• Non ci sono risultati.

Lo stato di attuazione della legge 68/

Terzo capitolo

3.7 Lo stato di attuazione della legge 68/

La legge n.68 del 1999 prevede che il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali presenti con cadenza biennale una relazione relativa allo stato di attuazione della presente legge. Si legge infatti che:

Il Ministro del lavoro e della previdenza sociale ogni due anni, entro il 30 giugno, presenta al Parlamento una relazione sullo stato di attuazione della presente legge, sulla base dei dati che le regioni annualmente, entro il mese di marzo, sono tenute ad inviare al Ministro stesso57.

Verrà di seguito illustrata la Sesta Relazione al Parlamento sullo stato di attuazione della Legge 12 marzo 1999 n.68, “Norme per il diritto al lavoro dei disabili”58, relativa al biennio 2010/2011, nella quale vengono presentati i dati di applicazione dei dispositivi di legge su base nazionale.

Essa è realizzata sulla base dei dati trasmessi dalle Regioni al Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, come previsto dall'art. 21 della legge, e dell'attività di indagine curata dall'Isfol59.

Oltre a rappresentare un obbligo previsto dalla legge, la Relazione al Parlamento sullo stato di attuazione della Legge si inscrive nel tentativo di rintracciare e raccogliere dati e statistiche in materia di lavoro, con l'obiettivo di intensificare il monitoraggio delle leggi e degli interventi specifici, come previsto dalla Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità60, nella quale all'articolo 31 si legge che:

57 Legge 12 marzo 1999, n.68, Norme per il diritto al lavoro dei disabili, art.21 reperibile al link http://www.parlamento.it/parlam/leggi/99068l.htm

58 Sesta Relazione al Parlamento sullo Stato di attuazione della legge 12 marzo 1999, n.68, reperibile al link: http://www.cisl.it/sito-sociali.nsf/987578b2abc18923c1257b18005b66a5/7273df13a73b6fc8c125 3c0053bc15/$FILE/All.2%20VI_Relazione_ParlamentoLegge68_99_2010_11.pdf

59 Istituto per lo sviluppo della formazione professionale dei lavoratori, consultabile al link: http://www.isfol.it/

60 Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, reperibile al link: http://www.governo.it/backoffice/allegati/42085-5202.pdf

“Gli Stati Parti si impegnano a raccogliere le informazioni appropriate, compresi i dati statistici e i risultati di ricerche, che permettano loro di formulare ed attuare politiche allo scopo di dare attuazione alla presente Convenzione(...)

Le informazioni raccolte in conformità al presente articolo devono essere disaggregate in maniera appropriata, e devono essere utilizzate per valutare l’adempimento degli obblighi contratti dagli Stati Parti alla presente Convenzione e per identificare e rimuovere le barriere che le persone con disabilità affrontano nell’esercizio dei propri diritti”.

Le valutazioni in essa contenute fanno riferimento ad un arco temporale caratterizzato da una crisi economica e occupazionale, che persiste ancora oggi e anzi si è ulteriormente aggravata.

Tale situazione si ripercuote sul sistema di collocamento mirato basato sulle quote d'obbligo, previsto dalla Legge, trattandosi di un sistema che formula la percentuale di assunzioni riservate alle persone disabili, in base al numero di nuove assunzioni effettuate.

Di conseguenza, la mancanza o la scarsità di nuove assunzioni che caratterizza l'attuale mercato del lavoro, incide sulle percentuali riservate al collocamento mirato delle persone diversamente abili.

Nonostante tali osservazioni però, è emersa una situazione particolarmente interessante per quanto riguarda gli avviamenti avvenuti nel biennio preso in considerazione.

In particolare, il numero degli avviamenti, dopo aver raggiunto il minimo dall’introduzione della legge nel 2009, nel biennio preso in considerazione sono tornati a crescere, arrivando a quota 22.360 nel 2010 e 22.023 nel 2011, in tutte le aree geografiche, ad eccezione del Meridione dove

è avvenuta una contrazione ulteriore.

Tra le tipologie di avviamento, la convenzione prevale rispetto alle altre in entrambe le annualità.

