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V. La cura delle storie d'amore: tre relazioni sul palcoscenico

V.1. La storia di Asia e Paolo: strategie per favorire l'intersoggettività

V.1.2. La sessione “corporea”

Dopo le prime sessioni - sempre svolte in teatro, orientate a recuperare ricordi ed emozioni positive dei primi incontri, scoprire elementi relazionali del passato utili per comprendere il presente e a mettere in evidenza i “dialoghi demone” della coppia – si presenta l'occasione per un lavoro corporeo, volto a esplorare e a chiarire la totale mancanza di contatto fisico tra i partner, modalità che colpisce e che va al di là dell'assenza della sessualità che si accompagna a un dichiarato disinteresse generale per il sesso.

AGGIORNAMENTO

Direttore: “Vi chiedo di mettervi seduti schiena contro schiena e di dare voce prima a una cosa negativa e poi una positiva tra le più significative che vi sono accadute questa settimana.”

Paolo: “Dopo i primi tempi in cui tutto sembrava già diverso e possibile, man mano che sono passati i giorni, mi rendo conto che non esiste un interruttore per cambiare le cose ma è necessario affrontare un percorso che spesso è anche faticoso e scomodo. Ammiro i miei genitori che nel bene e nel male sono sempre riusciti ad affrontare tutto insieme.”

Asia, piena di rabbia, critica ed accusa Paolo: “E' stata una settimana tremenda, Paolo doveva partire per lavoro e la sera prima non trovava la carta di identità, io mi sono molto agitata e, per colpa sua, non ho dormito ma ho avuto attacchi d'ansia che poi si sono protratti anche nei giorni successivi; inoltre, mi ha dato molto fastidio che lui non mi avesse mai parlato prima delle difficoltà che ha vissuto nella sua relazione precedente, dopo 5 anni queste cose dovrebbe averle capite e risolte”.

Direttore: “Ora qualcosa di positivo”

Asia: “Per la prima volta, da anni, mi ha comprato una cosa che mi serviva senza che io gliela abbia dovuta chiedere.” (con tomo recriminatorio, rispetto al passato in cui non lo ha fatto)

Paolo: “Io ho trovato positivo il fatto che dovevo partire per lavoro ma non ne avevo voglia e penso sia positivo perché significava separarsi da lei per qualche giorno.”

In sintesi, lei è piena di rabbia e tende fortemente ad accusare e ritenere lui colpevole per ogni cosa, compresi i suoi episodi recenti di ansia ed insonnia; lui non l'accusa mai, cerca debolmente di sottolineare gli elementi positivi, ma nemmeno si difende e dà l'impressione di essere molto spaventato ed evitante proprio ciò che lei non tollera.

ATTIVITA' CORPOREA

Dopo l'aggiornamento schiena contro schiena, in cui entrambi riflettono tra sé e sé sull'andamento della settimana rispetto alla precedente sessione, propongo un'attivazione psicofisica con luci molto basse e musica strumentale di sottofondo per avvolgere il silenzio verbale in cui si lavorerà.

Direttore: “Camminate focalizzandovi su se voi stessi, portate in sensi all'interno, ascoltatevi... le piante dei piedi, le gambe in movimento, tutto il corpo, qualità del respiro, soffermatevi ad osservarla, poi riportate l'attenzione a tutto il corpo...

individuate tensioni e scioglietele con un espiro... esprimente in una parola lo stato d'animo del momento.”

Paolo: “Rilassato”

Asia: “Neutra”

Direttore: “Tornate a focalizzarvi sul vostro respiro… quando vi accorgete, forse, per la prima volta che dal vostro respiro potete cambiare la dimensione della bolla che vi circonda...”

La luce diventa più intensa e la musica cambia ritmo diventando un po' più vivace.

