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CAPITOLO 2.3. La salute degli immigrati in Lombardia
Il settore Salute e Welfare dell’Osservatorio regionale per l’integrazione e la multietnicità (ORIM) si è sempre occupato dello studio dei ricoveri ospedalieri degli stranieri presenti in Lombardia, analizzando i dati forniti da Regione Lombardia, relativi alle Schede di dimissione ospedaliera (SDO). Accesso alle strutture ospedaliere della Regione da parte di persone con cit- tadinanza non italiana e monitoraggio delle condizioni di salute (anche con un confronto con la popolazione italiana) sono sempre state le principali dimensioni prese in considerazione dal setto- re.
Quest’anno il capitolo, diviso in tre parti, presenta un tema nuovo. Nella prima sezione ci si concentra sull’effetto della condizione culturale (livello di istruzione al momento del ricovero ospedaliero) e socio-economica sulla salute degli immigrati, attraverso un confronto anche con la popolazione italiana: ci siamo concentrati solo sulle diagnosi relative a gravidanza, nascita, tumori e infezioni. Nella seconda sezione, con riferimento alla rilevazione campionaria annuale ORIM54, anche quest’anno si propone una breve analisi dei dati relativi ad alcuni comportamen-
ti di cura della salute da parte degli immigrati in Lombardia: accesso ai servizi di cura (medico di famiglia, visite specialistiche, ricoveri, ecc.) e programmi di prevenzione (pap-test, mammo- grafia, screening del colon, esami del sangue). L’analisi tiene conto di alcuni indicatori socio- demografici quali genere, età, istruzione, reddito, anzianità migratoria. Nella terza sezione, in relazione alla città di Milano (e un confronto con Brescia), si analizza un argomento non trattato nel passato, vale a dire la questione dei diritti e delle condizioni di salute dei profughi e richie- denti asilo, soprattutto tenendo conto della complessità del fenomeno non solo su scala locale, ma su tutto il territorio nazionale. Emerge una relazione molto densa e articolata tra attori istitu- zionali (enti locali e regionali) e del terzo settore e del non profit, nonché un approccio diversi- ficato e disomogeneo nella interpretazione e gestione di soggetti estremamente fragili. Rispetto all’accompagnamento dei migranti nel loro iter di assegnazione dello status di titolare di prote- zione internazionale, nel paragrafo si affrontano i principali problemi di natura psicologica. In- fine, per ogni sezione, si delineano alcune proposte di intervento, frutto di analisi scientifiche e del dibattito tra operatori del settore socio-sanitario.
di Lia Lombardi, Veronica Merotta, Nicola Pasini e Armando Pullini. Nicola Pasini ha steso la premessa; Armando Pullini ha realizzato il paragrafo 2.3.1; Lia Lombardi il paragrafo 2.3.2; Veronica Merotta il paragrafo 2.3.3. L’impostazione e il coordinamento scientifico dell’intero capitolo sono a cura di Nicola Pasini.
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2.3.1 La salute degli immigrati in Lombardia. Relazione tra livello
d’istruzione e diagnosi di ricovero
Per un’analisi della salute degli immigrati è necessario un confronto con la popolazione ita- liana. Le diagnosi che verranno analizzate riguardano alcuni aspetti della salute quali la gravi- danza, la nascita, i tumori e le infezioni, i quali verranno rapportati alle condizioni socio- economiche e al livello d’istruzione dei pazienti.
2.3.1.1 Gravidanza e parto
Come descritto nei precedenti rapporti annuali ISMU, la popolazione immigrata presente in Italia è ancora giovane e in età riproduttiva. Questo fatto determina che più del 10% delle nasci- te siano a carico delle donne immigrate (ORIM, 2015). Il contributo alla fecondità della popola- zione immigrata nei confronti della popolazione autoctona diventa sempre più significativo per mantenere un saldo positivo nel Paese, ed è pertanto essenziale che venga garantito alle donne immigrate e ai loro figli una piena equità di accesso ai servizi, una pari assistenza ed un’eventuale rimozione di fattori di rischio specifici.
