• Non ci sono risultati.

SECONDO L'ULTIMO CENSIMENTO

Nel documento Cronache Economiche. N.004, Anno 1984 (pagine 87-93)

ECONOMICO

Sergio Serre

P R E M E S S A

L'Istat ha iniziato da pochi mesi la pubbli-cazione dei dati definitivi del 6° Censimen-to generale dell'industria, del commercio, dei servizi e dell'artigianato, svolto nell'ot-tobre 1981.

Il piano di pubblicazione, più agile che in passato, prevede dapprima l'uscita di fasci-coli provinciali, quindi di fascifasci-coli regiona-li allorché in ciascuna regione è completa-ta l'elaborazione di tutte le province, ed in-fine di un volume riepilogativo nazionale. Il fascicolo riguardante la provincia di To-rino, di recentissima pubblicazione, è stato tra i primi a veder la luce ed il primo in as-soluto nell'ambito delle province il cui ca-poluogo è una grande città. È questo un fatto lusinghiero per tutti coloro che hanno in qualche modo collaborato al buon fun-zionamento della complessa macchina or-ganizzativa nei vari momenti che hanno contrassegnato la rilevazione censuaria: dai lavori preparatori di ripartizione dei terri-tori comunali in sezioni di censimento, alla scelta ed istruzione dei rilevatori, alla fase di rilevazione vera e propria, a quelle successive di revisione, registrazione ed elaborazione dei dati raccolti.

Il fascicolo, intitolato «Dati sulle caratteri-stiche strutturali delle imprese e delle unità locali» contiene una serie di tabelle, a li-vello provinciale, che illustrano la consi-stenza delle imprese e delle unità locali, con i relativi addetti, per articolazioni di attività economica che arrivano fino alla sottoclasse in base alla classificazione ISTAT delle attività economiche.

Le imprese sono distinte secondo la forma giuridica, il numero delle unità locali che le costituiscono, il numero di addetti, la diffu-sione territoriale, il carattere artigianale. Per le unità locali, le tabelle pubblicate tengono conto anche di altri caratteri rile-vati, come ad esempio i mezzi di trasporto in dotazione, la superficie coperta, gli im-pianti di riscaldamento o di condiziona-mento e la relativa fonte energetica utiliz-zata. Nell'ambito delle unità del commer-cio sono considerate le forme di collega-mento economico esistenti, il sistema di vendita delle merci, le attrezzature in dota-zione e le superfici di vendita; per le unità dei rami industriali, i forni, le apparecchia-ture termiche ed i motori elettrici. Una ta-vola illustra l'esistenza dei servizi

ambula-toriali nelle varie strutture sanitarie. Un'ultima Tabella infine riporta per cia-scun comune della provincia la consistenza di imprese, unità locali e relativi addetti, ri-partendoli per classi di attività economica.

• • •

Si è parlato di imprese e di unità locali; esse hanno costituito l'oggetto della rileva-zione censuaria. Sembra opportuno, prima di illustrarne i principali risultati, ricorda-re le definizioni adottate ai fini del censi-mento.

Mentre per l'impresa si intende l'organiz-zazione di un'attività economica esercitata con carattere professionale al fine della produzione o dello scambio di beni e di servizi, per unità locale si intende invece l'impianto situato in un dato luogo e varia-mente denominato (stabilimento, laborato-rio, negozio, ristorante, albergo, bar, uffi-cio, studio professionale, ecc.) in cui viene effettuata la produzione o la distribuzione di beni o la prestazione di servizi. Le im-prese possono essere «unilocalizzate», co-stituite cioè da una sola unità locale (che coincide pertanto con la sede dell'impresa) o «plurilocalizzate», costituite da due o più unità locali, delle quali una coinciden-te con la sede dell'impresa e le altre situacoinciden-te anche in altro comune. Con il censimento sono state rilevate, tutte le imprese, com-prese quelle che svolgevano la propria atti-vità in forma artigianale ed ambulante, e, per quanto riguarda le unità locali, sia quelle «operative» in cui si attua material-mente la produzione o la vendita di beni o la prestazione di servizi, sia quelle «ammi-nistrative», costituite dalla sede centrale dell'impresa e dagli uffici distaccati. In merito al campo di rilevazione, esso questa volta ha contemplato anche com-parti di attività che i censimenti passati non avevano considerato. Insieme ai con-sueti settori industriali, commerciali, del credito, dell'assicurazione e dei trasporti, sono stati oggetto di rilevazione anche gran parte della pubblica amministrazione e dei servizi pubblici e privati.

