DIPARTIMENTO ONCO-EMATOLOGICO
SCHEMA APPLICAZIONE POTERE SOSTITUTIVO IN CASO DI INERZIA DEL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO
In caso di inerzia dei Direttori di U.O.C., U.O.S.D., U.O.S. o dei Dirigenti responsabili di Servizio, il potere sostitutivo, spetta al Direttore di Dipartimento ovvero al Direttore Sanitario o al Direttore Amministrativo nell’ambito delle rispettive competenze.
Per i procedimenti afferenti alla Direzione scientifica, in caso di inerzia del responsabile del procedimento, il potere sostitutivo, spetta al Direttore Scientifico.
In caso di inerzia del Direttore Sanitario, Amministrativo o Scientifico, il potere sostitutivo spetta al Direttore Generale. In questa ultima ipotesi l’interessato può rivolgersi al Direttore Generale, affinché concluda il procedimento entro un termine pari alla metà di quello originariamente previsto per la conclusione del relativo procedimento inviando formale richiesta all’indirizzo di posta elettronica [email protected]. Resta inteso che il Direttore Generale può servirsi delle strutture competenti al fine di garantire, in ogni caso, una rapida e puntuale definizione, con facoltà di nomina di un “commissario ad acta”.
SCHEMA APPLICAZIONE POTERE SOSTITUTIVO IN CASO DI INERZIA DEL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO
152 5.25. TRACCIABILITÀ DEI PROCEDIMENTI
I responsabili di tutte le UU.OO., Uffici e Dipartimenti, mediante tutti gli strumenti e le tecnologie a disposizione, sono tenuti ad assicurare la tracciabilità dei procedimenti rimessi alla propria competenza, mediante: a) la dematerializzazione dei flussi amministrativi, da tradursi non solo in riduzione del cartaceo, ma anche in razionalizzazione dei flussi informativi e trasparenza dei processi amministrativi, con conseguente individuazione degli ambiti di verifica degli atti amministrativi, al fine di consentire di monitorare lo “stato” di un atto, in modo da poter rispondere alle diverse sollecitazioni dei cittadini, dei fornitori, delle altre Amministrazioni, rilevando, con tempismo, le eventuali criticità che dovessero insorgere e le inefficienze che dovessero palesarsi; b) la semplificazione dei flussi documentali; c) la standardizzazione di tipologie di provvedimenti, mediante modelli e percorsi fruibili trasversalmente da tutta la struttura; d) la trasparenza del procedimento istruttorio di formazione dei provvedimenti amministrativi, in modo che sia anche assicurata la tracciabilità delle varie fasi, ossia che sia possibile rilevare, per ogni singola fase, il concorso e l’apporto degli operatori responsabili, considerato che le deliberazioni e le determinazioni, che sono lo strumento amministrativo
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ordinario dell’azione dell’Istituto, osservate in prospettiva dinamica di flusso procedurale, presentano elevati gradi di complessità per conseguire il perfezionamento finale e richiedono l’intervento di più soggetti, il presidio delle discipline normative e regolamentari su cui sono incardinate e, per quelle con rilevanza economica, l’uso delle risorse disponibili in bilancio. La tracciabilità dei procedimenti è, altresì, misura ordinaria per garantire la effettività degli interventi organizzativi previsti dal presente piano della prevenzione della corruzione dell’IRCCS CROB.
L’IRCCS CROB svolge le sue attività nel rispetto dei principi di meritocrazia, premialità, trasparenza e responsabilizzazione dei dirigenti, attuando un modello gestionale moderno, digitale e sburocratizzato, basato sulla razionalizzazione della propria organizzazione e sull'informatizzazione dei procedimenti, in linea con le previsioni del c.d. codice dell’amministrazione digitale.
5.26. TERMINI DEI PROCEDIMENTI
L'IRCCS CROB, per i procedimenti per i quali non ha provveduto a determinare il termine entro cui devono concludersi, rispetta come tempi procedimentali il termine di 30 giorni così come stabilito dall'art. 2, comma 3, della L. 7 agosto 1990 n. 241.
