• Non ci sono risultati.

la storia di Ferdinando tonon

Nel documento Annuario 2010-2011: un Istituto in crescita (pagine 100-104)

È un onore, ma anche un bell'impegno, scrivere di un uomo, anzi di un grande uomo e maestro di vita, qual è Ferdinando "Mario" Tonon. Mario non sarà solo il suo nome di battaglia durante la Resistenza, ma anche il soprannome che gli avevano dato in casa al posto di quello anagrafico che si rifaceva all'Arciduca austriaco: una questione di fede, per una famiglia socialista qual era la sua. Ci sono altre parole che potrebbero modernamente caratteriz- zare il suo profilo: San Michele, Trentino; Antifascista, Confina- to, Sindacalista, Consigliere regionale; Diplomato di S. Michele, Ricercatore, Segretario del Comitato Vitivinicolo, della Confra- ternita e di Udias, Viaggiatore.

DALL'ALTO DEI SUOI 92 ANNI, OTTIMAMEN- TE PORTATI, MARIO TONON RACCONTA

VOLENTIERI LE SUE ESPERIENZE, ma con

un certo distacco e senza nemmeno quel filo d'enfasi che pure ci starebbe per le molte vicende storiche che lo hanno visto protagonista in prima fila durante la sua lunga vita. Lo conobbi nell'autunno del 1973, quando lui era all'apice della sua carriera professionale e politica, in occa- sione del Concorso per l'assunzione di un aiutante alla segreteria del Comitato Viti- vinicolo Provinciale presso la Camera di Commercio di Trento.

Mi è stato maestro e ho avuto il privile- gio di subentrargli, alla guida di quell'Or- ganismo interprofessionale e paritetico fra categorie che per 50 anni plasmò lo sviluppo del settore vitivinicolo.

Nel 1949 ideatore ed ispiratore del novel-

lo organismo era stato il cav. Guido Gal- lo, fondatore e direttore della Cantina Rotaliana di Mezzolombardo. All'epoca, Tonon, che si era già fatto notare dal Pre- sidente Bepi Andreaus per la sua attività in Federterra, venne chiamato alla segre- teria del C.V.P. diventandone il motore per ben 5 lustri.

Con una sostanziosa dotazione iniziale di 5 milioni di Lire, avviò un piano polienna- le che prevedeva:

▪ a livello della produzione, di censire la consistenza viticola individuandone le potenzialità e formulando indirizzi qualitativi zona per zona. Era la Car- ta viticola che permise il rinnovo del vigneto trentino con moderne varietà e sulla cui base alla fine degli anni '60 si cominciò a costruire il sistema delle D.O.C.;

▪ a livello enologico, di condurre un'in- dagine sulle potenzialità e necessità del comparto;

▪ a livello della valorizzazione, inizia- tive di propaganda educativa, finaliz- zata alla promozione del vino trenti- no in loco ed anche in città italiane e tedesche con la condivisione sia dei produttori che delle istituzioni e dei consumatori.

LE RILEVAZIONI DELLA CARTA VITICOLA VENNERO AFFIDATE ALL'ISTITUTO AGRARIO DI S. MIChELE E MATERIALMENTE CONDOTTE DA TONON E REBO RIGOTTI con la collaborazione di 400 esperti viticoli sparsi nei 110 comuni catastali interessati e si conclusero in due anni.

L'indagine enologica fu anch'essa condotta da Tonon e da Carlo Reich e costituì la base per l'ammodernamento delle Cantine, finanziato dalla Regione sulla scorta dell'indirizzo viticolo del C.V.P.

Con l'appassionata spinta di Tonon, la promozione del vino locale riu- scì fin da subito a conquistare il territorio trentino, allora appannaggio esclusivo dei vini veronesi; puntò molto sulla Mostra dei Vini che è il caso di ricordarlo che per lunghi anni non ebbe eguali in tutt'Italia. Succes- sivamente estese l'azione alle piazze nazionali ed estere, intuendo che era necessario accomunare le indicazioni varietali alle denominazioni di origine. Naturalmente l'azione fu possibile per la convinta partecipazio- ne del centinaio di Cantine ed Aziende associate, per i continui corsi di aggiornamento e per i viaggi d'istruzione spesso organizzati da Udias che ebbe per lunghi anni Tonon alla segreteria.

