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nella pagina accanto / opposite page Ambito spaziale urbano: Palazzo Principe di Avellino a Tarsia / Urban spatial area:

146 (Ferracuti, 1990). L’imprevedibilità è connotato qualificante il sistema insediativo, in 147

grado di limitare ogni trasposizione dei criteri di periodicità delle procedure per il mantenimento dell’efficienza. La determinazione dei livelli di complessità del sistema insediativo, riletto nelle dimensioni fisica, sociale, economica e culturale accompagna la maturazione e la condivisione di un pensiero che riconosce nella manutenzione della città il processo di gestione coordinata, per il conseguimento di livelli qualitativi «indispensabili alla vita della componente sociale» (Fiore, 1998).

Il passaggio da un’impostazione di carattere correttivo ed episodico a una concezione preventiva e programmata, è lento e legato al riconoscimento delle qualità attese per l’ambiente costruito (Molinari, 2004). Un quadro teorico delle evoluzioni culturali può essere tracciato in ambito normativo a partire dai primi anni Novanta, con la definizione ufficiale del termine manutenzione, proposta dall’Ente Nazionale Italiano di Unificazione, come combinazione di tutte le azioni tecniche e amministrative, incluse le azioni di supervisione, volte a mantenere o a riportare un’entità in uno stato in cui possa eseguire la funzione richiesta (UNI, 9910). Recependo la terminologia europea consolidatasi nel decennio Settanta-Ottanta, tale definizione supera la concezione di manutenzione come complesso di attività tecnico/operative (Caterina, 2005) per assumere il carattere di servizio, con contenuti di ordine organizzativo e procedurale (D.P.R. 207/2010, art.3, comma 1, lettera n). Un ampliamento di prospettive, testimoniato oggi dalle norme UNI 13306:2010 e 10147:2013, si registra dal momento in cui la manutenzione viene a essere declinata come attività complessa, esercitata da organizzazioni in grado di integrare informazioni strutturate, know-how tecnico, capacità strategiche-manageriali e di garantire, nel tempo, una condizione di qualità (Gasparoli, Talamo, 2006).

Il concetto di servizio informa l’approccio messo in campo per la città nell’ultimo decennio, contribuendo a tracciare le coordinate culturali di numerose esperienze sul campo. Il confronto tra gli esiti di sperimentazioni in sistemi insediativi complessi evidenzia come la manutenzione abbia progressivamente assunto valenze non solo di tipo conservativo legate all’efficacia ed efficienza delle prestazioni offerte, ma al contempo previsionali, come anticipazione delle transizioni attese, avvenute, possibili. Queste ultime sono la risultante, da un lato di processi finalizzati – ovvero prevedibili e regolabili – con intenzionalità di varia natura, dall’altro di processi indotti da azioni non controllate, esito di intenzionalità eterogenee, spesso prive di coerenza, che producono modificazioni casuali (Di Battista, 2015).

Delineare procedure per governare i processi di transizione avvenuti o attesi, nel tempo e nei luoghi, determinati da casualità o da intenzionalità limitate, costituisce ambito privilegiato del contributo di ricerca messo in campo dal DiARC, all’interno del Distretto Stress. Particolare attenzione è rivolta all’interno delle dinamiche di transizione,

al debito manutentivo, nella duplice accezione di assenza e/o inappropriatezza dei procedimenti e metodi tesi a garantire condizioni di qualità prefissate. Indotto dall’incuria o dall’inadeguatezza delle scelte rispetto all’identità del costruito e del soddisfacimento delle nuove istanze, il debito manutentivo esprime il disallineamento tecnologico tra magisteri antichi e nuove opportunità costruttive, che profondamente