In particolare per quanto riguarda la P.A. sono state escluse soltanto le unità relative alla difesa e alla sicurezza nazionale, men-tre con riferimento ai servizi privati non sono stati censiti i servizi domestici presso famiglie e convivenze, nonché le attività inerenti al culto e le libere professioni arti-stiche e letterarie.

I P R I N C I P A L I R I S U L T A T I D ' A S S I E M E

Sono 111.614 le imprese rilevate in totale con il Censimento 1981, 22.844 in più, a parità di campo di osservazione, rispetto a quelle censite nel 1971. Di unità locali se ne sono contate 132.733 con un incremen-to di 24.842, sempre consideraincremen-to il medesi-mo ambito di rilevazione.

Se invece si tiene conto della variazione in esso intervenuta, che come già accennato ha ora comportato la rilevazione di tutte le at-tività economiche sia pubbliche che private, con pochissime eccezioni, le imprese rileva-te per la prima volta sono 1.571 mentre ben

14.505 le unità locali. La differenza piutto-sto consistente tra il numero delle imprese e quello delle unità locali trova giustificazione nel fatto che la definizione di impresa non risultava adeguata alla maggior parte dei servizi pubblici e privati considerati dal nuovo campo di osservazione. Pertanto le unità di rilevazione costituite da studi medi-ci, notarili, legali, ecc. (non costituenti im-presa commerciale e quindi non soggetti al-l'obbligo dell'iscrizione alla Camera di commercio) nonché per quelle della P.A., Enti pubblici, assicurazioni, ecc. sono state

T a b e l l a 1 - Imprese, unità locali e addetti in provincia di Torino per ramo di attività economica al censimento 1981

Imprese con addetti Unità locali con addetti

Rami di attività economica

Imprese Addetti

Valori assoluti

Unità Locali Addetti

Valori percentuali

Unità Locali Addetti

0 - Agricoltura, caccia, foreste e pesca 147 5 9 6 155 551 0,1

0,1

1 - Energia, gas e acqua, estrazione combu- 0,1 0,1

stibili 4 2 7.502 2 8 8 10.429 0,2

1,1

2 - Industrie estrattive, manifatturiere per la 0,2 1,1

trasformazione di minerali non energetici,

chi-miche 1.130 2 9 . 2 2 9 1.346 3 1 . 4 5 9

1,1 3,5

3 - Industrie manifatturiere per lavorazione e 1,1 3,5

trasformazione di metalli; meccanica di

preci-sione 1 1.148 3 8 3 . 3 8 9 11.821 308.183 8,9 33,9

4 - Industrie manifatturiere alimentari, tessili, 8,9 33,9

pelli e cuoio, abbigliamento, legno, mobilio e

altre 11.897 1 17.861 12.249 104.978 9,2

11,5

5 - Industrie delle costruzioni e delle installa- 9,2 11,5

zioni impianti per l'edilizia 11.61 1 38.518 12.301 3 8 . 5 9 3 9,2

4,2

6 - Commercio, pubblici esercizi e alberghi; ri- 9,2 4,2

parazione beni di consumo e veicoli 57.066 143.847 59.731 152.487 45,0

16,8

7 - Trasporti e comunicazioni 4.589 2 5 . 0 3 0 6.072 51.353 4,6

5,6

8 - Credito e assicurazioni, servizi prestati alle 4,6 5,6

imprese; noleggio 4.471 48.561 9.820 56.591 7,4 6,2

9 - Pubblica amministrazione; servizi pubblici 7,4 6,2

e privati 9.513 31.716 18.950 155.428 14,3

17,1

Totale 111.614 826.249 132.733 910.052

100,0 100,0

rilevate soltanto le notizie relative alle unità locali e come tali conteggiate.

In complesso, dunque, rispetto al 1971 le imprese sono aumentate di 24.415 unità e le unità locali di 39.347.

