• Non ci sono risultati.

Scarpe da avvicinamento

Nel documento MCAI Alpinismo Roccia (pagine 31-35)

In ascensioni che non presentano né tratti di neve o ghiaccio per recarsi all’attacco o per il rientro, né lunghi tratti di percorsi accidentati (ghiaioni o morene), conviene utilizzare un paio di scarpe robuste ma che siano più leggere del classico scarpone. Senza voler ricorrere ad un paio di buone scarpe da ginnastica, esisto-no in commercio scarpe che uniscoesisto-no doti di robustezza e buona aderenza su terreni impervi ad una notevole leggerezza, che le rendono quindi adatte a questo tipo di uso. Sono anche diffusi modelli di scarponi leggeri (general-mente in Goretex), abbastanza comodi e che permettono l’impiego di ramponi per brevi avvicinamenti su neve/ghiaccio.

Scarponi

Nell’arrampicata su neve e ghiaccio si può uti-lizzare uno scarpone dotato di scafo in plastica oppure uno scarpone in cuoio con parti in plastica. Le scarpe di materiale plastico sono sempre dotate di scarpetta interna che può essere in pelle imbottita internamente con vari materiali coibenti oppure completa-mente di materiale sintetico.

Le calzature in cuoio sono disponibili sia senza, che con scarpetta interna. I pregi prin-cipali dello scarpone con scafo in plastica sono:

• maggior termicità; • maggior impermeabilità; • maggior resistenza; • minor manutenzione.

Fig. 1.11 Scarponi da ghiaccio

Senza voler ricorrere ad un paio di buone scarpe da ginnastica, esistono in commercio scarpe che uniscono doti di robu-stezza e buona aderenza su terreni impervi ad una notevole leggerezza, che le rendono quindi adatte a questo tipo di uso.

30

I pregi principali dello scarpone in cuoio con parti in plastica sono:

• maggior “sensibilità” e mobilità consentita alla caviglia;

• maggiore durata nel tempo (con il passare del tempo la plastica si deteriora);

• migliore sensibilità nell’arrampicata; • maggiore traspirabilità.

La forma maggiorata dello scafo degli scarponi in plastica può limitare la sensibilità nell’arram-picata su roccia e misto, il suo impiego princi-pale è comunque su neve e su ghiaccio. Alcuni consigli:

- non serrare eccessivamente la scarpa per non compromettere con il tempo la circolazione, favorendo l’insorgere di eventuali congela-menti;

- evitare i giri morti dei lacci intorno alle cavi-glie perché tendono quasi sempre ad allentarsi e divenire quindi pericolosi;

- scegliere un tipo di scarpa le cui suole debor-dino il meno possibile dallo scafo, ma che abbiano ben marcata la scanalatura anteriore e posteriore se si prevede l’utilizzo di ramponi con attacco rapido;

- dopo ogni ascensione far asciugare accurata-mente lo scarpone avendo cura di estrarre la scarpetta interna;

- in caso di bivacco con freddo intenso, evitare di tenere all’esterno lo scafo o lo scarpone nel caso sia in cuoio, che con la bassa temperatura tende a indurirsi notevolmente rendendo poi difficile la calzata. In ogni caso tenere la scar-petta interna nel luogo più caldo possibile.

Le scarpe di materia-le plastico sono sempre dotate di scarpetta inter-na che può essere in pelle imbottita internamente con vari materiali coiben-ti oppure completamente di materiale sintetico. Le calzature in cuoio sono disponibili sia senza, che con scarpetta interna.

cap_1_Equipaggiamento_OK.indd 30

31

Ghette

Servono innanzitutto per evitare che la neve possa entrare nello scarpone e, inoltre, per proteggere ulteriormente il piede e parte della gamba dal freddo. Possono essere al ginocchio (o sopra) oppure corte.

Sono realizzate con vari materiali: “cordura”, Goretex, nylon. Le ghette in tela pesante sono particolarmente robuste, ma si inzuppano facil-mente e sono pesanti. Il Goretex costituisce una buona soluzione, ma non è particolarmen-te robusto. Il nylon è impermeabile, ma non traspirante. Spesso viene utilizzata una combi-nazione di due tessuti.