centers (Molinari, 1989). Referred to industrial production, the word maintenance was adopted in the Anglo-Saxon world, for the building industry, in the sense of all the interventions and operations, carried out at periodic intervals, to maintain or restore an installation for efficient service conditions. Identifying an opportunity in acting maintenance for urban evolution government, studies in technological area, went connoting the awareness about the inability to transfer policies and strategies derived from the world of industrial production, to the scale of the city (Ferracuti, 1990). The unpredictability is the qualifying characteristic of settlements, able to limit any transposition of periodicity criteria. The determination of the settlement complexity levels, re-read in the physical, social, economic and cultural dimensions, drives the maturation and sharing of a thought which recognizes in maintenance, the coordinated management process to achieve quality levels indispensable to the social component (Fiore, 1998). The transition from a corrective and episodic approach to a preventive and planned conception, is slow and linked to the recognition of the quality expectations for the built environment (Molinari, 2004). A theoretical framework of cultural evolution can be traced from the early ‘90s, with the official definition of the term maintenance, proposed by the National Board for Italian Unification, as a combination of all technical and administrative actions, including supervision actions, aimed at maintaining and bringing unity to a state where it can perform the required function (UNI, 9910). Acknowledging the consolidated European terminology, that definition exceeds the maintenance concept as complex of technical / operational activities (Caterina, 2005) to take on the character of service, with organizational and procedural contents (D.P.R. 207/2010, art.3, comma 1, n). The widening of perspectives, accompanied by UNI 13306: 2010 and 10147: 2013, has a very significant impact on the settlement systems, for which the maintenance is to be declined as a complex activity carried out by organizations that can integrate structured information, technical know-how, strategic and managerial skills and to ensure over time quality (Gasparoli, Talamo, 2006). The concept of service informs the approach put in the field to the city, helping to trace the cultural coordinates of several experiments conducted in the last decade. The comparison of the results shows that maintenance has progressively assumed attitudes, not just conservative linked to the effectiveness and efficiency of the services offered, but at the same time forward in anticipation of expected, occurred, possible transitions. These are the result both of predictable and adjustable processes, and not controlled processes, often due to a lack of coherence with random modifications (Di Battista, 2015). Outlining procedures to govern the transition of processes, in time and place, usually characterized by chance or by restricted intents, is a privileged field of the research contributions fielded by DiARC, within the Stress District. Special attention is given to the maintenance debt, in the

Procedure di manutenzione urbana / Urban

148 connotano oggi gli insediamenti. La complessità e la gravità dei processi in atto nei 149

centri storici orientano verso l’esplorazione di possibili sinergie tra sapere esperto e utenti per individuare le cause e anticipare le conseguenze delle transizioni.

Innovare i processi per i sistemi insediativi: il contributo della ricerca

Questione centrale con cui la ricerca METRICS si è confrontata è la costruzione di interfaccia inclusivi per la manutenzione dei centri storici, nella prospettiva di connettere le reti fisiche del sistema insediativo con quelle sociali e perseguire scenari di prosperità. Riferito a un contesto urbano, il concetto, che chiama in causa la determinazione delle condizioni essenziali e degli elementi necessari allo sviluppo, è stato declinato nell’arco degli ultimi decenni, secondo tre approcci differenti (Viola, 2012). In primo luogo, è stato fatto coincidere con la crescita economica, la capacità di dare luogo a dinamiche di produttività, generando reddito e occupazione, offrendo standard di vita adeguati a tutta la popolazione. In secondo luogo, la voce prosperità, riferita alla città, è stata utilizzata per indicare l’insieme dei processi tesi a una equa ripartizione delle risorse, attraverso la creazione di infrastrutture indispensabili a tutti, come quelle per la mobilità, per la comunicazione e la circolazione delle informazioni. Infine, il termine prosperità è stato riferito alla attitudine a garantire servizi sociali come l’istruzione, la salute, la sicurezza. Riprendendo quanto proposto al termine del sesto World Urban Forum del settembre 2012 ( UN- Habitat, 2012), il team interdisciplinare coinvolto nella Sub attività A.3.1.1 METRICS declina il concetto di prosperità superando ogni idea di successo economico e introducendo un’accezione di sviluppo socialmente ampio, equilibrato e durevole. Secondo una chiave di analisi delle dinamiche del sistema insediativo multidimensionale, parlare di prosperità per i centri storici, significa investire sulla ricostruzione di legami saldi tra individui, società e luoghi di vita, riconnettendo reti sociali e fisiche. Questa prospettiva avvalora l’assunto che la conoscenza e il controllo delle qualità del costruito appartengono alle comunità, e sono generate attraverso relazioni collettive. Alla luce delle esperienze teoriche e operative condotte negli ultimi decenni per la manutenzione urbana, questione prioritaria affrontata all’interno della ricerca METRICS diventa il riallineamento dei criteri e delle procedure fino ad oggi riservate al sapere esperto. Ripensare i processi di manutenzione, trova fondamento nei paradigmi del knowledge sharing:

