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Cupola di San Giovanni Transetto Nord

10. Santa Giustina

L’iscrizione musiva si trova nel complesso decorativo della Cupola di San Giovanni, nella basilica di San Marco, a Venezia; la nostra iscrizione si colloca nei sottarchi inferiori, sotto la volta con le storie della Vergine: precisamente, nel sottarco centrale. Il mosaico risale alla seconda metà del XII secolo176; si hanno notizia di interventi di restauro nel 1892-1895, ad opera del Proto Saccardo177. La tipologia del manufatto ha una funzione didascalica e si trova in uno stato di conservazione integro e completo; esso giace in situ e non sembra aver subito spostamenti o danneggiamenti. Per quanto concerne l’impaginazione, l’epigrafe si pone in campo aperto su sfondo dorato; la disposizione del testo è orizzontale, ed esso si compone di un’unica riga.

Le linee di guida appaiono assenti; lo spazio fra le lettere è omogeneo, ed è presente un segno interpuntivo in forma di punto, ad altezza mediana delle lettere, che separa le due parole che compongono il testo.

La tipologia scrittoria afferisce alla capitale romanica, con intrusione di elementi tendenti al gotico: presente il contrasto fra pieni e filetti e l’effetto chiaroscurale. La misura delle lettere non è rilevabile.

Il tipo di superficie dell’area iscritta è piatto e il livello di stesura del testo è alla medesima quota. Nell’apparato figurativo di corredo viene rappresentata Santa Giustina.

L’impaginazione della scrittura è rettilinea destrorsa, mentre la tecnica di esecuzione prevede l’applicazione di tessere musive.

176 DA VILLA URBANI 1991, p. 83. 177 DA VILLA URBANI 1991, p. 83.

Risultano assenti simboli, nessi e legamenti, mentre si riscontra la presenza di un’abbreviazione per contrazione nella parola Sancta, non segnalata da segno di compendio.

Sotto il profilo paleografico, si nota la morfologia di T con apicature particolarmente prolungate e tendenti al gotico e la forma omogenea della lettera A, con traversa ascendente.

Sono assenti lettere che per morfologia rimandino al fenomeno di scrittura alla greca, anche se si segnala la traversa ascendente delle lettere A, ma si può tuttavia notare la presenza di alcuni nodi posti ad altezza mediana delle due lettere I, in Iystina, con funzione decorativa: essi rimandano alle scritture bizantine.

Non sono presenti lettere incluse e il modulo è perlopiù omogeneo.

L’iscrizione viene riportata senza commento, ma trascritta e fotografata in Da Villa Urbani (1991), p. 83.

Lo stato di conservazione del testo appare integro e non sono presenti lacune epigrafiche.

1 S(an)c(t)a Iystina

11. Santa Marina

L’iscrizione musiva si trova nel complesso decorativo della Cupola di San Giovanni, nella basilica di San Marco, a Venezia; la nostra iscrizione si colloca nei sottarchi inferiori, sotto la volta con le storie della Vergine: precisamente, nel sottarco centrale. Il mosaico risale alla seconda metà del XII secolo178; si hanno notizia di interventi di restauro nel 1892-1895, ad opera del Proto Saccardo179. La tipologia del manufatto ha una funzione didascalica e si trova in uno stato di conservazione integro e completo; esso giace in situ e non sembra aver subito spostamenti o danneggiamenti.

Per quanto concerne l’impaginazione, l’epigrafe si pone in campo aperto su sfondo dorato; la disposizione del testo è orizzontale, ed esso si compone di un’unica riga.

Le linee di guida appaiono assenti; lo spazio fra le lettere è omogeneo, e sono presenti segni interpuntivi in forma di punto, ad altezza mediana delle lettere, che separano le due parole che compongono il testo e chiudono l’iscrizione.

La tipologia scrittoria afferisce alla capitale romanica. Presente il contrasto fra pieni e filetti e l’effetto chiaroscurale. La misura delle lettere non è rilevabile.