Dalle più avanzate regioni d'Italia le visite tecniche spaziarono ripetuta- mente in quelle d'Europa e, dopo gli anni '70, verso quelle più progredite d'America e d'Asia. Ad organizzare fin nei dettagli sempre l'instancabile Tonon che non mancava, alla fine di ogni viaggio, di redigere dotta rela- zione.

Come idea, l'Unione Diplomati di San Michele aveva preso corpo a Malga Juribello nell'estate del 1946 in un incontro fra Bepi Andreaus, Cornelio Galvagnini, Ferdinando Tonon, Giuseppe Zorzi e molti colleghi che deci- sero l'Assemblea costituente per il 6 gennaio del '47.

CON ANDREAUS PRESIDENTE, TONON RES- SE LA SEGRETERIA PER 25 ANNI FINO AL 1972, quando fu eletto Consigliere regio- nale. udias si propose fin dall'inizio come cinghia di trasmissione fra la gloriosa Scuola Agraria ed il mondo del lavoro dei diplomati, fungendo al tempo stesso da fucina per molti progetti che segnarono lo sviluppo agricolo locale. Fra i tanti, basti ricordare l'introduzione del sistema bor- dolese di vinificazione, l'idea della "Stra- da del Vino" e della "Casa del Vino", lo sviluppo dello spumante classico, anche con la nascita di Equipe 5 (degli ex allievi Andreaus, Letrari, Tonon, Turra e Zanet- ti), l'azione diretta volta a trasformare la vecchia Scuola in Istituto Tecnico Agrario specializzato in viticoltura ed enologia ed, infine, il riconoscimento prima del titolo di perito agrario per i tecnici della cessata Scuola di S. Michele e poi del tito- lo di enologo per gli enotecnici.

Tonon era sempre in prima fila a stimola- re con entusiasmo, a mediare con compe- tenza e ad agire con disponibilità. Disponibilità che rinnovò anche alcuni anni dopo aver lasciato il C.V.P., quan- do assunse la presidenza dell'Istituto del Trento DOC, bisognoso di un traghettato- re per nuovi lidi.

Non deve essere stato facile, nel convulso periodo dell'immediato dopoguerra e nei tumultuosi anni che segnarono lo sviluppo agricolo trentino, tenere sempre la schie- na dritta. Tonon ci riuscì sempre. Certamente gli servirono le esperienze severe e drammatiche vissute in gioven- tù.

Nato a S. Michele il 24 agosto del 1919 da modesta famiglia operaia, si iscrisse nel 1934 alla Scuola Agraria di S. Michele, frequentata allora anche da tale Benito Bernardi, figlio di Benito Mussolini, duce del fascismo. Direttore era l'esimio pro- fessor Enrico Avanzi, diventato poi retto- re della Normale di Pisa nel 1941. Avanzi ebbe un ruolo significativo nella forma- zione di Tonon e lo volle come collabo- ratore. Un giorno il grande agronomo lo chiamò "carciofo" ed un carciofo appare in basso sulla botte che Tonon volle dedi- cargli nelle storiche cantine dell'Istituto.

sopra

L'ottimo risultato scolastico nel ‘37 assi- curò a Tonon un posto da tirocinante a S. Michele, ma i suoi sentimenti socia- li e politici contro le ingiustizie, contro la guerra in Spagna e contro il fascismo dilagante lo spinsero ad agire assieme ad altri compagni di lotta. Il 28 aprile di quell'anno fu arrestato per volantinaggio e cospirazione in occasione del transito del Führer Adolf hitler in treno per Roma. Fu picchiato, minacciato, isolato in cella, sommariamente processato e condannato al confino per 5 anni nell'isola di Vento- tene (LT). Nell'imminenza dello scoppio della II guerra mondiale venne trasferito a Miglionico (MT), ma nel '40 rimesso in libertà vigilata.