- fiducia reciproca; al diffondersi di modalità di uso condiviso del bene, si affianca una sensibilità diretta dei soggetti verso la manutenzione, indipendentemente dal ricorso a un soggetto terzo chiamato a svolgere il ruolo di gestore o giudice;

- opportunità di moltiplicare le energie e le risorse; uno stesso servizio si arricchisce nei contenuti e migliora con l’uso;

- rapporto peer to peer, con la sparizione degli intermediari tradizionali, si scavalcano i consolidati canali di distribuzione di servizi; l’utente è in grado in tempo reale di raggiungere il responsabile del servizio di manutenzione e interagire con i tecnici. Riportando in modo attivo la comunità insediata all’interno del processo manutentivo, la ricerca METRICS prefigura nuove risposte per i processi di transizione tecnologica intenzionali e incontrollati. Il passaggio di prospettiva è reso possibile dal contesto

double meaning of absence and / or inappropriateness of the procedures and methods designed to ensure, predetermined quality conditions. Caused by neglect or inadequacy of the choices as to the identity of the building, and the satisfaction of the new instances, the maintenance debt expresses the technological magisteria misalignment, between old and new construction opportunities that deeply characterize settlements today. The complexity and severity of current processes in place in the historical centers gear towards the definition of synergies between experts and users in order to understand the transitions’ causes and consequences.

Innovating processes for the settlements: the contribution of research

Central issue in the research is the design of inclusive interfaces for built environment maintenance, in the perspective of connecting the social and physical networks, pursuing prosperity scenarios. Referred to an urban context, this concept, which involves the determination of the essential conditions for development, has been declined in the last decades, according to three different approaches (Viola, 2012). First, the concept of prosperity matched to economic growth, it is defined as the ability to give rise to the dynamics of productivity, income generation and employment by providing adequate living standards for the whole population. Second, the term prosperity, referring to the city, was used to indicate the set of processes aimed at sharing resources fairly by creating needed infrastructure, such as those for mobility, communication and information. Finally, the term prosperity has been used to refer to the ability to ensure social services such as education, health, and safety. Referring to the sixth World Urban Forum (September 2012) the METRICS team defines prosperity bypassing any vision of economic success and social development and introducing a broad, balanced and durable meaning. Using a multidimensional key for urban dynamics, the idea of prosperity relies on the need to deepen and strengthen the links between individuals and society with the living environment. Shared belief is that knowledge and control of settlements qualities belong to the community, generated through collective relationships. Main issue is realigning the procedures and criteria till now only devoted to experts. Rethinking maintenance processes is based on the knowledge sharing paradigms:

- mutual trust; the spread of shared use mode of goods, is supported by a direct sensitivity of the subjects towards prevention and protection, regardless of the use of a third party called upon to play the role of manager or judge; - opportunities to multiply the energies and resources; the same service is enriched in content and improves with use; - peer to peer relationship, with the disappearance of the traditional intermediaries, the traditional channels of distribution for services are bypassed; the user is in real time able to reach the person in charge of the maintenance

Inquadramento di ambito spaziale urbano /

150 tecnologico, segnato, oggi, dalla diffusione dei sistemi digitali e devices mobili, 151

indispensabili per l’accesso ai servizi e la diffusione delle piattaforme social, con l’apertura a forme di condivisione sempre più ampie, che consentono nuove modalità di interazione e aggregazione sociale.

