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Le nuvole di solidarietà di Intesa Sanpaolo (di Patrizia Ordasso) Il gruppo Intesa Sanpaolo è una realtà molto ampia e articolata nella quale

Nel documento DISABILITÀ O DIVERSA ABILITÀ? (pagine 66-69)

Dibattito, testimonianze, prospettive di sviluppo in Europa

2.2. Le nuvole di solidarietà di Intesa Sanpaolo (di Patrizia Ordasso) Il gruppo Intesa Sanpaolo è una realtà molto ampia e articolata nella quale

lavo-rano, solo in Italia, oltre 75.000 persone operanti su tutto il territorio nazionale.

Le persone sono una componente fondamentale per il gruppo ed uno dei fattori abilitanti per il raggiungimento dei risultati: ogni persona nutre aspettative, esprime bisogni ed è portatrice di una propria unicità, che la caratterizza e la rende diversa da ogni altra e Intesa Sanpaolo pone un costante e continuo impe-gno per la valorizzazione delle persone e delle loro caratteristiche.

Nel gruppo, l’impegno verso l’inclusione è costante ed in continuo sviluppo, e mira a promuovere la cultura del rispetto e della valorizzazione di ogni tipo di diversità, sia essa di genere, di orientamento affettivo, di età, di cultura e prove-nienza, condizioni fisiche e psichiche o di qualsiasi altro elemento che contribui-sca a definire ogni persona.

La creazione di un ambiente inclusivo, nel quale ognuno si senta valorizzato ed in grado di esprimere al meglio le proprie potenzialità, è per il gruppo tanto un dovere etico, quanto un importante requisito per la sostenibilità d’impresa: lad-dove tutti sono inclusi e hanno possibilità di esprimere la propria identità, i team e le aziende operano meglio.

Nel corso degli anni in Intesa Sanpaolo, grazie anche al lavoro congiunto con le Organizzazioni Sindacali, l’introduzione di nuove tecnologie e la diffusione di strumenti/soluzioni innovative hanno sempre confermato l’obiettivo di non di-scriminare e di garantire pari opportunità di lavoro e sviluppo professionale in azienda.

Nell’agosto 2018, con il rinnovo del contratto collettivo di secondo livello, Intesa Sanpaolo e le organizzazioni sindacali di gruppo hanno sottoscritto un accordo dedicato all’inclusione e, in particolare, al mondo della disabilità e della malattia:

temi importanti e delicatissimi, che possono far parte della vita personale e pro-fessionale dei colleghi. Le risposte che un’organizzazione deve dare a questo tipo

di bisogni devono essere tempestive, efficaci e “personalizzate”, cioè modulate su richieste di volta in volta diverse.

Da queste premesse, è nato il gruppo di lavoro disability management, riferimento in azienda per tutte le problematiche legate al mondo della disabilità e della ma-lattia cronica. Coordinato dalla funzione Welfare, conta oggi la partecipazione attiva di circa 70 colleghi, anche con disabilità, in rappresentanza di molteplici strutture aziendali: Gestione HR, Diversity & inclusion, Tutela aziendale, Nor-mativa, Relazioni industriali, Immobili, Formazione, solo per citarne alcune.

Obiettivo è quello di unire le diverse competenze e professionalità in un gioco di squadra, per sostenere e valorizzare il contributo di tutti i collaboratori e favo-rire il più possibile una condizione di benessere e supporto nello svolgimento del proprio lavoro in azienda, arricchendo anche gli strumenti di welfare a sostegno.

Il gruppo si confronta periodicamente con le OO.SS. nell’ambito del Comitato Welfare, sicurezza e sviluppo sostenibile, organismo bilaterale composto da rap-presentanti aziendali e sindacali, per l’individuazione delle priorità e la definizione delle iniziative da intraprendere.

I componenti del gruppo di lavoro, insieme ad esponenti di tutte le sigle sindacali, hanno inizialmente partecipato al corso di alta formazione Disability manager e mondo del lavoro organizzato dall’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.

Il corso ha creato le basi per un linguaggio e metodologie comuni di lavoro utili per portare avanti il lavoro insieme. Inoltre tutti i partecipanti, superato l’esame conclusivo, hanno anche ricevuto la certificazione di disability manager da parte di Regione Lombardia.

Il gruppo di lavoro agisce principalmente su due fronti: da un lato porta avanti macro-progetti incentrati su tematiche di accessibilità, diffusione della cultura sulla disabilità in azienda e formazione e segue tavoli interaziendali ed iniziative a tutti i livelli per la condivisione di best practices, mentre dall’altro risponde in modo puntuale alle necessità espresse dai singoli colleghi, a seguito di una disa-bilità già presente o che può insorgere durante il corso della vita lavorativa, anche solo in via temporanea.

Un esempio concreto di progettualità innovativa realizzata negli ultimi anni è quella delle Nuvole di Solidarietà: far rete per essere tutti più forti.

