maravigliandosi,equasifacendonebeffa, disse:
« belpaesechetu
mi
contiIPuò mai
daNa-»zaret uscir nulladi
buono »?
In progresso di tempoi nemicidelSalvatore profittando an-ch’eglino delniun conto,incui tenevasi quella borgatadiGalilea,chiamarono perinsultoGesù,ilGalileo,ilNazareno,quasi quel
nome
fosse titolodidisonore e d'infamia.Ma
sebensicon-/
»sono chetre capitoli emezzo,diepossanodirsi
\era-»mentefuor di luogo,cioèidiciassetteprimi versetti del
»capitoloIX,eicapitoliXI, XIIeXIII. In tuttoil
re-»stantel’ordinepel testodi san Matteo è perfettamente
»uniformeall’ordiue deglialtritreEvangelisti».
E
qui opportuna un’altra importante osservazione.E
pre-feribile1’ordine deifattitenuto dasanLucaaquellodisan Matteo, poichéniunaragioneciobbligaacredereche que-stiabbia volutoattenersi all’ordine deifatti,laddovel’altro nefa protesta esplicita sulprincipiodel suo Vangelo.«Quoniam»quidemmulti conati sunt ordinare narrationera, quaein
»nobiscorapletaesunt, rerum:sicuttradiderunt nobis,
»quiabinitioipsividerunl,etministrifuerunt sermonis;
»visumestetmibi,asseculoomniaaprincipiodiligenter,
»ex ordinetibiscribere,optiraeTheophile,utcognoscas
»eorum verborum,de quibuseruditus es, veritatem ».
S.Lue. cap.I.
—
Questo èilsistema,eh’ iocredevaopportuno adottare nell’ordine degli avvenimenti, checompongonolavitadi GesùCristo. .
DI
GESÙ
CRISTO 179 sideri laderivazionediquestovocabolonoivi troveremoilsimbolo,elaespressionedeigrandi misteri,che incominciavanoa manifestarsi nella persona del Cristo.La
parola Nazareno vale santo,ofiorente;e Cristo fu santo di essen-ziale santitàdasantificare collevirtù dalsuo seno emanatelaumanitàrigenerata;fuilfiore, ilgermoglio,eh’erastalo promessoda Isaia,
e chesurto dalla radice di lesse,cioè dalla stirpediDavidde,doveacrescere in albero ri-goglioso,ecoprire tuttele regionidella terra coll’
ombra
de' suoi rami.La
parolaNazareno vale ancoraseparato, disprezzato,reietto;etale avevano annunziato ilMessia nei loro carmi ispiratii profeti d’Israellocome
colui,che conmisterodiprofondasapienzavenivaal mon-doper manifestarela vanitàdellepompe
mon-dane,e farconoscereagliuomini,chelavera nobiltàstanellagrandezzadell’anima
,nonnei privilegifortuiti della nascita.Questa grande lezione diumiltà, ealtempostessodisociale rigenerazioneincominciònellamodestacasa di Nazaret,nellamisera officinadelpovero arti-giano oveilFigliuolodiDiopiacquesidi trat-taregl’istrumenti dell’arte paterna,ed ebbeilsuo
compimento
sullacimadel Golgota, allor-chécolnome
di Nazareno si volle insultareDigitizedbyGoogle
!80 STORIA
DELLA
VITAalverorediGerusalemme.Cristoprimadiscio- -gliereillabbroallafavellamostròcoifatti,che la sola legge di
amore
fondata sullacarità, sulla umiltà,sulla civile eguaglianza poteva rigenerarelaterrainquella guisa,che ilsuo sangue1’avrebberitoltaall’imperodelpeccato edella morte.Figlio della povera Verginedi Nazaret, soggetto alla tutela dell’artigiano,
curvatosottoilpeso del fabbrile lavoro, e desti-nato nel tempo
medesimo
aprodurrela luce delmondo
,e agettareun nuovo
elementodi vita in seno dellaumanità,egli diceva alle genticollaforza del soloesempio, che la vera distinzione elaveranobiltànon
appartieneche allepersone dotate d’intelligenza edigiustizia, quand’ ancofossero derivatedaparenti schiavi e vituperati;checome
I’uomo
privato della vista,*imbarazzatonellafavella, disseccatoda lungamalattia,nontrae partitoalcuno dall’oc-chioacuto,dallaeloquenza,edallaforza atle-ticadegliavi,
cosìlagiustizia,latemperanza, levirtùpubbliche e private degli antenati niente servonoagliuomini,chenon sono nè tempe-ranti,nè virtuosi,nègiusti;che piuttosto gli
uomininobilitanoi luoghi e le famiglie,che lefamiglie eiluoghiaggiunganolodeed onore agliuomini chevinascono;che sebbenela
pub-DI
GESÙ
CRISTO 181 blicaopinioneabbagliatadafalsosplendore fa-vorisca F orgoglio e lavanità,Fuomo
giusto e saggio,siapurdioscurao diorrevol fami-glia,sia pur cittadino d’ illustrepatria odi meschinovillaggio,è solograndedinanzi a Dio, e dinanzi a colorochehanno
lascienzadiDio.Avviforsedifferenzadicose edi persone al cospetto dell’Altissimo,nel cui pensieroil
logoromantellodelpoveroelaporporadei re
hanno
la stessa origine eil medesimo fato?Alcuisguardo onniveggentela
gemma
preziosa splendeegualmente che Fatomo
dipolvespinto dai venti,ed animato dai raggi delsole?Le vie del Signoresonoimprescrutabili eprofonde, e confondono sempre mai Fintelletto ardimen-toso,chesiattenta ainvestigarle,chepresu-me
dicomprenderle.Ei toccaimonti,eimontisfumano
:ci dice,inalzatiall’umile valle,ela valles’inalza:eglicopre dellasuperba giubbailMone,epingeivivaci colori nell’alala far-falla:egli ben di sovente ad eseguirei suoi voleri,a sorprenderelaterra coll’eroismodella virtù,ecollagrandezzadeisacrifizipresceglie tali,cuilasocietàriputavainertie impossenti aservirelareligione elarepubblica.Neigiorni dellaprima alleanza legislatore,giudice e re suscita di
mezzo
al volgoi condottieri,ilibe-DigitizedbyGoogle