• Non ci sono risultati.

3.2 L’affidamento correlato ad aspettative nascenti da atto illegittimo.

3.2.1 Lo schema Alpha Steel

Nella sentenza Alpha Steel64, la Corte di Giustizia configura in maniera unitaria l’istituto

dell’annullamento, sostenendo che la revoca di un atto illegittimo, che indifferentemente può essere un atto ricognitivo o un atto costitutivo, è consentita alle istituzioni europee entro un termine ragionevole e tenendo conto del legittimo affidamento del destinatario del provvedimento rispetto alla legittimità di quest’ultimo.

63 Così in Corte di Giustizia, causa C-183/14, Radu Florin Salomie,Nicolae Vasile Oltean contro

Direcția Generală a Finanțelor Publice Cluj, 9 Luglio 2015.

32

Tale unitarietà è rivolta all’individuazione della possibile lesione del legittimo affidamento, esclusa nel caso di specie65.

Solo astrattamente, nel test Alpha Steel è dato distinguere due momenti, che andrebbero rilevati congiuntamente, finendo per influenzarsi: il riferimento al bilanciamento, o alla ragionevolezza, tende a conferire al fattore temporale una forte rilevanza, tale da far emergere la situazione del cittadino.

Il legittimo affidamento è definito in modo innovativo, richiamando tanto il fattore temporale, quale elemento tipico del modello francese; tanto il bilanciamento, quale elemento tipico del modello tedesco.

La differenziazione rispetto al modello francese è rintracciabile nel fatto che, in questo ultimo, il limite temporale, data anche la sua brevità e fissità, non ha l’effetto di tutelare i destinatari dell’atto amministrativo. Al più, può solo esservi una tutela riflessa, che deriva dal primario interesse di certezza del diritto. In altre parole, la tutela dell’affidamento è incorporata nella tutela della legalità, dal lato dell’amministrazione, come limite temporale alla revoca dell’atto.

Ma una differenziazione è evidenziabile anche rispetto al modello tedesco, in ragione della rilevanza attribuita al fattore tempo.

La connessione tra tempo e ragionevolezza consente di riconoscere nel tempo un elemento dell’affidamento, incrinando il collegamento tra ragionevolezza e certezza del diritto.

In verità, come dimostrano anche le successive sentenze che se ne sono avvalse66, lo

schema in questione è applicato solo parzialmente, dal momento che la Corte, osservata

65 La sentenza Alpha Steel riguarda una decisione con la quale la Commissione, nel dicembre 1980, fissava le quote entro le quali la società ricorrente (operante nel settore idrocarburi) avrebbe dovuto limitare la produzione. Nel febbraio 1980, la stessa Commissione revocava suddetta comunicazione, in ragione di un errore nell’applicazione di livelli troppo alti.

Il rigetto del ricorso è motivato osservando che, nel caso di specie, la ricorrente non poteva aver fatto affidamento su una decisione (quale quella revocata) già oggetto di ricorso. Né, il legittimo affidamento poteva dirsi conseguente del ritardo con cui la Commissione aveva operato la revoca. 66 Tra le altre, Corte di Giustizia, Causa C- 15/85, Consorzio Cooperative d’Abruzzo c.

Commissione, 26 Febbraio 1987.

In questo caso, il ricorso è stato accolto per lesione del legittimo affidamento, con conseguente annullamento della decisione di revoca. In particolare, la Corte ha rilevato che il termine entro cui la Commissione ha agito revocando la sua precedente determinazione non poteva considerarsi

33

l’insussistenza dei presupposti di una lesione al legittimo affidamento, non procede neppure alla verifica della presa in considerazione dell’affidamento da parte dell’organo amministrativo67 (nel caso, l’istituzione europea).

L’opera di bilanciamento tra i due differenti momenti del test rischia di rimanere mera indicazione di principio, poiché la Corte UE ha adottato tale test, avvalendosi di ragionamenti escludenti; rilevata la sussistenza dei presupposti di esistenza del potere di revoca, o della necessarietà della revoca, la Corte non si è preoccupata di indagare sulla possibile lesione del legittimo affidamento, e viceversa.

Eppure, attraverso il test Alpha Steel, è possibile far emergere la distinzione68 tra tempo

della revoca, quale è il tempo riferito all’esercizio del potere, e il tempo dell’affidamento, quale è il tempo come componente dell’affidamento, da cui discende il consolidamento dell’aspettativa del destinatario dell’atto.

Da tale distinzione deriva una peculiare conseguenza, ai fini della tutela del legittimo affidamento; infatti, il tempo della revoca, rilevando nella sua oggettività, si pone a presidio della legalità e della certezza dell’ordinamento e dei rapporti giuridici; invece, il tempo dell’affidamento, facendo emergere la dimensione soggettiva, è legato alla tutela della libertà ed autodeterminazione degli individui rispetto all’esercizio del potere pubblico.

Nel quadro del riconoscimento del “tempo dell’affidamento”, la situazione soggettiva, di cui è titolare il destinatario dell’atto da revocare, si accompagna alla opportuna verifica dell’incolpevole ignoranza dell’illegittimità del provvedimento in questione.

In tal modo, viene in rilievo la buona fede (soggettiva), che si connette alla rilevanza dell’errore e della sua riconoscibilità. L’errore non conoscibile è un errore scusabile, che

ragionevole, tanto più per l’evidenza dell’errore che poteva essere tale solo per la Commissione (in ragione della divergenza tra il progetto e il testo approvato), ma non anche per la ricorrente. 67 Sul punto, M. GIGANTE, op. cit., 115. La ritrosia del giudice europeo ad effettuare un sindacato pieno della questione può forse essere spiegato alla luce della delicatezza e problematicità delle questioni sottese, molto spesso di natura economica. Così, esaminare i presupposti del legittimo affidamento, aggiungervi la centralità del fattore temporale, consente di svuotare, o per lo meno attenuare la rilevanza, del bilanciamento.

34

dimostra la sussistenza della buona fede del soggetto destinatario dell’atto, quale base affidante dell’aspettativa maturata e consolidatasi.