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3.4 I servizi idrici nel contesto dei SIEG

3.4.3 Spagna

Secondo quanto previsto dagli articoli 25 comma 2 lettera l) e 26 comma 1 lettera a) della ley 7/1985, de 2 de abril, reguladora de las Bases del Régimen

Local, ai comuni (municipios) spettano, nel rispetto della legge statale e delle Comunidades Autonomas, l’esercizio dei servizi di suministro de agua e alcantarillado.322La Costituzione spagnola riconosce inoltre la libera

iniziativa economica pubblica e stabilisce che la legge possa riservare al settore pubblico risorse e servizi essenziali al soddisfacimento di un interesse generale, con particolare riguardo ai monopoli323. In applicazione di

tale previsione, l’articolo 86 comma 3 della ley 7/1985 dispone la riserva, in favore degli enti locali, delle attività abastecimiento y depuración de aguas (approvvigionamento e depurazione). Ciascun comune si trova pertanto, in forza di legge, ad essere titolare e unico responsabile delle fasi di distribuzione d’acqua e raccolta e depurazione dei reflui, ed eserita tali attività in regime di monopolio324.

Le previsioni normative appena discusse hanno portato, dato l’elevato numero di municipios spagnoli, ad una proliferazione di gestioni325,

similmente a quanto era accaduto in Italia prima della legge Galli. Dato che però raramente la dimensione ottimale della filiera idrica coincide col territorio comunale, l’azione di ciascuna municipalit{ si è spesso rivelata insufficiente per operare una efficiente gestione del servizio, tanto che la maggior parte delle Comunidades Autonomas, per rispondere ad esigenze di coordinamento e migliorare la gestione e la protezione della risorsa, hanno promulgato alcune norme che incidono sulle competenze comunali in materia di servizi idrici, in maniera non sempre “armonica” con il principio

322 Letteralmente “somministrazione d’acqua” e “servizio di fognatura”, art. 25, comma 2, lett.

L) e art. 26, comma 1, lett. A).

323 Cost. spagnola, art. 128, comma 2.

324 AMATO A., BACIGALUPO A., La gestione dei servizi idrici urbani in Spagna, in Economia e

diritto del terziario, n. 1/2006, pp. 171.

325 FERNANDEZ PÉREZ D.V., Los ocho mil monopolios del agua urbana, in Revista de obras

dell’autonomia locale che dovrebbe invece ispirare la gestione di questi servizi326.

Ciò ha portato ad una riduzione delle competenze esclusive comunali327

nonostante la riserva di legge in conseguenza anche di motivazioni economiche e di maggior efficienza che risulterebbero raggiunte nel caso di gestione ad un livello sovracomunale. È così che nella filiera idrica vengono spesso coinvolti organizzazioni ed enti facenti capo, a seconda dei casi, al

Ministerio de medio ambiente (come le Confederaciones Hidrograficas

equivalenti alle autorit{ d’ambito italiane), e alle Comunidades Autonomas, oppure enti ed associazioni a carattere sovracomunale (mancomunidades),

consorcios tra enti e imprese private cui è affidata la prestazione del

servizio328.

Negli ultimi anni dunque, si è assistito al passaggio da una politica idrica accentrata ad un crescente decentramento decisionale e al contempo ad un maggior ruolo dei privati in questo settore che storicamente ha sempre avuto un forte legame con i pubblici poteri.

Sulla base del recipimento della direttiva comunitaria 2000/60/CE, la ley de

aguas del 2001 ha predisposto un assetto istituzionale che prevede una

separazione tra la gestione delle risorse idriche e la gestione del servizio idrico. Esistono infatti organismi responsabili della gestione della risorsa a livello di bacino idrografico (le già citate Confederaciones Hidrograficas) e soggetti responsabili della gestione del servizio329.

Per quanto concerne questo secondo aspetto, il singolo comune conserva la possibilità di scegliere la forma di gestione del servizio secondo le differenti

326 AMATO A., BACIGALUPO A., La gestione dei servizi idrici urbani in Spagna, in Economia e

diritto del terziario, n. 1/2006, pp. 172.

327 Ad esempio la potestà tariffaria è per legge attribuita alle Comunidades Autonomas. 328 BRACCHITTA L.,STEFANINI E.,TARZIA A., I servizi idrici in europa, in Diritto pubblico comparato

ed europeo, 2007, pp. 869.

329 BACIGALUPO A., La politica idrica in Spagna. Aspetti evolutivi e situazione attuale, in AMATO A,

modalità che possono essere raggruppate in tre categorie: gestione diretta, gestione indiretta e gestion compartida.

