§ II STRUTTURA DEL TESTO
Tavole 20-21 Cavalle e cavall
D. Polarità tramite inversione delle funzioni sintattiche
2.2. Sistemi di significato
2.2.1. Meccanismi di associazione
2.2.1.1. Segni di tipo A
Un’analisi complessiva della serie ha dimostrato che per un numero consistente di omina che riguardano malformazioni fisiche è possibile stabilire delle associazioni immediate di tipo
funzionale, vale a dire associazioni basate sulle funzioni che le varie parti del corpo esercitano in
condizioni normali: ad esempio, molti omina che trattano le malformazioni delle orecchie hanno apodosi connesse alla sfera semantica dell’ascoltare e, analogamente, gli organi sessuali sono spesso associati a temi quali fecondità e prosperità. In altri casi il significato può essere decodificato attraverso la conoscenza dei valori simbolici attribuiti alle parti del corpo: la maggior parte degli omina che hanno ad oggetto le malformazioni degli occhi sviluppa il tema della gestione delle risorse idriche del paese; in questo caso il meccanismo associativo si avvale dell’immagine degli occhi come “fonte, sorgente” delle lacrime46.
Nell’elenco che segue, suddiviso sulla base della parte del corpo trattata nella protasi, sono state proposte le associazioni più ricorrenti. Ciascuna è seguita dall’indicazione del numero progressivo degli omina che vi possono essere ricondotti. Sono stati presi in considerazione solamente gli omina integri sia nella protasi che nella apodosi. Non sono state considerate le apodosi del tipo “standard”.
a. Testa e collo
Le Tavole 2 e 8 di &umma izbu hanno ad oggetto feti umani ed izbu nati con due teste, alcune parti del corpo in comune e altre duplicate o moltiplicate. Un certo numero di omina della Tavola 7 prende in considerazione le malformazioni del collo di un izbu:
qaqqadu “testa” T. 2: 1-8, 20-33; T. 5: 65; T. 8: 1-108
ki^ādu “collo” T. 5: 9; T. 7: 69-92
La testa è simbolicamente associata al sovrano e il collo, vale a dire la parte anatomica che connette la testa con il resto del corpo, si identifica con il potere regale. La solidità del collo allude alla forza e al successo militare; viceversa, malformazioni della testa e del collo sono connesse a problemi che riguardano il vertice: ribellioni dei figli del re, morte del re/principe, distruzione del suo paese:
i) Potere e successo del sovrano: T. 5: 9; T. 7: 69, 70
ii) Distruzione del paese: T. 2: 21, 27, 29-30; T. 7: 71, 73; T. 8: 62, 73, 83, 86, 90
iii) Ribellione: T. 2: 25, 28; T. 7: 72, 75, 77; T. 8: 31, 34-35, 38, 48, 50-56, 58-61, 75-77, 79-81, 89
iv) Morte del re/fine del regno: T. 2: 20; T. 7: 74, 75; T. 8: 67, 87
i) T. 7: 70) ^umma izbu ki^āssu u qaqqassu epiq rubû gamērūta illak “se il collo e la testa di un izbu sono solidi – il re diventerà irresistibile”
ii) T. 2: 26) [^umma sinni^tu ulidma 2 qaqqadā]tu^u 2 pû^u 2 e#em#erātu^u 4 qātātu^u 4 ^ēpātu^u ^a~luqti māti “[se una donna partorisce e (il feto ha) due test]e, due bocche, due colonne vertebrali, quattro mani (e) quattro piedi – distruzione del paese”
iii) T. 8: 48) ^umma izbu 2 qaqqadātu^u ^anû ina zibbati^u ^akin ana ^arri barti “se un izbu ha due teste e la seconda si trova sulla sua coda – (ci sarà) ribellione contro il re”
iv) T. 7: 74) ^umma izbu ki^āssu ~arir mūt rubê “se il collo di un izbu ha un’incisione – morte del principe” b. Corna
(T. 5: 15-29; T. 9: 20-75; T. 18: 7-14; T. 19: 11-13, 44-46, 82-84)
Le corna sono oggetto di attenzione in &umma izbu, Tavola 5: 15-29 (agnelli con caratteristiche fisiche leonine), Tavola 9: 20-75 (izbu), Tavola 18: 7-14 (montoni) e Tavola 19: 11-13, 44-46, 82-84 (bovini).