Inoltre, è stato rilevato come il dieci per cento degli avviamenti totali risulti essere stato messo in atto da aziende al di sotto della quota di 15 dipendenti, cioè non soggette ad obbligo. Un dato piuttosto interessante, che per essere interpretato necessita della considerazione di alcuni elementi importanti, come la crescita della sensibilizzazione sociale sul tema della disabilità, in aggiunta alla composizione del sistema produttivo italiano che, come sappiamo, si distingue per la presenza di piccole e medie imprese.

I dati relativi al volume degli avviamenti risultano ancora più utili se messi a confronto con la quota dei posti disponibili dichiarati dai datori di lavoro pubblici e privati che sono tenuti rispettare gli obblighi di legge.

Nel dettaglio infatti, per quanto riguarda i datori di lavoro privati, le quote di riserva assommano a 228.709 unità per il 2010 e a 143.532 per il 2011 ed insistono su un numero di datori di lavoro privati che ammonta a 68.218, di cui oltre 28 mila nella prima classe dimensionale (15-35 dipendenti) nel 2010 e a 45.274 nell’anno successivo. Il sessanta per cento del totale nazionale dei posti disponibili risulta essere dichiarato dalle aziende presenti del Nord Ovest.

Mettendo a confronto il numero di lavoratori disabili avviati e il numero di posti potenzialmente disponibili nello stesso periodo, emergono alcune importanti considerazioni:

1. la congiuntura economica si è resa responsabile di un reale

condizionamento del sistema di integrazione lavorativa delle persone con disabilità

2. i criteri individuati dal collocamento mirato non risultano facilmente praticabili per favorire l'incontro della persona giusta con il datore di lavoro giusto.

Confrontando inoltre su base nazionale i posti disponibili nelle due annualità, si rileva una percentuale simile, del 21,2% per il 2010, contro il 20,1% del 2011, significativamente inferiore al biennio precedente, in cui risultava del 26,5% nel 2008 e di 25,1% nel 2009.

Tale situazione deriva dalla scarsa dinamicità del mercato del lavoro del nostro paese, in aggiunta all'aumento delle sospensioni temporanee dagli

obblighi di assunzione autorizzate. In aggiunta, bisogna tenere in

considerazione il numero di esoneri parziali, per i quali è previsto un versamento di un contributo al Fondo regionale per l'occupazione dei disabili (cfr. 3.6.3) , che ammonta a 8.358 e 7.760 rispettivamente negli anni 2010 e 2011 soprattutto nell'area Nord Ovest.

Le assunzioni effettuate nel biennio preso in considerazione risultano essere complessivamente 20.793 nel 2010 e 19.605 nel 2011. Per quanto riguarda le modalità di assunzione, si rileva una tendenza simile a quella verificatasi nel resto del mercato del lavoro, ovvero un incremento dei rapporti di lavoro a tempo determinato, a scapito di quelli a tempo indeterminato. In particolare, i rapporti a tempo determinato predominano nelle regioni settentrionali, in entrambe le annualità, al contrario dell'area del Centro Sud, in cui si assiste alla prevalenza di contratti a tempo indeterminato. L'apprendistato e i contratti di inserimento registrano un lieve aumento, ma rimangono intorno all'otto per cento. Di seguito una tabella esplicativa:

Fonte: adattata da Ministero del lavoro e delle Politiche sociali. Elaborazioni Isfol 2012

Infine, per quanto riguarda le risoluzioni dei rapporti di lavoro comunicati dalle amministrazioni provinciali, si tratta di un valore che ammonta a 5.304 nel 2010 e 5.124 nel 2011, con particolare incidenza sui contratti a termine nella zona del Nord Est, tenendo conto dell'incidenza della percentuale di mancate risposte avvenute da parte delle amministrazioni provinciali del Sud e delle isole.

La Relazione comprende la trattazione di due target specifici, tra cui i soggetti extracomunitari con disabilità e le donne con disabilità, in ossequio alle indicazioni di Europa 2020 (cfr.2.7), che li individua come target da privilegiare nell'inserimento lavorativo, al fine di eliminare eventuali forme di doppia discriminazione.

Documenti correlati