In termini occupazionali si rileva che a pa-rità di campo di osservazione gli addetti delle imprese, in totale 826.249, sono di-minuiti di 30.944 unità, mentre quelli del-le unità locali, 910.052, son cresciuti di 24.322. L'apporto di addetti dovuto all'al-largamento del campo di osservazione ha significato per le imprese 17.299 persone occupate in più e ben 146.294 per le unità locali. Per cui complessivamente, il Censi-mento 1981 ha evidenziato 13.645 addetti in meno a livello di imprese, e 170.616 in più per quanto riguarda le unità locali. In merito alla distribuzione per settori di attività economica, appare nettissima sem-pre la susem-premazia dei comparti dell'indu-stria manifatturiera considerati globalmen-te, che rappresentano oltre il 45% del tota-le degli addetti. Se all'industria manifattu-riera si aggiungono poi gli altri rami indu-striali minori, dell'energia gas ed acqua, le industrie estrattive e delle costruzioni, il peso dell'occupazione industriale della provincia raggiunge il 50% esatto.

Si contendono il secondo posto nella gra-duatoria occupazionale la P.A. ed i servizi

Rami di attività economica

0 - Agricoltura, caccia foreste e pesca Imprese Unità locali 1 - Energia, gas e acqua, estrazione combu-stibili

Imprese Unità locali 2 - Industrie estrattive, manifatturiere per la trasformazione di minerali non energetici, chi-miche

Imprese Unità locali 3 - Industrie manifatturiere per lavorazione e trasformazione di metalli; meccanica di preci-sione

Imprese Unità locali 4 - Industrie manifatturiere alimentari, tessili, pelli e cuoio, abbigliamento, legno, mobilio e altre

Imprese Unità locali 5 - Industrie delle costruzioni e delle installa-zioni impianti per l'edilizia

Imprese Unità locali 6 - Commercio, pubblici esercizi e alberghi; ri-parazioni beni di consumo e veicoli

Imprese Unità locali 7 - Trasporti e comunicazioni

Imprese Unit^ locali 8 - Credito e assicurazione, servizi prestati alle imprese; noleggio

Imprese Unità locali 9 - Pubblica amministrazione; servizi pubblici e privati Imprese Unità locali Totale Imprese Unità locali (1 ) - attività non rilevate con il Censimento del 1971.

pubblici e privati (17,1%) ed il ramo del commercio, pubblici esercizi e laboratori di riparazione (16,8%).

Il settore terziario in complesso, ossia i due rami sopra citati, più i trasporti e le comu-nicazioni ed il credito, le assicurazioni ed i servizi alle imprese, rappresenta il 45,6% della struttura dell'occupazione torinese. Il confronto con la composizione dell'oc-cupazione del 1971 lo si può effettuare uti-lizzando il prospetto 3, in cui, per evitare di comparare settori rilevati in maniera non omogenea nei due censimenti, sono indicati a parte il ramo 9, nel 1971 quasi completamente trascurato, ed il ramo 8

per quelle attività non oggetto di rilevazio-ne dieci anni prima.

Le percentuali sono state calcolate sul tota-le parziatota-le dei primi 8 rami e pertanto dif-feriscono notevolmente da quelle riportate nel prospetto 1.

Emerge con chiarezza un ridimensiona-mento dei comparti industriali in senso stretto, i rami da 1 a 4, che vedono la loro quota di manodopera passare dal 67,8% al 61,8%, mentre nel comparto delle costru-zioni si è in presenza di un rafforzamento soprattutto in termini di unità locali. Con altrettanta evidenza si constata una generale avanzata dei rami che

costituisco-T a b e l l a 2 - Differenze assolute riscontrate nel Censimento 1981 rispetto al Censimento 1971 per ramo di attività economica in provincia di costituisco-Torino

A parità di campo di osservazione Numero Addetti Campo di osservazione diverso (1 ) Numero Addetti Totale Numero Addetti 18 58 301 117 58 18 301 117 73 65 + 1.050 - 685 73 65 1.050 685 2 0 3 0 - 5.821 -12.699 20 3 0 12.699 5.821 + 4.068 + 4 . 3 9 0 - 9.154 - 9.040 + 4.068 + 4.390 9.154 9.040 + 3.009 + 3.084 -13.985 -11.636 + 3.009 + 3.084 13.985 1 1.636 + 7.133 + 7.061 + 2.910 + 5.031 + 7.133 + 7.061 2.910 5.031 + 4.713 + 5.472 +21.891 + 19.049 + 4.713 + 5.472 + 21.891 + 19.049 + 1.693 + 2.031 + 9.664 -48.726 + 1.693 + 2.031 48.726 9.664 + 1.381 + 1.699 + 17.320 +16.856 + 5.212 + 975 + 8.959 + 17.982 + 2.356 + 6.91 1 + 26.279 + 34.838 + 9 2 2 + 1.258 + 5.005 + 5.930 + 596 + 9.293 + 8.340 + 128.312 + 1.518 + 10.551 + 13.345 + 134.242 +22.844 +24.842 +24.322 -30.944 + 14.505 + 1.571 + 17.299 + 146.294 +24.415 +39.347 + 170.616 - 13.645