Nel caso degli omina delle Tavole 5 e 9, un’analisi delle apodosi ha permesso di individuare alcune tematiche ricorrenti che vedono il sovrano come protagonista (agente e paziente) di azioni di tipo militare:
i) Conquista di territori e fortezze: T. 5: 16, 24, 25; T. 9: 30’, 32’, 33’, 44’, 47’, 60’, 62’
ii) Vittoria in guerra: T. 5: 18, 20, 21, 26, 27, 28, 29; T. 9: 20’, 21’, 22’, 28’, 30’, 32’, 33’, 43’, 47’, 62’, 63’, 64’, 65’;
iii) Attacco militare: T. 5: 17, 19; T. 9: 23’, 24’, 26’, 29’, 31’, 45’;
iv) Forza bellica: T. 9: 20’, 24’, 30’, 32’, 34’, 37’, 38’, 39’, 41’, 43’, 51’, 52’, 61’; v) Acquisizione di truppe ausiliarie: T. 9: 20’, 21’, 28’, 33’, 43’, 49’, 50’
i) T. 5: 24) ^umma la~ru nē^a ulidma qarnān 2 ina imitti^u ^aknā rubû māt nakri^u ileqqe “se una pecora partorisce un leone e (esso) ha due corna a destra – il principe prenderà il paese del suo nemico” ii) T. 5: 28) ^umma la~ru nē^a ulidma qarnā^u ^a imitti u ^umēli larâ ir^â rubû tēbī māti^u u^amqat “se una pecora partorisce un leone e le sue corna di destra e sinistra hanno delle biforcazioni – il principe abbatterà coloro che attaccano il suo paese”
iii) T. 5: 19) ^umma la~ru nē^a ulidma qarnān ^aknāma qaran ^umēli^u larâ ir^i tību dannu “se una pecora partorisce un leone e (esso) ha delle corna e il suo corno sinistro ha delle biforcazioni – (si verificherà) un terribile attacco”
iv) T. 5: 20) ^umma la~ru nē^a ulidma qaran imitti^u lā ibba^^i ummān rubê mā~ira ul ira^^i “se una pecora partorisce un leone e (questo) non ha il corno destro – l’esercito del principe non avrà rivali”
v) T. 9: 49’) ^umma [izbu qar]nā^u ina imitti^u ^aknā rubû tillatī ira^^i “se le [corn]a di un izbu si trovano a destra – il principe avrà truppe ausiliarie”
Le associazioni simboliche sono evidenti: le corna sono anzitutto la parte superiore della testa degli animali e il gesto di alzare le corna, allo stesso modo del gesto dell’uomo di alzare la testa, è spesso connesso all’idea di altezza e di fierezza. L’immagine delle corna appuntite è associata a quella del potere e non si dimentichi che in Mesopotamia le corna sono usate per adornare le corone di re e divinità. Inoltre, gli animali usano le corna come strumento di lotta: esse diventano dunque simbolo della forza impiegata nella lotta contro l’avversario47. Spesso le divinità guerriere mesopotamiche sono descritte come tori impetuosi che caricano (nukkupu) il nemico con le loro corna48.