Sul piano metodologico, il contributo del DiARC alla Sub attività A.3.1.1 segue un doppio binario per ricomporre le conoscenze scientifiche maturate dal sapere esperto, con le pratiche fruitive degli utenti:

- da un lato, costruzione di interfaccia per l’informazione e decisione, attraverso l’integrazione di competenze tra tecnologi dell’architettura, esperti in tecnica delle costruzioni, e informatici;

- dall’altro, elaborazione delle semplificazioni procedurali necessarie a rendere il processo di conoscenza aperto al contributo degli utenti (Fig. 1).

Assunto di riferimento per il lavoro in team, è che le strategie manutentive non possano essere univocamente prefigurate, ma tengano conto, di volta in volta, della complessità degli scenari urbani in cui l’adattività dei sistemi e la multicasualità dei processi suggeriscono approcci specifici. Nell’arco dei ventisette mesi di lavoro, la sinergia tra ricercatori promuove la enucleazione delle soglie di alert per i processi di guasto. La visione multidimensionale e transcalare dell’ambiente costruito informa questo impegno condiviso. Nello specifico, alla concezione di sistema insediativo, vengono a essere associate specificità connesse alle pratiche sociali e culturali, ai valori, ai processi economici e a tutti gli elementi di identità e diversificazione che costituiscono elementi essenziali da tutelare (Raccomandazioni Unesco HUL, 2011, artt. 9-10).

Caso studio: ambito spaziale urbano nel quartiere Avvocata, Napoli

Il contributo inquadra il disegno di interfaccia informativo e strategico-operativo per i centri storici, a partire dal concetto di ambito spaziale urbano, come unità significativa per sperimentare la gestione coordinata delle transizioni nella tutela dei livelli identitari (Viola, 2011). La ricerca restituisce una procedura per la definizione di un quadro conoscitivo tecnico-anagrafico e diagnostico che si avvale di competenze molteplici, in grado di contribuire all’ottimizzazione del processo di pianificazione e attuazione di interventi manutentivi.

Gli ambiti spaziali urbani (UNI 10874:2000), sono il riferimento rispetto a cui aggregare dati e/o indicatori rilevati sia per la componente fisica, che per quella sociale economica e culturale del sistema insediativo. La conoscenza, elaborata metodologicamente secondo le indicazioni della norma UNI, consiste nella

individuazione e descrizione degli elementi caratterizzanti l’ambito urbano, in termini di materiali, morfologia, lavorazioni (Tab. 1). Nella prospettiva del sapere esperto, la precisione dei dati, la rapidità di gestione delle informazioni e l’aggiornamento all’interno delle schede diagnostiche e cliniche costituiscono connotati qualificanti per le procedure messe in campo (Viola, Diano, Napolitano, 2008).

All’interno di ciascun ambito spaziale, oggetto di osservazione sono le unità tecnologiche e gli elementi tecnici. L’insieme delle schede anagrafiche e diagnostiche restituisce un

service and interact with the technicians.

Bringing back the settled community in the maintenance process, the METRICS Research announces new answers for intentional and uncontrolled technological transition processes that affect historic centers. The shift of perspective is possible due to the technological context, marked today by the spread of digital devices and mobile systems, essential for access to services and the spread of social platforms, with the opening to wider forms of sharing, allowing new ways of interaction and social gathering.

On the methodological level, the contribution of the DiARC to the Sub A.3.1.1 activity, follows a dual track:

- on the one hand, interface design for information and decision, with the activation of synergies between architectural technologists, experts in technical construction, and information technologists; - on the other, elaboration of procedural simplifications needed to make the process of knowledge open to users (Fig. 1).

Hired reference for the teamwork, is that maintenance procedures cannot be considered as pre-built, but take into account the complexity of urban scenarios where multi randomness of events, the technological composition of artifacts and evolutionary processes, suggest approaches for time to time, specific. During the twenty-seven months of work, the synergy between researchers is oriented to the the synergy between researchers promotes the nucleation of alert thresholds for fault processes. The multi- dimensional vision of the built environment informs this shared commitment. The conception of the settlement system is also characterized by specific features linked to the social and cultural practices, with values, economic processes, intangible dimensions of heritage and with identity and diversity elements essential for development (Raccomandazioni Unesco HUL, 2011, artt. 9-10).