no il settore terziario: il comparto del com-mercio manifesta quasi 20.000 occupati in più (ed è un fatto positivo constatare per contro una diminuzione del peso delle re-lative unità locali, il che significa un au-mento della dimensione media dell'impre-sa), quello dei trasporti e delle comunica-zioni una lievitazione di circa 10.000 per-sone, ma è soprattutto il settore del cosid-detto terziario avanzato, che comprende il credito, le assicurazioni ed i servizi alle imprese, a segnalare la maggiore espansio-ne pur limitando il confronto a quelle po-che categorie di attività già oggetto di cen-simento nel 1971: 17.000 nuovi occupati e quasi 2.000 unità locali in più. Se poi si tiene conto di quelle attività censite per la prima volta indicate a parte nella tabella per le ragioni di confrontabilità sopraddet-te, la dinamica espansiva del comparto viene colta appieno e si può affermare che ad esso tocca il primato, nell'intervallo in-tercensuario, non solo in termini di incre-mento di occupazione, ma anche di novità

di servizi offerti e di nuove, più dinamiche forme imprenditoriali.

A P R O P O S I T O DI

C O M P A R T I I N D U S T R I A L I

Tornando ai settori industriali, che si con- 1

fermano i più importanti nel quadro dell'e-conomia della provincia assorbendo, come ! si è visto, la metà della forza lavoro totale, va segnalata nel decennio una variazione ' nella composizione delle unità locali se- I condo le classi di ampiezza degli addetti. Tale variazione ha riguardato soprattutto la fascia delle grandi imprese, quelle con ' oltre 500 addetti in particolare, che evi-denziano all'incirca lo stesso numero di unità locali ma un peso occupazionale as-sai più contenuto. Gli addetti risultano in- i vece pressoché stazionari nelle altre classi di ampiezza considerate, in cui peraltro si T a b e l l a 3 - Unità locali e addetti in provincia di Torino ai Censimenti 1971 e 1981 per ramo di attività economica

Rami di attività economica

Censimento 1971 Censimento 1981

Rami di attività economica Valori assoluti Valori percentuali Valori assoluti Valori percentuali

Rami di attività economica

Unità locali Addetti Unità locali Addetti Unità Locali Addetti Unità Locali Addetti

0 - Agricoltura, caccia, foreste e

pe-sca 2 1 3 4 3 4 0,3 0,1 155 551 0,1 0,1

1 - Energia, gas e acqua, estrazione

combustibili 3 5 3 9.379 0,4 1,3 2 8 8 10.429 0,3 1,4

2 - Industrie estrattive, manifatturiere 1,4

per la trasformazione di minerali non

energetici, chimiche 1.376 44.158 1,6 6,1 1.346 31.459 1,2 4,3

3 - Industrie manifatturiere per lavo- 4,3

razione e trasformazione di metalli;

meccanica di precisione 7.431 317.223 8,7 44,2 1 1.821 308.183 10,9 41,8

4 - Industrie manifatturiere alimentari, 41,8

tessili, pelli e cuoio, abbigliamento,

le-gno, mobilio e altre 9.165 116.614 10,8 16,2 12.249 104.978 11,3 14,3

5 - Industrie delle costruzioni e delle 11,3 14,3

installazioni impianti per l'edilizia 5.240 33.562 6,2 4,7 12.301 38.593 1 1,3 5,2

6 - Commercio, pubblici esercizi e al- 5,2

berghi; riparazione beni di consumo e

veicoli 54.259 133.438 63,8 18,6 59.731 152.487 55,0 20,7

7 - Trasporti e comunicazioni 4.041 41.689 4,8 5,8 6.072 51.353 5,6 7,0

8 - Credito e assicurazioni, servizi

pre-stati alle imprese; noleggio ( 1 ) 2.909 21.753 3,4 3,0 4.608 38.609 4,3 5,2

Totale parziale 84.987 718.250 100,0 100,0 108.571 736.642 100,0 100,0

8 - Credito e assicurazioni, servizi pre- 100,0

stati alle imprese; noleggio (2) 5.212 17.982

9 - Pubblica amministrazione; servizi

pubblici e privati 8.399 21.186 18.950 155.428

Totale generale 93.386 739.436 132.733 910.052

(1 ) - per il 1 981 non sono considerate le unità locali e i relativi addetti riguardanti le attività censite per la prima volta. (2) - unità locali e relativi addetti riguardanti attività censite per la prima volta nel 1981.