Il termine di trenta giorni non si applica ai procedimenti concernenti l'acquisizione di beni e servizi/lavori, per i quali si applicano i termini previsti dalla legge ed i cui tempi di espletamento sono condizionati dalla complessità e particolarità della tipologia di appalto, nonché a tutti gli altri procedimenti per i quali la legge prevede un termine maggiore.
Con atto da adottarsi in conformità del presente Regolamento, possono essere individuati ulteriori e specifici termini per la conclusione di procedimenti aventi particolare contenuto e complessità.
Il responsabile può sospendere il procedimento amministrativo qualora, richiesti pareri o valutazioni tecniche ai sensi rispettivamente degli articoli 16 e 17 della legge n. 241/1990, gli stessi non siano stati resi dagli organi consultivi nei termini previsti e risultino comunque essenziali per lo svolgimento del procedimento stesso a garanzia dei soggetti interessati.
5.27. CONTROLLO SULLA VERIDICITÀ DELLE DICHIARAZIONI RESE AI SENSI DELL’ART. 20 DEL D.LGS. N. 39/2013 ALL’ATTO DEL CONFERIMENTO DELL’INCARICO DIRIGENZIALE O IN SEDE DI DICHIARAZIONE ANNUALE
Entro il 31 dicembre di ogni anno, il RPCT verifica, in collaborazione con le strutture che hanno svolto l’istruttoria ed acquisito le dichiarazioni rese ai fini del conferimento dell’incarico e che hanno provveduto all’adozione del provvedimento di incarico e alla sottoscrizione del contratto ad esso accessivo, l’insussistenza di ipotesi di inconferibilità ed incompatibilità ai sensi del D.lgs. n.
39/2013. L’accertamento avviene a mezzo di controlli e verifiche che vanno effettuati a campione in una misura percentuale del 5% sul totale delle dichiarazioni presentate.
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Le autodichiarazioni sull’insussistenza delle cause di inconferibilità degli incarichi di cui agli articoli 3, 4, 5, 6, 7 e 8 del D.lgs. 39/2013 e di incompatibilità degli incarichi di cui agli articoli 9, 10, 11, 12, 13 e 14 del D.lgs. 39/2013, se ed in quanto applicabili all’IRCCS CROB, devono essere rese dai soggetti interessati a norma degli artt. 46 e 47 e 76 del DPR 28/12/2000 nr. 445, all’atto del conferimento dell’incarico.
Le predette autodichiarazioni costituiscono condizione per l’acquisizione dell’efficacia degli incarichi e dovranno essere pubblicate, a cura dello staff di supporto al RPCT, sul sito istituzionale nella sezione “Amministrazione trasparente”.
I controlli vengono effettuati secondo le seguenti modalità:
1) Mediante richiesta di informazioni da inviare all’amministrazione di appartenenza nel caso in cui il dirigente provenga da altra amministrazione;
2) Mediante acquisizione dal Ministero di Giustizia di notizie in merito all’eventuale sussistenza di sentenze di condanna per i reati di cui all’art. 3 del d.lgs. n. 39/2013;
3) Mediante acquisizione dalla banca dati “PERLAPA” e il casellario centrale delle posizioni previdenziali attive all’INPS ai fini della verifica di eventuali attività professionali svolte;
4) Mediante consultazione di banche dati (es. Anagrafe disponibile sul sito del Ministero dell’Interno, per la cariche pubbliche).
Nel caso in cui, a seguito del controllo, dovessero emergere difformità a quanto indicato nelle dichiarazioni rese, fermo restando le sanzioni previste dall’art. 76 del D.P.R. 445/2000 in materia di dichiarazioni sostitutive rese ai sensi degli artt. 46 e 47 del medesimo testo normativo, gli atti ed i contratti posti in essere in violazione delle disposizioni in materia di inconferibilità previste dal d.lgs. n. 39/2013 sono nulli. Il RPCT per la provvederà ad avviare la procedura di contestazione.