47 Vd. su queste associazioni Fronzaroli 1965, 255. 48 Vd. Watanabe 2000, 60-64.
c. Orecchie
(T. 3: 1-23; T. 4: 36-38; T. 5: 30-32; T. 11: 1-142; T. 19: 50-52; T. 20: 36’; T. 21: 42’)
Le anomalie delle orecchie dei feti umani sono trattate nella Tavola 3 e in tre omina della Tavola 4 (36-38); quelle degli izbu occupano l’intera Tavola 11; quelle dei feti di pecora sono oggetto di alcuni omina (30-32) della Tavola 5. Riferimenti ad anomalie delle orecchie si trovano anche nelle Tavola 19 (buoi) e 20-21 (puledri).
L’orecchio è l’organo dell’udito e in quanto tale svolge una funzione fondamentale nella vita umana49. Attraverso le orecchie si trasmettono informazioni: l’espressione uznā puttû lett. “aprire le orecchie” significa “informare, riferire, annunciare”. Allo stesso tempo la formula
uznā ana NP šakānu significa “prestare attenzione a”. Le parole akkadiche uznu e ~asīsu
indicano intelligenza e sapienza: l’espressione uznā rapāšu significa “accrescere l’intelligenza” (spesso detto delle divinità nei confronti degli uomini), mentre rapaš uzni si riferisce ad un individuo dotato “di grande intelligenza”; analogo è l’uso di palkât ~asis e palkât uzni nel senso di “saggio, sapiente”50.
Per quanto riguarda Šumma izbu molte delle apodosi della Tavola 3 sono del tipo standard e risulta quindi difficile evidenziare un tema dominante. Al contrario un’analisi delle apodosi della Tavola 11 ha permesso di individuare numerosi riferimenti ad azioni in vario modo legate alla sfera semantica dell’“ascoltare”. Una delle azioni più frequenti è quella del “consigliare” (malāku): le apodosi informano sulla presenza o meno di consiglieri (mālikū) per il sovrano e riferiscono di cattivi consigli ovvero consigli rimasti inascoltati. In alcuni casi l’azione ha come protagonisti gli dei che odono le preghiere del sovrano e si muovono di conseguenza in suo aiuto. Nell’omen 77 della Tavola 11 il nemico ascolta le implorazioni del re: ^umma izbu uznā^u
ina a~ī^u ^aknā rubû ana nakri^u tēmīqa ira^^i “se le orecchie di un izbu sono poste sui suoi fianchi
– il principe implorerà il nemico”. In un certo numero di casi ascoltare significa obbedire oppure, viceversa, non obbedire e quindi ribellarsi.
i) Presenza di consiglieri: T. 11: 1, 2, 20, 71’, 80’, 82’, 83’, 119’, 121’, 123’, 125’ ii) Consiglio inascoltati: T. 3: 19; T. 11: 122’, 126’, 139’
iii) Cattivi consigli: T. 11: 53’-56’, 72’, 80’, 120’, 124’ iv) Ascoltare da parte degli dei: T. 11: 2, 75’, 78 v) Obbedienza: T. 11: 1, 2, 117’