è assistito ad una generale lievitazione del numero di unità locali.

Nella tabella 4 sono a confronto i risultati dei due ultimi censimenti per i diversi comparti industriali estrattivo-mani-fatturieri in ordine alle unità che occupano almeno 10 addetti.

Si tratta di un segmento piuttosto ampio dell'occupazione totale della provincia: i dati riportati riguardano infatti 386.683 occupati su un totale di 910.052 e di

455.049 nella sola industria.

Gli occupati nelle industrie estrattive e manifatturiere con almeno 10 addetti sono passati da 438.548 nel 1971 a 386.683 nel 1981, con una diminuzione nel decennio di 51.865 unità, pari all'I 1,8%.

Nello stesso periodo le unità locali sono passate da 3.618 a 4.616, con un aumento di 998 unità, pari al 27,6%.

Si coglie con immediatezza pertanto il net-to calo dell'occupazione, che si

accompa-gna ad un chiaro aumento delle unità loca-li. I dati riportati danno la misura di una tendenza al ridimensionamento dell'occu-pazione industriale, che riguarda soprattut-to la grande impresa: il numero medio di addetti per unità locale passa nel decennio da 121 a 84.

Fra tutte le 21 classi d'industria, solo tre presentano un saldo positivo degli occupati tra il 1971 e il 1981: si tratta, nell'ordine, dell'industria della costruzione di mezzi di

T a b e l l a 4 - Unità locali e addetti nelle industrie estrattive e manifatturiere della provincia di Torino con almeno 10 addetti

Classi e rami di attività economica Censimento 1 971

Unità Locali Addetti

Censimento 1981

Unità Locali Addetti

22 - Produzione e 1a trasformazione dei metalli 134 21.287 76 13.597

23 - Estrazione minerali non metalliferi 37 1.218 28 1.059

24 - Lavorazione minerali non metalliferi 147 6.001 136 5.326

25 - Industrie chimiche 135 10.609 147 7.134

26 - Produzione fibre artificiali e sintetiche 2 1.995 4 1.236

Totale ramo 2 4 5 5 41.110 391 28.352

31 - Costruzione di prodotti in metallo 895 43.213 1.245 50.440

32 - Macchine e materiale meccanico 4 1 4 45.044 6 3 4 40.556

33 - Macchine per ufficio e elaborazione dati 11 21.983 25 14.215

34 - Materiale elettrico e elettronico 2 4 4 35.423 4 8 0 37.999

35 - Autoveicoli, carrozzeria, parti 275 140.395 3 0 4 122.420

36 - Altri mezzi di trasporto 19 8.157 3 4 10.302

37 - Strumenti e apparecchiature di precisione 55 4.801 68 4.568

Totale ramo 3 1.913 299.016 2.790 2 8 0 . 5 0 0

41 - Industrie alimentari di base 9 4 3.669 138 3.539

42 - Zucchero, bevande, tabacco 77 5.422 64 4.454

43 - Industrie tessili 2 3 6 23.935 2 0 4 12.708

44 - Industrie delle pelli e cuoio 43 2.572 41 1.912

45 - Calzature e abbigliamento 142 1 1.778 158 8.872

46 - Legno e mobili in legno 164 5.670 2 0 0 4.523

47 - Carta, stampa ed editoria 233 15.259 2 8 4 15.004

48 - Gomma e materie plastiche 201 27.202 2 7 8 24.345

49 - Industrie manifatturiere diverse 60 2.915 68 2.474

Totale ramo 4 1.250 98.422 1.435 77.831

Totale rami 2, 3, 4 3.618 438.548 4.616 386.683

T a b e l l a 5 - Addetti in provincia di Torino per categoria posizionale per ramo di attività economica al censimento 1981