5.28. PROCEDURE PER MONITORARE I RAPPORTI TRA L'AMMINISTRAZIONE E I SOGGETTI CHE CON LA STESSA STIPULANO CONTRATTI O CHE SONO INTERESSATI A PROCEDIMENTI DI AUTORIZZAZIONE, CONCESSIONE O EROGAZIONE DI VANTAGGI ECONOMICI DI QUALUNQUE GENERE
Il piano di prevenzione dell'IRCCS CROB definisce procedure appropriate per monitorare i rapporti tra l'amministrazione e i soggetti che con la stessa stipulano contratti o che sono interessati a procedimenti di autorizzazione, concessione o erogazione di vantaggi economici di qualunque genere, anche verificando eventuali relazioni di parentela o affinità sussistenti tra i titolari, gli amministratori, i soci e i dipendenti degli stessi soggetti e i dirigenti e i dipendenti dell'amministrazione.
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Sui rapporti tra l'amministrazione e i soggetti che con la stessa stipulano contratti o che sono interessati a procedimenti di autorizzazione, concessione o erogazione di vantaggi economici di qualunque genere vigilano, in via ordinaria, i dirigenti preposti alle varie articolazioni dell’Istituto, al fine di accertare che gli stessi siano improntati alla massima correttezza ed al rigoroso rispetto della legge, anche verificando eventuali relazioni di parentela o affinità sussistenti tra i titolari, gli amministratori, i soci e i dipendenti degli stessi soggetti e i dirigenti e i dipendenti dell'amministrazione.
Per garantire l’effettività di tale attività di vigilanza, i Responsabili di tutte le articolazioni dell'Istituto, anche nella qualità di Referenti del Responsabile della prevenzione della corruzione individuati ai sensi del P.T.P.C., curano che, nella circostanziata e documentata relazione, da inoltrare al Responsabile della prevenzione della corruzione, con cadenza trimestrale, ai sensi del P.T.P.C., siano segnalati, con specifico riferimento alle articolazioni cui sono rispettivamente preposti, gli esiti del monitoraggio effettuato sui rapporti tra l'amministrazione e i soggetti che con la stessa stipulano contratti o che sono interessati a procedimenti di autorizzazione, concessione o erogazione di vantaggi economici di qualunque genere, anche verificando eventuali relazioni di parentela o affinità sussistenti tra i titolari, gli amministratori, i soci e i dipendenti degli stessi soggetti e i dirigenti e i dipendenti dell'amministrazione.
In aggiunta a tale relazione trimestrale, che deve essere redatta sulla base del modello standard ed uniforme predisposto dall’Istituto e diramato, in tempo utile, agli interessati, i Referenti del Responsabile della prevenzione della corruzione, relazionano, con immediatezza e senza ritardo, su qualsivoglia elemento che richieda la necessità di immediati interventi.
Le relazioni redatte ai sensi dei due periodi che precedono sono inoltrate, oltre che al Responsabile della prevenzione della corruzione, anche al Direttore Generale.
Al fine di assicurare che il flusso informativo verso il Responsabile della prevenzione della corruzione sia connotato dalla massima costanza, capillarità e diffusione, i Referenti del Responsabile della prevenzione della corruzione, attuano, all’interno delle articolazioni cui sono rispettivamente preposti, un sistema “a cascata”, con il pieno e motivato coinvolgimento di tutti i dirigenti e dipendenti, tale da garantire il pieno conseguimento delle finalità di cui al P.T.P.C., nonché da assicurare che tutto il personale dell’Istituto sia coinvolto nell’attività di analisi e valutazione, nonché di proposta e definizione delle misure di monitoraggio per l’implementazione del piano di prevenzione della corruzione. Inoltre, il Responsabile della prevenzione della corruzione può direttamente monitorare i rapporti in questione, inoltrando una motivata richiesta
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ai dipendenti o ai dirigenti incaricati della istruttoria dei relativi procedimenti, cui gli stessi dovranno fornire una tempestiva risposta scritta. Il Responsabile della prevenzione della corruzione può, altresì, in ogni momento motivatamente chiedere delucidazioni per iscritto a tutti i dipendenti e dirigenti su comportamenti, incidenti sulle attività istituzionali, che possono integrare anche solo potenzialmente rischio di corruzione ed illegalità.
Di tali iniziative il Responsabile della prevenzione della corruzione è tenuto a dare sollecita informativa al Direttore Generale dell’Istituto. Le risultanze statistiche delle attività di monitoraggio svolte in tale contesto rifluiscono, quale misura aggiuntiva di trasparenza, nella relazione che il Responsabile della prevenzione della corruzione, entro il 15 dicembre di ogni anno, pubblica sul sito web dell'amministrazione e trasmette al Direttore Generale.