49 Vd. Biggs 2003-2005, 42-43. 50 Vd. CAD R, 158a e P, 67b.
vi) Ribellione: T. 11: 1, 72’, 118’, 127’, 128’
i) T. 11: 119’) ^umma izbu ina libbi uzni^u ^a imitti uznu ^anītumma ^aknat rubû mālikī ira^^i “se dentro l’orecchio destro di un izbu si trova un secondo orecchio – il principe avrà dei consiglieri”
ii) T. 3: 19) ^umma sinni^tu ulidma 2 uznā^u ina ^umēli ^aknāma ^a imitti lā ibba^^i milik māti issappa~ “se una donna partorisce e (il feto) ha due orecchie a sinistra e nessuna a destra – l’opinione del paese non sarà unificata (lett. sarà dispersa)”
iii) T. 11: 72’) ^umma izbu uznā^u su~~urāma kutalla^u ina\\alā rubû ina milki^u i~~ele##īma \ēm māti i^anni “se le orecchie di un izbu sono curvate e guardano la sua schiena – il principe scivolerà in un (cattivo) consiglio e la situazione politica del paese cambierà”
iv) T. 11: 75’) ^umma izbu uznā^u ina i^id isi^u ^aplāni ^aknā ummānu itti ili ana dâki er^et “se le orecchie di un izbu si trovano alla base della sua mascella inferiore – la distruzione dell’esercito è stata chiesta con l’approvazione divina”
v) T. 11: 117’) ^umma izbu 2 uznā^u ina imitti ^aknāma 1 ina ^umēli ^aknat ana pî i^tēn mātu u^^ab “se un izbu ha due orecchie a destra e una a sinistra – il paese vivrà sotto il comando di uno (solo)”
vi) T. 11: 118’) ^umma izbu 2 uznā^u ina ^umēli ^aknāma 1 ina imitti ^aknat mātu ibbalakkat “se un izbu ha due orecchie a sinistra e una a destra – il paese si ribellerà”
d. Occhi
(T. 2: 44-66; T. 5: 33-38; T. 10: 1-84)
Le anomalie degli occhi dei feti umani sono trattate nella Tavola 2 (omina 44-66). Le anomalie degli occhi degli izbu sono trattate negli omina 1-84 della Tavola 10.
Una analisi delle apodosi relative mostra che uno dei temi più ricorrenti è quello della gestione delle risorse idriche del paese sia in senso positivo, apertura dei canali (una delle principali attività del sovrano mesopotamico), sia in senso negativo, arginamento dei canali (soprattutto ad opera del nemico). Un certo numero di apodosi può essere connesso alle conseguenze del venir meno delle risorse idriche: insorgere di carestia e pestilenza nel paese o nelle regioni circostanti il paese, morte del bestiame, infecondità. Parallelamente, alcune apodosi hanno a che fare con la morte del sovrano e la fine del suo regno oppure, con una inversione tipica dello stile divinatorio, con l’espansione del suo regno e con previsioni di lunga durata della sua vita:
i) Chiusura dei canali: T. 2: 47’, 59’; T. 10: 16, 43 ii) Apertura dei canali: T. 2: 53’, 55’, 57’; T. 10: 17, 80
iii) Carestia, morte del bestiame, infecondità: T. 2: 48’, 52’, 61’, 62’; T. 10: 16-19, 36, 45-46, 52, 60, 101-102
iv) Morte del re: T. 10: 34, 37-40, 51
v) Lunga durata del regno e della vita del re: T. 10: 54, 56
i) T. 2: 47’) [^umma sinni^tu ulid]ma īn imitti^u lā ibba^^i nār rubê isekkirma mātu arbū[ta illak] “[se una donna partorisce] e (il feto) non ha l’occhio destro – il canale del principe sarà chiuso e il paese [sarà] distr[utto]”
ii) T. 2: 55’) [^umma sinni^tu] ulidma 2 inātu^u ina imitti 2 ina ^umēli ^aknā nāru nadītu i~~errīma mātu šubta nē~ta uššab “[se una donna] partorisce e (il feto) ha due occhi a destra e due a sinistra – un canale abbandonato sarà scavato (di nuovo); il paese vivrà tranquillo”