L’iniziativa è nata per rendere più facile la quotidianità lavorativa di alcuni colle-ghi con disabilità. Un progetto studiato ad hoc, dove il “pivot” è l’Ufficio Welfare, che coinvolge nel gioco di squadra le varie funzioni coinvolte a diverso titolo per rimuovere gli ostacoli architettonici, burocratici e legali che sono spesso presenti e i colleghi volontari che hanno creato catene di solidarietà in azienda.

Scopriamo attraverso le parole dei diretti interessati di una delle Nuvole di Solida-rietà cos’è e come funzionano…

Tutti i giorni per raggiungere la mia postazione ho la necessità di scendere dall’auto e passare sulla sedia a rotelle, per poi recarmi al primo piano del palazzo dove si trova il mio ufficio. Per questa attività viene utilizzato un

sollevatore automatico che deve essere azionato da due persone. Da qui l’idea di coinvolgere i colleghi su base volontaria e la nascita della mia “Nu-vola”. Di questi amici – questo sono ormai per me – ho apprezzato mol-tissimo la disponibilità e la serietà con cui mantengono l’impegno di af-fiancarmi nei momenti di accesso e di uscita dalla mia stanza. L’incontro con i volontari è stata un’esperienza sicuramente utile per superare le mie difficoltà negli spostamenti, ma soprattutto molto preziosa, perché mi ha dato la possibilità di costruire nuove relazioni con persone che non avrei avuto modo di incontrare altrove. Tra di noi si è da subito instaurato un clima rilassato, fatto di condivisione di interessi comuni e di aneddoti sulle nostre vite personali. Attraverso questi spaccati di vita allargo la mia vi-sione del mondo. L’aiuto del gruppo ha contribuito a rendere meno fati-cosa la mia partecipazione alla vita lavorativa, facendomi vivere la quoti-dianità in modo più positivo e propositivo. Mi ritengo fortunato di poter godere della preziosa compagnia del gruppo: dato che gli spostamenti all’interno degli spazi aziendali per me sono difficili e i momenti di condi-visione sono sempre più mediati dai dispositivi telematici, questa occa-sione mi ha permesso di avvicinare le persone in modo più vero e auten-tico. Mario

Di seguito alcune riflessioni dei volontari sul senso più profondo di questo modo di far rete.

È la mia prima volta nel volontariato. Mi sono sempre detto che avrei voluto fare qualcosa per aiutare gli altri, ma poi ha sempre vinto la pigrizia.

Quando mi è stata data la possibilità di mettermi alla prova sul luogo di lavoro e a beneficio di un collega non ci ho pensato due volte: esperienze di questo genere arricchiscono sotto il profilo umano e restituiscono molto più di quanto gli si dedica in termini di tempo e disponibilità. Giovanni Collaboro ormai da 25 anni con una Onlus che lavora nella cura delle leu-cemie per i bambini e noto una grande differenza, che rafforza il valore del lavoro fatto assieme ai colleghi: in azienda il rapporto che si crea è più diretto e “personale”, mentre all’esterno si agisce per il “bene generale”, senza conoscere direttamente le persone. Marina

Io sono contentissimo, perché sono circondato da amici colleghi che col-laborano con dedizione, prontezza ed entusiasmo: il team è affiatato e sempre pronto a mettersi a disposizione, anche in caso di impedimento improvviso di qualcuno di noi. Abbiamo costruito una bella rete di amici-zia e credo che questa esperienza abbia migliorato il nostro modo di vivere in azienda e di metterci in relazione non solo con Mario e il gruppo, ma anche con tutti gli altri. Federico

In situazioni come queste credo che sia fondamentale non limitarsi a of-frire il proprio tempo pensando solo di assolvere a un compito per aiutare

una persona in difficoltà. Da quello che stiamo sperimentando posso dire che questo è già l’atteggiamento di tutte le persone coinvolte in questo contesto. I piccoli contrattempi organizzativi sono sempre stati superati proprio grazie a questo spirito di collaborazione e dalla consapevolezza che ognuno di noi, dalla vicinanza di Mario, sta ricevendo moltissimo. Sara Tutto è partito con una richiesta stampata su volantini collocati ai tornelli d’ingresso, addirittura un invito quasi sussurrato. Se capitasse anche a te di vederli, non esitare… entra a far parte delle Nuvole di Solidarietà, progetto di volontariato aziendale. Lorenzo

Azioni concrete insomma, esempi che rappresentano una vera e propria rete di supporto e socialità, creano benessere diffuso e mettono le persone al centro.

Quella che si è creata attorno a Mario è una delle prime Nuvole di Solidarietà nate in Intesa Sanpaolo che continuano a crescere: tanti tasselli che diventano i “semi”

di una nuova cultura aziendale. Un modello nuovo, più ricco e diverso di vivere la banca e il rapporto tra le persone.

2.3. Disability management in UniCredit (di Emanuele Recchia e Francesca

Nel documento DISABILITÀ O DIVERSA ABILITÀ? (pagine 66-69)

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