Direttore: “Giocate un po' con questa bolla a renderla più grande o più piccola, notando che più è grande più aumenta la distanza tra voi e l'altro, più è piccola, fino ad aderirvi e a corrispondere ai confini della vostra pelle, più vi consente di stare in contatto con l'altro... E, ora, portando con voi questa bolla e regolandola come preferite, iniziate ad incontrare l'altro... ma... senza sguardo, ad occhi chiusi. Se preferite possiamo usare una benda”

I ragazzi si fanno bendare.

Direttore: “Percepite l'altro con il corpo, senza lo sguardo... attraverso la prossimità avvicinandosi con il corpo, le spalle, la schiena, … senza toccarvi! … avvicinatevi senza toccarvi, solo sfiorandovi a turno le mani, quando Asia dà, Paolo riceve e poi invertite i ruoli... di nuovo continuare a muovervi, avvicinandovi ed allontanandovi,

sperimentando il contatto fisico ascoltando fino a dove potete spingervi, ascoltando l'altro ma anche voi stessi.”

“Ora incontratevi e trovate un posto dove sedervi uno accanto all'altra e iniziate un massaggio alle mani: prima Asia riceve il massaggio e Paolo massaggia e poi invertite i ruoli. Ma prima di concludere il massaggio ogni volta vi scambiate un messaggio non verbale attraverso il contatto delle mani.”

“Ora toglietevi le bende ed incontratevi solo con lo sguardo. Comunicate a turno un messaggio solo con lo sguardo. Prima Asia poi Paolo, dandovi il tempo di trasmettere, ricevere ed accogliere il messaggio, prima di scambiarvi i ruoli di trasmittente e ricevente”

I movimenti di allontanamento, avvicinamento e scambio non verbale hanno un impatto fortissimo su entrambi, amplifica ed accentua quanto emerso dall'aggiornamento e mette i ragazzi fortemente in contatto con le emozioni che nel silenzio possono sgorgare liberamente. Asia, solitamente molto dura e piena di rabbia, piange sommessamente per molta parte del contatto e Paolo ne suoi scambi accenna a consolarla.

La musica si ferma. E' tempo di ridare spazio alle parole.

CONCLUSIONE

Direttore: “Inizia chi vuole nell'esprimere a parole 'come mi sono sentito ad entrate in contatto con l'altro'...”

Mentre di solito è Asia a rispondere prontamente, dopo la forte esperienza emozionale, lei fa più fatica a recuperare una dimensione cognitiva e verbale ed è Paolo che prende per primo la parola.

Paolo: “E' stato molto emozionante, mi ha generato stupore... queste carezze mi sono mancate per troppo, tanto, troppo tempo è incredibile essere giunti a questo punto.

Come abbiamo fatto...”

Asia: “Provo una tristezza profonda insieme alla consapevolezza appena scoperta di avere una ferita profondissima a causa della prolungata mancanza di contatto fisico ma anche emotivo tra noi due. La mia ferita è davvero molto profonda.”

Facendo riferimento al cerchio posto al centro del palcoscenico, il Direttore: “Vi chiedo di gettare pensieri timori e desideri in questo pozzo”

Paolo: “Getto la preoccupazione; la paura di non farcela; il desiderio di cambiare la tristezza di Asia in felicità”

Asia: “I miei pensieri sono dei timori, temo che la tristezza possa contaminare mia figlia ma anche Paolo e toglierci la speranza di cambiare le cose; il desiderio è che questa situazione dolorosa finisca presto, non ce la faccio più.”

SPECCHIO DEL DIRETTORE

A conclusione, offro uno specchio ai due ragazzi piuttosto affaticati dalla sessione.

Direttore: “Per entrambi è stato doloroso realizzare la mancanza e la fatica di vivere senza quel contatto, fisico ed emotivo, per così tanto tempo e rendersi conto di essere arrivati a questo punto, ma questo punto può anche essere il punto in cui cercare di ritrovarsi, il punto da cui darsi la spinta per risalire e, se siete qui, è possibile farlo.”