iii) T. 2: 48’) ^umma sinni^tu ulidma īnā^u lā ibba^^â mātu sunqa immar “se una donna partorisce e (il feto) non ha gli occhi – il paese conoscerà la carestia”
iv) T. 10: 4’) ^umma izbu [1] īn^u ina pāni^u 1 ina arki^u ^aknat rubû ina māti^u i~alliq “se un izbu ha [un] occhio davanti e uno dietro – il principe andrà in rovina nel suo paese”
v) T. 10: 49’) [^umma izbu] īnā^u ina libbi uznī^u ^aknā ūmū rubê irrikū “[se] gli occhi di un [izbu] si trovano in mezzo alle sue orecchie – i giorni del principe saranno lunghi”
e. Bocca, labbra, lingua e denti
Le anomalie della bocca, delle labbra, della lingua e dei denti sono oggetto delle Tavole 3-4 (feti umani), 5 (feti di pecora), 7 e 12 (izbu). Per quanto riguarda la parte finale della serie (animali), omina di questo tipo appartengono alle Tavole 19 (bovini) e 21 (izbu di cavalla):
pû “bocca” T. 3: 37-39; T. 5: 66-68; T. 12: 35-74; T. 19: 14; T. 21: 4-5, 39’ ^aptu “labbro” T. 3: 40-42 li^ānu “lingua” T. 5: 69-70; T. 12: 76-125; T. 19: 17, 41- 43; T. 21: 3-5 ^innu “dente” T. 4: 27-30; T. 7: 65-68
Come si può dedurre dall’elenco che segue, la maggior parte delle protasi dedicate alle malformazioni di queste parti del corpo sono connesse a predizioni che coinvolgono riferimenti all’azione del parlare (i-ii) o del mangiare (iii):
ii) Rivelazione di un segreto: T. 12: 101, 103
iii) Carestia, saccheggio: T. 3: 38; T. 4: 28, 30; T. 7: 68; T. 12: 53, 63, 90, 99-100, 106-108
i) T. 12: 87) šumma izbu lišān^u ina laq pī^u raksat rubû ina ekalli^u i[barrūšu] “se la lingua di un izbu è attaccata al suo palato - si ri[belleranno] al re nel suo palazzo”
ii) T. 12: 101) [^umma izbu…^a? imitti?] pal^at piri^ti rubê ana nakri […] “[se un izbu…di? destra?] è forata –
il segreto del principe al nemico […]”51
iii) T. 3: 87) šumma sinništu ulidma pûšu pe~i ālu ibballakatma bēlšu idâk mātu āšibtu ikkaššad ebūr māti nakru ikkal KIMIN sunqu ibbašši “se una donna partorisce e la bocca (del feto) è bloccata – la città si ribellerà e ucciderà il suo signore; il paese abitato sarà conquistato; il nemico saccheggerà (lett. divorerà) il raccolto del paese; stessa protasi: ci sarà una carestia”
f. Addome e perineo
Le anomalie gastro-intestinali dei feti umani sono trattate negli omina 64-67 della Tavola 3; quelle degli izbu sono oggetto di alcuni omina delle Tavole 16-17:
libbu “addome” T. 3: 64-65; T. 5: 72-76; T. 16: 37-53
tākaltu “stomaco” T. 17: 1-9
irrū “intestino” T. 3: 64-67; T. 16: 86-111; T. 19: 65
papān libbi “regione ombelicale” T. 16: 80, 82
rē^ libbi “ipogastrio” T. 16: 54-74
Uno dei temi più ricorrenti nelle apodosi che appartengono a questo gruppo è il saccheggio o la distruzione dei beni e delle ricchezze del paese. Alcune predizioni riguardano più in generale la distruzione del paese oppure l’insorgere di una carestia:
i) Distruzione e saccheggio dei beni del paese: T. 16: 39, 43, 68, 70-74, 76-77, 83, 105 ii) Distruzione del paese: T. 3: 66; T. 16: 69, 75, 83; 17: 72
iii) Carestia: T. 3: 64-65; T. 5: 72, 76; T. 16: 43; T. 17: 73, 77-78