Sono normalmente provviste di chiusura poste-riore o laterale (cerniera o altro). La cerniera deve essere in plastica, poiché quelle di metallo a temperature molto basse risultano dolorose al contatto. Devono essere trattenute allo scarpo-ne tramite un opportuno sistema di aggancio: il più comune è costituito da fibbie o laccioli o cavetti che passano sotto la suola: devono essere assai robusti e pratici da maneggiare. Le ghette integrali, particolarmente adatte per alpinismo invernale d’alta quota o spedizioni, avvolgono completamente lo scarpone e lasciano libera soltanto la suola, assicurando così un maggior potere coibente.

Fig. 1.12 Dall'alto al basso sono mostrate ghette in cordura, Goretex, nylon-cordura

32

Zaino

Deve avere dimensioni contenute ed essere privo di tasche laterali e di cinghie inutili che potrebbero diventare di impaccio durante la salita. La sorpassata intelaiatura metallica è ora sostituita da irrigidimenti incorporati, più funzionali e leggeri; in molti casi tali irrigidimenti sono fl essibili e possono essere adattati alla conformazione della schiena. Si trovano sul mercato zaini differenziati per taglia e adatti all’uno e all’altro sesso. Sono costruiti oggigiorno quasi esclusivamente in nylon; alcune ditte usano anche il “cordura”,

un nylon tessuto con elevate caratteristiche di resistenza all’usura; altre ancora il “delfi on”, avente caratteristiche simili. Gli spallacci, molto larghi e imbottiti, devono distribuire

bene il peso; molto importante è la presenza di un cinturone che blocca lo zaino in

vita con la funzione di scaricare parte del peso sulle anche alleggerendo così la pressione sulla colonna vertebrale, aspetto non trascurabile quando si debbano portare carichi importanti. Il cinturone ha inoltre la funzione di aumentare la stabilità evitando sbilanciamenti. Una piccola cinghia che collega sul petto gli spallacci migliora ulteriormente la stabilità evitando lo scivolamento dalle spalle. In alcuni modelli il dorso è termoformato in modo da creare un appoggio ottimale sulla schiena e una corretta circolazione di aria. L’adattabilità del dorso dello zaino alla schiena costituisce un aspetto che va attentamente ponderato. Per un eventuale uso su ghiaccio, è utile che lo zaino sia fornito di due porta piccozze situati in posizione opportuna e cioè in modo da consentire un facile inserimento

Si trovano sul mercato zaini differenziati per taglia e adatti all’uno e all’altro sesso. Sono costruiti oggigiorno quasi esclusivamente in nylon; alcune ditte usano anche il “cordura”, un nylon tessuto con elevate caratteristiche di resistenza all’usura; altre ancora il “delfi on”, avente caratteristiche simili.

Fig. 1.13 Zaino medio

cap_1_Equipaggiamento_OK.indd 32

33

ed estrazione della piccozza. Esistono modelli per ogni tipo d’attività

anche con prolunga per aumentarne la capienza e anche adattabile a sacco da bivacco d’emergenza. Meglio se si può evitare di appendere all’esterno parte d e l l’ e q u i p a g g i a m e n t o : si evita di bagnarlo, di perderlo e si diminuisce lo sbilanciamento.

Per l’arrampicata, è bene che lo zaino sia privo di tasche laterali e di cinghie inutili, che potrebbero diventare di impaccio durante la salita, e che sia possibilmente di dimensioni contenute. Anche la leggerezza dello zaino è un requisito importante.

Per un’escursione che si svolge in giornata si consiglia uno zaino di 30-35 litri di capacità. Nel caso di escursioni di più giorni è consigliabile utilizzare uno zaino con capacità di 45-50 litri. Alcuni zaini recano all’interno un pezzo di materiale espanso utilizzabile come materassino di emergenza, molto utile per l’isolamento dalla roccia o dalla neve. Una “pattella” ampia è utile per tenere gli oggetti di pronto utilizzo.

Nel documento MCAI Alpinismo Roccia (pagine 31-35)