Per quanto riguarda la gestione diretta le possibili forme di gestione sono 3:

Gestione della amministrazione por si misma, corrispondente alla gestione in economia;

Erogazione del servizio attraverso una organizacion especializada cioè un organo della stessa amministrazione cui è solitamente attribuita una struttura societaria ma privo di personalità giuridica;

 Costituzione di una società dotata di personalità giuridica di diritto pubblico o privato e partecipata interamente dall’ente locale.

Nella gestione indiretta il comune mantiene la titolarità e la responsabilità dell’erogazione del servizio ma ne affida l’esercizio ad un soggetto terzo secondo le quattro forme previste dalla ley de contratos de las

administraciones publicas (real decreto 2/2000), e più precisamente:

Concesion de servicios publicos, cioè il contratto mediante il quale

l’imprenditore privato assume la gestione delle infrastrutture per erogare il servizio e si impegna ad effettuare gli investimenti e la manutenzione necessari al regolare svolgimento dell’attivit{. La durata della concessione si aggira generalmente intorno ai 30 anni ma il limite è stabilito a 50. In questo periodo il gestore si assume tutti rischi e i benefici dell’attivit{;

Gestion interesada, l’amministrazione eroga il servizio congiuntamente

ad un’impresa privata o mista che sostiene i costi e partecipa agli utili secondo quanto stabilito dal contratto. Questo tipo di gestione permette di introdurre incentivi all’incremento dell’efficienza in quanto l’impresa riceve dall’ente pubblico una remunerazione che solitamente è associata a determinati obiettivi di gestione;

Concierto, prevede che l’ente mantenga la titolarit{ del servizio,

sostenga i costi e riscuota le tariffe ma affidi la gestione ad una società terza che ricever{ dall’ente locale una remunerazione fissata nel contratto e non suscettibile di essere modificata.

Affidamento a sociedad de economia mixta (a capitale misto), in cui l’amministrazione partecipa alla gestione insieme al socio/i.

I contratti sopra descritti vengono solitamente aggiudicati a seguito di una gara, il cui vincitore sar{ il soggetto che ha presentato l’offerta più vantaggiosa secondo le disposizioni previste dal real decreto 2/2000.

Nel caso infine di gestion compartida, il comune può associarsi con altre amministrazioni pubbliche o con imprese private purchè esistano circostanze che lo rendano consigliabile.

Oltre ai contratti di affidamento del servizio esistono comunque altri strumenti che rendono possibile la partecipazione dei privati nel settore idrico. È il caso della concesion de obras hidraulicas, che rappresenta una variante della concesion dal momento che in questo caso l’impresa privata si impegna a costruire e gestire per un certo periodo (al massimo 60 anni) le infrastrutture necessarie, ricevendo il diritto a percepire la tariffa degli utenti. Al termine della concessione le infrastrutture entrano a far parte del patrimonio dell’ente locale. Un altro strumento utilizzato è il contrato de

servicio, che si traduce nell’affidamento di alcune attivit{ specifiche

(manutenzione o installazione di impianti, lettura contatori, assistenza al mantenimento delle installazioni per il trattamento delle acque e la potabilizzazione, ecc.) ad un’impresa specializzata, permettendo così l’esternalizzazione delle attivit{ che richiedono determinate competenze tecniche e know how330.

A partire dagli anni novanta, i processi di esternalizzazione sono aumentati, inizialmente attraverso la costituzione di società partecipate dagli enti locali e successivamente si è passati ad una fase di privatizzazione delle stesse società. La ragione di tale fenomeno è tuttavia da imputare a fattori quali la scarsit{ dei risorse pubbliche, l’elevato debito pubblico e la contemporanea necessità di nuove fonti finanziarie per la realizzazione degli investimenti necessari al settore piuttosto che ad obblighi comunitari o a motivazioni di

330 AMATO A., BACIGALUPO A., La gestione dei servizi idrici urbani in Spagna, in Economia e

teoria economica331. Nonostante questo bisogna comunque dire che, così

come in molti altri paesi europei, il settore pubblico in Spagna gioca ancora un ruolo rilevante nella gestione dei servizi idrici. Rispetto agli altri paesi europei però, il modello spagnolo denota alcune peculiarità come il fatto che alla privatizzazione dei monopoli non abbia fatto seguito l’istituzione di autorit{ indipendenti di regolazione o ancora l’incerta natura giuridica delle tariffe, qualificabili come tasse o corrispettivi a seconda che la gestione sia diretta o indiretta332.