Case study: urban spatial area in the Avvocata district, Naples

The contribution frames the development of an information and strategic/operational interface for the historic centers, starting from the concept of urban spatial areas, as significant units to experience the coordinated management of transitions, in the protection of identity levels (Viola, 2011). The search returns a procedure for definition of a technical cognitive and diagnostic framework that employs multiple skills, able of contributing to the optimization of the process of planning and implementation for maintenance.

Urban spatial areas (UNI 10874: 2000), are the benchmark with respect to which aggregate data and / or detected indicators both for physical, and for the economic and social culture of the settlement system. Elaborated methodologically according to the indications of UNI, knowledge consists of identifying and describing the features of the urban environment, in terms of materials,

Elemento tecnico copertura, intradosso /

Technical element, roof.

Elemento tecnico copertura, estradoss /

152 quadro coordinato delle prestazioni di ciascuno rispetto alle attività insediate. L’anagrafe 153

persegue una duplice finalità: da un lato il quadro informativo supporta nell’individuazione dei fattori di innesco e di amplificazione di processi degenerativi consentendo di affinare l’attività previsionale, dall’altro essa orienta nella selezione di tipologie di intervento, modalità di realizzazione e coordinamento. Discende da questa elaborazione la definizione di insiemi manutentivi aggregati, nella prospettiva di conseguire l’ottimizzazione

organizzativa ed economica della prassi manutentiva. L’aggregazione è finalizzata a sintetizzare e ottimizzare il quadro delle conoscenze, mettendo a confronto la

caratterizzazione degli elementi tecnici e le attività previste, rapportandole nel loro insieme al sito di lavoro dell’ambito spaziale urbano e ricercando in quest’ultimo potenzialità inespresse e vincoli diffusi per attuare una pianificazione tattica di ispezioni e interventi. Attribuendo alla manutenzione il ruolo di anello di congiunzione tra decisione e azione in grado di rendere “virtuoso” il ciclo di vita utile del sistema insediativo, il contributo di ricerca riconosce nei guasti degli ambiti urbani il fulcro a partire dai quali organizzare il sistema delle informazioni a supporto della decisione. La consistenza fisica degli ambiti spaziali urbani, il grado di riparabilità, riproducibilità, sostituibilità degli elementi e i costi connessi a tali interventi, guideranno il gestore nella politica manutentiva (Talamo, 2012). Il rilevamento dei guasti è condizione per la programmazione delle opere ripetitive e di quelle eccezionali. La scheda clinica riporta azioni programmate, distinguendo tra sostituzione, integrazione e conservazione, sulla base della valutazione di livelli di alert e di vincoli diffusi che connotano il sistema. Alla luce delle Raccomandazioni Unesco quest’ultimi sono declinati nelle tre accezioni di materico-costruttivi, morfologico- dimensionali e percettivo-culturali. Espressione della mediazione tra cultura materiale del sistema insediativo e comunità, l’enucleazione dei vincoli diffusi è fondamentale ai fini della prefigurazione della sostituibilità degli elementi preesistenti, integrabilità, riparabilità, degli intervalli temporali significativi per le ispezioni e le azioni, i controlli, gli interventi. All’interno della sperimentazione, ambiti spaziali urbani significativi sono individuati per il centro storico di Napoli nei cortili dell’antico costruito in muratura portante, luoghi connotativi della dinamica di accrescimento e transizione tecnologica maturata nei secoli (Fig. 2). Elemento essenziale dell’organizzazione urbana, il cortile svolge ruolo di fulcro aggregante in una logica di accrescimento, basata sullo sviluppo dello spazio aperto intercluso o adiacente. La ricerca prende in esame in particolare, i processi di transizione tecnologica che hanno interessato le strutture in elevazione verticali all’interazione con gli orizzontamenti, prefigurando soglie di allerta per l’insorgere del guasto in presenza di estradossi e intradossi dei solai, a causa del debito manutentivo, di