Il tipo di superficie dell’area iscritta è piatto e il livello di stesura del testo è alla medesima quota. Nell’apparato figurativo di corredo viene rappresentata Santa Marina.

L’impaginazione della scrittura è rettilinea destrorsa, mentre la tecnica di esecuzione prevede l’applicazione di tessere musive.

Risultano assenti simboli, legamenti, mentre si riscontra la presenza di un’abbreviazione per contrazione nella parola Sancta, non segnalata da segno di compendio e la presenza di un nesso in

Marina, in cui la traversa di A funge da asta per R.

Sotto il profilo paleografico, la lettera A presente in modo uniforme la traversa ascendente ma ciò che appare di maggiore interesse risulta essere la morfologia della lettera M, che rimanda al fenomeno di scrittura alla greca: l’incrocio dei tratti obliqui si prolunga infatti fino al rigo di base. Non sono presenti lettere incluse e il modulo è perlopiù omogeneo.

L’iscrizione viene riportata senza commento, ma trascritta e fotografata in Da Villa Urbani (1991) p. 83.

Lo stato di conservazione del testo appare integro e non sono presenti lacune epigrafiche.

12. San Giovanni evangelista

L’iscrizione musiva si trova nel complesso decorativo della Cupola di San Giovanni, nella basilica di San Marco, a Venezia; la nostra iscrizione si colloca nei sottarchi inferiori, nella lunetta sopra la porta della Madonna o di San Giovanni. Il mosaico risale alla seconda metà del XIII secolo180; si hanno notizia di interventi di restauro nel 1892-1895, ad opera del Proto Saccardo181. La tipologia del manufatto ha una funzione didascalica e si trova in uno stato di conservazione integro e completo; esso giace in situ e non sembra aver subito spostamenti o danneggiamenti.

Per quanto concerne l’impaginazione, l’epigrafe si pone all’interno di uno specchio di corredo, su sfondo dorato; la disposizione del testo è verticale, e il numero delle righe figura completo.

Le linee di guida appaiono assenti; lo spazio fra le lettere è omogeneo.

La tipologia scrittoria afferisce alla capitale romanica, con intrusione di elementi tendenti al gotico: presente il contrasto fra pieni e filetti e l’effetto chiaroscurale. La misura delle lettere non è rilevabile.

Il tipo di superficie dell’area iscritta è piatto e il livello di stesura del testo è alla medesima quota. Nell’apparato figurativo di corredo viene rappresentato San Giovanni evangelista, identificato dalla nostra epigrafe.

L’impaginazione della scrittura è rettilinea destrorsa, mentre la tecnica di esecuzione prevede l’applicazione di tessere musive.

Risultano assenti simboli, nessi e legamenti, mentre si riscontrano le seguenti abbreviazioni: per troncamento, in Sanctus ed evangelista, in entrambi i casi segnalata da segno di compendio; per contrazione, in Iohannes, segnalata a sua volta da segno di compendio.

Figurano anche dei segni interpuntivi in forma di punti, ad altezza mediana delle lettere, che racchiudono la parola sanctus, e in forma di punti e virgola, dopo la parola Iohannes ed evangelista. Sotto il profilo paleografico, assume rilevanza la presenza di E con forma arrotondata, che richiama le scritture onciali o più probabilmente la morfologia di epsilon greca, e afferisce dunque al fenomeno di scrittura alla greca. L’influenza bizantina si manifesta anche nella presenza di un nodo nella parte mediana dell’asta di I.

Non sono presenti lettere incluse e il modulo è omogeneo; visibili le apicature.

L’iscrizione viene riportata senza commento, ma trascritta e fotografata in Da Villa Urbani (1991) p. 83.

Lo stato di conservazione del testo appare integro e non sono presenti lacune epigrafiche.

1 S(actus)| Ioh(anne)|s e|⁵ van|g(elista)