Al confino conobbe Sandro Pertini ed altri leader della futura Italia repubblicana. Al termine della guerra lo avrebbero voluto

2

al loro fianco se Tonon avesse accettato di trasferirsi nella capitale, ma prevalse il suo attaccamento al Trentino ed a San Michele.

Tornato all'Istituto, infatti, il professor Avanzi lo mise nelle mani dello sperimen- tatore Rebo Rigotti col quale instaurò un sincero, proficuo rapporto di colla- borazione e di amicizia, coltivato anche durante il servizio militare presso l'11° Reggimento Alpini a Trento.

DOPO L'ARMISTIZIO DELL'8 SETTEMBRE '43, MENTRE A SAN MIChE- LE SVOLGEVA, TRA GLI ALTRI, ANChE IL COMPITO DI ISTRUTTORE

TECNICO PRATICO AGLI STUDENTI, sviluppò ed accentuò la sua

attività nella resistenza ai tedeschi. Incontrò autentici eroi come Mario Pasi, Giovanni Parolari, Gianantonio Manci, costituì l'unità partigiana "distaccamento Trento" della divisione Gramsci che si distinse nella lotta per la liberazione.

Pochi mesi prima della fine della guerra una bomba d'aereo degli alleati gli spazzò via la casa di San Michele, luogo della memoria che non dimenticherà mai. Nel '46 sposò la sua amata Teresina e lasciò l'Istituto per trasferirsi a Trento dove nasceranno i suoi figli Pina, Erica e Claudio. In quegli anni costituì le sezioni del PCI prima e di Federterra poi.

Durante la lunga parentesi al C.V.P. dal '50 al '74 perfezionò il suo impegno politico soprattutto in campo agricolo che gli valse la carica di Consigliere regionale dal 1972 al 1978, cui seguì la nomi- na nel C.d.A. dell'Istituto Agrario di S. Michele dal 1979 al 1996.

nelle pagine

4 A distanza di anni si può affermare che la sua moderna visione

delle cose ed il suo concreto attivismo alla fine gli costarono il posto al C.V.P., perché non si piegò mai ad un indirizzo politico che mal sopportava.

Anche gli avversari politici dovettero invece convenire sull'im- pegno che Tonon riservò sempre a San Michele: dalla legge di ristrutturazione dell'Istituto, al riordino del personale, al soste- gno per l'internazionalizzazione e all'aumento del prestigio dello stesso; dall'istituzione del Servizio di Enologia Applicata e cantina sperimentale, alla cantina di spumantizzazione ed all'ampliamen- to di quella aziendale, ai tirocini abilitanti a Weinsberg, fino al servizio post-scuola di Udias. Ciò per ricordare solo i fatti più significativi.

È inevitabile, dovendo riassumere alcuni tratti salienti di una vita così lunga ed intensa, incorrere in omissioni anche importanti per i giovani lettori, emuli dell'ex allievo Tonon, cui sono dedicate queste righe.

3

RISULTA TUTTAVIA IMPORTANTE RICOR-

DARE, PER ESEMPIO, IL SUO RUOLO avu-

to nella genesi di due organismi come la Confraternita della Vite e del Vino di Trento, il più vecchio sodalizio bacchico d'Italia che lo vide socio fondatore nel 1958 e l'Associazione Italiana Sommelier che sempre Tonon contribuì a fondare nel 1967 a Milano.

Molto più completa e prestigiosa sarebbe stata la sua biografia se lui stesso avesse accettato di raccontarla al nipote di suo cognato, quel Tiziano Terzani giornalista e scrittore di fama mondiale che si era offerto ed aveva insistito per scriverla. Tonon declinò gentilmente l'offerta. Rac- colse, invece, i suoi pensieri per parenti ed amici nel testo: "Non solo ricordi…" Ai più mancherà così per sempre una nar-

razione avvincente, ma a moltissimi nes- suno toglierà il privilegio di averlo cono- sciuto e stimato.

Attività UDIAS - 2011

Nel documento Annuario 2010-2011: un Istituto in crescita (pagine 100-104)