5.29. DICHIARAZIONI SOSTITUTIVE DI CERTIFICAZIONE
Controlli a campione sulle dichiarazioni sostitutive di certificazione e di atto notorio rese dai dipendenti e dagli utenti ai sensi degli artt. 46-49 del d.P.R. n. 445/2000 (artt. 71 e 72 del d.P.R. n.
445/2000); misura da attuarsi – con decorrenza immediata – da parte dei Responsabili di tutte le articolazioni aziendali, centrali e periferiche, di modo da pervenire, entro il mese di dicembre di ogni anno, alla effettuazione di un numero complessivo di controlli, riferito all’intera Azienda, che superi quelli attualmente ed obbligatoriamente effettuati di almeno il 5%.
5.30. PROCEDIMENTI SENSIBILI
Previsione della presenza di più funzionari in occasione dello svolgimento di procedure o procedimenti “sensibili”, anche se la responsabilità del procedimento o del processo è affidata ad un unico funzionario; misura da attuarsi – con decorrenza immediata – da parte dei Responsabili di tutte le articolazioni aziendali, centrali e periferiche, a vario titolo competenti.
5.31. ORARI DI DISPONIBILITÀ DELL’U.P.D.
Individuazione di “orari di disponibilità” dell’U.P.D. durante i quali i funzionari addetti sono disponibili ad ascoltare ed indirizzare i dipendenti dell’Azienda su situazioni o comportamenti, al fine di prevenire la commissione di fatti corruttivi e di illeciti disciplinari (art. 15, comma 3, d.P.R.
n. 62/2013).
5.32. PUBBLICAZIONE SUL SITO INTERNET DELL’ISTITUTO DI CASI ESEMPLIFICATIVI ANONIMI La pubblicazione sul sito internet dell’Istituto di casi esemplificativi anonimi, tratti dall’esperienza concreta dell’Istituto, in cui si prospetta il comportamento non adeguato, che realizza l’illecito disciplinare, e il comportamento che invece sarebbe stato adeguato, anche sulla base dei pareri
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resi dalla Autorità Nazionale Anticorruzione ai sensi dell’art. 1, comma 2, lett. d), della l. n.
190/2012.
5.33. POTENZIAMENTO RETE U.R.P.
Potenziamento, nell’ambito delle strutture esistenti della rete U.R.P. dell’Azienda, degli uffici per curare il rapporto con le associazioni e le categorie di utenti esterni (canali di ascolto), in modo da raccogliere suggerimenti, proposte sulla prevenzione della corruzione e segnalazioni di illecito, e veicolare le informazioni agli uffici aziendali competenti; misura da attuarsi – anche mediante l’utilizzazione di tutti i canali di comunicazione possibili, dal numero verde, alle segnalazioni via web ai social media – da parte del referente per le Relazioni con il Pubblico, entro dicembre 2017.
5.34. DISCREZIONALITÀ NEI PROCEDIMENTI AMMINISTRATIVI E NEI PROCESSI DI ATTIVITÀ
La regolazione dell’esercizio della discrezionalità nei procedimenti amministrativi e nei processi di attività, mediante circolari o direttive interne, in modo che lo scostamento dalle indicazioni generali debba essere motivato; misura da attuarsi, anche mediante la creazione di flussi informativi su deroghe e sugli scostamenti, da parte dei Responsabili di tutte le articolazioni aziendali, centrali e periferiche, a vario titolo competenti.
5.35. IMPLEMENTAZIONE PROCEDURE DI INFORMATIZZAZIONE DI GESTIONE DEL PERSONALE L’implementazione, nell’ambito delle risorse disponibili, delle procedure di informatizzazione di gestione del personale; misura da attuarsi da parte del Direttore del Servizio Centrale Gestione Risorse Umane e del Direttore del Servizio Gestione Tecnica ed Ottimizzazione dei Sistemi Informatici.
