte sì e in parte no, bensì la desidera tutta, nella sua totalità”2. Per cogliere gli aspetti che hanno una
speciale significatività nell’animazione e nella proposta vocazionale non possiamo dimenticare di cogliere le relazioni tra il tutto, pena la diabolica separazione dei settori, degli ambiti, dei compiti, delle persone che portano avanti il loro lavoro senza il confronto con gli altri e minano la costruzione del corpo che è la Chiesa. Tale prospettiva – come dice don Vecchi – ci aiuta ad evitare lo scollamento tra ini- ziativa individuale e mentalità comunitaria, tra attività e quadri di riferimento, tra proposte e ambiente.
1. ALCUNE PROVOCAZIONI PER LA PASTORALE GIOVANILE DERIVANTI DALLA
CULTURAVOCAZIONALE
Mi piace partire dalla Parola di Dio come si presenta nella lettera di san Paolo agli Efesini al Capitolo 4:
«1Io dunque, prigioniero a motivo del Signore, vi esorto: comportatevi in maniera degna della chiamata che avete ricevuto, 2con ogni umiltà, dolcezza e magnanimità, sopportan- dovi a vicenda nell’amore, 3avendo a cuore di conservare l’unità dello spirito per mezzo