Addetti Rami di attività economica

Indipendenti Dipendenti Totale

Totale di cui operai

0 - Agricoltura, caccia, foreste e pesca 291 2 6 0 144 551

1 - Energia, gas e acqua, estrazione combustibili 66 10.363 4.687 10.429

2 - Industrie estrattive, manifatturiere per la trasformazione di minerali non

energeti-ci, chimiche 1.848 29.611 21.076 31.459

3 - Industrie manifatturiere per lavorazione e trasformazione di metalli; meccanica di

precisione 18.31 1 289.872 213.571 308.183

4 - Industrie manifatturiere alimentari, tessili, pelli e cuoio, abbigliamento, legno

mo-bilio e altre 19.408 85.570 62.363 104.978

5 - Industrie delle costruzioni e delle installazioni impianti per l'edilizia 15.261 23.332 18.587 38.593

6 - Commercio, pubblici esercizi e alberghi; riparazione beni di consumo e veicoli 91.482 61.005 23.378 152.487

7 - Trasporti e comunicazioni 7.724 43.629 22.524 51.353

8 - Credito e assicurazioni, servizi prestati alle imprese; noleggio 12.763 43.828 3.252 56.591

9 - Pubblica amministrazione; servizi pubblici e privati 18.156 137.272 30.579 155.428

trasporto diversi dagli autoveicoli, cioè dell'industria aeronavale (+ 26,3%), dell'in-dustria della costruzione di prodotti in me-tallo (+ 16,7%) e dell'industria di produzio-ne di materiale elettrico ed elettronico (+ 7,3%).

Fra le classi che registrano un calo di occu-pazione si segnalano le industrie tessili (- 46,1 %), le industrie per la costruzione di macchine per ufficio e per l'elaborazione dei dati (-35,3%), le industrie chimiche (- 32,8%) quelle per la produzione di fibre artificiali e sintetiche (-38,0%) e le indu-strie di produzione e prima trasformazione dei metalli (-36,1%).

Se questa è la situazione in termini percen-tuali, vi è ancora da notare che cali di oc-cupazione abbastanza contenuti possono presentare diminuzioni assolute di notevo-le entità: è questo soprattutto il caso del-l'industria della costruzione degli autovei-coli, che perde nel decennio quasi 18.000 occupati (- 12,8%).

Vi è infine da aggiugere che il calo di occu-pazione effettiva non è misurato completa-mente dai dati del censimento, poiché i di-pendenti in cassa integrazione guadagni sono stati considerati come occcupati. L'occupazione dipendente (prospetto 5), che globalmente per tutte le attività rapre-senta il 79,6% con 724.742 addetti (l'80,4% nel 1971), nei settori manifattu-rieri raggiunge il 91,1%, mentre nel com-parto delle costruzioni e dell'installazione

di impianti il suo peso di riduce al 60,5%, (nel 1971 le incidenze erano rispettivamen-te del 93% e del 75,2%). Nei settori extra industriali si va dal 40% del commercio, al 77,4% del credito assicurazioni e servizi alle imprese, all'85% (88,8% nel 1971) dei trasporti e comunicazioni, all'88,3% del ramo 9 comprendente pubblica ammini-strazione e servizi pubblici e privati. I con-fronti con il 1971 non sono effettuabili per ora per tutti i settori a causa della già ac-cennata variazione del campo di osserva-zione e della diversa classificaosserva-zione di al-cune attività, in quanto l'articolazione de-gli addetti tra dipendenti ed indipendenti nelle varie classi di attività, che permette-rebbe confronti omogenei, non è riportata nel fascicolo di cui si tratta. Essa costitui-sce invece oggetto di una di quelle tavole non destinate alla pubblicazione che rap-presentano un po' la novità dell'ultimo censimento per quanto concerne la diffu-sione dei dati.

Si tratta di un trentina di tabelle disponibi-li su richiesta all'ISTAT da parte di tutti gli utilizzatori interessati, che analizzano più a fondo parecchi caratteri rilevati, spingendosi quasi sempre nella disaggrega-zione alla categoria di attività economica. In questo modo l'Istituto, sulla base dell'e-sperienza 1971, ha voluto da un lato snel-lire il piano di pubblicazione dei risultati censuari, riducendo così i tempi lunghi di attesa, e dall'altro ha inteso favorire la più ampia fruizione dei dati raccolti, fornendo all'utilizzatore la possibilità di soddisfare esigenze conoscitive più articolate.

IL CONTROLLO DEI FLUSSI ECONOMICO-FINANZIARI.

Nel documento Cronache Economiche. N.004, Anno 1984 (pagine 87-93)