5.36. MONITORAGGIO SUL CUMULO DELLE ORE
Lo svolgimento di un monitoraggio nelle diverse strutture organizzative sul cumulo delle ore in eccedenza del personale tecnico amministrativo. Lo scopo di tale attività è individuare eventuali situazioni anomale caratterizzate da un utilizzo eccessivo e ingiustificato rispetto agli effettivi carichi di lavoro nella struttura organizzativa di appartenenza; misura da attuarsi da parte del Responsabile dell’U.O. AA.GG. e Personale, d’intesa con i Responsabili degli uffici a vario titolo coinvolti.
5.37. INIZIATIVE DI FORMAZIONE SUI TEMI DELL’ETICA E DELLA LEGALITÀ E DI FORMAZIONE SPECIFICA PER IL PERSONALE ADDETTO ALLE AREE A PIÙ ELEVATO RISCHIO DI CORRUZIONE E PER IL RESPONSABILE DELLA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE
Il presente P.T.P.C. pianifica iniziative di formazione rivolte:
a tutto il personale sui temi dell’etica e della legalità, con particolare riferimento ai contenuti del Codice di comportamento dei pubblici dipendenti;
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ai dirigenti e al personale addetti alle aree a rischio;
al Responsabile della prevenzione in priorità.
5.38. MECCANISMI DI FORMAZIONE, ATTUAZIONE E CONTROLLO DELLE DECISIONI IDONEI A PREVENIRE IL RISCHIO DI CORRUZIONE
Il piano di prevenzione della corruzione dell’IRCCS CROB definisce, per le attività individuate come a rischio di corruzione e di illegalità, meccanismi di formazione, attuazione e controllo delle decisioni idonei a prevenire il rischio medesimo.
A tal fine, l’iter di formazione delle decisioni, la fase di attuazione delle stesse, nonché quella del controllo, si svolgono sotto la diretta responsabilità dei dirigenti preposti alle varie articolazioni dell’Istituto nel rigoroso rispetto della legge e nell’osservanza della dovuta trasparenza dell’intero procedimento.
Sul sito web istituzionale dell’IRCCS CROB devono essere pubblicate tutte le informazioni relative ai procedimenti amministrativi, secondo criteri di facile accessibilità, completezza e semplicità di consultazione, nel rispetto della vigente normativa in materia di trasparenza amministrativa, nonché delle disposizioni in materia di segreto di Stato, di segreto d'ufficio e di protezione dei dati personali.
Per garantire l’effettività di tali misure, i Responsabili di tutte le articolazioni aziendali, anche nella qualità di Referenti del Responsabile della prevenzione della corruzione individuati ai sensi del P.T.P.C., curano che, nella circostanziata e documentata relazione, da inoltrare al Responsabile della prevenzione della corruzione, con cadenza trimestrale, ai sensi del P.T.P.C., siano segnalati, con specifico riferimento alle articolazioni cui sono rispettivamente preposti, gli interventi organizzativi realizzati, in relazione alle attività individuate come a rischio di corruzione e d’illegalità, per assicurare il rigoroso rispetto della legge e l’osservanza della massima trasparenza nella formazione, nella attuazione e nel controllo delle decisioni.
In aggiunta a tale relazione trimestrale, che deve essere redatta sulla base del modello standard ed uniforme predisposto dall’Istituto e diramato, in tempo utile, agli interessati, i Responsabili di tutte le articolazioni dell'Istituto, quali Referenti del Responsabile della prevenzione della corruzione, relazionano, con immediatezza e senza ritardo, su qualsivoglia elemento che richieda la necessità di immediati interventi.
Le relazioni redatte ai sensi dei due periodi che precedono sono inoltrate, oltre che al Responsabile della prevenzione della corruzione, anche al Direttore Generale.
Al fine di assicurare che il flusso informativo verso il Responsabile della prevenzione della corruzione sia connotato dalla massima costanza, capillarità e diffusione, i Responsabili di tutte le
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articolazioni dell'Istituto, quali Referenti del Responsabile della prevenzione della corruzione, attuano, all’interno delle articolazioni cui sono rispettivamente preposti, un sistema “a cascata”, con il pieno e motivato coinvolgimento di tutti i dipendenti, tale da garantire il pieno conseguimento delle finalità di cui al P.T.P.C., nonché da assicurare che tutto il personale dell’Istituto sia coinvolto nell’attività di analisi e valutazione, nonché di proposta e definizione delle misure di monitoraggio per l’implementazione del piano di prevenzione della corruzione.