i) T. 16: 71) ^umma izbu rē^ libbi^u petīma irrū^u inna\\alū ni#irti mātika nakru ikkal “se l’ipogastrio di un izbu è aperto e le sue viscere sono visibili – il nemico consumerà il tesoro del tuo paese”
ii) T. 17: 72) ^umma izbu takālta libba u ~a^â lā ir^i irrū^u ina qinnati^u ^aknū māt rubê i~alliq “se un izbu non ha stomaco, addome e polmoni (e) le sue viscere si trovano sul suo sedere – il paese del principe andrà in rovina”
iii) T. 3: 64) ^umma sinni^tu ulidma libba^u petīma irrī lā ir^i mātu sunqa immar “se una donna partorisce e (il feto) non ha le viscere – il paese conoscerà la carestia”
g. Genitali
Le anomalie dei genitali dei feti umani sono trattate nella Tavola 3, mentre quelle degli izbu sono oggetto della Tavola 17 (omina molto frammentari):
i^aru “pene” T. 3: 39, 68-70; T. 17: 33, 44
i^ku “testicolo” T. 3: 69, 71-72; T. 17: 27-28, 32-44
ūru “vulva” T. 3: 71, 73-74;
maqlālu “vulva” T. 3: 101
^apūlu “triangolo femorale” T. 3: 79
qinnatu “sedere” T. 3: 75-76; T. 17: 45-46
^uburru “ano” T. 17: 47
Le malformazioni degli organi genitali sono associate a predizioni che riguardano soprattutto fertilità e capacità riproduttiva ovvero la prosperità della casa e del paese:
i) Fecondità: T. 3: 39, 70, 71
ii) Prosperità: T. 3: 68, 72, 73, 74, 75; T. 17: 43, 45
i) T. 3: 71) šumma sinništu ulidma ūra u iška irši : lā ir^i erâtu ša libbišina inaddâni “se una donna partorisce e (il feto) ha : non ha la vagina e un testicolo – donne incinte abortiranno”
ii) T. 3: 73) šumma sinništu ulidma ūra lā ir^i sunqu u dannatu māta i#abbat bēl bīti ul iššir “se una donna partorisce e (il feto) non ha la vagina – carestia e tempi duri prenderanno il paese; il padrone della casa non prospererà”
h. Arti superiori e inferiori
Le malformazioni degli arti superiori e inferiori dei feti umani sono trattate nelle Tavola 2-3 della serie. Le malformazioni degli arti superiori e inferiori degli izbu sono oggetto della Tavola 14 e della sezione iniziale della Tavola 16:
Superiori
imittu “spalla” T. 14: 7-36
idu “braccio” T. 2: 9-13; T. 3: 46
qātu “mano” T. 2: 12-13; T. 3: 47-50; T. 5: 41
ubānāt qāti “dita della mano” T. 3: 51-56, 60; T. 4: 57-58 Inferiori pēmu “coscia” T. 3: 77-79; T. 14: 37-40 kurītu “stinco” T. 14: 1-2 sāqu “garretto” T. 14: 3-4 kursinnu “polpaccio” T. 16: 1-28 ^ēpu “piede” T. 3: 80-98; T. 5: 78-79; T. 14: 41-106
ubānāt ^ēpi “dita del piede” T. 3: 57-63; T. 4: 59-61
asīdu “tallone” T. 3: 99-100
#upru “zoccolo” T. 16: 29-31
Un primo gruppo di associazioni (i-iii) mette in relazione le malformazioni degli arti con la sorte dei membri della famiglia reale (apodosi pubbliche) o della casa dell’uomo (apodosi private). Nel primo caso l’associazione è estesa anche agli ufficiali/cortigiani del re e al suo esercito. Un secondo consistente gruppo (iv-v) di predizioni gioca invece con formulazioni che contengono verba movendi, in particolare le azioni di dare e prendere. A questo secondo gruppo possono essere correlati anche gli omina che fanno riferimento ad attacchi da parte del nemico oppure ribellioni (vi):
i) Membri della famiglia reale e ufficiali/cortigiani: T. 14: 1-4, 7-8, 10, 21-23, 24, 37, 75-76, 95; ii) Membri della casa: T. 3: 55, 56, 57, 58, 59, 91-93, 95, 97; T. 16: 11