In un’indagine di qualche anno fa (Bollini et al.,2009) si osservano i problemi di salute delle donne straniere e di quelle autoctone durante la gravidanza e il parto in 12 Paesi europei. Da questa ricerca emerge che la popolazione straniera immigrata registra un maggior rischio di ma- lattia e di complicanze sia per quanto riguarda la gravidanza, sia gli esiti del parto. Nella mede- sima ricerca viene anche indagata la relazione tra le condizioni di salute delle donne immigrate e autoctone e le politiche di accoglienza e di integrazione nei Paesi di accoglienza in base alla qualità e al sistema di politiche di accoglienza; sono state individuate due tipologie di Paesi, quelli con un sistema strutturato e di qualità (Belgio, Olanda, Danimarca) e quelli con un siste- ma di integrazione debole e frammentato (Italia, Francia, Germania, Regno Unito, Austria, Svizzera). I dati mostrano che le condizioni di salute delle donne immigrate risultano decisa- mente peggiori nel secondo gruppo di Paesi. Questa conclusione trova conferma nelle osserva- zioni che annualmente il Settore Salute e Welfare della Fondazione ISMU riporta, sia con rife- rimento all’intero panorama nazionale italiano, sia in relazione al territorio lombardo: in quest’ultimo caso, i 15 anni di monitoraggio ORIM sulle condizioni di salute degli immigrati e sulle policy in Lombardia non solo confermano che sia vera la relazione “scarse condizioni di tutela della salute = insufficienti politiche di integrazione”, ma che questa relazione è anche ri- masta costante nel tempo (cfr. precedenti Rapporti Fondazione ISMU e ORIM).
Nella tabella seguente si trova evidenza di quanto detto anche nei dati 2014 relativi al nume- ro di ricoveri eseguiti per patologie in gravidanza (tabella 2.3.1).
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Tabella 2.3.1 - Numero di ricoveri per patologie in gravidanza e tasso di ricovero (x1000). Confronto
donne italiane e straniere. Regione Lombardia, 2014.
N. ricoveri Tasso
Italiane 10.294 5,6
Straniere 3.932 9,8
Fonte: elaborazione ORIM su dati della DG Sanità, Regione Lombardia, 2014
Il numero di ricoveri per patologie in gravidanza delle donne italiane è di 10.294, mentre quello delle donne immigrate di 3.932. Il relativo tasso di ricovero per le donne immigrate è del 9,8 per mille, quasi il doppio di quello delle donne italiane, pari al 5,6 per mille.
Se da questa relazione si evince un maggior ricorso generale delle donne straniere ai servizi ospedalieri, se si considera anche il livello di istruzione delle pazienti, la differenza tra le due popolazioni mette in luce una polarizzazione dei ricoveri in situazioni ben precise: la condizione di scolarizzazione inferiore porta ad un maggiore ricovero tra le straniere, mentre il contrario si verifica per le italiane, maggiormente ospedalizzate quando più istruite (tabella 2.3.2).
Tabella 2.3.2 - Percentuali di ricovero per patologie in gravidanza secondo il livello di istruzione.
Confronto italiane e straniere. Regione Lombardia, 2014.
Basso livello di istruzione Elevato livello di istruzione
Italiane 31,3 68,7
Straniere 59,6 40,4
Fonte: elaborazione ORIM su dati della DG Sanità, Regione Lombardia, 2014
Nella tabella 2.3.2 si può osservare che sono le donne italiane con maggiore titolo di studio raggiunto ad avere la più elevata percentuale di ricovero per patologie in gravidanza (68,7%). Mentre le donne straniere che generalmente partoriscono in età più giovane hanno una maggiore percentuale di patologie in gravidanza se al momento del ricovero hanno un livello di studio più basso (59,6%). Questo risultato per le donne immigrate è probabilmente correlato ad una condi- zione sociale meno elevata, alla insufficiente informazione e alla scarsa adesione ai programmi di controllo in gravidanza. Rimane il fatto che le donne immigrate hanno comunque un tasso di ricovero per problemi in gravidanza decisamente più elevato di quello delle donne italiane (ta- bella 2.3.1) e, di conseguenza, anche i problemi relativi al parto e al nascituro concordemente tendono a risultare maggiori. Come si può osservare, infatti, nella tabella 2.3.3 il numero dei ri- coveri per patologie neonatali dei neonati delle donne italiane (11.202 pari al 22%) è percen- tualmente inferiore a quello dei neonati delle donne immigrate (3.687 pari al 27,7%).
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Tabella 2.3.3 - Numero di ricoveri per patologie neonatali e percentuale di ricovero. Confronto
italiani e stranieri. Regione Lombardia, 2014
N. neonati Patologie neonatali %
Italiani 50.808 11.202 22,0
Stranieri 13.332 3.687 27,7