Inoltre, il Responsabile della prevenzione della corruzione può in qualsiasi momento motivatamente richiedere per iscritto ai dipendenti che hanno istruito un procedimento o ai dirigenti che hanno adottato il provvedimento finale di dare per iscritto adeguata motivazione circa le circostanze di fatto e le ragioni giuridiche sottese all’adozione del provvedimento medesimo.
Il Responsabile della prevenzione della corruzione può, altresì, in ogni momento motivatamente chiedere delucidazioni per iscritto a tutti i dipendenti e dirigenti su comportamenti, incidenti sulle attività istituzionali, che possono integrare anche solo potenzialmente rischio di corruzione ed illegalità.
Di tali iniziative il Responsabile della prevenzione della corruzione è tenuto a dare sollecita informativa al Direttore Generale dell’Istituto.
Le risultanze statistiche delle attività svolte in tal contesto rifluiscono, quale misura aggiuntiva di trasparenza, nella relazione che il Responsabile della prevenzione della corruzione, entro il 15 dicembre di ogni anno, pubblica sul sito web dell'amministrazione e trasmette al Direttore Generale.
6. UTILIZZO E CARATTERISTICHE DEL SITO WEB
L'IRCCS CROB utilizza il proprio sito web istituzionale “www.crob.it” quale servizio informativo alla cittadinanza e strumento privilegiato per l'accesso, la fruizione dei servizi erogati e l'incoraggiamento all'utilizzo delle nuove tecnologie, nel rispetto delle vigenti leggi in materia di procedimento amministrativo, sicurezza informatica, protezione dei dati personali, comunicazione con il cittadino, usabilità e accessibilità agli strumenti informatici.
Nel sito web istituzionale sono già presenti tutti i dati la cui pubblicazione è resa obbligatoria dalla normativa vigente. Sono altresì presenti informazioni non obbligatorie ma ritenute utili per il cittadino. Inoltre, sul sito vengono pubblicate molteplici altre informazioni non obbligatorie ma ritenute utili per consentire al cittadino di raggiungere una maggiore conoscenza e consapevolezza delle attività poste in essere dall'IRCCS CROB.
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Il sito è organizzato con un lay-out semplice e immediato, con evidenziata nella home-page una sezione denominata “Amministrazione trasparente”, nella quale sono pubblicate le informazioni, i dati e i documenti su cui vige l'obbligo di pubblicazione ai sensi del D.Lgs. n. 33/2013.
Il sito web istituzionale è permanentemente analizzato attraverso la verifica in tempo reale sulla c.d. “Bussola della Trasparenza”, il cui report è effettuato da un sistema automatico che verifica l'aderenza del sito alla struttura così come definita dall'allegato “A” al D.Lgs. n. 33/2013.
L'elenco del materiale soggetto a pubblicazione obbligatoria, con l'indicazione del soggetto cui compete l'individuazione e produzione dei contenuti, i termini di pubblicazione e i tempi di aggiornamento sono indicati nel paragrafo n. 2, intitolato “I Dati”, del PTTI 2015 – 2017 dell'IRCCS CROB, pubblicato nella sezione amministrazione trasparente, sottosezione di I° livello – DISPOSIZIONI GENERALI.
Essi sono inseriti e aggiornati direttamente dall'Ufficio Stampa dell'IRCCS CROB, sotto la responsabilità diretta del Responsabile per la prevenzione della Corruzione e della Trasparenza e i suoi Referenti, che provvedono a verificarne la completezza e la coerenza con le disposizioni di legge. I dati e tutto il materiale oggetto di pubblicazione obbligatoria deve essere prodotto e inserito in formato aperto o in formati compatibili alla trasformazione in formato aperto.
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L'Ufficio Stampa che cura la pubblicazione dei dati, ne controlla la qualità di pubblicazione affinché si possa accedere in modo agevole alle informazioni e se ne possa comprendere il contenuto.
In particolare, i dati e i documenti devono essere pubblicati in aderenza alle seguenti caratteristiche:
1. Completi ed accurati
I dati devono corrispondere al “fenomeno” che si intende descrivere e, nel caso di dati tratti da
I dati devono corrispondere al “fenomeno” che si intende descrivere e, nel caso di dati tratti da