iii) Esercito: T. 14: 5, 6, 7-8, 33, 37, 70-71, 77; T. 16: 9, 31 iv) Dare/prendere: T. 14: 24-25, 105-106
v) Prendere il paese, la fortezza, i beni, l’eredità: T. 3: 50, 53, 87-89, 95; T. 14: 7-8, 10, 11, 37; 95
vi) Attacco del nemico o ribellione: T. 2: 12, 13; 3: 50, 53; T. 14: 7, 8, 21, 74, 81; 16: 27, 29, 30
i) T. 14: 3) ^umma izbu sāq imitti^u lā ibba^^i apil ^arri imât “se un izbu non ha il garretto destro – l’erede del re morirà”;
ii) T. 3: 56) šumma sinništu ulidma 6 TA.ÀM ubānāt qātīšu ša imitti u ša šumēli mārū ina lupni illakūnim “se una donna partorisce e (il feto ha) 6 dita tanto sulla mano destra quanto su quella sinistra – i figli finiranno in povertà”;
iii) T. 14: 5) ^umma izbu naglab imitti^u ^a imitti lā ibba^^i ummānka ana ^allati^a itâr māt rubê ~arbūta illak “se un izbu non ha la parte destra della sua scapola destra – la tua armata si ridurrà al bottino che si può fare da lei; il paese del principe andrà in rovina”;
iv) T. 14: 24) [^umma izbu] imitta^u ^a imitti ina eqbi^u na^i rubû ardū^u ^ūt rē^i^u ana nakri inaddinū^u “[se un izbu] porta la spalla destra sul calcagno – gli schiavi (e) gli eunuchi del principe lo consegneranno al nemico”;
v) T. 14: 95) ^umma izbu ^ēpā^u pānâtu ana kīdi paslā bītu ^ū issappa~ aplu i~alliq ridûssu ekallu ireddi “se i piedi anteriori di un izbu sono contorti verso l’esterno - quella casa sarà dispersa; l’erede andrà in rovina; il palazzo confischerà la sua eredità”;
vi) T. 3: 50) šumma sinništu ulidma qātāšu lā ibbaššâ āl ilitti nakru ikaššad : issappa~ “se una donna partorisce e (il feto) non ha le mani – il nemico conquisterà la città della nascita : (la città della nascita) sarà dispersa”
L’elenco sopra proposto mostra con chiarezza che un numero considerevole di omina nella serie può essere spiegato con associazioni legate alle parti del corpo oggetto di malformazione. Il valore positivo/negativo del singolo omen dipende a sua volta dalla logica binaria analizzata nella sezione iniziale del capitolo. Si prenda in considerazione il seguente esempio:
i) T. 10: 16) ^umma izb[u] īn^u ^a imitti lā ibba^^i ^ar ki^^ati nāra isekkir mīlu ina nagbi u~~arā ummān rubê i#e~~ir nakru āl ma##artija ina mēkûti i#abbat “se un izbu non ha l’occhio destro – un re della totalità chiuderà il canale; le piene ritarderanno nei pozzi; l’armata del principe si ridurrà; il nemico prenderà la mia fortezza per carenza (di scorte)”
ii) T. 10: 17) ^umma izbu īn^u ^a ^umēli lā ibba^^i amēlu bēl dabābi^u imâtma nār^u i~erri mīlu ina nagbi illakam māt rubê irappi^ āl ma##arti nakri ina mēkûti ta#abbat “se un izbu non ha l’occhio sinistro – l’avversario dell’uomo morirà e lui scaverà il suo canale; le piene arriveranno nei pozzi; il paese del principe diventerà grande; tu prenderai la fortezza del nemico per carenza (di scorte)”
I due omina costituiscono una coppia basata sulla dicotomia destra/sinistra. La deformazione a destra corrisponde ad una predizione sfavorevole, mentre la stessa deformazione osservata a sinistra è favorevole. Le relazioni tra le apodosi possono essere così riassunte:
- un re della totalità chiuderà il canale (i) / l’avversario dell’uomo morirà e lui scaverà il suo canale (ii) (= significato contrario)